Libri di Guido Baglioni
Il Decameron di Boccaccio. Un’opera eccezionale. Una visione ristretta della società. La centralità dell’amore fisico
Guido Baglioni
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini e Associati
anno edizione: 2024
pagine: 136
Giovanni Boccaccio è una tra le personalità di maggior rilievo del Trecento italiano. Uomo dotto di cultura classica, autore di numerosi scritti latini e in volgare. Fra questi ultimi spicca il Decameron, il capolavoro delle novelle. Queste riguardano aspetti comuni e quotidiani dell’esistenza: complessivamente, l’immagine della società vista dall’autore. Il capolavoro è tale per la narrazione, mentre lo è meno per il contesto di riferimento. Boccaccio accetta la società dove convive, non intende modificarla, l’impronta medievale non è terminata. Egli aderisce senza volere alcuna riforma, è un conservatore eppure audace sul tema dell’amore, tema centrale nelle relazioni sociali, specie per l’amore fisico. Le relazioni sociali appaiono prevalentemente interpersonali, fra poche persone, su pochi temi. Scarso peso hanno le aggregazioni collettive. Con questa impostazione, Boccaccio trascura il contesto di riferimento, non analizza le novità dell’alto medioevo anche se questo è complessivamente in declino. Gli sfugge il balzo di Firenze, diventata una città bellissima, complessa, luogo di poesia e di arti figurative, nonché di industria, commercio, popolazione in crescita, un complesso urbanistico imponente e durevole.
Benessere e fragilità. La mobilità sociale in Italia
Guido Baglioni
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
La mobilità sociale si afferma in connessione con lo sviluppo del capitalismo industriale e della democrazia politica, principalmente in Europa e nel Nord-America. Nel secondo dopoguerra, dopo “trent’anni gloriosi”, essa assume un andamento più lento ed irregolare ma si espande comunque un benessere diffuso, soprattutto nei momenti di crescita dell’economia e della produttività. Resta però ai margini una parte della popolazione, i poveri, che esprimono una cospicua fragilità politica e sociale. Per affrontare questa situazione sono state attivate due prospettive (la prima molto meno attuale della seconda): quella antagonistica, che intendeva modificare il sistema, per una società basata sull’uguaglianza; quella riformistica, che propone miglioramenti graduali, applicando istituti e contenuti di equità. Sorge una domanda: la mobilità sociale svolge un ruolo a favore dell’equità? Non è facile dare una risposta netta perché la mobilità sociale, in concreto, appare come un fenomeno bivalente. Direttamente non svolge quel ruolo, in quanto: accetta la concentrazione della ricchezza (con il correttivo fiscale), aggiunge una nuova quota con uno status economico e sociale medio o elevato, favorisce coloro che hanno maggiori opportunità per la famiglia di origine, sono frequenti ingenti patrimoni ereditati. Diversamente e indirettamente, la mobilità ha effetti e implicazioni che si avvicinano all’equità: l’azione delle persone “mobili” fa spesso crescere la ricchezza complessiva e l’innovazione, il tenore di vita può aumentare anche senza passaggi di mobilità, fa accrescere le risorse per politiche sociali dello Stato e di altri enti pubblici (Welfare e sanità), asseconda l’aspirazione diffusa di vivere meglio (tempo libero), consente correttivi collettivi (sindacato). Inoltre, in merito all’elemento fondamentale delle opportunità, dopo e con la famiglia di origine, la mobilità si afferma con il titolo di studio più apprezzato e più impegnativo per i giovani e per le attività lavorative successive.
La disuguaglianza e il suo futuro nei paesi ricchi
Guido Baglioni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 204
Da oltre un ventennio assistiamo alla vasta ripresa del dibattito sulla disuguaglianza. La novità è che non ci si limita a considerare il classico divario della condizione umana, ma si è aggiunta una specifica attenzione, acuita dalla crisi, alla situazione dell'Occidente benestante. Le differenze nazionali sono ovviamente marcate se guardiamo al Nord Europa, ai paesi mediterranei e agli Stati Uniti. La disuguaglianza non è sempre socialmente negativa, lo diventa quando la ricchezza si concentra vistosamente e convive con quote cospicue di povertà. Occorre tuttavia distinguere la forte disuguaglianza economica dei redditi e dei patrimoni da quella più tenue che concerne gli stili di vita, la salute, l'istruzione, i consumi e il tempo libero. È ragionevole la sfida a contrastare questo stato di cose? Gli ostacoli sono molteplici, basta pensare all'instabilità internazionale, al divario tra tecnologia e occupazione, ai differenti livelli di produttività. Inoltre le politiche redistributive di contrasto alla povertà si scontrano con l'insidia del debito pubblico. Non si può quindi prescindere dalla crescita economica, che va aiutata da scelte pubbliche e non solo affidata ad automatismi di mercato. Questa è la priorità che sembra meglio corrispondere alle aspettative dei gruppi sociali intermedi e di quelli svantaggiati. Essa non sarà in grado di ridurre la disuguaglianza economica, ma offrirà risorse preziose per sostenere il percorso verso una più ampia equità.
