Libri di Paolo Nori
La steppa
Anton Cechov
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 181
La steppa è il viaggio in carrozza di un ragazzino di campagna, Egóruška, che la madre ha mandato a studiare al ginnasio di una grande città: l’immensa steppa ucraina, gli incontri a sorpresa lungo il viaggio, le sensazioni incantate del ragazzino, il bagno nel grande e placido fiume, le soste, i paurosi racconti dei contadini. Scritto nel 1888, all’età di ventotto anni, Čechov considerava questo racconto il suo capolavoro; giudizio peraltro condiviso anche da altri scrittori come Leskov e Saltykov-Ščedrin, che lo paragonarono a Gogol’ e Tolstoj. «Vai, vai, guardi avanti, la steppa è sempre la stessa steppa sconfinata che era prima: non si vede la fine!». Con un testo di Fausto Malcovati.
I russi sono matti. Corso sintetico di letteratura russa 1820-1991
Paolo Nori
Libro: Libro in brossura
editore: UTET
anno edizione: 2022
pagine: 223
Quando per un viaggio organizzato si ritrova nel ruolo insolito di guida tra le strade di San Pietroburgo, Paolo Nori scopre che i turisti sono più interessati a visitare la casa dove nella finzione abitava il protagonista di "Delitto e castigo" che non la sede della polizia dove Dostoevskij fu nella realtà processato. E d'altra parte è per noi più reale Anna Karenina delle sue contemporanee in carne e ossa, perché come diceva Sklovskij: «Quello che c'è scritto in Anna Karenina è più vero di quel che scrivono sui giornali e nelle enciclopedie». Così, dopo quarant'anni di frequentazione, tra libri letti, amati e tradotti, Nori scrive il suo "Corso sintetico di letteratura russa", che di accademico ovviamente non ha nulla. Esilarante e rocambolesco, sbilenco e a suo modo intimo, passa in rassegna le idiosincrasie e il genio dei grandi autori: da Puskin che per primo e forse per caso abbandona l'aristocratico francese per scrivere «nella lingua dei servi della gleba», creando di fatto il romanzo russo, a Erofeev che in piena dissoluzione dell'Urss riempie di bestemmie un capitolo del suo Mosca-Petuski, mettendo però cortesemente in guardia le lettrici; da Tolstoj che in una lettera dice di non poterne più di scrivere «la noiosa, la triviale Anna Karenina» a Dostoevskij che si considera «un uomo felice che non ha l'aria contenta»; da Gogol' che dopo ogni (supposto) fiasco fugge all'estero fino a Brodskij che si fa dettare dall'agente del Kgb il motivo della sua stessa richiesta di espatrio. Eppure se anche davvero "I russi sono matti", hanno creato in appena due secoli una delle più grandi letterature mai esistite, capace di cogliere l'umorismo tragico dell'esistenza e di togliere l'"imballaggio" alle parole, restituendo loro tutta la forza poetica perduta nell'uso, di cogliere l'intraducibile byt (diciamo per semplicità: la vita) nel suo farsi, di costruire romanzi pieni, come diceva un detrattore di Puskin, di «scenette insignificanti da vite insignificanti», ma che forse proprio per questo ancora oggi ci sembrano più veri del vero.
Ente nazionale della cinematografia popolare
Paolo Nori
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2005
pagine: 126
Vagabondando per il mondo, per un improbabile Ente nazionale della cinematografia popolare, il nostro eroe cerca di trarre buona materia di documentari nel profondo Sud americano, fra i mercati di Marrakech, sulla Transiberiana e in Carelia. Gli rispondono buffi e tragici personaggi, tutti molto compresi nell'esercizio universale dell'arte di arrangiarsi e del campare. Paolo Nori, nato nel 1963, vive a Bologna. Ha pubblicato "Le cose non sono le cose" (Fernandel 1999), "Bassotuba non c'è" (DeriveApprodi 1999, poi Einaudi 2000), "Spinoza" (2000), "Diavoli" (2001), "Grandi ustionati" (2001) e "Si chiama Francesca, questo romanzo" (2002), tutti negli Einaudi Stile libero.
Le cose non sono le cose. Ediz. originale
Paolo Nori
Libro: Libro in brossura
editore: Fernandel
anno edizione: 2006
pagine: 160
Learco Ferrari è un aspirante scrittore che si affaccia al mondo dell'editoria nel tentativo di pubblicare il suo primo romanzo. Nel frattempo per vivere traduce manuali tecnici dal russo, mestiere che affronta con la stessa ironica insofferenza con cui guarda al resto della sua quotidianità. Per fortuna suona la tromba nell'improbabile gruppo letterario-musicale dei Bogoncelli, e poi c'è Bassotuba, la ragazza con cui esce… Con Le cose non sono le cose, il suo libro d’esordio, Nori mette in scena un protagonista che si dibatte tra ambizioni e fallimenti raccontando con leggerezza dissacrante la resistenza ostinata di chi non vuole scendere a compromessi con la vita.
