Libri di Marco Pastonesi
Se cadono tutti vinco io. Dino Zandegù: cento storie vere al 90%
Marco Pastonesi
Libro: Libro in brossura
editore: Ediciclo
anno edizione: 2023
pagine: 192
Quaranta vittorie da professionista, un’infinità di piazzamenti, i duelli con Eddy Merckx e Marino Basso, le ospitate a “Quelli che il calcio”... Dino Zandegù, battitore libero, ciclista eclettico e carismatico, è un affabulatore nato che accende il mondo del ciclismo con la sua verve. I corridori di solito sono noti per la loro disciplina, per la loro vita da monaci... Dino Zandegù, no. Lui fa parte della schiera eletta dei matti, degli imprevedibili, degli allegri. Esagerava ed esternava, trasgrediva e peccava, e lo faceva mangiando e bevendo, cantando e recitando, sproloquiando, ricamando e improvvisando. Sarà il suo nome, Dino, l’unico diminutivo di una esistenza accrescitiva. Sarà il suo cognome, Zandegù, che fa rima con virtù e tribù, Gesù e Belzebù. Sarà la sua rivalità – il ciclismo si è sempre sublimato in duelli e dualismi – con Marino Basso. Sarà la sua pesantezza del pedalare in salita capace di trasformarsi in leggerezza del vivere in discesa, pianura e volata. Sarà la sua arte di raccontare storie vere – come precisa lui stesso – al novanta per cento. Perché molto appartiene alla storia, ma qualcosa anche al mito e alla leggenda, alla libera interpretazione e alla sincera ispirazione.
Rocky Marciano blues. Una storia in quindici round e dodici battute
Marco Pastonesi
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2023
pagine: 168
Non aveva gioco di gambe. Non aveva varietà di colpi. Non aveva l’arte della difesa. Non aveva stile, eleganza, classe, talento. Non aveva fantasia. Non aveva l’altezza né l’allungo. Non aveva neanche la pelle nera dei più grandi pesi massimi di quell’epoca. Ma aveva un pugno, uno solo: il destro, ribattezzato «Suzie Q», che prima o poi metteva a segno. E per l’avversario si spegneva la luce. In un angolo del ring c’è lui, Rocky Marciano, il Bombardiere di Brockton, l’imbattuto campione dei pesi massimi, con le sue origini italiane, i 49 match con 49 vittorie e 43 ko. Tra le vittime Joe Louis e Jersey Joe Walcott, Roland LaStarza e Archie Moore; e a giudizio di un’intelligenza artificiale, perfino Muhammad Ali. Nell’altro angolo ci sono loro, gli uomini e le donne del blues e del jazz, con voci e armoniche, pianoforti e trombe; con le loro origini afroamericane, le storie di razzismo, gli accordi con il diavolo, i colli di bottiglia, le notti nelle bettole e le sessioni in studio. Le corde del ring e quelle della chitarra. Ma cosa c’entra Rocky Marciano con Bessie Smith, Robert Johnson, John Lee Hooker e Miles Davis? C’entra a suon di pugni. E c’entra a ritmo di blues. Marco Pastonesi attraversa musica e boxe per raccontare nel suo stile inconfondibile la storia di uno dei più grandi campioni mai espressi dal pugilato, una storia in quindici round e dodici battute.
Il leone e il corazziere. L'anima del rugby in Carwyn James e Doro Quaglio
Marco Pastonesi
Libro: Libro in brossura
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2022
pagine: 184
Carwyn James, gallese, laureato in lettere, e Isidoro Quaglio, rodigino, laureato all’università della strada: due uomini di rugby. Carwyn, un visionario sfuggito alle miniere, giocatore del Llanelli e del Galles, poi allenatore dei British and Irish Lions. Doro, ex corazziere scampato a un’alluvione, giocatore del Rovigo e del Bourgoin, poi allenatore della Nazionale italiana. Carwyn il teorico della libertà, dell’improvvisazione, della creatività, che spingeva i suoi giocatori a pensare, mentre Doro li invitava a fraternizzare. Carwyn che attraverso il rugby insegnava Shakespeare e Milton, e Doro che grazie al rugby esorcizzava povertà ed emarginazione. Carwyn che viveva di arte e poesia, Doro che si nutriva di calore umano. Un giorno si incontrarono a Rovigo, uno in panchina, l’altro ancora in campo, e da allora non si sarebbero più lasciati, neanche quando Carwyn a sorpresa «passò il pallone ovale» – come amano dire i rugbisti –, ovvero passò a miglior vita. Questa è la loro storia, tra mischie chiuse e touche rapide, orazioni negli spogliatoi e bevute nelle osterie, gesti rituali e azioni scaramantiche: una doppia storia ovale, che è anche una dichiarazione d’amore per uno sport che è molto più di uno sport, che è un patrimonio di valori, un’eredità di avventure, una miniera di episodi, un senso di appartenenza.
