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Libri di G. Mori

Storia dell'Ansaldo. Volume Vol. 7

Libro

editore: Laterza

anno edizione: 2000

pagine: 262

23,24 22,08

Argo

Argo

Enrico Bertozzi

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: EDISCO

anno edizione: 2009

pagine: 192

10,80

Religione, diritto e cultura politica nell'Italia del Novecento

Francesco Margiotta Broglio

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2012

pagine: 222

Il diritto ecclesiastico in Italia è stato profondamente influenzato dalle lotte politiche che hanno seguito il 1848, l'Unità, il fascismo e la "Repubblica dei partiti". Per questo alcuni studiosi di tale disciplina sono stati anche protagonisti della cultura politica del Novecento e, in alcuni casi, hanno, con i loro scritti, contribuito ad orientare non solo l'insegnamento universitario, ma pure l'opinione pubblica sensibile ai problemi, sempre attuali, delle relazioni tra Stato e confessioni religiose. In questo volume vengono presi in considerazione, con richiami biografici o con la ricostruzione di aspetti della loro produzione scientifica o del loro pensiero politico, alcuni dei più importanti autori del settore: da Francesco Ruffini, senatore e ministro dell'Italia liberale, a Vincenzo Del Giudice, che fu tra i fondatori del Partito Popolare, a Mario Falco, autore della normativa sulle comunità israelitiche italiane, a Giacchi e De Bernardis, attivi nella Resistenza, a Federico Cammeo, che contribuì a definire l'ordinamento dello Stato Vaticano, a Giuseppe Dossetti, vicesegretario della DC di De Gasperi e poi tra i protagonisti del Concilio Vaticano II, ad Arturo Carlo Jemolo, primo Presidente della RAI, uno degli intellettuali di maggiore rilievo, per la dirittura morale e per l'attenzione a tutti gli aspetti del vivere civile, del XX secolo.
20,00 19,00

Filastrocche, ninne nanne, stornelli, rispetti e canzoni di Toscana. Per il gioco dei bambini, per addormentare i pargoli, per le disturne amorose

Libro

editore: Pontecorboli Editore

anno edizione: 2019

pagine: 62

In Toscana, e specialmente nelle campagne, si cantava: sulle aie, nei campi, nelle fiere di paese, all'osteria, a 'veglia'. Si cantava per passatempo, per attenuare la fatica, per comunicare fra innamorati, per corteggiare la 'bella' o il 'bello', la 'dama' o il 'damo'. Si cantava, sotto forma di stornelli, di rispetti in ottava rima, per far dispetto a qualcuna o qualcuno, per 'prendere in giro' il tonto o il furbo, il giovane o il vecchio, la suocera o la nuora, il contadino o il cittadino, lo stanziale o il forestiero. Si cantava perché la vita sembrasse più gradevole, più sopportabili la miseria e le pene d'amore, più ridenti le gioie dell'amore.
10,00 9,50

Tamara de Lempicka

Giancarlo Marmori

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2021

pagine: 68

"Aveva settantaquattro anni Tamara de Lempicka quando, da vera e indomita combattente, iniziò la sua definitiva e vincente riscossa. Avvenne nel 1972 e il teatro di battaglia fu una galleria alle Halles di Parigi. I galleristi Blondel e Plantin seppero impostare il ritorno di Tamara sulle scene con grande competenza. Le quarantotto opere esposte erano solo quelle storiche, scelte nell'atelier della Lempicka che controvoglia aveva accettato di riproporle, considerandole fuori moda. Blondel e Plantin seppero ben gestire il «fenomeno» che avevano a portata di mano: un'artista che a Parigi aveva conosciuto il successo di critica e di pubblico, aveva ritratto l'aristocrazia, il bel mondo, gli intellettuali, ma anche e soprattutto le lolite, le donne dell'alta società che guidavano Bugatti e sciavano a Saint-Moritz, i loro trasgressivi amori saffici. Aveva occupato le pagine delle riviste con le sue foto da diva di Hollywood. Poi era scomparsa. E il 1972 fu l'anno della «scoperta» di Tamara de Lempicka, che in una foto di Laurent S. Jaulmes, scattata al vernissage, appare ancora padrona di uno stile perfetto: magra e altera, un taglio di capelli allora in voga, il naso aquilino portato come un segno di nobile distinzione. Un carisma naturale, a qualsiasi età." (Dallo scritto di Gioia Mori)
13,00 12,35