Mi compro una Gilera
Paolo Nori
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2008
pagine: 127
Il personaggio che racconta e dice "lo" ha compiuto quarant'anni. L'età della "maturità". Ma che "maturità"? Una maturità che ha a che fare con se stesso la sua Parma, la figlia, la scrittura - con le storie che lo circondano e con la Storia. Con i toni serrati di un'inchiesta e con la guasconaggine del reporter anarchico, Paolo Mori parte dal microcosmo del rapporto con la figlia e dello sguardo straniato dei bambini che trasformano la realtà. Si allarga al macrocosmo parmigiano, dove la campagna elettorale per il sindaco funge da parte per il tutto, un'Italia nevrotica, incompetente e vittima della propria politica. E arriva a confrontarsi apertamente con il tema della responsabilità e delle scelte individuali, mettendoci in guardia dal trasformarci in utili strumenti del Potere.
Pubblici discorsi
Paolo Nori
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2008
pagine: 246
"Ho un po' vergogna a dire che questi discorsi li ho scritti molto velocemente, perché a dire così sembra quasi che me ne vanti e ho letto, tempo fa, L'elogio della follia, di Erasmo da Rotterdam, dove Erasmo da Rotterdam, se non ricordo male, prendeva in giro quelli che si vantavano di aver scritto i loro libri molto velocemente. Io non me ne vanto, però li ho scritti molto velocemente, questi discorsi pronunciati nel corso degli anni e che trattano: delle biblioteche come agenzie ippiche; di Enzo Jannacci come uno tra i principali scrittori italiani contemporanei; della traduzione in una lingua inventata; del rapporto tra storia e letteratura; del tentativo fallito di esaurire la città di Scandiano; di un posto in cui non tira il vento ma si alza un mite grecale; di Cesare Zavattini; dell'inizio di Anna Karenina; della fine di Anna Karenina; delle bandiere anarchiche". (Paolo Nori)
Baltica 9. Guida ai misteri d'oriente
Paolo Nori, Daniele Benati
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2008
pagine: 171
"Noi il primo consiglio che diamo - anche in altre guide che abbiamo scritto è sempre quello di montare alla cieca sul primo tram in cui v'imbattete lungo la strada e di andar con lui fino al suo capolinea. E questo a maggior ragione in una città come San Pietroburgo che è praticamente sconfinata e i vecchi tram lasciano il tempo di guardare intorno il panorama. Ora noi vi diremo che se ad esempio beccate per caso il tram n. 30 per l'Arsenale potete vedere certi edifici che le altre guide si scordano di segnalarvi perché sono all'oscuro di certe informazioni...". "Vi piomberà addosso un cupore e una cupitudine e una cupetaggine simile a una disperatezza d'animo che non vi aveva mai colto prima. Non sappiamo dirvi perché, forse per le due signore che avete incontrato o forse per via del gommista che sentiva la pressione dello sguardo del poliziotto, non sappiamo. C'è qualcosa nell'aria che vi intristisce ma sarà così e non bisogna voltargli le spalle nel modo più assoluto a questa disastrosa rovina del vostro umore perché la vita è fatta anche di questi momenti, e soprattutto quella del turista al quale invece paradossalmente si rivolgono le guide per abbindolarlo in un sogno di piacere. Niente affatto".
I libri devono essere magri
Paolo Nori
Libro: Libro in brossura
editore: Tre Lune
anno edizione: 2008
pagine: 72
Le cose non sono le cose
Paolo Nori
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2009
pagine: 166
"E quel concerto, finalmente, viene a vederlo la mia amica Giovanna e finalmente viene a vederlo con un ragazzo nuovo di fianco e un nuovo languore nelle sue braccia lunghe. Giovanna, dopo che si dibatteva da tempo in una storia di quelle che ti dibatti, che improvvisamente mentre parlava con me smetteva di parlare e le veniva da piangere, adesso viene con questo ragazzo nuovo e con lui ha tutti dei gesti di tenerezza, lo fa passare davanti quando entrano nel locale, lo regge per la schiena, gli accarezza le braccia, come se avesse una scorta di gesti da morosa che aveva accatastato per anni e non era mai riuscita a usarli. E quella sera, che per il resto è stata una sera memorabile, quando esco dal locale con Bassotuba vedo un poliziotto e di fianco una macchina con su scritto polizia, tutta piena di poliziotti, e mi vien da sputare tre volte. Bassotuba mi chiede Cos'hai da sputare? Mi succede sempre così, le rispondo, che quando vedo un poliziotto o un carabiniere, delle volte anche un vigile urbano, mi vien da sputare tre volte per terra. Come facevano i russi nel secolo scorso col diavolo, le dico, e secondo me è un'altra forma di profilassi morale, oltretutto, che bisognerebbe insegnarla ai bambini quando son piccoli."
