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Libri di Denis Diderot

Teatro

Teatro

Denis Diderot

Libro: Copertina morbida

editore: Garzanti

anno edizione: 2008

pagine: 302

Da sempre interessato alla scena, il philosophe Diderot dedica parte della propria ricerca al teatro, su cui fa convergere elaborazione teorica e pratica di scrittura. Ambientate nel presente storico, in una realtà sociale borghese, con personaggi il cui comportamento è immediatamente riconducibile a ruoli e funzioni sociali, le tre commedie - "II figlio naturale", "Il padre di famiglia" e, più tardi, "È buono? È malvagio?" - vogliono mettere lo spettatore nella condizione di rispondere in modo attivo alle sollecitazioni teatrali. Realismo, rottura della separazione tra scena e pubblico creano un teatro-azione che non cristallizza la vita, ma riproduce la struttura dinamica delle sue tendenze e delle sue contraddizioni e s'identifica con il suo divenire.
10,50

Le droit romain et l'Encyclopédie
45,00

Scritti politici

Scritti politici

Denis Diderot

Libro

editore: UTET

anno edizione: 1967

pagine: 782

69,00

Dialoghi filosofici

Denis Diderot

Libro

editore: Le Lettere

anno edizione: 1990

pagine: LXXXI-670

44,00 41,80

Sulla pittura

Denis Diderot

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2021

pagine: 172

Sono riuniti in questo volume i due testi teorici di maggiore rilievo che Denis Diderot (1713-84) - filosofo e scrittore, critico d'arte, drammaturgo e musicologo, principale artefice dell'Encyclopédie - ha dedicato all'analisi estetica, filosofica e critica della pittura, cioè i Saggi sulla Pittura (1766) e i Pensieri sparsi sulla pittura, la scultura, l'architettura e la poesia, per continuare i "Salons" (1766-77). Le due opere, pur se molto diverse tra loro sia per i contenuti che per la forma letteraria, costituiscono un contributo di grande rilievo alla diffusione della moderna critica d'arte nel Settecento europeo e all'approfondimento dei problemi estetici e artistici della pittura e del linguaggio della critica d'arte. Grazie alle geniali intuizioni di Diderot sui problemi espressivi e compositivi, sulle tecniche e i materiali, sul disegno, sul chiaroscuro e soprattutto sul colore e i suoi riflessi (Diderot, si dice, avrebbe addirittura precorso Manet e gli impressionisti e presagito il Cubismo), i Saggi sulla Pittura e i Pensieri sparsi non solo offrono un quadro esauriente del dibattito sulle arti fugurative nella seconda metà del Settecento, ma anticipano questioni di grande interesse per la moderna critica d'arte, costituendola per di più come quel genere "alto" della letteratura che sarà tanto apprezzato in seguito da Balzac e Baudelaire, fino a Zola e Apollinaire. Ma il valore del testi di Diderot peraltro non si esaurisce nell'ambito specialistico della critica d'arte. Oltre a rappresentare una delle più autentiche testimonianze della della diffusione nel Settecento francese ed europeo di una poetica realistica e "borghese", essi propongono infatti, con la consueta freschezza e vivacità stilistica dell'autore, tutta una serie di problemi teorici, come quelli del rapporto dell'arte con la morale, della sua efficacia sociale e della sua funzione nella cultura, la cui analisi costituisce uno dei contributi più significativi dell'approfondimento dell'odierna cultura estetica. La presente edizione italiana, curata magistralmente da Massimo Modica, è corredata da esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici.
16,00 15,20

Interpretazione della natura

Denis Diderot

Libro: Libro in brossura

editore: Editori Riuniti

anno edizione: 2020

pagine: 112

"La lettura dello scritto del filosofo francese consente di riprendere una discussione che, nella sua assoluta centralità, è, però, paradossalmente e colpevolmente trascurata. Si tratta del discorso su evoluzionismo e creazionismo, sul concetto di natura, sugli esiti di questo dibattito per i rapporti fra credenti e non credenti. Di certo a Diderot, il quale, peraltro, imposta (...) il discorso sull’evoluzionismo di contro al creazionismo, non può essere mossa alcuna critica specifica riguardo alla mancata ulteriore elaborazione della sua impostazione se non quella di appartenere, al di là di ogni facile storicismo, al suo tempo storico. Già in questo scritto sulla natura, però, c’è una eco di un ritorno ai presocratici, in specie alla loro impostazione del problema filosofico centrale, il padre di tutti i problemi filosofici: il rapporto fra l’uomo e il mondo, o natura. I presocratici fissarono la loro attenzione sul concetto di φύσις (natura), ciò da cui e grazie a cui ogni cosa nasce e cresce, ciò in cui ha origine e si dissolve, senza avere inizio né fine, il processo da cui tutto ciò che è esiste." (dalla Premessa di Lelio La Porta) Introduzione di Pietro Omodeo.
9,50 9,03

