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Libri di Giuseppe Lupo

Storia d'amore e macchine da scrivere

Giuseppe Lupo

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2025

pagine: 224

Salante Fossi, inviato del Modern Times, si trova a Skagen durante il solstizio d’estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent’anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo. Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty. Qwerty è la rivoluzione. Non c’è intelligenza artificiale che sia all’altezza di Qwerty. Non c’è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi. Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall’immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty. Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d’amore, anzi due.
17,00 16,15
Vittorini politecnico

Vittorini politecnico

Giuseppe Lupo

Libro: Libro in brossura

editore: Franco Angeli

anno edizione: 2013

pagine: 160

Il 29 settembre 1945 Elio Vittorini fondava a Milano la rivista "Politecnico", in cui proponeva una "nuova cultura", finalizzata non più a "consolare", ma a "liberare" l'uomo dalle sofferenze. Il termine "politecnico" identifica il più esteso periodo in cui il modello di Carlo Cattaneo ha orientato la ricerca culturale dello scrittore siciliano sui criteri dell'inclusività e degli incroci tra i linguaggi. Oltre che di letteratura, infatti, Vittorini si è occupato di arti plastiche e figurative, di architettura, di fotografia, di teatro, di cinema e televisione. La versatilità dei suoi interessi e il desiderio di confrontare fra loro i codici espressivi stanno a prologo di quelle sperimentazioni che, tra gli anni Quaranta e Sessanta, conducono a contaminare la forma-romanzo con la fotografia (Conversazione in Sicilia, 1953) e con l'urbanistica (Le donne di Messina, 1949) o a modificare il registro narrativo di Uomini e no (1945) e delle Città del mondo (1969) in sequenze drammaturgiche (1965) e in romanzo scenico (1974). Il magistero di Cattaneo suggerisce la chiave di lettura per comprendere l'attività di scrittore, di critico militante e di editore, soprattutto negli anni in cui Vittorini operò a Milano, "città politecnica" per eccellenza. L'indagine sul "Vittorini politecnico" giunge a tracciare un profilo di intellettuale poliedrico, delinea un quadro di suggestioni estetico-ideologiche che cooperano alla costruzione della polis.
20,00

In viaggio con Mario Luzi

Giuseppe Lupo

Libro: Copertina morbida

editore: ABEditore

anno edizione: 2012

pagine: 130

18,90 17,96

Sinisgalli e la cultura utopica degli anni Trenta

Giuseppe Lupo

Libro: Libro in brossura

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2011

pagine: XV-279

Radunatosi a Milano negli anni Trenta, il gruppo dei poeti ermetici meridionali, Libero De Libero, Alfonso Gatto, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli, dà luogo a un sodalizio ove si incrociano letteratura e poesia, arti figurative e architettura, e si attua un incontro fra scienza e utopia che sta all'origine dei progetti di Edoardo Persico e Adriano Olivetti. Luoghi privilegiati del dibattito che ne scaturisce sono riviste tecniche quali "Casabella" e "Domus", periodici d'ambito letterario come "Corrente" e "L'Italia Letteraria", gallerie d'arte tra cui spicca quella del "Milione". In questa Milano si afferma la figura di Leonardo Sinisgalli. In lui si congiungono, poliedricamente, le frontiere della vocazione poetica e algebrica, l'inclinazione alla speculazione filosofico-matematica e l'interesse per le macchine sviluppatosi sulla scia degli insegnamenti di Leonardo da Vinci. Questo vasto retroterra rende la sua voce di poeta-ingegnere tra le più originali del Novecento.
20,00 19,00

Poesia come pittura. De Libero e la cultura romana (1930-1940)

Giuseppe Lupo

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2002

pagine: 264

Questo studio, che riprende nel titolo la formula oraziana ut pictura poesis, costituisce la prima monografia su Libero De Libero. L'analisi indaga il corpus poetico giovanile, da Solstizio (1934) a Il libro del forestiero (1945), e procede attraverso una prospettiva metodologica che mette in relazione i risultati letterari con le esperienze delle arti plastiche e figurative, con cui De Libero, nelle vesti di cronista e direttore della Galleria La Cometa, lungamente interagisce. Nutrendosi di immagini pittoriche, questo tipo di poesia si colloca nel perimetro della Scuola romana, dove il gusto per una lettura surreale del mondo sconfina nelle tematiche bibliche del Genesi e dell'Apocalisse, e i fitti richiami con il mondo dell'epos ripercorrono l'avventura dei poemi antichi e moderni. Dall'incontro tra le muse delle arti e quelle della parola scaturisce un quadro sinora non sondato: i versi di De Libero non soltanto si collocano in un sistema culturale comune al gruppo di sodali (Ungaretti, Vigolo, Sinisgalli, Beccaria, Onofri, Cardarelli), ma si dimostrano indissolubilmente legati alle vaste latitudini della tradizione, da Omero a Virgilio, da Ovidio a Dante, da Petrarca ad Ariosto, da Tasso a Leopardi.
21,00 19,95
Giubileo d'autore. Da Dante a Pasolini: gli anni santi degli scrittori

