Libri di Roger Caillois
La scrittura delle pietre
Roger Caillois
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2024
pagine: 112
"Di fronte a questa nostra umanità più che mai percepita come effimera, di fronte a questo nostro mondo animale e vegetale di cui noi stessi acceleriamo la perdita, sembra che l'emozione e la devozione di Caillois oppongano un rifiuto; è infatti alla ricerca di una sostanza meno effimera, di una materia più pura. E la trova nell'universo delle pietre: 'lo specchio oscuro dell'ossidiana', vetrificata dallo scorrere di migliaia di secoli, sotto l'influsso di temperature per noi inconcepibili; il diamante che, ancora celato nella terra, reca in sé la magnificenza del suo futuro splendore; la fugacità del mercurio; il cristallo, che dona insegnamenti all'uomo accogliendo in sé impurità che pongono a repentaglio la trasparenza e la rettitudine degli assi - gli aghi del ferro, le schiume della clorite, i capelli del rutilo -, e perseguendo, malgrado esse, una limpida crescita. Il cristallo, i cui prismi - e Caillois ce lo ricorda mirabilmente -, non più che le anime, ne proiettano le ombre." (Marguerite Yourcenar)
Scritto nella pietra. Minerali collezionati e descritti da Roger Caillois
Roger Caillois, Marguerite Yourcenar, Stefano Salis, Carlo Ossola, François Farges
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2024
pagine: 136
Muovendo dal misterioso ma affascinante collegamento tra due universi apparentemente lontani, quello di minerali e quello dell’arte, che sembrano specchiarsi l’uno nell’altro, il libro presenta le più belle pietre della collezione di Caillois e racconta la figura e la personalità di questo atipico intellettuale novecentesco, riproponendo i suoi saggi sulle pietre e inquadrando con testi di altri autori la sua personalità, il clima culturale in cui visse, e certe meraviglie della Natura. Il testo di Stefano Salis ci introduce nel mondo di Caillois, il critico letterario Carlo Ossola traccia i contorni del clima culturale in cui si mosse e visse, mentre François Farges, custode della collezione, ne ricostruisce la genesi e l’accrescimento. Nella parte centrale del volume si propone una selezione dei testi di Caillois dedicati alle pietre, nelle cui parole magistralmente accostate si intrecciano sapienza geologica e misticismo, scienza e arte. In chiusura il discorso di Marguerite Yourcenar, pronunciato dopo la morte di Caillois in occasione del suo insediamento nella prestigiosa istituzione Académie de France, attraverso il quale la scrittrice ripercorre la vita e le opere del suo predecessore.
Written in stone. Minerals collected and described by Roger Caillois
Roger Caillois, Stefano Salis, Carlo Ossola, François Farges, Marguerite Yourcenar
Libro: Libro rilegato
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2023
pagine: 136
Nel cuore del fantastico
Roger Caillois
Libro: Libro in brossura
editore: Abscondita
anno edizione: 2023
pagine: 176
Roger Caillois (1913-1978) ha sempre affrontato da un'angolatura insolita problematiche della conoscenza, territori specifici in cui si fa incerto e deformato lo specchiarsi della ragione nell'oggetto: il gioco, il sogno, il mito e soprattutto il fantastico, che costituisce l'affascinante tema di questo libro. Per Caillois il fantastico proviene, più che dal soggetto, dal modo di trattarlo; non è un fantastico dichiarato, ma rottura dell'ordine riconosciuto, irruzione dell'inconcepibile all'interno della normalità, e s'insinua quasi di nascosto, attraverso scarti e contraddizioni nelle situazioni normali e nel cuore stesso del «fantastico istituzionalizzato», come un elemento estraneo. È questo «fantastico insidioso» a suscitare il nostro turbamento: non sappiamo bene di dove venga e come operi, eppure ne avvertiamo la presenza celata, in superficie o in profondità, nelle strutture del nostro mondo.
