Libri di Giuseppe Nicoletti
Novelle rusticane
Giovanni Verga
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2025
pagine: 112
In questa raccolta, pubblicata nel 1883, Verga prosegue il progetto verista volto a rappresentare la realtà sociale, in particolare della Sicilia contadina, attraverso i canoni dell’impersonalità. Rispetto a Vita dei campi assistiamo però a un ulteriore scatto nello sviluppo di questa poetica. I protagonisti delle Novelle rusticane non sono infatti più solo vittime passive della miseria o della fatalità, ma diventano attori più o meno consapevoli della catena della sopraffazione: così gli oppressi si trasformano a loro volta in oppressori, mossi dalla velleitaria aspirazione a migliorare la propria condizione materiale. Verga descrive un mondo dominato da una legge implacabile, la “lotta per la vita”, dove l’individuo è prigioniero del proprio ambiente e delle convenzioni sociali, incapace di emanciparsi o di aspirare a un reale riscatto. Tra le novelle più significative ricordiamo Libertà, che rievoca in forma tragica i moti contadini del 1860; e La roba, incentrata sull’ossessione del possesso e sull’aridità morale del ricco possidente Mazzarò. Altre novelle, come Pane nero, riflettono le tensioni tra poveri e ricchi, tra giustizia ideale e brutalità storica reale. Lo stile è essenziale, asciutto, spesso caratterizzato da un linguaggio vicino al parlato e da un uso frequente del discorso libero indiretto, che consente di rappresentare il punto di vista dei personaggi senza interventi dell’autore. In questo modo Verga accentua il senso di fatalismo e di immobilità sociale, offrendo un quadro crudo e disilluso della società preindustriale italiana. Espansione online – Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse esterne, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film).
Parini
Giuseppe Nicoletti
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2016
pagine: 237
Pochi scrittori della nostra più alta tradizione sono stati oggetto, come Giuseppe Parini (1729-1799), di valutazioni e giudizi fondati su un sistema di opposizioni in apparenza inconciliabili: tra letteratura e poesia, tra edonismo e moralismo, ragione e sensibilità, Arcadia e Illuminismo, e perfino tra riformismo e rivoluzione. Il percorso di vita del "milanese" Parini dedito in gran parte al lavoro letterario, alla scuola e alla "pubblica felicità" dei suoi concittadini e dunque, all'apparenza, un percorso ordinario, tutt'altro che avventuroso - viene ricostruito, in un fitto dialogo con le sue opere (in particolare il Giorno e le Odi), sullo sfondo storico-politico nel quale egli visse. Nel secondo Settecento, infatti, a Milano, dapprima sotto l'egida moderata dell'imperatrice Maria Teresa, poi sotto quella più imprevedibile ma dirigistica del figlio Giuseppe II, si assiste a un processo di profondo rinnovamento non semplicemente del quadro economico-sociale o delle istituzioni dello Stato, ma anche degli orientamenti culturali generali. In questo nuovo profilo, che fra l'altro tiene conto dell'ingente messe di edizioni e di contributi critici dedicati al Parini in questi ultimissimi decenni, si fa il punto sull'intera produzione dello scrittore, attraverso un esame attento del suo inconfondibile stile poetico e una valutazione approfondita delle sue idee e della sua posizione di letterato "impegnato"...
Microbiologia medica
Giorgio Poli, Giuseppe Cocuzza, Giuseppe Nicoletti
Libro
editore: UTET
anno edizione: 1993
pagine: 776
Con gli occhi chiusi
Federigo Tozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2002
pagine: 208
Scritto al più tardi nel 1913, ma pubblicato solo nel 1919, "Con gli occhi chiusi" è il racconto di una promessa di felicità irrealizzata e brutalmente tradita, la storia di una proprietà in rovina e di un amore sventurato, quello tra Pietro, giovane debole e insicuro, onesto ma ingenuo che finisce vinto dagli uomini e dalle cose, e Ghisola, figura di donna magnificamente ritratta nell'ambiguità dell'affetto e dell'inganno. La cecità cui il titolo allude, metafora del rifiuto di una visione atroce e intollerabile, non è solo del protagonista ma di tutti i personaggi, nessuno dei quali sa uscire dalla propria sofferenza e aprire gli occhi sulla realtà degli altri. Pioniere nel sondare le zone oscure della psiche umana, Tozzi compone una intensa ricognizione del profondo e della nevrosi ricca di suggestioni autobiografiche, con una narrazione asciutta, essenziale, a tratti violenta, illuminata da un vigoroso lirismo capace di cogliere la pena e l'angoscia del vivere. Introduzione e note di Giuseppe Nicoletti.
