Libri di Pierangelo Sequeri
L'umano alla prova. Soggetto, identità, limite
Pierangelo Sequeri
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2002
pagine: 160
Legami, identità, limite. Non è aria, a quanto sembra, per queste categorie. Nell’antropologia come nella pedagogia, il trend sembra più indirizzato verso il culto dell’autoreferenzialità, l’elogio della diversità, l’incentivo dell’apertura illimitata e della crescita continua. Eppure, qualcosa sta cambiando. La soggettività moderna, che era partita così sicura, diventa consapevole dei suoi rischi e delle sue incertezze. Nella metropoli cosmopolita si allargano i «deserti dell’anima»: luoghi psichici caratterizzati, a dispetto dell’apparente eccitazione dello scenario post-moderno, dalla freddezza emotiva e dall’amoralità ignara del limite. Non si tratta di opporre a questa deriva un moralismo di complemento, o qualche supplemento d’anima. Né si deve immaginare di doversi allineare alla stucchevole denuncia del nichilismo che avvolge l’Occidente. La comprensione qui è in vista di una più consapevole empatia con le opportunità culturali di un umanesimo non retorico, nello spazio offerto dalla condizione sociale presente. Rimane il fatto che il soggetto autonomo ha imboccato anche la deriva – non necessaria – di un’identità perfettamente autoreferenziale. L’ani-ma, e con essa l’umana coscienza, diviene mente e costrutto mentale; il corpo macchina e organismo biologico. È questa semplificazione – del soggetto, come dell’umano tout-court – che ora ci complica la vita. È precisamente il filo che questo saggio insegue e dipana. L’itinerario della sua ricognizione approda, non per caso, a quella esigenza di cura appassionata per l’umano-che-è-comune, in pensieri e opere (senza omissioni). La misteriosa qualità dell’umano-che-è-comune è la risorsa più decisiva di cui l’individuo dispone. È il fondamento più solido per l’elaborazione della dignità e del senso della propria singolarità esistenziale. Di quell’umano-che-è-comune, ciascuno è ospite non padrone. Esso è il più sicuro referente del bene comune: in grado di giustificare i tratti – non negoziabili e non dispotici – di un patto sociale eticamente vincolante. Alla prova del suo stesso limite.
Lo sviluppo dell'idea musicale-Testimonianza per Mozart-Anti-Prometeo. Il musicale nell'estetica teologica di Hans Urs von Balthasar
Hans Urs von Balthasar, Pierangelo Sequeri
Libro
editore: Glossa
anno edizione: 1995
pagine: 141
Il saggio su "Lo sviluppo dell'idea musicale" del 1925 è il primo della bibliografia ufficiale di Balthasar. Il movimento della riflessione appare molto determinato nella ricerca di un intrinseco rapporto tra l'energia immanente al Musikgeist e l'impulso trascendente che segna la sua costituzione e dischiude la logica dei suoi sviluppi. Il saggio di Sequeri presenta i temi della saggistica musicale balthasariana nel contesto della genesi del progetto di un'autonoma estetica teologica.
Il Dio affidabile. Saggio di teologia fondamentale
Pierangelo Sequeri
Libro
editore: Queriniana
anno edizione: 1996
pagine: 848
Il definitivo superamento della teologia apologetica nel ricupero integrale del trattato teologico De fide, che è l’assunto argomentato e disegnato in questo saggio, restituisce la comprensione della fides christiana alla interezza delle sue condizioni cristologiche, ecclesiali, umane e spirituali. L’operazione si propone di sottrarre la teologia allo sterile progetto di una legittimazione della fede che si produce sostanzialmente in termini di compromesso culturale con la presunta alternativa rappresentata dalla ragione. E si ripromette per ciò stesso di trarre dal sapere della fede elementi utili per una cultura più vitale e profonda della ragione e della religione, che il razionalismo confessionale della teologia e l’agnosticismo professionale della filosofia hanno largamente mortificato. La convinzione che anima il libro è infatti questa: un esercizio critico e non tattico della ragione teologica offre migliori possibilità di un confronto a tutto campo con le molteplici articolazioni della coscienza credente dell’uomo. Ossia di quella modalità peculiare del rapporto con l’incondizionato della verità che chiama direttamente in causa la libertà. Nessuna identificazione di una qualche condivisibile giustezza del sapere e del volere si determina al di fuori del convinto riconoscimento di tale legame. Né a prescindere dal sentimento di un éthos affidabile della volontà divina che vi corrisponde e lo giustifica. E ciò spiega per quale ragione il misterioso rapporto dell’uomo alla verità, in qualsiasi forma venga evidenziato dalla ragione critica, è sempre anticipato nella pratica decisione di corrispondere all’ordine della giustizia, dovunque esso appaia. La teoria della fede teologale interpreta la verità di questa esperienza, muovendo dalla sua radicale attestazione nella esistenza credente del Figlio Gesù.