L'incertezza dei sogni
Roger Caillois
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 120
"I filosofi, da Sankara a Pascal e a Leibniz, hanno amato definire la realtà come un insieme di sogni armonizzati tra loro. In tal modo intendevano sottrarre una parte di realtà al mondo esteriore e presentarlo come una fantasmagoria da cui la coscienza si sarebbe un giorno ridestata. Si stabiliva così una sorta di gerarchia: il sogno, la percezione, l'illuminazione o vera conoscenza, che ordinava al tempo stesso i gradi del sapere e quelli di esistenza della realtà. Altri, contemporaneamente, non hanno mai smesso di interessarsi al contenuto del sogno, alle immagini enigmatiche che lo costituiscono e di cui si sono sforzati di interpretare il senso. A seconda delle diverse epoche o delle diverse scuole, hanno ritenuto di potervi leggere sia il futuro di colui che sognava, sia gli inconfessabili segreti che nascondeva a se stesso. Per me i sogni hanno appena più senso delle forme delle nuvole o dei disegni sulle ali delle farfalle. Non annunciano e non rivelano nulla. La loro stessa esistenza è già piuttosto imbarazzante. D'altronde, possono benissimo essere illusori senza che la realtà lo sia altrettanto. Ma poiché risulta inevitabile confonderli con la realtà, almeno mentre si sogna, non si può esser certi, quando non si sogna, di non confondere la realtà con essi: è una difficoltà che i filosofi cinesi e quelli occidentali non hanno peraltro mai trascurato." Con uno scritto di Guido Almansi.
Descrizione del marxismo
Roger Caillois
Libro: Copertina morbida
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 127
Descrivere una potente ideologia come illusione durevole, questo l'intento dello studio di Roger Caillois. Quando l'oggetto della descrizione stessa è il marxismo, il presunto nucleo teorico del pensiero del filosofo tedesco di nome Karl Marx, ideologia e illusione suonano però oggetti meritevoli di un interesse specifico. Occorre mostrarne il reale funzionamento, la struttura dottrinaria e, soprattutto, la loro trasformazione in un'ortodossia esigente e inconfutabile, proprio come fosse una scienza. L'argomentazione di Caillois, in realtà, tocca il nervo scoperto del Novecento politico: il rapporto necessario e pure contraddittorio con la scienza del complesso dottrinario sostenuto allora dal blocco statuale sovietico e dai potenti partiti comunisti occidentali. Oppure da chiunque potenzialmente avesse voluto approfittare delle certezze che offre il metodo scientifico per affermare una visione del mondo o una tattica politica di dominio e potere. A cosa serve un'ortodossia se non a confermare con il ricorso a una scienza piegata ai dogmi di partito qualcosa che appartiene di diritto alle libere scelte politiche degli uomini nel loro comporsi e disfarsi in partiti e fazioni? Dalla "philosophia ancilla theologiae" a una "scientia ancilla politicae" il passo è breve e il marxismo ha cercato di compierlo fino a dissolversi. Prefazione di Riccardo De Benedetti.
Il mimetismo animale
Roger Caillois
Libro: Libro in brossura
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 156
Perché i soldati di oggi indossano una tuta mimetica persino quando sono di servizio in ambienti urbani? Non è necessario affrettarsi a rispondere. Ci si soffermi a riflettere su questo caso ormai frequente, con calma. Anche senza lambiccarsi su questo esempio, sembra quasi sia possibile mettere in discussione uno dei presunti cardini della condotta umana: l'utilità. Qual è infatti la reale utilità di una tuta mimetica concepita per occultarsi nella boscaglia, nel deserto o sulla neve, all'interno di una stazione di metropolitana? L'intento protettivo, utile in un contesto naturale, sembra dissolversi all'interno di una struttura architettonica. D'altro canto la presenza dei militari armati, evidenziata dalla tuta mimetica, potrebbe rassicurare i pacifici cittadini pur esponendo i soldati a maggiori rischi, considerata la maggiore visibilità. Di certo l'utile dei pacifici cittadini sembra accresciuto rispetto a quello dei soldati posti a loro difesa. Quindi l'utile si riapre una strada, una possibilità di esistenza, ma l'utile di chi? Perché ci si fa passare tanto spesso per ciò che non si è, a volte spacciandosi per feroci gradassi o acuti, raffinati intellettuali e in altri casi gabellandosi invece per essermi innocui o candidi babbei? Per prevalere, per proteggersi? Per paura quindi? Perché lo fanno in tanti? Fastidioso interrogarsi su temi del genere, molto più rassicurante osservare questi fenomeni negli animali posti su un gradino ritenuto inferiore nella gerarchica scala di classificazione dei viventi. È anche più facile analizzare queste modalità comportamentali dal di fuori, un "fuori" che equivale a un "alto", dal momento che è scontato per chiunque ritenersi in una posizione più elevata di un bruco. Il mimetismo è quindi esclusivamente funzionale? Ha soltanto uno scopo difensivo od offensivo? Quali altri motivi possono determinarne l'esistenza e la sua indubbia persistenza? A queste domande Caillois tenta di suggerire delle risposte. Risposte che danno origine ad altre domande, alle quali soltanto nell'intimo il lettore potrà forse osare rispondere.