La quinta tappa
Vincenzo Nibali, Marco Pastonesi
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli Lizard
anno edizione: 2018
pagine: 189
La quinta tappa del Tour de France non è un pezzo di strada come tanti altri. I ciclisti la temono, i tifosi più esperti la aspettano con estremo interesse: è un banco di prova decisivo, quello che divide lo spaccone dal giocatore di squadra, lo sportivo dal campione. È una tappa che non ammette errori e facilonerie, perché riprende in parte il tragitto della Parigi-Roubaix e alcuni dei suoi rischiosissimi tratti di pavé: delle vere e proprie montagne in miniatura, pronte a sbalzarti dalla sella alla minima distrazione. È qui, nel corso di questa gara insidiosa, che il trentenne Vincenzo Nibali, già vincitore alla Vuelta e al Giro, smette di essere un semplice corridore e diventa un campione: arriverà terzo, ma con la consapevolezza di avere attorno a sé una vera e propria squadra, un gruppo di amici fidati, grazie al quale vincere la paura e concentrarsi sulla strada. Due settimane dopo, a Parigi, vincerà il Tour de France. In queste pagine Nibali e Pastonesi si inseguono nel racconto come ciclisti in volata. Mentre il giornalista ci restituisce la cronaca di quella gara epica, il corridore rivive attimo per attimo i momenti in cui - nel pieno della corsa - la sua mente volava altrove: ricordi d'infanzia, momenti decisivi della sua storia personale, riflessioni intime che ovattano il ritmo incessante delle pedalate... Arricchito dalle evocative illustrazioni di Antonio Zeoli, "La quinta tappa" non è solo un libro di sport, ma la perfetta descrizione di un attimo: quel preciso istante in cui troviamo in noi stessi la forza di andare avanti. Prefazione di Paolo Condò.
La meta più bella della storia. Il rugby, il Galles, Gareth e i suoi fratelli
Marco Pastonesi
Libro: Copertina morbida
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 208
Il rugby sarà anche nato in Inghilterra, cresciuto in Australia, fortificato in Sud Africa, eccitato in Francia, sublimato in Nuova Zelanda, si sarà abbronzato a Figi, Samoa e Tonga, ma è e rimarrà lo sport del Galles. Qui la vera Nazionale è quella di rugby, e al confronto le altre, calcio compreso, svaniscono. Gli eroi nazionali sono quelli del rugby: Gareth Edwards - che con i Barbarians segnò «la meta più bella della Storia» nella leggendaria partita contro gli All Blacks a Cardiff nel 1973 -, come Giuseppe Garibaldi, e i suoi fratelli, JPR Williams come Tazio Nuvolari, Barry John come Fausto Coppi, Nigel Owens come Concetto Lo Bello. Ogni volta che una squadra gallese gioca, è come se uscisse da un cunicolo, venisse alla luce, risalisse sotto il cielo aperto da una miniera: un'ascesa, o meglio, un'ascensione. E ogni giorno in cui il Galles gioca al Millennium, la basilica di San Pietro del rugby, è il Giubileo. Questo libro è dedicato a tutti gli appassionati di rugby e anche a chi è attratto dalle grandi storie di dedizione, coraggio, ribellione, gioia che solo lo sport può dare. Un viaggio dentro il mito del rugby, attraverso il racconto dei club di culto e non, dei campioni, degli stadi, dei tifosi, delle mete segnate e delle azioni fallite.
