Libri di Paolo Vignola
Deleuze. Filosofia di una vita
Filippo Domenicali, Paolo Vignola
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2023
pagine: 400
Alla suggestione di Foucault secondo cui «un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano», Gilles Deleuze, intrecciando il concetto con gli affetti di una vita, aveva ribattuto con estrema lucidità: «Non sono mai stato toccato dal superamento della metafisica o dalla morte della filosofia, e della rinuncia al Tutto, all'Uno, al soggetto, non ne ho mai fatto un dramma. […] Forse Foucault voleva dire questo: non che ero il migliore, ma il più naïf, una specie di arte grezza, per così dire; non il più profondo, ma il più innocente (il meno colpevole di “fare filosofia”)». Questa prima biografia concettuale italiana offre un'introduzione a tutto tondo al suo pensiero, raccontando i problemi che si è posto, esaminando come si impongono alla sua attenzione, ma anche come si trasformano in seguito agli incontri che riorientano la sua filosofia. L'obiettivo del libro è allora scrivere “una” vita di Deleuze, suggerendo un modo di leggerlo per come lo si è incontrato e recepito, una singolarità del pensiero.
La colpa di Epimeteo. Volume Vol. 1
Bernard Stiegler
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2023
pagine: 344
"Il primo tomo della serie La tecnica e il tempo rappresenta con tutta probabilità non soltanto l’atto di nascita filosofica di Bernard Stiegler in quanto suo libro d’esordio, testo fondativo e programmatico, ma anche una delle ultime – e tra le più importanti – grandi operazioni teoriche originali della filosofia novecentesca, in grado di traghettare quest’ultima verso le questioni tecno-logiche del ventunesimo secolo. A farne un hit filosofico concorrono tre elementi principali. Innanzitutto, i temi e le questioni mobilitati, per i quali da un lato il titolo, nel suo detournare Essere e tempo di Heidegger, pare preciso al di là di ogni suggestione, mentre dall’altro lato la rilettura e concatenamento originali di Bertrand Gille (storia dei sistemi tecnici), della paleoantropologia di André Leroi-Gourhan, dei processi d’individuazione di Gilbert Simondon, dell’antropologia filosofica di Rousseau e della fenomenologia husserliana del tempo interno alla coscienza riescono a offrire una storia dell’ominazione (l’antropogenesi come tecnogenesi) inedita e alternativa tanto al culturalismo quanto ai determinismi biologici o tecnologici. Inoltre risultano fondamentali tanto la singolare e, appunto, originale declinazione della decostruzione derridiana e della différance quanto il rapporto tra il contenuto del libro e il momento storico in cui viene pubblicato, ossia l’anno del web, che rappresenterà uno spartiacque culturale, epistemologico, sociale e politico, di cui la filosofia contemporanea, salvo rarissime eccezioni, non riuscirà per almeno un paio di decenni a prendere le misure – rivelandosi letteralmente epimeteica, proprio nel senso che Stiegler riprende dal mito di Epimeteo, “colui che pensa in ritardo”. E ciò che la filosofia pensa in ritardo, per difetto, o addirittura non pensa è la tecnica." (dalla prefazione di Paolo Vignola)
La funzione N. Sulla macchinazione filosofica in Gilles Deleuze
Paolo Vignola
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2018
pagine: 192
«Mi immaginavo di arrivare alle spalle di un autore e di fargli fare un figlio, che fosse suo e tuttavia fosse mostruoso». Le monografie di storia della filosofia firmate da Deleuze esprimono il desiderio di far dire a un determinato autore, con le sue stesse parole, ciò che non ha mai espresso in modo esplicito, ossia quello che il suo testo prepara senza dichiarare. Così, la ripetizione del pensiero di un filosofo diventa l’occasione per differenziarlo, ossia trasformarne i concetti attraverso la storia, fino al presente, col fine di pensare il nuovo. Nietzsche rappresenta però un’eccezione, o un’ossessione eccezionale, dato che, per il filosofo francese, «figli alle tue spalle è lui che te li fa fare». È da questa situazione che prende le mosse La funzione N, il cui obiettivo è mostrare come e fino a che punto Deleuze sia un inattuale pensatore nietzschiano e Nietzsche un intempestivo filosofo deleuziano.