La rivelazione attestata. La Bibbia fra testo e teologia
Giuseppe Angelini, Pierangelo Sequeri, Angelo Bertuletti
Libro
editore: Glossa
anno edizione: 1998
pagine: 356
I saggi presentati in questo volume illustrano in vario modo questa persuasione comune: una teologia biblica e critica della "attestazione" è in grado di ovviare a quella separazione del testo e della testimonianza, che pregiudizialmente impone la scissione della pratica esegetica e dell'elaborazione teologica.
L'estro di Dio. Saggi di estetica
Pierangelo Sequeri
Libro
editore: Glossa
anno edizione: 2000
pagine: 490
Il volume contiene numerosi saggi editi e inediti dell'autor che da più di trent'anni coltiva un sempre più maturo interesse per il rapporto tra la teologia e l'estetica, e più in generale tra l'estetica (dottrina dei sensi, degli affetti) e l'uomo (filosofia, psicologia). L'intreccio tra fede ed estetica è talvolta solo banalmente e retoricamente affrontato. L'affondo teorico delle questioni che l'estetica teologica e filosofica comporta stenta a decollare e ad assumere un profilo di carattere assolutamente decisivo in ordine alle questioni del senso e della fede. Precisamente contro questa deriva del tema e in ordine al merito da esso obiettivamente suscitati si rivolgono i saggi qui raccolti. I confronti puntuali della riflessione estetica dell'autore con la teologia, la spiritualità, la liturgia, la filosofia, la psicologia, le arti (musica, architettura e pittura in specie) e, non ultimo, con l'attuale attenzione del magistero alle questioni della bellezza e dello stile cristiano costituiscono un affresco che incanta e convince.
Senza volgersi indietro. Meditazioni per tempi forti
Pierangelo Sequeri
Libro
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2000
pagine: 136
L'immagine che dà titolo al libro è tratta dal Vangelo di Luca, là dove Gesù afferma: "Nessuno che abbia messo mano all'aratro e poi si volga indietro è adatto per il regno di Dio". Il monito oggi suona attuale non solo per il lamentoso cristianesimo della nostalgia (ormai in regresso), ma soprattutto per un certo irresoluto cristianesimo che sempre attende le condizioni per decidersi e finalmente dedicarsi alla causa di Gesù. Esso è tipico di un tempo di transizione come il nostro, tempo di identità flebili e incapaci di nominare cose che possano valere un'intera vita e non soltanto provvisori esperimenti del 'bene'. In che modo la fede cristiana può richiamare a una verità che giustifica la nostra destinazione alla vita? Gli umani, infatti, desiderano una vita buona e felice. Così sono stati creati da Dio. La convinzione radicale di Gesù è che questo desiderio coincide esattamente con quello di Dio stesso. È questa la buona notizia: Dio non è come alcuni se lo immaginano. Non è il Dio del risentimento o della rappresaglia. Non è un Dio distante. La verità di Dio e del suo desiderio è quella che l'evangelo di Gesù rivela una volta per sempre: che i ciechi vedano, gli zoppi camminino, i peccatori vengano perdonati, i poveri contino. Questi protagonisti che popolano la scena evangelica rendono evidente per tutti che cosa significa poter di nuovo respirare sotto lo sguardo di Dio. Ciò che consente loro di essere riconosciuti e di trovare un senso alla vita.
L'umiltà cristiana
Patrizio Rota Scalabrini, Pierangelo Sequeri, Claudio Stercal
Libro: Libro in brossura
editore: Glossa
anno edizione: 2004
pagine: 115
Atti della giornata di studio che si é tenuta il 9 gennaio 2003 presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale.