Tamara de Lempicka

Tamara de Lempicka

Giancarlo Marmori

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2016

pagine: 68

"Aveva settantaquattro anni Tamara de Lempicka quando, da vera e indomita combattente, iniziò la sua definitiva e vincente riscossa. Avvenne nel 1972 e il teatro di battaglia fu una galleria alle Halles di Parigi. I galleristi Biondel e Plantin seppero impostare il ritorno di Tamara sulle scene con grande competenza. Le quarantotto opere esposte erano solo quelle storiche, scelte nell'atelier della Lempicka che controvoglia aveva accettato di riproporle, considerandole fuori moda. Biondel e Plantin seppero ben gestire il "fenomeno" che avevano a portata di mano: un'artista che a Parigi aveva conosciuto il successo di critica e di pubblico, aveva ritratto l'aristocrazia, il bel mondo, gli intellettuali, ma anche e soprattutto le lolite, le donne dell'alta società che guidavano Bugatti e sciavano a Saint-Moritz, i loro trasgressivi amori saffici. Aveva occupato le pagine delle riviste con le sue foto da diva di Hollywood. Poi era scomparsa. E il 1972 fu l'anno della "scoperta" di Tamara de Lempicka, che in una foto di Laurent S. Jauhnes, scattata al vernissage, appare ancora padrona di uno stile perfetto: magra e altera, un taglio di capelli allora in voga, il naso aquilino portato come un seguo di nobile distinzione. Un carisma naturale, a qualsiasi età." (dallo scritto di Gioia Mori)
13,00

La scomparsa dell'introspezione

La scomparsa dell'introspezione

William Lyons

Libro

editore: Il Mulino

anno edizione: 1993

pagine: 308

Nella prima e nella seconda parte vengono delineati e discussi, secondo l'ordine cronologico, i quattro principali modelli teorici dell'introspezione emersi nel corso del dibattito fra psicologi e filosofi: il modello dualista-cartesiano, quello behaviorista, quello materialista-riduzionista, suggerito dallo studio del cervello e quello funzionalista, ispirato alla metafora del computer. Nella terza e ultima parte dell'opera, l'autore espone la propria teoria dell'introspezione tesa a ridimensionare la funzione esplorativa dei processi mentali (o cerebrali) interni tradizionalmente attribuitale.
19,63

Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità ad oggi. Volume Vol. 4

Storia d'Italia. Le regioni dall'Unità ad oggi. Volume Vol. 4

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 1997

pagine: XXII-1045

87,80

Discorso sul metodo

Discorso sul metodo

Renato Cartesio

Libro

editore: La Nuova Italia

anno edizione: 2000

pagine: 168

13,10

Tamara de Lempicka

Tamara de Lempicka

Giancarlo Marmori

Libro: Copertina morbida

editore: Abscondita

anno edizione: 2006

pagine: 96

"Aveva settantaquattro anni Tamara de Lempicka quando, da vera e indomita combattente, iniziò la sua definitiva e vincente riscossa. Avvenne nel 1972 e il teatro di battaglia fu una galleria alle Halles di Parigi. I galleristi Biondel e Plantin seppero impostare il ritorno di Tamara sulle scene con grande competenza. Le quarantotto opere esposte erano solo quelle storiche, scelte nell'atelier della Lempicka che controvoglia aveva accettato di riproporle, considerandole fuori moda. Biondel e Plantin seppero ben gestire il "fenomeno" che avevano a portata di mano: un'artista che a Parigi aveva conosciuto il successo di critica e di pubblico, aveva ritratto l'aristocrazia, il bel mondo, gli intellettuali, ma anche e soprattutto le lolite, le donne dell'alta società che guidavano Bugatti e sciavano a Saint-Moritz, i loro trasgressivi amori saffici. Aveva occupato le pagine delle riviste con le sue foto da diva di Hollywood. Poi era scomparsa. E il 1972 fu l'anno della "scoperta" di Tamara de Lempicka, che in una foto di Laurent S. Jauhnes, scattata al vernissage, appare ancora padrona di uno stile perfetto: magra e altera, un taglio di capelli allora in voga, il naso aquilino portato come un seguo di nobile distinzione. Un carisma naturale, a qualsiasi età." (dallo scritto di Gioia Mori)
12,50

Tamara de Lempicka

Tamara de Lempicka

Libro: Copertina morbida

editore: Skira

anno edizione: 2009

pagine: 208

Tamara de Lempicka ha creato immagini che sono diventate il simbolo di un'epoca, "i folli" anni Venti e Trenta di cui diventa la più brillante interprete, introducendo nei suoi dipinti i simboli della modernità e rappresentando la donna emancipata, libera, indipendente e trasgressiva. Considerando la vita come un'opera d'arte e sostenuta da una volontà ferrea di affermazione, Tamara coltiva il suo talento artistico, ma anche costruisce con cura la propria immagine di donna elegante e sofisticata, divenendo presto la protagonista stravagante della mondanità europea. Curata da Gioia Mori e pubblicata in occasione dell'esposizione milanese, la monografia ripercorre la carriera di questa affascinante artista polacca che visse in Russia, a Parigi, in Italia, per approdare poi negli Stati Uniti e passare gli ultimi anni della sua vita in Messico.
29,00

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