Libri di Erich Auerbach
Letteratura mondiale e metodo
Erich Auerbach
Libro: Libro in brossura
editore: Nottetempo
anno edizione: 2022
pagine: 312
Erich Auerbach ha scritto uno dei libri decisivi del xx secolo: il suo Mimesis (1946) racconta i modi in cui le diverse epoche hanno dato una forma letteraria al mondo. Molti lo considerano il capolavoro assoluto della critica novecentesca, la sola opera che abbia pienamente resistito allo scetticismo del nostro tempo e alle sue guerre culturali. Letteratura mondiale e metodo raccoglie gli scritti teorici che hanno reso possibile Mimesis. Sono saggi che non hanno perso nulla della loro profondità e acutezza, e che aiutano a pensare meglio i temi fondamentali del dibattito contemporaneo: la possibilità di fare storia di lunga durata e di confrontare culture e tradizioni di origine diversa, la legittimità dei canoni, l’esistenza e i limiti della world literature. Il volume si apre con un saggio di Guido Mazzoni sull’attualità di questi scritti e dell’opera di Auerbach.
L'importanza della personalità nell'ascendente di san Francesco d'Assisi
Erich Auerbach, Francesco Valagussa
Libro: Libro in brossura
editore: Biblioteca Francescana
anno edizione: 2021
pagine: 80
Nel libro viene proposta una nuova traduzione del saggio di Erich Auerbach "Über das Persönliche in der Wirkung des heiligen Franz von Assisi", apparso nel 1927 sulla rivista «Deutsche Vierteljahrsschrift für Literaturwissenschaft und Geistesgeschichte». In esso Auerbach coglie Francesco come il trovatore, il cavaliere del tredicesimo secolo precursore del Rinascimento. Folklore popolare, riti iniziatici, cerimonie arcaiche, etica cavalleresca, amor cortese, caratterizzano uno sfondo sociale stratificato, intessuto di sopravvivenze: in un simile "ambito di apparizione" residui culturali e pratiche immemoriali finiscono per assumere nel Povero di Assisi una nuova espressione. In un sol colpo, sotto l'urto della sua personalità, franano i modelli iconologici bizantineggianti e scricchiolano i canoni della tradizione.
Lingua letteraria e pubblico nella tarda antichità latina e nel Medioevo
Erich Auerbach
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2018
pagine: 312
Quest'opera fu portata a termine poco prima della scomparsa dell'autore. Suoi temi principali sono: il sermo humilis, come forma cristiana dello stile sublime antico, nei primi autori cristiani e nella prosa latina del primo medioevo; la rinascita dello stile elevato nelle nuove condizioni di vita del tardo medioevo; la storia dei secoli in cui non esistevano un pubblico letterario e una lingua letteraria generalmente intesa, dal tempo di Tacito e Plinio fino ai primi documenti delle letterature in lingua popolare e a Dante. Questi saggi colmano il vuoto lasciato nell'altra sua grande opera, Mimesis, per il periodo 600-1100, il meno studiato della letteratura europea. Ma non si tratta di un'integrazione dovuta a puro desiderio di completezza. Da un lato, qui sono collocati in primo piano i problemi centrali dell'interesse auerbachiano: le basi e gli elementi di unità della civiltà europea, visti nella genesi storica del nesso eredità classica-società moderna; la formazione di quello stile letterario che costituisce tuttora il sostrato delle letterature europee, in rapporto ai tipi determinati di pubblico nazionale sorti nel tardo medioevo. Dall'altro, in questi saggi concentrati su un "campionario" stilistico omogeneo, Auerbach è ricondotto a un impiego più esatto e penetrante del suo metodo, che consiste nel risalire dall'analisi stilistica monografica alla costruzione sintetica e al quadro storico-sociologico d'assieme.
I fiori del male e il sublime
Erich Auerbach
Libro: Libro in brossura
editore: Solfanelli
anno edizione: 2017
pagine: 64
Nel cuore del Novecento, superando ogni remora e obiezione, Erich Auerbach segna un passaggio obbligato nella critica baudelairiana. Egli vede nell'autore dei "Fiori del male" il primo poeta che dà espressione stilistica a soggetti di per sé bassi e foschi. Il significato storico della sua raccolta lirica è per lui incontestabile perché la figura umana che in essa affiora non è meno indicativa del trasformarsi della tradizione europea di quanto lo sia il personaggio di Karamazov. Nello storico saggio su Baudelaire del 1951, che presentiamo qui come libro a sé con la presentazione di Francesco Muzzioli, il filologo tedesco mostra che il grande poeta, partendo da elementi "realistici", crea un nuovo tipo di sublime dal valore "simbolico". Nella sua analisi egli mette in valore due idee antitetiche: da un lato, l'opposizione fra il realismo e il simbolismo; dall'altro, l'opposizione fra il sublime dello stile e l'abiezione dell'argomento trattato. Fedele al metodo della campionatura, già sperimentato in Mimesis, Auerbach inizia subito, senza preamboli, con un testo campione.
