Libri di Michel de Certeau
Sulla mistica
Michel de Certeau
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2025
pagine: 288
Le testimonianze esprimono con particolare incisività il senso di un'operosità intellettuale che ha fatto di Michel de Certeau un excitateur de la pensée nei campi più svariati. Anche a distanza di anni dalla morte, i suoi interventi costituiscono un'eredità preziosa e ne testimoniano la lungimiranza. Emerge l'immagine di un uomo ricco di interessi e curiosità, e dalle molte imprese: radicato nel tempo e nei saperi di un'epoca che sembrava pensarsi «in modo non religioso», egli appariva pienamente sensibile alle istanze spirituali più profonde che intendeva mettere alla prova dentro la frammentarietà del contemporaneo; mentre faceva opera di storico, seguiva le metamorfosi della mistica. I testi qui raccolti, curati da Domenico Bosco, risentono dell'inquietudine dei tempi e dell'ambiguità della secolarizzazione nel suo essere, insieme, un «fatto» e un «destino» pronto a concretizzarsi come assenza del sacro e del religioso. Una dialettica afferrabile in queste pagine e nella quale traluce, attraverso la figura di de Certeau – diviso fra il rigore del concetto, proprio dello storico, e l'eccedenza del religioso, come sguardo del mistico –, uno spaccato sulla stessa modernità.
Mai senza l'altro. Viaggio nella differenza
Michel de Certeau
Libro
editore: Qiqajon
anno edizione: 2000
pagine: 168
Comunione attraverso il conflitto, la vita dell'uomo non è mai concepibile senza l'altro: tragedia allora non è il conflitto, l'alterità, la differenza bensì i due estremi che negano questo rapporto: la confusione e la separazione. In questa nuova stagione dobbiamo imparare ad accettare il mistero e l'enigma di chi non conosciamo, di chi appare come l'estraneo e non solo lo straniero.
Il parlare angelico. Figure per una poetica della lingua (secoli XVI e XVII)
Michel de Certeau
Libro
editore: Olschki
anno edizione: 1988
pagine: 232
La lanterna del diavolo. Cinema e possessione
Michel de Certeau
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2002
pagine: 79
La lanterna del Diavolo con cui si cimenta il "gesuita scomodo" Michel de Certeau mette in luce il legame del cinema col tema della possessione attraverso quattro celebri pellicole di William Friedkin, Ken Russell, Robert Bresson e John Boorman. Lo studioso fin dai primi suoi lavori si era occupato del demoniaco approfondendo la "possessione di Loudun" – il celebre caso della priora Jeanne des Anges nel 1632 –, svolge in questa raccolta di testi brevi alcune riflessioni sul "satanismo" nella cultura occidentale scritte quasi a caldo dopo la visione dei singoli film e poi pubblicate su alcuni giornali francesi. La paura, l'angoscia, l'incertezza sociale, lo scientismo dominante, la minaccia nucleare ed ecologica: queste motivazioni preparano un terreno al riemergere di domande decisive sul male, il diabolico, l'irrazionale. La cultura illuminista aveva talvolta contrassegnato questi argomenti fra le pratiche della magia e della superstizione, mentre dalla fine di un secolo tormentato dal male come fu il Novecento si ripropongono con grande attualità anche per il generale smarrimento che domina le nostre società: il successo di spettatori che ebbero le pellicole esaminate dall'autore costituisce una prova e una ragione anche oggi per interrogarsi sul nostro sentimento del male e sulla sua irriducibilità.
La cultura al plurale
Michel de Certeau
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2025
pagine: 204
La peculiarità del pensiero di Michel de Certeau è stata sempre l’attenzione a leggere la storia culturale e sociale intrecciando discipline e metodi diversi, dalla filosofia alla psicoanalisi, alla linguistica. E questo non per una sorta di comodo eclettismo o di sincretismo conciliante, ma per la volontà di reinserire ogni momento storico nella molteplicità delle sue componenti, anche nelle contraddizioni dei suoi conflitti. Egli diffidava fortemente delle griglie costruite sul passato per ritagliare i saperi e rifiutava l’idea di azione culturale come pioggia benefica di briciole cadute dalla tavola dei sapienti e dei potenti. Anche questo testo, che vede qui la sua prima traduzione italiana, è intriso della sua capacità di vedere sempre più lontano e in profondità, andando a scoprire le mille reti informali che permettono ai flussi di trasmissione culturale di circolare: unico modo per evitare che una società soffochi e muoia. Perché una cultura al singolare traduce sempre, dice de Certeau, il «singolare di un ambiente», imponendo la legge di un potere, mentre la cultura plurale è crea-zione, magari deperibile, magari conflittuale, ma sempre relativa a una comunità che cresce e sa cambiare e, alla fine, durare. Figlio del suo tempo (gli anni a ridosso del ’68 francese), il libro affronta argomenti ancora al centro delle nostre preoccupazioni: le forme del lavoro, la situazione nella scuola, la collocazione sociale degli intellettuali e degli scienziati, lo spazio di convivenza urbana, le minoranze, il ruolo delle istituzioni culturali… Tutti stimoli per riflettere anche sull’oggi adottando il ‘metodo de Certeau’, il suo sguardo che smaschera il simulacro di ciò che è stato e non è più, ma che allo stesso tempo conosce e valuta i limiti del gioco plurale. Una lezione di libertà, un desiderio attivo di creare possibilità, di allestire spazi concreti di movimento nella vita in comune.
