Libri di Bruno Pedretti
Ruggero Tropeano
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2025
pagine: 56
«Poiché la mia attività progettuale non può prescindere da approfondite indagini sul manufatto ereditato l’attitudine “archeologica” vi diventa propedeutica a ogni possibile intervento, sia esso di tutela integrale, di restauro filologico, di recupero e riuso trasformativo. L’esercizio dello sguardo “archeologico”, come dimostrano gli atelier e seminari tenuti a Mendrisio, si prestava insomma in particolar modo a diventare materia d’insegnamento per futuri architetti chiamati, in diversa misura, a progettare sul costruito, una competenza sempre più richiesta. Nei diversi atelier e corsi ho perciò affrontato temi che spaziassero dalla tutela il più possibile filologica, ad altri in cui si ipotizzavano interventi di recupero e anche di trasformazione di vario grado capaci di dialogare in continuità con il costruito, sempre evitando falsificazioni formali o storicistiche, come mi aveva insegnato Giancarlo De Carlo» (Ruggero Tropeano)
Memoria della malinconia
Bruno Pedretti
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2022
pagine: 144
A., «letterato maturo di età e di sconfitte», in vacanza su un’isola viene abbandonato dall’amata, la sua Musa. Precipita così in un vortice di stati d’animo e pensieri malinconici, che inizia ad annotare in quaderni che «conoscono solo il lamento». Le cronache e le figure che scandiscono il soggiorno, i piccoli spettacoli e drammi che ne emergono, le parabole del suo amico, maestro di «catarsi romanzata» anche nel lutto che lo ha colpito, le fiabe allusive che A. improvviserà con la nipotina e i suoi amichetti, persino le tragedie collettive che in quei giorni «anneriscono i titoli dei giornali»: ogni evento viene intrappolato nei segni e nelle scene dell’amore che finisce, nelle fantasie, nei comportamenti e nei sogni conturbanti che commemorano l’amata. Tutto si sottomette allo sguardo analogico e maniacale dell’umore saturnino, tutto obbedisce al «teatro malinconico».
Il culto dell'autore. Le arti al tempo della civiltà estetica
Bruno Pedretti
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2022
pagine: 139
Dal culto dell'autore in un'epoca di «creatività democratica» al kitsch e alla parodia come linguaggi obbligati delle arti, dalle «due modernità» divise tra metafore e formule sino alle dispute intorno al valore civile dell'immagine: cinque saggi sulla funzione egemonica dell'estetico nel mondo moderno. Il culto dell'autore e l'autorialità come compensazione della perduta autorità delle culture artistiche, il ruolo del complessivo sistema delle arti in un mondo di «creatività democratica» ed estetizzazione diffusa, la figura del bricoleur come inatteso depositario del pensiero artistico nell'epoca delle «due culture» divise tra metafore e formule, le dispute intorno all'immagine e alle finzioni della «credulità estetica», sino alla parodia come linguaggio obbligato delle arti in una modernità continuamente attratta dal «principio illusione» del kitsch: questi snodi, concetti e problemi vengono connessi nel libro quali segni della funzione sempre più dominante acquisita dall'estetico nel mondo contemporaneo. Evitando le scorciatoie e rigidità manichee che gravano sulle lamentazioni contro il potere dell'immagine, i saggi qui riuniti si configurano come una «rapsodia» critica, tematica e allo stesso tempo narrativa, volta a ritrarre quella che viene definita la moderna civiltà estetica.