Giubileo d'autore. Da Dante a Pasolini: gli anni santi degli scrittori

Marco Roncalli

Libro: Libro rilegato

editore: La Scuola SEI

anno edizione: 2015

pagine: 140

L'anno santo è stato narrato da generazioni di cronisti, cantato da poeti, studiato da teologi e trattatisti, preso come pretesto e scenario di romanzi. Fiumi d'inchiostro versati da scrittori, famosi o meno, che, in prosa o in versi, si sono ispirati agli "anni del perdono". Raccontandoli con le loro sensibilità, come testimoni o pellegrini, lungo sette secoli. Una singolare storia letteraria dell'anno santo nelle celebrazioni e nelle invettive, nell'entusiasmo religioso e nel sarcasmo di autori attesi o insospettabili: Jacopone, Dante, Petrarca, Bembo, Berni, Machiavelli, Michelangelo, Vasari, Tasso, Goldoni, Alfieri, D.Azeglio, Belli, Pascoli, Wilde, Papini, Stein, Greene, Claudel, Pasolini, Luzi, De Luca.
12,50
Atlante immaginario. Nomi e luoghi di una geografia fantasma

Atlante immaginario. Nomi e luoghi di una geografia fantasma

Giuseppe Lupo

Libro: Copertina morbida

editore: Marsilio

anno edizione: 2014

pagine: 157

Gli atlanti sono fatti per immaginare mondi, per sognare orizzonti o percepire un altrove spesso sconosciuto. Questo libro contiene nomi di località, ricordi d'infanzia, invenzioni fantastiche, riflessioni critiche e può essere letto come itinerario in una mappa dove realtà e irrealtà arrivano a confondersi. Si visitano città, si percorrono luoghi solitari come le periferie metropolitane o i deserti di oriente, si esplorano sogni e utopie, ci si sposta avanti e indietro nel tempo seguendo le grandi narrazioni di Omero, Ariosto, Kafka, Faulkner, Calvino, García Márquez. Pagina dopo pagina prende forma una geografia che appare e scompare come un fantasma, si intuisce vera anche se non c'è e lascia nel lettore la sensazione di aver vissuto un'avventura onirica, un viaggio su un simbolico tappeto volante. È possibile rintracciare nelle nuvole i volti delle persone non ancora nate? Quali rotte seguono i manoscritti chiusi in bottiglia e gettati in mare? E se i satelliti inventano isole? In ogni capitolo Giuseppe Lupo incuriosisce ed emoziona, si cimenta con una scrittura che sta all'incrocio tra narrativa, saggistica, autobiografia e con tono scanzonato svela i caratteri e i temi del suo immaginario.
15,00

La letteratura al tempo di Adriano Olivetti

Giuseppe Lupo

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni di Comunità

anno edizione: 2016

pagine: 300

Un capitolo importante nella storia della letteratura italiana; un mondo di relazioni, influenze e suggestioni artistiche da conoscere ed esplorare; i protagonisti di una prolifica e controversa stagione letteraria a confronto con le sfide e le domande suscitate dall'esperienza olivettiana: la letteratura al tempo di Adriano Olivetti.
15,00 14,25

Tabacco Clan

Giuseppe Lupo

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2025

pagine: 304

Il Clan vive in un convitto a Milano. Il Clan studia chimica o giurisprudenza, ingegneria o economia. Il Clan ha una provenienza geografica e sociale varia. Nel Clan sono tutti maschi, come nel Reform Club di Phileas Fogg, solo che per essere ammessi non bisogna avere vestiti particolari, ma saper ridere, anzi, sapersi sfottere. Il Clan non ha un dress code, anche se ascolta canzoni in inglese. Quando questo romanzo comincia, il Clan è invecchiato: non vive più nel convitto, ma si è sposato e ha avuto figli. Due dei figli del Clan si sono innamorati e stanno per sposarsi in un bel ristorante sul lago. Il Clan, dopo i beati anni del pensionato, non si è mai perso. Si sente spesso, va allo stadio, è a conoscenza delle ambasce e delle gioie della vita, non sempre facile: anche se è composto da diversi uomini, si percepisce come un’entità, e come un’entità si muove. Al pranzo di matrimonio dei figli il Clan ha un linguaggio tutto suo: come i componenti della famiglia Levi in Lessico famigliare, potrebbe riconoscersi anche al buio grazie alle parole che usa e agli aneddoti della giovinezza. Giuseppe Lupo è il più picaresco degli scrittori italiani, vive la letteratura come epopea della modernità e, dopo Gli anni del nostro incanto, ci racconta una giovinezza altrettanto avventurosa, solo che i picari di Lupo sono studiosi, padri di famiglia (anche quando la famiglia si è rotta), professionisti, e non sono vestiti da picari, anche quando tengono al collo la sciarpa dell’Inter.
12,00 11,40