Elogio del gregario
Marco Pastonesi
Libro: Libro in brossura
editore: Battaglia
anno edizione: 2021
pagine: 146
Marco Pastonesi ci porta nel proletario del ciclismo. Una figura messianica a metà tra il portatore di acqua e l'alleviatore di sofferenze. Tira, insegue, spinge, poi lotta per arrivare entro il tempo massimo. Qualche volta, nelle rare giornate di libertà vigilata e condizionata, riesce addirittura a vincere. È il gregario: storie di borracce, storie di stanze, storie di ruote, storie di abbandoni, storie di fughe, storie di traini, storie di premi, storie di Giri d'Italia e di Tour de France. Storie di chi, da professionista, non ne ha vinta neanche una. Storie raccontate dai loro protagonisti, da Nunzio Pellicciari a Marzio Bruseghin, da Roberto Poggiali ad Alan Marangoni. Militi ignoti sacrificati al loro capitano.
Ovalia. Dizionario erotico del rugby
Marco Pastonesi
Libro: Copertina morbida
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2019
pagine: 350
Scorrendo le pagine del libro si familiarizza con fatti, personaggi, passato e presente, gergo e regole della disciplina raccontata dalla A alla Z anche con spiegazioni a prova d'ignoranti (in senso letterale, non rugbistico: Pastonesi ricorda che quando si parla di «giocatore ignorante, fisico ignorante, partita ignorante» si fa «un complimento: significa duro, tosto, coraggioso»). Da nozioni ormai note ai più come «terzo tempo» (quello vero), apprezzato dal rugbista Che Guevara e definito dal pilone inglese Jason Leonard «una tranquilla pinta di birra seguita da altre 17 pinte piuttosto rumorose». Fino a definizioni per addetti ai lavori come cap, factotum e Old, quelli che per raggiunti limiti di età possono cimentarsi in un «rugby versione light». E infine alla voce calcio le differenze con il rugby. Sintetizza Vincenzo Cerami: «Il calcio somiglia all'Italia, il rugby allo sport».
Coppi ultimo
Marco Pastonesi
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2019
pagine: 199
Il 2 gennaio 1960, nell'ospedale civile di Tortona, si spegne il più grande sportivo italiano del Novecento, «forse il più grande di sempre», ucciso a quarant'anni da una malaria non diagnosticata e divampata in un corpo usurato da troppe fatiche. Dell'epopea di Fausto Coppi, della sua rivalità con Bartali, della prigionia e degli scandali si sa tutto, o quasi. Ma il Coppi meno conosciuto, meno raccontato, è proprio quello del 1959. È il suo ultimo anno di uomo e campione, di industriale e manager. Una giostra di ingaggi, passerelle, sconfitte. Un lungo, frenetico addio al mondo del ciclismo, ma anche un silenzioso addio alle mogli, ai figli, ai tifosi, alla gente e alle case di Castellania, «una muta punteggiatura del paesaggio e dell'umanità». L'ultima Roubaix, l'ultimo Baracchi, l'ultimo Tour - non disputato, ma vinto dal suo discepolo migliore -, fino a quell'ultimo viaggio, «inatteso» e fatale, nell'Alto Volta. Un Coppi stremato, esaurito, sfinito eppure ancora curioso, incapace di scendere dalla bici, dove continua a esibirsi con uno stile impeccabile - una perfetta fusione di «muscoli e telaio» -, portando a spasso la propria leggenda a due ruote. Un Coppi inedito, raccontato in mille storie minime ed esemplari - un mito, tutt'altro che ultimo.
Spingi me sennò bestemmio. Storie di ultimi: maglie nere, lanterne rosse e fanalini di coda
Marco Pastonesi
Libro
editore: Ediciclo
anno edizione: 2018
pagine: 208
L'ultimo è il più debole, fragile, vulnerabile. L'ultimo è il più generoso, solidale, umano. L'ultimo è il più colpito dalle punture delle vespe e dagli scontri con le moto, il più ostacolato dai passaggi a livello e dai greggi di pecore, il più bersagliato dai chiodi e dalle puntine. E molto spesso l'ultimo, per puro e malinconico paradosso, è anche il primo: il primo a cedere e a mollare, il primo a staccarsi e a distaccarsi, il primo a entrare in crisi, il primo a ritirarsi, il primo a rifare le valigie e tornare a casa. Spesso è anche il più simpatico, e non solo nel ciclismo. Questo libro è un inno alle maglie nere, un elogio alle lanterne rosse, un'odissea dei fanalini di coda. Da Ticozzelli a Fonzi, da Piscaglia a Lievore, da Marcaletti a Malori, da Rubagotti a Stacchiotti... Marco Pastonesi colleziona una trentina di storie di ciclisti che sono rimasti indietro, raccontando curiosi retroscena e divertenti episodi inediti.