La scrittura dell'altro
Michel de Certeau
Libro: Libro in brossura
editore: Raffaello Cortina Editore
anno edizione: 2004
pagine: XXXI-115
I saggi di Michel de Certeau raccolti in questo volume riguardano temi diversi: l'origine e la fondazione dell'antropologia e deIl'etnografia, il rapporto scrittura/oralità, la scrittura della storia e, più in generale, l'epistemologia dell'antropologia e delle scienze umane. Ciò che li unisce è la scrittura in quanto forma fondamentale secondo cui l'Occidente organizza il proprio rapporto con l'altro e con la parola dell'altro."Che cosa fa il sapere occidentale quando scrive l'altro?" è la domanda sottesa a queste pagine; una domanda che Certeau trasforma in un interrogativo più complesso: "Cosa fa un sapere che, alfine di comprendere, trasforma ciò che è vissuto dall'altro in scrittura?".
La presa della parola e altri scritti politici
Michel de Certeau
Libro: Libro in brossura
editore: Booklet Milano
anno edizione: 2007
pagine: 239
Scritto di getto nelle settimane che accompagnarono e seguirono gli avvenimenti del "maggio francese" del '68, questo libro descrive e interpreta le circostanze di quella che nel primo capitolo viene definita come una "rivoluzione simbolica", che mirava alla conquista del potere di parlare, di "prendere la parola". Fu questo il vero e proprio avvenimento spartiacque tra una società ancora legata a gerarchie e forme di comunicazione tradizionali e il contesto "globale" attuale.
I pellegrini di Emmaus
Michel de Certeau
Libro: Copertina morbida
editore: Cittadella
anno edizione: 2009
pagine: 48
L'invenzione del quotidiano
Michel de Certeau
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2009
pagine: XLIX-339
L'uomo comune, "senza qualità", dimostra un'insospettabile capacità di inventare il quotidiano grazie ad arti pratiche e a tattiche di resistenza, mediante le quali elude i vincoli dell'ordine sociale e fa un uso imprevedibile dei prodotti che gli vengono imposti. Solo in apparenza obbediente e passivo, egli si sottrae in realtà alle costrizioni di una razionalità tecnicistica che crede di sapere come organizzare al meglio gli uomini e le cose, assegnando a ciascuno un luogo, un ruolo, dei prodotti da consumare. Dietro il silenzio impenetrabile dell'uomo "ordinario", Michel de Certeau scopre una straordinaria creatività nascosta, che si manifesta attraverso mille astuzie sottili ed efficaci. Le analisi pionieristiche di Michel de Certeau, che risalgono ai primi anni Ottanta, sono divenute la base metodologica di successive importanti ricerche condotte da storici, filosofi e sociologi.
Il Cristianesimo in frantumi
Michel de Certeau, Jean-Marie Domenach
Libro: Libro in brossura
editore: Effatà Editrice
anno edizione: 2010
pagine: 112
Un dialogo sullo stato e il futuro del cristianesimo tra due intellettuali francesi, svoltosi nel 1973. Due figure non incasellabili che ci invitano a guardare le cose da un altro punto di vista, spiazzando ruoli costituiti e pregiudizi immotivati: un esercizio di uscita dagli schemi che ci segnala uno dei motivi di attualità di questo testo che pure ha già quasi quarant'anni. Attraverso la loro tagliente lucidità e la sorprendente capacità di interpretare i problemi e le linee di sviluppo del futuro, gli autori presentano un'analisi scomoda che ci induce a chiederci dell'oggi e a domandarci anche il perché le donne sembrano essere le grandi assenti da questo panorama. Introduzione di Stella Morra. Postfazione di Ghislain Lafont.
Lo straniero o l'unione nella differenza
Michel de Certeau
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2010
pagine: 209
Proposto per la prima volta in traduzione italiana, questo testo di Michel de Certeau venne pubblicato in Francia nell'autunno 1969. È dunque uno dei suoi primi libri, che alla lettura odierna non risulta datato, ma si carica di una valenza speciale, divenendo una sorta di introduzione ai temi che il grande autore francese andò poi sviluppando nel corso degli anni, in particolar modo l'esperienza cristiana e la dinamica dei percorsi individuali nello spessore del corpo sociale. Una forte attualità mantiene anche il punto di partenza che muove il testo: la crisi delle certezze religiose, il sempre meno stringente vincolo delle istituzioni della Chiesa, la scoperta sconcertante che all'esperienza del credente è intrinseco anche un non-sapere. E Dio si mostra come uno 'straniero', un altro che irrompe destabilizzando la logorata 'domesticità' cui il canone religioso l'aveva confinato, che sfugge alla tessitura troppo fitta, automatizzata e risolta della religione praticata dagli uomini. Ma è proprio in questo processo di 'perdita' e trasalimento, puntualizza de Certeau, che può darsi l'accadimento autentico di essere sorpresi da Dio, nell'inaspettato incontro con la sua presenza. Accettando di lasciarsi cambiare, ognuno può imparare a diventare più libero, ma anche più solidale con gli altri, con i quali costruirà, nel messaggio lucido ma fiducioso che sta sempre sotto le analisi sociali di Michel de Certeau, "l'unione nella differenza". Prefazione di Pierangelo Sequeri.
La possessione di Loudun
Michel de Certeau
Libro
editore: CLUEB
anno edizione: 2011
pagine: 380
Nel 1632, la possessione diabolica fa di Loudun il teatro di una messa in scena sociale. Il diavolo, la posseduta (la priora Jeanne des Anges), lo stregone (il curato Urbain Grandier), l'esorcista e il medico sono gli artefici e le vittime di uno spettacolo diabolico, intorno al quale tutta una società malata si riunisce per guarire se stessa.