Studi su Dante
Erich Auerbach
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 368
La raccolta degli «Studi su Dante» contiene i saggi che Erich Auerbach ha scritto dal 1929 fino alla vigilia della morte. In questi scritti definisce l'importanza del concetto di "figura" nella cultura tardo-antica e ricostruisce il complesso rapporto tra struttura e poesia nella «Divina Commedia». L'autore giunge al risultato allargando l'indagine a tutta la civiltà cristiana e mostra come l'intelligenza di Paolo, Tertulliano, Agostino o Bernardo di Chiaravalle sia propedeutica e necessaria per una lettura "globale" del capolavoro dantesco.
La corte e la città. Saggi sulla storia della cultura francese
Erich Auerbach
Libro
editore: Carocci
anno edizione: 2007
pagine: 248
I saggi di questo volume - su Montaigne, Pascal, Racine, Baudelaire, Proust, sul pubblico del classicismo francese - completano e arricchiscono il quadro del realismo occidentale avviato da "Mimesis" dello stesso autore. Anche in queste pagine, come nella sua opera maggiore, Auerbach mette in atto la sua originalissima metodologia critica, mobile e antidogmatica, capace di rendere significativo il "dettaglio", di risalire dallo stile di testi alla temperie complessiva di un'epoca, di una società, di una cultura. La costante attenzione per il pubblico gli permette di penetrare nella segreta dinamica delle opere, nel loro realizzarsi come esperienza estetica, di registrare le mutazioni della spiritualità - la progressiva "secolarizzazione" in cui si rivela il destino del Moderno -, ma anche di cogliere l'emergere di nuove sensibilità e di nuove forme.
Philologie der Weltliteratur-Filologia della letteratura mondiale
Erich Auerbach
Libro: Copertina morbida
editore: Book Editore
anno edizione: 2006
pagine: 80
In questo saggio del 1952 lo studioso Auerbach - e il letterato, e lo scrittore - sente l'esigenza di cimentarsi con la nozione goethiana di "Weltliteratur": parola magica e figura mitica a un tempo. Qui la "letteratura mondiale", di cui l'Auerbach si costituisce filologo, facendo tesoro della precedente esperienza di romanista, si correla alla (e dipende dalla) "storia mondiale", in quegli anni determinata e sconvolta dalle guerre che scandirono la prima metà del secolo, assumendo cosí valore portante di ricerca, di sforzo ermeneutico, perché, - come afferma l'autore con una frase lapidaria, semplice e ardita - "le cose stesse devono farsi linguaggio".
Mimesis. Il realismo nella letteratura occidentale
Erich Auerbach
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Einaudi
anno edizione: 2000
pagine: 630
Introduzione alla filologia romanza
Erich Auerbach
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2001
pagine: 303
Romanticismo e realismo e altri saggi su Dante, Vico e l'Illuminismo
Erich Auerbach
Libro: Libro in brossura
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2011
pagine: 216
Studi su Dante
Erich Auerbach
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2008
pagine: 330
Torna in edizione economica una delle pietre miliari degli studi danteschi. La raccolta degli "Studi su Dante" contiene i saggi che Erich Auerbach ha scritto dal 1929 fino alla vigilia della morte. In questi scritti definisce l'importanza del concetto di "figura" nella cultura tardo-antica e ricostruisce il complesso rapporto tra struttura e poesia nella "Divina Commedia". L'autore giunge al risultato allargando l'indagine a tutta la civiltà cristiana e mostra come l'intelligenza di Paolo, Tertulliano, Agostino o Bernardo di Chiaravalle sia propedeutica e necessaria per una lettura "globale" del capolavoro dantesco.
Lingua letteraria e pubblico nella tarda antichità latina e nel Medioevo
Erich Auerbach
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2007
pagine: 312
Quest'opera fu portata a termine poco prima della scomparsa dell'autore. Suoi temi principali sono: il sermo humilis, come forma cristiana dello stile sublime antico, nei primi autori cristiani e nella prosa latina del primo medioevo; la rinascita dello stile elevato nelle nuove condizioni di vita del tardo medioevo; la storia dei secoli in cui non esistevano un pubblico letterario e una lingua letteraria generalmente intesa, dal tempo di Tacito e Plinio fino ai primi documenti delle letterature in lingua popolare e a Dante. Questi saggi colmano il vuoto lasciato nell'altra sua grande opera, Mimesis, per il periodo 600-1100, il meno studiato della letteratura europea. Ma non si tratta di un'integrazione dovuta a puro desiderio di completezza. Da un lato, qui sono collocati in primo piano i problemi centrali dell'interesse auerbachiano: le basi e gli elementi di unità della civiltà europea, visti nella genesi storica del nesso eredità classica-società moderna; la formazione di quello stile letterario che costituisce tuttora il sostrato delle letterature europee, in rapporto ai tipi determinati di pubblico nazionale sorti nel tardo medioevo. Dall'altro, in questi saggi concentrati su un "campionario" stilistico omogeneo, Auerbach è ricondotto a un impiego più esatto e penetrante del suo metodo, che consiste nel risalire dall'analisi stilistica monografica alla costruzione sintetica e al quadro storico-sociologico d'assieme.