Azimuth. Ediz. italiana e inglese. Volume Vol. 9
Libro: Libro di altro formato
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2017
pagine: 167
L'Antropocene - espressione coniata nel 2000 dal chimico ambientale Paul Crutzen - è l'era geologica in cui viviamo, un'era soggetta a preoccupanti trasformazioni geofisiche di cui l'umanità sarebbe la principale artefice. Questa nozione è dunque anche un concetto polemico e interdisciplinare. I saggi qui raccolti, composti da filosofi e studiosi impegnati da anni nella discussione critica dell'Antropocene, offrono gli elementi per una nuova immagine del pensiero, orientata verso un'inedita relazione tra tecnologia, ambiente e legami sociali: un futuro da costruire, un altro mondo pensabile.
Platone digitale. Per una filosofia della rete
Bernard Stiegler
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 116
Questo libro presenta i principali concetti elaborati da Bernard Stiegler nell'arco della sua intensa e provocante attività di ricerca. Il filosofo francese legge la realtà e la soggettività contemporanee monitorando il ruolo delle tecnologie, che, attingendo a una metafora già usata da Platone e da Derrida con riferimento alla scrittura, non esita a definire pharmakon (rimedio e, a un tempo, veleno). Un'analisi a tutto campo e radicale, in grado di articolare un'originale e impegnata comprensione critica dell'ambiente tecnologico nel quale siamo immersi. Paolo Vignola e Francesco Vitale, accreditati studiosi di Stiegler in Italia, accompagnano il lettore all'approfondimento di una delle voci più interessanti del panorama intellettuale contemporaneo.
L'attenzione altrove. Sintomatologie di quel che ci accade
Paolo Vignola
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2013
pagine: 174
Il libro affronta il disagio della società in rete immergendo la filosofia nei problemi del linguaggio, dell'attenzione e dell'affettività. L'obiettivo è analizzare le esperienze collettive di sofferenza, precarietà e disturbi dell'attenzione, per riportare il vissuto dell'esperienza sul piano della filosofia e concepire una sorta di empirismo diagnostico che si muova dal lavoro ai media, dalla miseria simbolica alla povertà materiale, dalle condizioni del sapere all'ingerenza del marketing e al ruolo della tecnologia. Attraverso un percorso teoretico, estetico e politico, che va da Nietzsche a Canguilhem, Simondon e Foucault, da Adorno e Horkheimer a Deleuze e Guattari fino a Sloterdijk e a Stiegler, si schiude l'opportunità di tracciare una sintomatologia propriamente sociale, col fine propositivo di inventare legami sopra l'abisso del senso scavato dal capitalismo pulsionale. A questo primo ambito d'intervento si aggiunge la volontà di trasformare i sintomi in questioni teoriche da affrontare per riuscire a fare filosofia oggi, a partire da fenomeni che sono disastrosi per il pensiero stesso.
Sulla propria pelle. La questione trascendentale tra Kant e Deleuze
Jacopo Vignola, Paolo Vignola
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2012
pagine: 224
Per mostrare l'incessante rimando dalla tensione politica all'attenzione filosofica che anima il pensiero di Deleuze, abbiamo deciso di immergerlo nel grande mare del trascendentale kantiano. Perché Kant? Nella visione deleuziana della storia della filosofia, fatta di alleati e di nemici, Kant occupa un ruolo anfibio, erede e prosecutore di gran parte degli elementi contro cui Deleuze dirige le sue critiche ma, al tempo stesso, avversario da cui imparare molto e da cui partire, o meglio fuggire, per costruire un altro pensiero trascendentale. Si tratta di quello che Deleuze definisce "empirismo trascendentale", la cui comprensione offre l'opportunità di cogliere gli esiti al tempo stesso teoretici e politici della "filosofia della differenza". Prefazione di Ignazio Semino.