Paolo Zermani
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2022
pagine: 52
«Come ricomporre i frammenti di un paesaggio, interiore ed esteriore, sospeso sull’orlo della propria estinzione? Il nuovo sopra l’antico stato il titolo dell’insegnamento in Accademia in questi anni, dove il termine “sopra” indica non tanto una volontà di celare, ma quella di un integrare consapevole. Nel rapporto tra queste due parole sta il passaggio al progetto, che possiamo identificare come tentativo di rappresentare la nuova distanza tra le cose. Dopo aver condiviso un percorso attraverso le mie opere, perché il progetto si insegna con il progetto e non saprei fare diversamente, ma anche con il preciso supporto dei dati di rilievo depositati nei luoghi, iniziato il lavoro critico finale di ciascuno studente, applicato ogni anno a una diversa città italiana. Con l’ausilio dei cinque punti (luogo, tempo, terra, luce, silenzio) individuati quale sequenza interpretativa e traccia per modificare lo spazio, nella complice quiete dell’atelier abbiamo potuto tradurre le sensazioni in misure, secondo un metodo teso a non offrire soluzioni gratuite o astrattamente creative, nella convinzione che l’architettura si trasforma e non si improvvisa.» (Paolo Zermani). Paolo Zermani, professore ordinario di Composizione architettonica alla Facoltà di architettura di Firenze, è stato professore invitato all'Accademia di architettura dell'USI a Mendrisio dal 2014 al 2020. È fondatore dei convegni "Identità dell'architettura italiana" e direttore del Master "Museo Italia". Le sue opere sono pubblicate sulle maggiori riviste internazionali di architettura. Tra i suoi scritti: Identità dell'architettura I e II (1995 e 2002), Oltre il muro di gomma (2010), Architettura: luogo, tempo, terra, luce, silenzio (2015). Tra i suoi progetti recenti: l'adeguamento architettonico e liturgico della Basilica di Sant'Andrea a Mantova, il restauro e la ricostruzione del Castello di Novara, la Scuola per l'Europa di Parma, la nuova uscita del Museo delle Cappelle medicee a Firenze. Dal 2007 è Accademico di San Luca. Nel 2018 l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il Premio Feltrinelli per l'architettura. La collana: Così denominata per il numero indicativo di pagine di ogni volume che la compone, la collana "Quarantotto pagine di architettura insegnata" intende testimoniare i modi con cui la cultura architettonica odierna si confronta e si trasmette con il lavoro didattico. Le pubblicazioni vogliono privilegiare in particolare l'attività svolta presso l'Accademia di architettura dell'Università della Svizzera italiana dai docenti invitati (di progettazione, ma non solo) così da preservarne il contributo culturale.
Il morbo della parola. Una tragedia
Bruno Pedretti
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2020
pagine: 96
Un morbo letale e sconosciuto sta colpendo l’intera popolazione. Il contagio disdegna gli animali e le altre forme di vita ma, raggiunto l’uomo, lo elegge a suo ospite prediletto. Il morbo si insinua nei corpi scegliendo di volta in volta gli organi da aggredire, senza che se ne possano capire l’origine e la catena di trasmissione. Davanti a un’epidemia tanto potente e inspiegabile da zittire le parole della scienza medica, anche le leggi di governo si smarriscono e la civiltà nel suo insieme diventa vittima del flagello, amplificando l’ammorbamento dei singoli corpi nella corruzione del corpo sociale. È su questo scenario, dove la realtà drammatica veste le forme di un teatro allegorico, che si muovono le due figure centrali della narrazione: il medico Pato e lo scrittore Ezio, che ci guidano tra i luoghi, i personaggi, le vicende, i discorsi dell’epidemia, fino a che la loro interpretazione del contagio, costretta a fronteggiare un ricatto imposto dai governanti, porterà a un grottesco festino finale.
Éric Lapierre. Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2019
pagine: 60
Éric Lapierre è architetto, scrittore, curatore. Il suo studio, con sede a Parigi, opera su diversi fronti progettuali e culturali, come sottolinea la sua suddivisione in tre sigle: EL Architecture, EL Text, EL Sound. I progetti spaziano dalle residenze agli spazi espositivi, dalle scuole agli studi urbani. A queste attività si affianca un forte impegno teorico, che si traduce in lavori editoriali, organizzazione di eventi artistici e curatela di esposizioni. Éric Lapierre svolge inoltre da anni una costante attività didattica, che lo ha portato a insegnare all’École Nationale Supérieure d’Architecture di Marne-la-Vallée (Parigi), al Politecnico di Losanna, all’Università del Quebec di Montréal e all’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio.
Architettura e saperi-Architecture and knowledge
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2018
pagine: 247
"L'architettura e i saperi" raduna numerosi saggi, in questo caso tutti redatti da storici e critici, che scandagliano le molteplici forme di conoscenza implicate nell'arte architettonica. I contributi parlano del rapporto tra architettura e tecnologia, pensiero politico, pianificazione, filosofia, storia, ermeneutica, antropologia, psicologia, estetica. Ciò non accade tuttavia in nome di una "invadenza" di altri ambiti disciplinari, ma a conferma della struttura per così dire "olistica" dell'architettura, un'arte che nel suo esercizio deve chiamare a raccolta, inevitabilmente, una strumentazione culturale e scientifica allargata.
