Libri di Francesca Canale Cama
Storia del mondo. Dall'anno 1000 ai giorni nostri
Francesca Canale Cama, Amedeo Feniello, Luigi Mascilli Migliorini
Libro: Libro rilegato
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: XVIII-1291
Tutte le storie, è stato scritto, sono storie del mondo. Eppure di questo mondo noi conosciamo solo una piccola parte. Il nostro sguardo si è sempre concentrato a osservare il continente che abitiamo, l'Europa, o al più il nostro mare, il Mediterraneo. Proviamo allora ad ascoltare altri racconti per scoprire finalmente la parte che noi recitiamo su quel palcoscenico assai più vasto che è la vicenda millenaria degli uomini e delle donne. Mille anni di storia del mondo in poco più di mille pagine. Del mondo da quando si pensava fosse al centro dell'universo a oggi che ci appare un puntino blu perso nell'infinità del cosmo. Un mondo che già mille anni fa era interconnesso e globale. A renderlo tale gli uomini che lo percorrevano in tutta la sua estensione: i mercanti arabi che si spingevano fino alle coste della Spagna o ai confini dell'India, o quelli veneziani, come Marco Polo, che in Cina ci arrivarono attraverso la Via della seta e che consentirono all'Europa di conoscere la straordinaria realtà di un impero sapiente e organizzato posto all'altro capo del pianeta. E allora, oggi più che mai, è necessario restituire dignità alla storia delle civiltà e dei popoli che hanno abitato questo pianeta e che forse, troppo a lungo, abbiamo relegato ai margini. Non si tratta solo di far conoscere le storie dimenticate degli imperi africani e asiatici, delle cui epopee secolari pure sappiamo pochissimo, ma di mostrare i fili e i legami nascosti che uniscono la storia degli uomini sulla terra. Il racconto di migrazioni, conquiste, scoperte scientifiche porta alla luce proprio questa costante interconnessione che ci appare erroneamente come la grande novità del solo nostro tempo. Un'opera innovativa, che prova a superare le storie tradizionali, fatte solo di Stati, di confini, di guerre. Una storia del mondo che è oggi probabilmente l'unica storia possibile.
Quella pace che non si fece. Francesco Saverio Nitti e la pace tra Europa e Mediterraneo (1919-1922)
Francesca Canale Cama
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2020
pagine: 252
Il movimentato passaggio dalla Grande guerra alla pace è spesso associato, in Italia, all'immagine di un Paese che virava senza freno verso quel "sacro egoismo" sempre più incarnato dall'esperienza dell'occupazione di Fiume e dal mito della "vittoria mutilata". Instancabile artefice di un progetto di pace europea e mondiale di ampio respiro fu invece Francesco Saverio Nitti, al governo dal 1919 al 1920, che provò a fare dell'Italia postbellica un elemento importante dei nuovi equilibri di pace mondiali. Sostenitore fin dalla prima ora di un necessario revisionismo dei trattati di pace in senso democratico, affrontò i nodi gordiani della rifondazione europea, dalla necessità di una pace equa con la Germania al reinserimento della Russia bolscevica nel sistema internazionale, e operò in prima persona per garantire le basi di una pace duratura in un Mediterraneo ormai in fiamme. La prematura caduta del suo governo, spesso interpretata come vera e propria fine del liberalismo italiano, significò anche la fine di un'alternativa identitaria nazionale che fino a quel momento aveva fatto da solido contraltare al montare del nazionalismo e al fascismo incipiente.