Reincantare il mondo. Il valore spirito contro il populismo industriale
Bernard Stiegler
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2012
pagine: 184
Reincantare il mondo incrocia coraggiosamente teorie diverse, come il processo di individuazione di Simondon, la psicanalisi freudiana, certi aspetti della fenomenologia di Husserl, la grammatologia di Derrida e le riflessioni foucaultiane sugli hypomnémata, al fine di promuovere il valore spirito e contrastare il populismo industriale - ossia la dissociazione e la captazione dell'attenzione divenute sistema. Grazie a queste coordinate, Stiegler disegna una filosofia e un pensiero che devono ritornare ad essere forti, in un certo senso più del "pensiero forte". Si tratta di inventare l'industria del calcolo che impedisca di calcolare (sul)le esistenze - ma inventarla con gli strumenti digitali. Si tratta, in effetti, di reincantare il mondo, ossia di edificare i modi di sussistenza e di esistenza che sostengono l'altro piano, il piano delle consistenze, che è quello del canto - il canto di quelle Sirene senza le quali non c'è nulla".
Le frecce di Nietzsche. Confrontando Deleuze e Derrida
Paolo Vignola
Libro
editore: ECIG
anno edizione: 2008
pagine: 254
Margini della filosofia contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Orthotes
anno edizione: 2013
pagine: 454
I 29 testi proposti in questo volume descrivono teorie, problemi, autori e discipline ritenuti esterni o marginali rispetto ai logoi e topoi ufficiali della filosofia novecentesca. In quest’ottica, la raccolta di saggi, che presenta un'esposizione decentrata e rizomatica del dibattito filosofico da Nietzsche ad oggi, ha innanzitutto l’obiettivo di fornire uno strumento euristico affermativo, in grado di evidenziare come i margini disciplinari, stilistici e contenutistici rispetto all’idea che la filosofia si è costruita di se stessa abbiano in realtà contribuito essenzialmente alla crescita concettuale, metodologica ed espressiva del pensiero contemporaneo. La categoria del margine si configura quindi come nuovo centro plurale e provvisorio di una filosofia scevra da presunzioni totalizzanti e depurata da pregiudizi snobistici e tentazioni isolazionistiche, che non hanno più senso di essere in un mondo complesso, contraddittorio e frammentato come quello uscito dalla modernità, in cui sacro e profano sembrano fondersi in un’unione indifferenziata. Il margine assume i contorni più indefiniti e revocabili della categoria euristica, che non si lascia tuttavia inglobare in un centro inclusivo ed esclusivo. Infatti, nel momento stesso in cui il margine si pone come nuovo punto di partenza per l’indagine filosofica, esso presuppone necessariamente l’andare oltre se stesso: la sua «verità», o se si preferisce il suo «senso», risiede nella sua parzialità e nel processo del suo stesso superamento, senza peraltro prevedere né una fagocitazione sistematica, né l'effettivo compimento del proprio superarsi – i margini non si superano, ma si abitano e si spostano.
La lingua animale. Deleuze attraverso la letteratura
Paolo Vignola
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2010
pagine: 180
"Lo stile, in un grande scrittore, è sempre anche uno stile di vita, non certo nel senso di qualcosa di personale, ma come invenzione di una possibilità di vita, di un modo di esistenza". Per Deleuze, se la vita attraversa le opere degli scrittori, questo attraversamento non avviene senza sofferenze, lacerazioni e fughe verso la follia. Etica, clinica ed estetica si intrecciano nello stile dello scrittore, ne fanno un medico della civiltà, folle e sintomatologo. La letteratura corrisponde così a un processo di interrogazione politica, dimostrandosi il grimaldello con cui Deleuze sblocca le serrature disciplinari di psicoanalisi, fenomenologia e linguistica. Il confronto deleuziano con gli scrittori libera la letteratura dagli accademismi e dai formalismi a cui è soggetta; sul sentiero tracciato da questa "selvaggia" critica letteraria si incontra la suggestione della lingua animale, creata dagli scrittori più cari a Deleuze, tra cui Masoch, Melville, Kafka e Artaud. La lingua animale è il divenire della lingua e si esprime al confine tra scrittura e vita, tramite un processo di liberazione della soggettività.