Charlotte. La morte e la fanciulla
Bruno Pedretti
Libro
editore: Skira
anno edizione: 2015
pagine: 163
Charlotte Salomon, giovane artista ebrea berlinese, prima di essere travolta dall'uragano nazista fece in tempo a raccontare in pittura la propria vita. Nata nel 1917 in una famiglia segnata da numerosi suicidi e vittima della follia razziale hitleriana, morirà a soli ventisei anni, incinta di quattro mesi, in una camera a gas di Auschwitz. È al suo capolavoro autobiografico Vita? o Teatro? (un'opera pittorica, teatrale e musicale) che si ispira Bruno Pedretti, rintracciando nell'esperienza di Charlotte i segni di un dramma che travalica la storia e precipita come tragedia inappellabile. Carica del peso di un dramma familiare che va oltre il suo personale destino, Charlotte sfidò gli estremi del dolore e dell'offesa riscattandoli con l'arte, per lasciarci in eredità uno dei canti più alti del nostro tempo.
Mascia e l'Orso
Bruno Pedretti, Simona Meisser
Libro: Copertina morbida
editore: dino&pulcino
anno edizione: 2015
pagine: 32
"Mascia e l'Orso" è una antica fiaba popolare russa che Gigliola Sarzi, burattinaia e figlia d'arte, porta in scena da anni nella versione del fratello Otello. Bruno Pedretti ha scritto questo racconto ispirandosi al suo spettacolo e Simona Meisser ha illustrato con fantasia. Età di lettura: da 4 anni.
La sinfonia delle cose mute
Bruno Pedretti
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2012
pagine: 267
Vienna, 1827. Un'immensa folla riempie le strade, riunita per l'estremo saluto al sommo musicista. Tra gli altri anche il giovane Gerhard von Breuning, scosso dai singhiozzi. Lui ha capito che Beethoven, l'uomo collerico, allergico a ogni servilismo, reso burbero dalla sordità, è colui che più di ogni altro ha saputo attingere dagli abissi primordiali dell'umanità il mistero del suono con cui la vita si dichiara. Tokyo, 1872. Mori Noboru rientra in Giappone dopo cinque anni in Europa. Ha studiato la cultura "barbarica" ed è uno dei più convinti fautori del nuovo. La filosofia e le tecniche più moderne dovranno ispirare l'era inaugurata dall'imperatore Meiji, insieme alla musica per pianoforte e alle sinfonie di Beethoven. Ma l'ostilità all'apertura verso l'Occidente cresce intorno a lui sino alla violenza. Solo l'amatissima sorella Yumi si lascerà contagiare dalla meraviglia arcana della musica insieme a Noboru, fino alla vertigine... Berlino, 1947. Il famoso direttore d'orchestra Wilhelm Furtwangler - reduce dall'umiliante "processo di denazificazione" per aver diretto i Berliner Philharmoniker negli anni hitleriani - giunge nella città colma di macerie, percorsa da figure della follia e del dolore e sente che le ombre della storia continuano a soverchiarlo.
La forma dell'incompiuto. Quaderno, abbozzo e frammento come opera del moderno
Bruno Pedretti
Libro: Libro in brossura
editore: UTET Università
anno edizione: 2007
pagine: XII-100
Come è emerso in epoca moderna il concetto di opera d'arte e dell'ingegno quale forma dell'incompiuto? Le varie tradizioni artistiche e letterarie del quaderno di meditazioni e dell'abbozzo pittorico, del frammento filosofico e del taccuino di viaggio, del collage visivo e del diario autobiografico mostrano come il declino dello statuto tecnico e finalistico dell'opera abbia aperto la strada a uno statuto viceversa cognitivo delle forme espressive moderne, nelle quali - secondo la definizione di Heinrich von Kleist - "il pensiero viene parlando". Per affrontare questa profonda trasformazione culturale, il volume procede anch'esso a frammenti che propongono incursioni tra le fonti artistiche, letterarie e filosofiche che meglio restituiscono il rovesciamento del significato delle opere da teleologico in processuale, non finito, rapsodico e memorialistico, così come esso si manifesta in autori che spaziano da Montaigne a Leopardi e Valéry, da Baudelaire a Wittgenstein e Benjamin, dall'impressionismo al Surrealismo e all'arte gestuale. Il declino della verità finalistica delle opere che doveva portarle - come ha scritto Friedrich Nietzsche - "dalla perfezione al divenire", viene infine analizzato nella deriva verso l'indistinto tra arte e vita, tra finzione e realtà che segna molti fenomeni culturali contemporanei.