L'età contemporanea. Una storia globale
Francesca Canale Cama
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2020
pagine: 576
Oggi molte delle categorie attraverso le quali leggevamo la storia contemporanea (Stato, nazione, impero, classe) sono andate in crisi e hanno subito trasformazioni sostanziali. La globalizzazione e le sue conseguenze impongono di ripensare radicalmente i processi storici tenendo conto di uno spaziomondo di cui sono protagonisti uomini e civiltà appartenenti ad etnie, culture e religioni differenti, dislocati in tutto il pianeta. Questo manuale, allora, si propone di ricostruire quella che definiamo come età contemporanea superando la periodizzazione tradizionale basata sul canone della storia nazionale ed europea. Momento inaugurale delle dinamiche dell’età contemporanea vengono considerate le trasformazioni mondiali imposte dall’imperialismo di fine Ottocento. Connessa a questa scelta cronologica sta quella geografica orientata a rivedere il rapporto centro-periferia, ovvero tra un Occidente centrale e propulsivo e il resto del mondo ‘periferia’, da considerarsi solo quando e se interagisce con il centro. I lunghi e travagliati processi dell’età contemporanea, infatti, hanno mostrato come nello spazio-mondo questa relazione sia mobile e duttile, oppure che le geometrie degli equilibri fluttuano spesso e rapidamente. Ma l’approccio qui utilizzato non rappresenta solo un correttivo geografico. A cambiare è la narrazione stessa che cerca di superare le problematizzazioni storiche più classiche. Temi transnazionali e trasversali (migrazioni, capitali e commercio, espansione degli imperi, circolazione delle idee) affiancano e contribuiscono a superare l’impostazione di una storia scritta esclusivamente dal punto di vista dei governi nazionali o incentrata sulle comunità geografiche. Ampio spazio è quindi dedicato a temi internazionali, ai nuovi protagonismi mondiali, alle nuove guerre, ai cambiamenti sociali e geopolitici degli ultimi decenni di cui si evidenziano le radici e l’evolversi nel passato più prossimo restituendo la giusta complessità al tempo che viviamo.
La Grande guerra
Francesca Canale Cama
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 169
La Prima guerra mondiale fu una tragedia della civiltà occidentale che mise allo scoperto la fragilità delle potenze europee dopo una pace apparente di quasi un secolo; un'avventura le cui dimensioni non erano state affatto previste dalla maggior parte dei protagonisti. Fu la prima guerra di massa, la prima guerra celebrata entusiasticamente dalle popolazioni, la prima guerra non più affidata ai soli eserciti, operando anche una radicale frattura storica che segnò simultaneamente l'agonia di un vecchio mondo e l'irrompere del nuovo in campo politico, economico, sociale, culturale. Sconvolse gli equilibri fra gli Stati e non riuscì a crearne di nuovi, lasciando un quadro geopolitico destabilizzato, che avrebbe posto le premesse per la comparsa dei regimi totalitari del Novecento e di un nuovo conflitto globale.
Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo
Francesca Canale Cama, Daniela Casanova, Quadri Rosa M. Delli
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2017
pagine: 516
"Iste est Mediterraneus". Da quando, intorno al 630 dopo Cristo, Isidoro, vescovo di Siviglia, dà questo nome al mare che "con le sue acque si stende in mezzo alle terre fino a Oriente, separando l'Europa, l'Africa e l'Asia" non nasce, propriamente, la storia di uno spazio la cui vicenda si misura - come tutti sappiamo - sulla cadenza di sequenze millenarie, sulle lunghe durate di cui Fernand Braudel è stato maestro insuperabile. Con il nome - come spesso accade - prende tuttavia corpo una identità storica distinta da quelle dei soggetti che circondano quello spazio, distinta, soprattutto (anche se con esse strettamente e inevitabilmente intrecciata) dalla identità delle due formazioni storiche che quasi nello stesso tempo si formano intorno ad esso: l'Europa e l'Islam. Segnata con nettezza dallo spartiacque simbolico della conquista ottomana di Costantinopoli alla metà del XV secolo, la storia del Mediterraneo nell'età moderna e contemporanea proprio in virtù di questa sua autonoma identità storica non si esaurisce, tuttavia, né allora né nei secoli successivi in un puro confronto tra i due attori - l'Europa e l'Islam, appunto - che sembrano campeggiare in questo spazio. Le vicende concrete ci parlano, piuttosto, di realtà molteplici che si muovono dentro questi blocchi, li erodono e finiscono col restituire ad essi un senso storico e non ideologico; così come esse ci parlano di un rapporto mai interrotto, anzi continuamente in divenire tra il Mediterraneo e il sistema-mondo, che moltiplica esperienze e problemi fuori di ogni semplificazione. Pensato per un pubblico che alla storia chiede opportunità di formazione e di orientamento al di là degli schematismi della cronaca quotidiana, un pubblico che - si potrebbe dire - desidera fornire di spessore la mono-dimensione dell'attualità, questo libro cerca di ricostruire, nell'arco di oltre cinque secoli, le vicende di un Mediterraneo molteplice: nei tempi che sovrappongono volta a volta lunghe e brevi, brevissime durate, negli spazi dagli scenari costantemente mutevoli, negli attori che appaiono e scompaiono, dominano e tramontano. Questo è il Mediterraneo, potremmo, dunque, ripetere con Isidoro di Siviglia: luogo dove gli uomini sono abituati a vivere vite collettive e a incontrarsi e a scontrarsi, a perdersi e a ritrovarsi, stratificandosi e ricomponendosi seguendo ritmi che alternano, spesso con superficiale inconsapevolezza, i toni sereni della comprensione e quelli cupi della intolleranza. Questa nuova edizione offre nei suoi ultimi capitoli, aggiornati fino alle vicende più recenti, una drammatica e problematica conferma dell'alternanza, non sempre controllabile, di questi ritmi.