Antropologia e grazia nel pensiero di Malebranche
Ferruccio Ceragioli
Libro: Libro in brossura
editore: Effatà Editrice
anno edizione: 2005
pagine: 272
"Nicolas Malebranche (1638-1715), prete dell'Oratorio francese, filosofo e teologo, appartiene al novero di quegli intellettuali credenti che, conquistati dalla novità cartesiana, tentarono di rielaborare radicalmente, a partire da essa, il pensiero cristiano. Nella sua geniale sintesi di agostinismo e cartesianesimo, le istanze teologiche, filosofiche, spirituali e scientifiche trovano una unità forse non più riscontrabile nei secoli successivi fino ad oggi. L'arditezza del legame da lui stabilito tra antropologia della coscienza e ontologia della grazia non è ancora stata colta nella sua profondità e nel suo interesse teologico tuttora di grande attualità: a questo scopo è dedicata la presente ricerca." (Dalla Prefazione di Pierangelo Sequeri). "Il bel saggio di Ferruccio Ceragioli, racconta il pensiero di Malebranche con occhio attento alla storia del pensiero teologico e filosofico alla quale egli appartiene a pieno titolo. In questo studio la teologia di Malebranche viene così restituita alla coerenza della res verso la quale si impegna: questione dell'umano, della trascendenza, della libertà e degli affetti, della grazia e del legame col Figlio. L'interpretazione più diffusa di Malebranche è sempre stata quella d'un "Malebranche schietto razionalista", spesso d'un razionalismo di stampo deistico o addirittura illuministico, che tutto concede alla ragione al punto che questa finirebbe di fagocitare verità di fede e Sacra Scrittura." (Postfazione di Amalia De Maria)
La figura di Gesù nella predicazione della Chiesa. Atti del Convegno di studio della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale (Milano, 22-23 febbraio 2005)
Pierangelo Sequeri
Libro: Libro in brossura
editore: Glossa
anno edizione: 2005
pagine: 244
All'origine del tema sta per un primo lato un'impressione di questo genere: la predicazione della chiesa pare non riesca fino a oggi a proporre un'immagine del Signore proporzionalmente univoca; in tal senso essa manca di disporre l'antidoto necessario agli usi proiettivi, allegorici e in ogni modo arbitrari che della sua figura, sono fatti ad opera della religione soggettiva della stagione tardo moderna. Per altro lato, sta la persuasione che le acquisizioni della ricerca speciali-stica sui Vangeli abbiano ormai prodotto acquisizioni tali, da rendere virtualmente possibile un racconto della vicenda di Gesù abbastanza preciso, il quale potrebbe e dovrebbe costituire il referente indispensabile per la stessa confessione della fede in Lui. Che cosa manca perché questa possibilità sia di fatto realizzata? Quali sono le responsabilità proprie della teologia a tale riguardo? A questi interrogativi intendono rispondere i saggi qui raccolti.
Non ultima è la morte. La libertà di credere nel risorto
Pierangelo Sequeri
Libro: Libro in brossura
editore: Glossa
anno edizione: 2006
pagine: 142
Il libro indaga sulla cultura post-ideologica che preme sul cristianesimo perché accetti di rinunciare al pensiero del definitivo cui si è destinati, adattandosi alla religione post-moderna di provvisorie consolazioni e deboli pensieri.
L'ombra di Pietro. Legami buoni e altre beatitudini
Pierangelo Sequeri
Libro: Libro rilegato
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2006
pagine: XII-147
L'ombra di Pietro è l'immagine del gesto di Dio che ispira questa raccolta di meditazioni. È un Dio "di strada" quello che viene raccontato qui: pronto a cogliere l'attimo di un incontro, al quale basta un gesto o una parola per cambiare l'intera geografia dell'anima, capace di gettare il seme tra i sassi e di attendere che arrivi a maturazione quando è il suo tempo. Il Signore allunga di poco la sua ombra e ossa aride riprendono vita. Proprio questo "imprevisto di Dio" è ciò di cui oggi il Cristianesimo ha sommamente bisogno per ridare forza e nitore alla sua testimonianza. La fede può fare molto infatti, oltre ogni previsione, per rinvigorire i legami che rendono speranza alla fatica di essere uomini: legami buoni in favore dei quali Dio è pieno di grazia, come la storia di Gesù ha mostrato per sempre. Ma la vita è in molti modi appesantita anche da legami non buoni che avviliscono l'uomo, privandolo del gusto di essere al mondo. Questi cattivi legami devono essere sciolti. Soltanto una potenza che viene dall'alto lo può fare, liberando l'anima e il corpo da ciò che li opprime. Dio infatti non abbandona mai la sua creatura e non asseconda la nostra rassegnazione: continua a tessere, soprattutto là dove non ce lo aspettiamo, legami buoni e altre beatitudini.
Fede, ragione, narrazione. Atti del Convegno di studio della F.T.I.S.
Pierangelo Sequeri
Libro
editore: Glossa
anno edizione: 2006
pagine: 254
All'origine del tema sta per un primo lato un'impressione di questo genere: la predicazione della chiesa pare non riesca fino ad oggi a proporre un'immagine del Signore proporzionalmente univoca; in tal senso essa manca di disporre l'antidoto necessario agli usi proiettivi, allegorici e in ogni modo arbitrari che della sua figura, sono fatti ad opera della religione soggettiva della stagione tardo moderna. Per altro lato, sta la persuasione che le acquisizioni della ricerca specialistica sui Vangeli abbiano ormai prodotto acquisizioni tali, da rendere virtualmente possibile un racconto della vicenda di Gesù abbastanza preciso, il quale potrebbe e dovrebbe costituire il referente indispensabile per la stessa confessione della fede in Lui. Che cosa manca perché questa possibilità sia di fatto realizzata? Quali sono le responsabilità proprie della teologia a tale riguardo? A questi interrogativi intendono rispondere i saggi qui raccolti.