La leggenda delle strade bianche. Piccolo omaggio alla polvere e al sudore degli eroi a pedali
Marco Pastonesi
Libro: Copertina morbida
editore: Ediciclo
anno edizione: 2017
pagine: 92
La collana "Piccola filosofia di viaggio" invita Marco Pastonesi, scrittore e giornalista a pedali, a narrarci la leggenda delle strade bianche. Strade contadine, avventurose, corsare e corsaiole, dove si corre nel fango e nella polvere, con la luce negli occhi e la forza nelle gambe, dove ruote e terra danzano assieme, dove il passato ha lasciato solchi di eroismo e sincerità.
L'uragano nero. Jonah Lomu, vita morte e mete di un All Black
Marco Pastonesi
Libro: Copertina morbida
editore: 66thand2nd
anno edizione: 2016
pagine: 179
Se ogni sport è una rappresentazione della guerra, il rugby è una guerra di conquista, il cui obiettivo è penetrare nel cuore della terra nemica. È anche un gioco dove l'imprevedibilità è congenita, anarchico come i rimbalzi del pallone. E uno sport animalesco ma soprattutto umano, perché il centro dell'azione è il pallone e non l'uomo. Per praticarlo ci vuole la forza del pugile e la maestria dell'orologiaio. Del rugby gli Ali Blacks incarnano lo spirito, la leggenda, la perfezione delle trame d'attacco. Tra loro un giorno spunta un ragazzone di origini tongane, un gigante che corre sfiorando l'erba come una gazzella. Si chiama Jonah Lomu, un «carro armato, ma veloce come una Ferrari». Al mondo si rivela nella Coppa in Sudafrica nel 1995. In semifinale, contro l'Inghilterra. La casa madre contro gli dèi di Ovalia. L'attesa e spezzata da un fax spedito all'albergo dei neozelandesi: «Ricordatevi che il rugby è un gioco di squadra. Perciò, tutti e quattordici passate la palla a lonah Lomu». Sembra uno scherzo, ma è una profezia. Lomu dominerà la sfida, seminando un senso d'impotenza nel campo avversario. La sua apparizione però è come la scia di una cometa: il suo fisico portentoso sarà tradito da una sindrome nefrosica, che finirà per prendersi anche la sua vita. Lomu, cresciuto tra i delinquenti di Auckland, salvato dal rugby, resterà nella storia dello sport come Senna o Jim Thorpe, atleti maledetti. O come Coppi, di cui era l'antitesi. «Coppi era un cirro bianco nel cielo azzurro. Lomu un nembo scuro che annuncia l'uragano».
I diavoli di Bartali. Ginettaccio raccontato da chi correva insieme, contro e soprattutto dietro
Marco Pastonesi
Libro: Copertina morbida
editore: Ediciclo
anno edizione: 2016
pagine: 237
Sono in tanti, e non solo nel ciclismo, ad avere un loro Gino Bartali personale, privato, segreto: un giorno, una notte, un viaggio, una salita, un fiasco, una profezia, una pietra miliare, uno striscione, una fontana, un tubolare, una scusa per ritrovare altre storie e avventure, quelle di capitani e, soprattutto, gregari, mai conosciuti fino in fondo, ma confinati soltanto in un nome e cognome che affollavano ordini d'arrivo o classifiche generali: da Fiorenzo Magni ad Alfredo Martini, da Ferdy Kübler a Raphael Geminiani, da Giovannino Corrieri a Renzo Zanazzi, fino ai quasi anonimi faticatori del pedale, come Secondo Barisone, Lino Ciocchetta, Romano Pontisso, Ubaldo Pugnaloni e tanti altri. I diavoli di Bartali arrivano al traguardo 17 anni dopo Gli angeli di Coppi. In questi anni Marco Pastonesi, richiesto dalla urgenza delle cronache, si è perso fra vialoni e tornanti, fra maglie rosa e gialle, fra fughe e inseguimenti. Però ha accumulato confidenze, sfoghi, memorie, dettagli, sentimenti, resoconti, particolari che nel tempo, come il vino buono, si sono arricchiti di significato, importanza, valore.