La pace dei liberi e dei forti. La rete di pace di Ernesto Teodoro Moneta
Francesca Canale Cama
Libro: Libro in brossura
editore: Bononia University Press
anno edizione: 2013
pagine: 204
Garibaldino e patriota, combattente delle guerre di indipendenza e giornalista quale direttore per lunghi anni del quotidiano progressista di Milano Il Secolo, Ernesto Teodoro Moneta è stato l'unico premio Nobel per la pace italiano. Un progetto di pace internazionale, il suo, collegato proprio a questa formazione risorgimentale, nella convinzione che il costituirsi di libere comunità nazionali guidate da istituzioni rappresentative sfociasse inevitabilmente nell'armoniosa e, appunto, pacifica convivenza tra i popoli. Del resto, la stagione in cui svolse il suo ruolo di infaticabile propugnatore del movimento pacifista sembrò confermare un simile obbiettivo: nessun conflitto turbò i rapporti tra i paesi del Vecchio Continente nel trentennio a cavallo tra Ottocento e Novecento, mentre si andavano consolidando gli Stati frutto delle aspirazioni nazionali dei precedenti decenni. Seguendo, dunque, la sua attività, è possibile ricostruire la complessa e, a volte, inattesa rete di rapporti tra alcuni dei maggiori intellettuali e politici europei, da Pareto a De Amicis, da Cavallotti a Colajanni, fra i tanti, che furono partecipi di questa "battaglia per la pace", fino ad ora assai poco conosciuta e che comincia ad affiorare nelle carte inedite analizzate dall'autrice.
Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo
Francesca Canale Cama, Daniela Casanova, Quadri Rosa M. Delli
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2012
pagine: 492
Pensato per un pubblico che alla storia chiede opportunità di formazione e di orientamento al di là degli schematismi della cronaca quotidiana, un pubblico che si potrebbe dire desidera fornire di spessore la mono-dimensione dell'attualità, questo libro cerca di ricostruire, nell'arco di oltre cinque secoli, le vicende di un Mediterraneo molteplice: nei tempi che sovrappongono volta a volta lunghe e brevi, brevissime durate, negli spazi degli scenari costantemente mutevoli, negli attori che appaiono e scompaiono, dominano e tramontano. Questo è il Mediterraneo, potremmo, dunque, ripetere con Isidoro di Siviglia: luogo dove gli uomini sono abituati a vivere vite collettive e a incontrarsi e a scontrarsi, a perdersi e a ritrovarsi, stratificandosi e ricomponendosi seguendo ritmi che alternano, spesso con superficiale inconsapevolezza, i toni sereni della comprensione e quelli cupi della intolleranza.
Alla prova del fuoco
Francesca Canale Cama
Libro
editore: Guida
anno edizione: 2009
pagine: 292
Ieri come oggi il tema della guerra interroga le coscienze europee che puntualmente, di fronte al prodursi di grandi tragedie, riscoprono l'ambiguità e la complessità della relazione tra guerra e pace. Questo volume, basato su una estesa ricerca archivistica e sulla stampa del tempo, affronta una inedita comparazione di due pensieri profondamente diversi, quello del socialismo francese e quello del socialismo italiano, proponendo un'interpretazione innovativa del complicato legame tra guerra e pace nella difficile congiuntura della prima guerra mondiale.