Foscolo
Giuseppe Nicoletti
Libro: Libro in brossura
editore: Salerno Editrice
anno edizione: 2006
pagine: 376
Bibliografia foscoliana
Giuseppe Nicoletti
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Mondadori Education
anno edizione: 2011
pagine: 656
La "Bibliografia foscoliana", in 2 volumi, viene a completare l'Edizione Nazionale delle "Opere" di Ugo Foscolo pubblicata dalla casa editrice Le Monnier a partire dal 1951 e si configura come uno strumento al servizio degli studiosi del poeta dei "Sepolcri". La principale novità consiste nella primaria partizione tematica (da Guide bibliografiche per un primo orientamento, a La critica dei contemporanei, da Studi critici sulla formazione veneziana e le poesie giovanili a Rapporti e paralleli con altri scrittori, ecc.), a sua volta organizzata al suo interno in senso cronologico, mentre un ricco apparato di indice permette un facile orientamento tra le migliaia di titoli citati. Il secondo tomo raccoglie testi volti a documentare la prima ricezione dell'opera foscoliana, che, coprendo l'arco cronologico 1809-1850, ne dimostrano l'immediata fortuna europea. Chiude il volume la postfazione di Giuseppe Nicoletti "Della varia fortuna del Foscolo", scrittore e personaggio, nell'Italia preunitaria.
Cronache letterarie dal Granducato di Toscana (1740-1860)
Giuseppe Nicoletti
Libro
editore: Scuola Normale Superiore
anno edizione: 2012
pagine: 325
Cinque pezzi facili per Mario Luzi
Giuseppe Nicoletti
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2014
pagine: 128
A cento anni dalla nascita e a quasi dieci dalla morte il nome di Mario Luzi non sembra subire quel destino di lenta ma inesorabile marginalità che non di rado coglie, subito dopo la loro scomparsa, alcuni scrittoti (non solo fra gli italiani) e anche dei più acclamati in vita. La sua poesia - che proprio negli ultimissimi decenni aveva conosciuto un rigoglioso e felice sviluppo su registri espressivi di grande e assai suggestiva novità, fin'anche strutturale - continua a parlarci e ad essere evocata appassionatamente, e dunque la sua voce (la "voce" di quella straordinaria scrittura) non sembra paventare che la propria eco possa attutirsi negli anni avvenire. L'autore di questo libretto ha inteso ricordare l'occasione anniversaria raccogliendo i suoi sparsi contributi critici sulla poesia di Luzi, spinto tuttavia anche da un moto grato di affettività testimoniale. Ma è soprattutto l'ammirazione per l'opera e la figura del poeta a motivare l'iniziativa editoriale: Luzi - in Italia e a Firenze in particolare - è stato in questi anni una presenza rilevante non solo nell'ambito delle attività culturali (letterarie e non) ma pure come riferimento e modello, per più generazioni, di impegno intellettuale e di etica civile.
Le ultime lettere di Jacopo Ortis
Ugo Foscolo
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2017
pagine: 191
Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse online, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film). Le Ultime lettere di Jacopo Ortis è da considerare prima di tutto una delle opere capitali della nostra tradizione letteraria. Pur appartenendo al genere particolare del romanzo epistolare, il capolavoro foscoliano, che nella sua prima edizione esce ancora nel XVIII secolo e cioè nel 1798, segna l’avvio della grande stagione del romanzo italiano dell’Ottocento precedendo di più di vent’anni il memorabile exploit del Fermo e Lucia manzoniano. Le giovanili lettere ortisiane, lettura privilegiata di intere generazioni di italiani, costituiscono inoltre il singolare deposito di molti temi e di molte prove di lingua e stile su cui si fonderà la poesia più matura (e universalmente celebrata) del Foscolo. E non è questo allora l’ultimo dei motivi che hanno determinato la straordinaria diffusione di questo testo narrativo che, fra l’altro, ha ispirato l’amor patrio e il pensiero politico di non pochi scrittori e intellettuali del nostro pieno Risorgimento.