Un racconto del lavoro salariato
Guido Baglioni
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2014
pagine: 252
Il libro di Guido Baglioni si snoda lungo le tappe della storia italiana vista attraverso le vicende del lavoro salariato, in un cammino fatto di sofferenze, conflitti, conquiste e benessere. Il tema cruciale è quello della tutela e della valorizzazione del lavoro. Rispetto alle soluzioni antagonistiche, nel secondo dopoguerra si sono affermate le concezioni che miravano al miglioramento costante e negoziale delle condizioni dei lavoratori nell'impresa e nella società industriale. Tra il vecchio e il nuovo secolo l'equilibrio si è alterato. Con l'esplodere della crisi, il problema non è tanto il rapporto di lavoro quanto la mancanza di lavoro, che si gioca soprattutto sulla ripresa e sulla qualità della crescita economica. Le soluzioni possibili esistono, si dovrà puntare su efficienza, innovazione e serietà per poter ridurre disuguaglianza e povertà. Tenendo conto delle molteplici diversità del mondo del lavoro, una entità non unificabile e con ridotta identità.
Fare sindacato oggi. La regolamentazione delle diversità
Guido Baglioni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Lavoro
anno edizione: 2003
pagine: 294
Cos'è divenuta oggi l'esperienza sindacale? Qual è il suo fondamento? Quali le sue scelte strategiche? Questi tre interrogativi sono al centro degli scritti pubblicati in questo volume che - con riferimento alle vicende del passato e con confronti tra l'Italia e altri importanti paesi europei - affronta vari aspetti dell'attuale situazione italiana. L'autore prende infatti in esame il ruolo e l'assetto della contrattazione collettiva e delle relazioni industriali; le convergenze e le tensioni fra azione dello Stato e domanda sindacale; la prospettiva e le forme della partecipazione nell'impresa; il passato e il presente del pluralismo sindacale (dei rapporti fra Cgil e Cisl in particolare); la verifica dell'impronta del modello Cisl.
Lavoro e decisioni nell'impresa
Guido Baglioni
Libro
editore: Il Mulino
anno edizione: 2001
pagine: 248
Economia tra garanzie e responsabilità
Guido Baglioni, G. B. Bozzola, G. Cazzola
Libro
editore: IRSE
anno edizione: 1997
pagine: 128
La contrattazione collettiva nelle aziende industriali in Italia
Guido Baglioni, Rinaldo Milani
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1990
pagine: 248
La lunga marcia della Cisl. 1950-2010
Guido Baglioni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2011
pagine: 300
Nata nel 1950 per iniziativa della corrente cristiana, dopo la fine dell'esperienza unitaria nella CGIL, la CISL, contro ogni previsione, anno dopo anno, diventa una grande organizzazione sindacale con oltre quattro milioni e mezzo di associati. Questo libro ne racconta e interpreta il cammino mettendo in rilievo gli aspetti e gli snodi fondamentali. Puntando sull'autonomia dell'azione sindacale, contro la tradizione del sindacalismo politicizzato prevalente in Italia, la CISL esprime una strategia nuova, vicina ai sindacati delle democrazie occidentali, che influenza decisamente le relazioni industriali del nostro paese. Ne sono capisaldi: la relazione stretta e positiva fra sviluppo economico e miglioramento delle condizioni del lavoro dipendente, il primato della contrattazione collettiva rispetto alla tutela legislativa, il legame fra salario reale e produttività, la formula della collaborazione negoziata fra impresa e sindacato e della partecipazione dei lavoratori alla vita dell'impresa.
Quale futuro per il sindacato?
Guido Baglioni, Francesco Garibaldo
Libro
editore: Editrice Socialmente
anno edizione: 2009
pagine: 160
L'accerchiamento. Perché si riduce la tutela sindacale tradizionale
Guido Baglioni
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2008
pagine: 269
Da almeno due decenni, la tutela sindacale tradizionale è in fase di riduzione, anche se con sensibili differenze nazionali e settoriali. Una tendenza dovuta non solo ai processi di globalizzazione ma anche al fatto che i problemi del lavoro dipendente costituiscono oggi soltanto un segmento della più vasta platea delle questioni sociali rilevanti, come la povertà, la salute, la famiglia, l'immigrazione. L'azione sindacale, tuttavia, non appare sulla strada del tramonto. Basti pensare al peso e ai significati che va assumendo nelle grandi economie emergenti. In Occidente, dove tale azione mantiene numerosi punti di forza, essa può procedere tramite due strategie quasi alternative, caratterizzate dalla centralità delle relazioni industriali o dalla centralità della presenza politica. Il volume esamina, in prospettiva, i punti di forza e di debolezza dei due modelli, offrendo anche indicazioni e spunti per linee sindacali meno tradizionali e proponendo modi di tutela parzialmente nuovi o poco sperimentati.