Mosè sull'arca di Noè. Un'idea di letteratura

Giuseppe Lupo

Libro: Libro in brossura

editore: La Scuola SEI

anno edizione: 2021

pagine: 128

I libri sono un'arca di Noè: galleggiano sulle onde del tempo, non affondano, ciò che sta a bordo forse si salva. Scriverli - ed è l'idea di letteratura che attraversa queste pagine - è un po' come preservare le storie dalla dispersione, proteggerle dal rischio che vadano perdute, consegnarle a chi verrà. Lo scrittore è Noè: raccoglie gli animali, li colloca nella stiva, si occupa di loro. La letteratura però non si limita a custodire. La navigazione prima o poi termina, l'arca da qualche parte si ferma e il viaggio prosegue a piedi, sulle orme di Mose che ha prestato ascolto a voci di un altrove. Come Mose, lo scrittore cammina dentro una geografia, intuisce la direzione del vento, intravede la terra dove arrivare. Magari non ce la farà a piazzare le tende, ma il popolo che lo segue potrà essere libero.
10,00 9,50

I Bonora

Giovanni Pirelli

Libro: Libro in brossura

editore: Hacca

anno edizione: 2024

pagine: 240

«Coesistono almeno due anime narrative in questo libro di Giovanni Pirelli: una risponde ai requisiti del romanzo imprenditoriale, l'altra riguarda la tipologia di quello resistenziale. Giovanni Pirelli aveva le carte in regola per cimentarsi con convinzione in entrambi i generi. Discendeva da una tra le più importanti famiglie della borghesia imprenditoriale milanese, i Pirelli appunto, la cui storia, almeno in potenza, non avrebbe sfigurato dinanzi a un modello letterario come I Buddenbrook di Thomas Mann, eppure non interpretò il ruolo dell'integrato, piuttosto quello del fuoriuscito, del ribelle, il ruolo cioè di chi rinuncia al peso di un'eredità morale e si allontana volontariamente da un possibile destino, preferendo rimanere ai margini dí un'identità e di un'appartenenza. Si potrebbe discutere a lungo sui motivi del rifiuto e magari rintracciarvi i percorsi più impervi, però di un dato bisogna essere certi: il gesto dipese anche da quel che egli visse e patì, come ufficiale dell'esercito, durante il secondo conflitto mondiale. «Quel Giovanni non esisterà più» scrive in una lettera alla sorella Elena. «Sono un altro, un ferito». C'è, nei Bonora, la storia di una famiglia in cui si riconoscono facilmente i tratti di quella d'origine. C'è soprattutto il patriarca morente che incarna i tratti di una generazione rimasta al centro di un mondo circostanziato, fatto di principi, in cima ai quali sventola l'etica del lavoro come modello di una civiltà. E poi finalmente ci sono i giovani: Michele, Andrea, i nipoti del patriarca, coloro ai quali sarà chiesto il sacrificio della vita o, meglio, sarà la vita a chiedere di scegliere da che parte schierarsi. Se può essere vera l'ipotesi che nella morte del patriarca si appalesano i sintomi della lotta dell'imprenditore Giovanni Pirelli con l'idea proiettiva di sé in fabbrica, è probabile sia vero anche che nell'epilogo del personaggio chiamato Andrea si svelino in controluce i fantasmi venuti ad agitare i giorni e le notti dello scrittore Giovanni Pirelli, quasi esistesse un legame sotterraneo tra loro due, a suffragare il perenne corpo a corpo tra persona che racconta e persona che viene raccontata, tra principio del vero e demone dell'invenzione» (dalla prefazione di Giuseppe Lupo)
16,00 15,20

Ballo ad Agropinto

Giuseppe Lupo

Libro: Libro in brossura

editore: Marsilio

anno edizione: 2024

pagine: 224

"Ballo ad Agropinto" ripercorre un periodo di Novecento, in cui, tra illusioni e disincanto, la memoria contadina cede alla società di massa e le rivalse economiche, che fanno da prologo all'esodo degli emigranti meridionali verso il Nord Italia. 1943-1957, epopea picaresca di una comunità dell'appennino meridionale, composta da stravaganti figure di avventurieri e filosofi, di inventori e disoccupati, di politicanti e venditori ambulanti, sempre in bilico tra una Lucania magica e depressa e il desiderio di ricchezze. In sottofondo scorre la grande storia: dalle macerie del dopoguerra alle lotte agrarie, dalle battaglie politiche del 1948 alla stagione della ricostruzione che conduce agli anni del boom economico.
11,00 10,45

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