Ponzio Pilato
Roger Caillois
Libro: Copertina morbida
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2017
pagine: 136
La figura di Pilato, la condanna di Gesù, il ruolo di Giuda, da sempre terreno di ricerca da parte di narratori - da Borges, ad Anatole France, a Bulgakov - continua a suscitare l'interesse degli scrittori, e soprattutto in tempi recenti: i romanzi di Amos Oz ed Emmanuel Carrère sanno come far rivivere i personaggi dei Vangeli in modo più umano, più vicino alla sensibilità di noi lettori e il nuovissimo saggio di Aldo Schiavone coglie tutta la solitudine del procuratore della Giudea. Caillois, che scrisse questo romanzo nel 1962, è stato forse fra i primi a cogliere la modernità della storia di Pilato. Con una nota di Giorgio Fontana.
Art poètique-Arte poetica
Roger Caillois
Libro: Libro in brossura
editore: Panozzo Editore
anno edizione: 2008
pagine: 66
La comunione dei forti
Roger Caillois
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2007
pagine: 204
Uscita a Città del Messico nel 1943, in tempi di guerra che per Caillois coincisero con l'esilio in Argentina, questa raccolta di saggi ebbe l'anno successivo una ristampa marsigliese amputata di circa due terzi, e da allora circolò mutila. A distanza di oltre sessant'anni viene riproposta in edizione integrale e il pensiero che vi si esprime è ancora sonante. Oltranza, paradosso ed enigmaticità non nascono solo dagli incroci disciplinari, allora inusitati, tra sociologia, antropologia, filosofia e teoria politica, ma sono la cifra stessa di una riflessione inclassificabile che ci interpella con immutata radicalità. Nel momento della mattanza, dell'antagonismo frontale e mortale tra democrazia e nazifascismo, Caillois non distoglie lo sguardo dalle debolezze e dai luoghi comuni della democrazia, e ne sottopone i princìpi a critica radente. Ai suoi occhi fascismo nazionalistico e democrazia universalistica sono in un certo senso accomunabili, al punto che uno si riduce a una "variante patologica" dell'altra. Il vero scarto da entrambi, dai loro difetti e dalla loro distruttività, sarebbe costituito da un regime di "gerarchia degli esseri" fondato sull'eccellenza spirituale e le virtù individuali. È l'ideale "aristocratico" di una comunità di eletti in grado di instaurare un ordine insieme più universale della democrazia e più antiugualitario dei fascismi, e capace di un'ultima, spiazzante mossa utopica: l'identificazione possibile con il comunismo.
Diogene coricato. Una polemica su civiltà e barbarie
Roger Caillois, Claude Lévi-Strauss
Libro
editore: Medusa Edizioni
anno edizione: 2004
pagine: 165
Due grandi antropologi divisi sull'arciquestione dell'Occidente: qual è il confine che separa civiltà e barbarie? Nel 1954, sulle pagine della "Nouvelle Revue Française", Roger Caillois si scagliava contro gli intellettuali che, delusi dalla cultura dell'Occidente, rinnegavano gli ideali della propria civiltà fino a spingersi a esaltare i "valori" della barbarie. L'accusa si rivolgeva in modo specifico al saggio di Claude Lévi Strauss, "Razza e storia", apparso nel '52 per volontà dell'Unesco; l'uguaglianza fra le culture e le razze e l'impossibilità di stabilire gerarchie fra di esse, sostenute dall'antropologo francese, apparivano a Caillois argomentate in forme poco coerenti.