Mastro-don Gesualdo
Giovanni Verga
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2024
pagine: 279
Il volume è arricchito da una ricca appendice di risorse online, con QR code che rimandano a documenti disponibili in rete (siti web, testi, articoli, video, interviste, spezzoni di film). Mastro-don Gesualdo, un muratore che con il suo duro lavoro è riuscito ad accumulare una discreta fortuna e a innescare una sua personale ascesa sociale, incarna il prototipo della piccola borghesia emergente, con i suoi valori di operosità, concretezza, laboriosità. Ma il tentativo di riscatto si rivelerà tragicamente velleitario. Nonostante abbia sacrificato tutta la vita ad accumulare ricchezze non sfuggirà al destino di vinto: la “roba” accumulata non riuscirà a salvarlo. Abbandonato da tutti, respinto dalla propria stessa famiglia, finirà per morire in miseria, solo, disprezzato sia dai nobili che dalla servitù. Il destino non si governa, l’evoluzione sociale lascia sempre una scia di vittime. È questo lo scotto da pagare per aver abbandonato la sicurezza della propria tradizione familiare, e aver accarezzato una pretestuosa idea di “progresso”.
Senilità
Italo Svevo
Libro: Libro in brossura
editore: Edimedia (Firenze)
anno edizione: 2017
pagine: 144
Il romanzo ruota attorno alla relazione tra Emilio Brentani, un mediocre impiegato, e Angiolina, una popolana superficiale e bugiarda, che tuttavia Emilio ha intellettualisticamente idealizzato: immerso con la sorella Amalia in un grigiore senza senso e senza speranza conduce una vita sterile e monotona. Aspirerebbe tuttavia a condurre un’esistenza “piena”, aperta alla vita e ai piaceri; piaceri che assumono appunto le sembianze di Angiolina. Ma anche dopo aver preso atto della reale natura della donna – e ben sapendo quale dovrebbe essere il suo comportamento – gli manca l’energia per prendere ogni decisione. Emilio si configura dunque come una fra le più riuscite declinazioni dell’antieroe sveviano (l’inetto, appunto), una figura di uomo moderno tragicamente imploso in sé. La precoce senilità del protagonista (cui allude esplicitamente il titolo) risiede allora nell’incapacità a fare alcun progetto, nel cercare nel sogno (rappresentato da Angiolina) la soluzione al proprio male di vivere. Nel divario fra la consapevolezza intellettuale e l’incapacità sentimentale risiede la sua tragica contraddizione, e la dolorosa presa di coscienza della propria inettitudine.
Bilenchi e compagni
Giuseppe Nicoletti
Libro: Copertina morbida
editore: Passigli
anno edizione: 2018
pagine: 238
I compagni di Romano Bilenchi di cui si parla nella seconda parte di questa raccolta di studi non sono militanti politici o scrittori a lui coevi, magari campioni di un certo engagement postbellico, ma dei veri artisti figurativi: sono i pittori che l'autore del "Conservatorio di Santa Teresa" ha più amato e frequentato in vita, a partire da Mino Maccari, il 'mitico' fondatore del «Selvaggio» e poi Rosai e quindi i più giovani, Nino Tirinnanzi, Venturino Venturi e fino a Enzo Faraoni, scomparso solo di recente; insomma una cerchia di sodali ricordati in alcune memorabili pagine del suo magnifico "I silenzi di Rosai", il brano centrale di uno dei suoi libri più fortunati, "Amici". Ma è alla narrativa e alla prosa dello stesso Bilenchi che il libro dedica nella sua prima parte una serie di saggi, e vuol esser questo il suo titolo di maggior merito, anche perché ne sono oggetto le opere più significative dello scrittore di Colle Val d'Elsa e cosi, oltre al romanzo maggiore, il Conservatorio appunto, i suoi celebri racconti, fra i quali spiccano "Anna e Bruno" nonché la trilogia della "Siccità", della "Miseria" e del "Gelo", ormai da considerare capitoli di un vero e proprio romanzo cui l'autore volle conferire un titolo quanti altri mai suggestivo e intenso, "Gli anni impossibili".