La meravigliosa utilità del filo a piombo
Paolo Nori
Libro: Libro in brossura
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2011
pagine: 199
"Cosa ci vuole per scrivere? Magari è un problema di braghe. Se ti sei macchiato le braghe e quelle che ti ha prestato tuo fratello sono troppo grandi, ti scendono, finisce che passi il tempo a tirarle su. Se le braghe cinesi che hai comprato per cinque euro alla bancarella ti sembrano strane, non fai che guardare come ti stanno in tutte le vetrine e gli specchi. E non ti resta il tempo di tirar fuori il taccuino per scrivere quello che vedi. Ecco, per scrivere, è meglio stare nelle proprie braghe. E dove si scrive? A casa tua, accerchiato da boscaioli che potano alberi con la motosega mentre tu cerchi di concentrarti, e ti fanno venire un nervoso che va ancora bene che non succede niente di brutto. Su treni che procedono con andamento che da dentro sembra rettilineo e uniforme, e a casa di Flavio, con le voci che ti chiamano dalla strada, e scopri che ce l'hanno proprio con te. E cosa si scrive? Si scrive dei bicchieri infrangibili, che avevano quel nome presuntuoso e così bello, e cosa avrà fatto il primo che ha visto un bicchiere infrangibile andare in mille pezzi, avrà telefonato a qualcuno? Si scrive di canzoni che in Italia non canteresti nemmeno se ti pagassero, e che in Unione Sovietica in cucine strettissime davanti a una vodka due cetrioli e un pane nero le canti con tanto piacere che quasi vorresti diventassero l'inno nazionale. Poi si prendono tanti treni, si va dove ci chiamano, si legge ad alta voce con leggero accento emiliano."
Grandi ustionati
Paolo Nori
Libro: Copertina morbida
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2012
pagine: 190
Non si ricorda, Learco, che a un certo punto si è alzato in piedi nella macchina in fiamme Ochèi, ochèi, si è messo a gridare. E quando l'egiziano che l'ha tirato fuori gli racconta l'incidente per filo e per segno gli vengono, a Learco, delle reazioni sentimentali, ma non è lui è il posto, pensa Learco, che provoca delle reazioni sentimentali, perché la prima volta che l'han messo in piedi sulle sue gambe dopo le operazioni, un'infermiera, gli ha detto sua mamma che si è messa a piangere, quando l'ha visto che camminava, dopo trenta giorni che lo vedeva sempre steso sul letto. Queste sono le nostre soddisfazioni, ha detto questa infermiera, al reparto Grandi ustionati dell'ospedale maggiore di Parma.
La banda del formaggio
Paolo Nori
Libro: Copertina morbida
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2013
pagine: 223
Ermanno Baistrocchi fa l'editore. Va in giro a far notare le impercettibili differenze tra i suoi libri e quelli delle altre case editrici. Paride Spaggiari fa il libraio. Invita Ermanno nella sua libreria e poi gli fa delle telefonate bellissime, tutte piene di zioboja, ma non sono zioboja d'impazienza, sono come il basso che suona l'un due tre di un valzer, i suoi discorsi sono dei valzer, mettono di buon umore. Poi quando Ermanno ha la possibilità di comprare tre librerie Paride si offre di diventare suo socio, che si trova con una certa liquidità. E per quindici anni Ermanno, tutto quello che fa, ne ha prima parlato con Paride. Poi salta fuori il buridone che i soldi per le librerie a Paride venivano dalla banda del formaggio, come se i delinquenti a Parma fossero tutti della gente che non vedeva l'ora di comprarsi una libreria, come se avere una libreria fosse una specie di status symbol per i ladri. E finisce che Paride si butta giù dal settimo piano, e dicono che sia stato per via dei giornali, per via di quello che avevano scritto sopra i giornali, ma secondo Ermanno non era mica per quello. "La banda del formaggio" è la storia di un editore che un giorno sull'autobus prova affetto per il suo cuore che batte, e gli verrebbe da ricominciare. È la storia di un libraio che il delinquente avrebbe voluto farlo e che ha lasciato a suo nipote, che ancora non c'è, una filastrocca che Ermanno impara a memoria, per lasciarla anche al suo, di nipote, che chissà se mai ci sarà.