Libri di Wallace Stevens
L'angelo necessario. Saggi sulla realtà e l'immaginazione
Wallace Stevens
Libro
editore: Abscondita
anno edizione: 2018
pagine: 196
Nel settembre 1949 Wallace Stevens acquistò una natura morta di Pierre Tal-Coat e se ne innamorò al punto da darvi un titolo di sua invenzione: "Angelo circondato da paesani". Pochi giorni dopo da quel titolo nacque una poesia, in celebrazione di un angelo invisibile che annuncia ai pastori non una nascita divina ma una rivelazione terrestre: «sono l'angelo necessario della terra,/ perché la terra nel mio sguardo rivedete,/ libera dalla sua dura e ostinata maniera umana». È l'angelo della realtà che si limita a indicare la via del mondo, ma è necessario, perché il mondo rivive solo in quello sguardo. Lo sguardo della poesia. Questo volume raccoglie le riflessioni di poetica di Wallace Stevens, dirigente di una grossa compagnia di assicurazioni e insieme interprete tra i più fecondi e imprevedibili che la modernità abbia avuto. Flemmatico ed elegante uomo di legge, Stevens non perde mai la calma ed evita i toni enfatici, spesso ha battute di umorismo particolarissimo. Eppure insegna che l'angelo è necessario, scrive cioè una disincantata apologia della poesia per i nostri tempi. Da poeta, nei saggi evoca immagini. Parla della metafora, dell'immaginazione, dei rapporti tra poesia e pittura, in modo originale per stile e contenuto, riprendendo la questione dalla base, con semplicità e raffinatezza.
Buona fortuna, amigo tropicale. Lettere a José Rodriguez Feo
Wallace Stevens
Libro: Libro in brossura
editore: Emiliano degli Orfini Roma
anno edizione: 2016
pagine: 132
"Lei stesso è con ogni probabilità un poeta, mi pare di poter dedurre. Solo i poeti sono veramente interessati alla poesia. Il momento di leggere poesia precede quello in cui si comincia a scriverla; una volta iniziato a scriverla, si ha timore di leggere la poesia altrui." (Dalla lettera di Wallace Stevens a José Rodriguez Feo del 19 marzo 1945)
Tutte le poesie
Wallace Stevens
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: CXL-1325
Il volume, curato e tradotto da Massimo Bacigalupo, raccoglie tutte le poesie che Stevens volle includere nel Collected Poems (1954), riprendendo pressoché integralmente le sue sei fondamentali raccolte: Armonium (1923), Idee dell'ordine (1936), L'uomo con la chitarra blu (1937), Parti del mondo (1943), Trasporto all'estate (1947), Le aurore d'autunno (1950), e aggiungendovi una sezione di splendidi testi degli ultimi anni, La roccia. Nella presente edizione sono incluse anche le poesie disperse contemporanee a La roccia e un'ampia scelta degli aforismi a cui il poeta affidava le sue intuizioni spesso paradossali, anche leggere e umoristiche, sempre incisive, che delineano la sua visione del ruolo fondamentale dell'arte nella vita e della vita nell'arte.
Aurore d'autunno. Testo inglese a fronte
Wallace Stevens
Libro: Copertina morbida
editore: Adelphi
anno edizione: 2014
pagine: 273
"Aurore d'autunno" - tra le più alte espressioni poetiche del Novecento - è un libro semplice: giunto alla soglia dei settant'anni, Stevens medita in pentametri giambici sulla propria vita, sulla poesia e, di fronte allo spettacolo incandescente della natura, accusa il fallimento dell'immaginazione. "Le aurore d'autunno" scrive nel novembre 1950 al suo agente letterario parigino "sono le notti di primo autunno, che a volte a Hartford hanno lo stesso riverbero dell'aurora boreale". E la loro "effulgescenza artica" impone un nuovo registro linguistico: abbandonato il tono sublime, il vecchio poeta lascia che affiorino parole semplici, piane. È una vera e propria svolta mistica, che ci rivela uno Stevens insolito, fortemente antiapocalittico, incline piuttosto all'immanenza, a un appassionato rapporto con la terra: l'uomo è colto nel suo habitat naturale che è fatto di tempo atmosferico, e se alza gli occhi al cielo non vi vede nessun dio, nessuna traccia. Piuttosto, nel riverbero della luce boreale, le cose appaiono di una solitudine cosmica, e lo sguardo si abitua a un'assenza di rivelazione. È qui il punto di svolta antiromantica, antimetafisica delle Aurore. L'autunno non è la stagione keatsiana della bellezza e della ricchezza dolce e matura: verso la fine della vita, la realtà appare più povera di desiderio, più priva di speranza - e perciò più vera. In questo senso Stevens è, più di Eliot e di Pound, il poeta dell'epoca moderna.
Il mondo come meditazione. Testo inglese a fronte
Wallace Stevens
Libro: Copertina morbida
editore: Guanda
anno edizione: 2010
pagine: 219
In questo volume sono raccolte tutte le poesie che Wallace Stevens ha scritto negli ultimi sei anni di vita. Si tratta, probabilmente, del punto più alto raggiunto nella sua vicenda intellettuale e stilistica da uno dei maestri della poesia americana. Stevens è capace - come forse nessun altro nel Novecento - di conciliare densità e trasparenza, di cogliere l'essenza delle cose dietro e attraverso la loro vivida varietà e concretezza. In questi versi, come scrive Massimo Bacigalupo nella sua introduzione, "egli tocca dei punti nevralgici della nostra esistenza (...) Come in altre opere di poesia a suo modo pura, ad esempio nei sonetti di Shakespeare, il mondo diventa retorica ma poi la retorica della lingua più rigogliosa esemplificata torna a toccare il mondo. L'originalità e la potenza e l'umiltà artigianale di Stevens non sono seconde a nessun poeta della tradizione che egli rinnovò facendone tabula rasa".