Trattato sul bello

Denis Diderot

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2020

pagine: 85

L'eco delle concezioni estetiche di Denis Diderot (1713-1784) fu presso i contemporanei straordinaria. «Ieri mi è capitato sotto gli occhi Diderot,» scrive Schiller a Goethe «che davvero mi incanta e ha scosso profondamente il mio spirito. È come un lampo che illumina i segreti dell'arte, e le sue osservazioni riflettono così fedelmente ciò che l'arte ha di più alto e di più intimo da poter costituire un'indicazione non meno per il poeta che per il pittore». E Goethe risponde: «È davvero magnifico, più utile ancora al poeta che al pittore, anche se a quest'ultimo fornisce un lume possente». Le concezioni estetiche di Diderot trovano una prima compiuta espressione in una voce («Bello») che scrisse per l'«Encyclopédie», e che venne pubblicata a parte nel 1751 e più tardi nelle edizioni delle sue opere con il titolo di «Trattato sul bello». «È bello» afferma Diderot «tutto ciò che contiene in sé qualcosa che possa risvegliare nel mio intelletto l'idea di rapporti». Ma cosa intende Diderot per «rapporti»? Egli prende come esempio una celebre battuta tratta da una tragedia di Corneille. Ora, la «bellezza» di quella battuta dipende dai rapporti che la legano al contesto drammatico. Se il contesto fosse un altro, cambierebbe, insieme con il significato, anche la bellezza, la forza poetica di quella battuta. Il bello, non solo artistico, non è dunque intuizione repentina, frammentaria, non è immobile, indistinta contemplazione di una verità ideale, ma è movimento, progresso nella conoscenza della realtà attraverso i suoi nessi vitali. Un'esaltante passione di conoscenza, in cui il rigore del ragionamento scientifico sembra coniugarsi con la prepotente esigenza di adesione alla natura, e l'ansia profonda di conferire all'arte una nuova dignità, una serietà, un'autorevolezza più alte: ecco ciò che induce Diderot a portare con tanta penetrazione, con tanta passione il suo sguardo sul problema del bello.
13,00 12,35

Lettere a Sophie

Denis Diderot

Libro: Libro in brossura

editore: Editoriale Jouvence

anno edizione: 2020

pagine: 183

La corrispondenza amorosa tra Denis Diderot e l'amante Louise- Henriette Volland – ribattezzata Sophie in onore della "culla della filosofia" – è considerata nel suo genere una delle vette più alte mai toccate della letteratura occidentale. In realtà, si tratta di una sorta di "epistolario a una voce" – perché raccoglie le sole lettere del philosophe, pur lasciando intendere le risposte di Sophie – capace di far trasparire con estrema chiarezza la straordinaria sintonia di affetti che caratterizzò il loro amore. Ma, al di là degli sfoghi e delle effusioni, questo epistolario è anche una ricerca filosofica corale, in cui gli amanti plasmano il loro pensiero comune in un dialogo e in un confronto reciproci nel tentativo di realizzare una "vita di verità".
14,00 13,30

Teatro: Il figlio naturale-ll padre di famiglia-È buono? È malvagio?

Denis Diderot

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2020

pagine: 352

Fin da quando, giunto a Parigi dalla provincia, aveva pensato seriamente di intraprendere la carriera di attore, Diderot nutrì per il teatro un costante interesse sia sul piano dell'elaborazione teorica sia della pratica di scrittura. La scena era ai suoi occhi un formidabile strumento di critica sociale perché «ogni popolo ha dei pregiudizi da distruggere, dei vizi da colpire, delle ridicolaggini da screditare». Ammiratore di Shakespeare e di Molière, con le tre commedie raccolte in questo volume - "Il figlio naturale" (1757), "Il padre di famiglia" (1758), "È buono? È malvagio?" (1781) - il nume tutelare dell'Encyclopédie gettò le basi del moderno dramma borghese: le storie sono ambientate nel presente e hanno per protagonista non più l'aristocrazia ma l'emergente classe media che rivendica la dignità del commercio e del lavoro manuale. Fra le tre pièces, spicca per la perizia della composizione la più tarda e anche la più amara; l'ambivalente Monsieur Hardouin - intelligente e ingenuo, generoso e crudele - ordisce una serie di intrighi la cui morale è sempre la stessa: in una società corrotta, come quella francese del tempo, per riuscire a fare del bene è inevitabile essere malvagi.
12,00 11,40

Jacques il fatalista e il suo padrone

Jacques il fatalista e il suo padrone

Denis Diderot

Libro

editore: Sagoma

anno edizione: 2020

pagine: 394

Il libro narra il viaggio di Jacques e del suo padrone; tuttavia sin dall'inizio il lettore è gettato nell'abisso dell'incertezza: “Di dove venivano? Dove andavano?” Già il titolo avverte che Jacques è fatalista, perciò tutto ciò che accade quaggiù, per lui è scritto lassù, in un gran rotolo stilato da qualcuno. Per intrattenersi durante le lunghe ore a cavallo, il padrone chiede a Jacques di raccontargli la storia dei suoi amori. Argomento principe di ogni letteratura, al punto che lo stesso Diderot, rivolgendosi al lettore, osserverà: “... sempre storie d'amore... ”. Per la soddisfazione del lettore, alla fine si scoprirà la meta e lo scopo di questo viaggio. Ma quante cose saranno capitate nel frattempo? Dove sarà stato condotto il lettore? Tra locande e furfanti, tra colpi di scena ed episodi narrati da personaggi che compaiono qua e là, il libro si dipana con un gran ritmo e un irrefrenabile gusto per il divertimento.
16,00

Paradosso sull'attore

Denis Diderot

Libro: Libro in brossura

editore: Editori Riuniti

anno edizione: 2020

pagine: 183

"Non esiste opera di Diderot più letta, più commentata, più contestata e più sicura di sopravvivere. Finché vi saranno teatri e attori il paradosso farà scandalo", scriveva Paul Vernière, il maggior critico del pensiero e degli scritti del grande illuminista francese. Con una vivacità e una leggerezza davvero straordinarie Diderot espone in quest'opera geniale le sue idee sul mestiere dell'attore e sull'arte in genere. Scritte sotto forma di dialogo, le pagine offrono una galleria di ritratti e una serie di aneddoti e di osservazioni preziosi per la conoscenza della vita letteraria e teatrale del tempo.
12,90 12,26

Scritti filosofici

Denis Diderot

Libro: Libro in brossura

editore: SE

anno edizione: 2021

pagine: 301

“Negli anni successivi ai Pensées philosophiques e alla Promenade du sceptique (1746-1747), nei quali è evidente l’influsso della teologia naturale newtoniana, Diderot perviene – sulla base dei suoi interessi per le scienze naturali in genere e per la biologia in particolare – a elaborare un grandioso tentativo di «spiegazione» della realtà naturale. Questo tentativo trova la sua prima espressione nella Lettre sur les aveugles del 1749 e giunge al suo pieno compimento nell’Interprétation de la nature (1753), nell’Entretien entre d’Alembert et Diderot e nel Rêve de d’Alembert (1769). Alla natura «statica» e «creata» dei newtoniani e di Voltaire, Diderot va ora contrapponendo l’immagine di una realtà fisica in continuo movimento e sviluppo, che trae origine da se medesima e nella quale la presenza di un «ordine» non autorizza ad alcuna affermazione circa la presenza di cause finali o l’esistenza di un supremo ordinatore. […] Quello di Diderot è un umanesimo ben lontano dagli ideali del classicismo retorico. Non a caso esso trova il suo compimento e la sua più alta espressione nell’impegno per rendere la filosofia «popolare», nella lotta contro le superstizioni e le oscurità, nel riconoscimento della identità fra avanzamento del sapere tecnico-scientifico e progresso della civiltà, nella volontà di far convergere la teoria e la pratica, le arti liberali e le arti meccaniche, dando vita a una cultura nuova che ha la sua prima espressione nell’Encyclopédie e nella grandiosa «storia» delle arti e delle tecniche che in essa è contenuta.” (Dallo scritto di Paolo Rossi)
29,00 27,55

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