Libri di Gundula Rakowitz
Costruiamo una città. Architettura espressionista tedesca nel secondo dopoguerra
Libro: Libro in brossura
editore: CLEAN
anno edizione: 2023
pagine: 182
Questa raccolta ha per tema una breve esplorazione su cosa intendere ancora oggi per «espressionismo» nell’ambito della composizione architettonica, quasi come se questo concetto possa persistere anche sotto forma di una possibile riserva mentale. Questa funzione deviante dell’architettura appartiene a una tradizione compositiva in parte latente e in parte necessaria, protrattasi anche nel secondo dopoguerra nella Germania della ricostruzione, ma anche in modi e luoghi inattesi. L’ipotesi è che una tale linea compositiva possa ancora fungere da chiave interpretativa dell’attuale condizione di sospensione di giudizio che l’architettura oggi riveste. Un tema ritenuto importante da affrontare in un dottorato di ricerca, con esperienze comuni tra i quattro dottorati italiani in composizione architettonica (Venezia-IUAV, Bari-Politecnico, Napoli-Federico II, Roma-La Sapienza). Sono «nuovi temi dominanti» ai quali l’architettura è chiamata, ben al di là delle parole d’ordine oggi correnti. Con scritti di: Thorsten Bürklin, Giacomo Calandra di Roccolino, Guido Canella, Renato Capozzi, Vincenzo D’Abramo, Armando Dal Fabbro, Agostino De Rosa, Antonella Gallo, Gregor Harbusch, Ludwig Heimbach, Thomas Kaup, Gino Malacarne, Giovanni Marras, Claretta Mazzonetto, Maurizio Meriggi, Pasquale Miano, Luca Monica, Dina Nencini, Raffaella Neri, Gundula Rakowitz, Christoph Rauhut.
Costellazione Venetiae
Gundula Rakowitz, Alessandro Virgilio Mosetti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2023
Costellazione Venetiae si fa carico dell’intenzione di produrre un pensiero progettuale pluriscalare e multi-temporale; è costellazione dove risiedono luoghi molteplici che rispondono a una tradizione figurativa autonoma e che arrischiano una potenza compositiva latente in attesa di essere ritrovata – inventando – nel progetto di architettura. In diacronia, Costellazione Venetiae chiede di essere indagata secondo un proprio tempo così come richiede uno sforzo interdisciplinare per l’investigazione dei materiali difformi che descrivono le sue urgenze contemporanee. Tra queste assume un ruolo primario il superamento dell’oblio delle ragioni che legano il sistema insulare ad un più ampio complesso di relazioni fisico-culturali denominabile come terraferma. Il volume riscopre il doppio movimento del termine Venetiae: il nome di un territorio “al plurale” che successivamente diviene “città Venezia” e viceversa. Quali le ricadute sul piano progettuale e compositivo di tale capovolgimento di prospettive, da Venezia a Venetiae? La metropoli lagunare veneziana è qui assunta come territorio di sperimentazione del tema Costellazione Venetiae nel rapporto combinato tra stelle e costellazioni: “le idee si rapportano alle cose come le costellazioni si rapportano alle stelle”, scrive Walter Benjamin nella Premessa gnoseologica del saggio sul dramma barocco tedesco. I contributi che compongono il volume sono pensati come riflessioni indipendenti che compongono un dialogo tra autori mediante progetti e letture posti in raffronto per differenze e affinità, per complementarità e divergenza di approccio teorico-pratico alla disciplina dell’architettura. Il volume si presenta come unione di parti autonome – stelle – che collaborano l’una con l’altra determinando una lettura che si muove in una costellazione di testi e immagini. La trasposizione, l’analogia, la metafora, la scrittura scenica incorporata alla scrittura compositiva sono, nel complesso, strumenti che consentono continuamente di operare simultaneamente su tutte le scale del progetto e di muoversi coraggiosamente hic et nunc, nella tradizione e nell’innovazione, in laguna come in terraferma
Non è Venezia. Invenzioni fuori dal mondo
Gundula Rakowitz, Stefano Tomassini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2022
pagine: 380
L’esigenza della quale questo nuovo quaderno intende farsi carico è una caratterizzazione atemporale e simultaneamente temporale dell’idea di scena: essa è riguardata sub specie di un “altrove” spazio-temporale, di un sistema di luoghi simultaneamente presenti e assenti, luoghi di memoria e luoghi di progettazione, di immaginazione produttiva. In questo quaderno le scritture sono pensate e volute plurali: la ricerca di cui si fa esercizio qui non ha insegne. È condotta a larghe maglie, come reti che vogliono pescare grosso. Così come per noi è stato necessario testimoniare, e celebrare in questa pubblicazione, anche, e soprattutto, la complessa identità di Iuav, le sue mille anime, la sua nuova ricchezza. Per questo nell’indice non ci sono capitoli, divisioni, confini: non abbiamo voluto mettere limiti. Né alzare muri, tranne quelli utili a organizzare e poi aprire lo spazio dell’incontro e del confronto. Come i bordi scivolosi di questa città. E nebulosi, spesso: il senso e la perdita del luogo. Si è trattato di un progetto comune. Inoltre, molte ricognizioni sono inedite, spesso commissionate direttamente ai colleghi, che hanno perfettamente coniugato questa richiesta di ripensare Venezia come spazio scenico di pensieri e di invenzioni. Con una forte incidenza dell’altrove: Non è Venezia è infatti la scena/concetto in cui la città è stata deterritorializzata, per poter essere osservata, ripensata, reimmaginata e riprogettata.
Territori del Triveneto. Verso un approccio integrato al progetto
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 272
Il Triveneto è stato ed è tuttora un territorio di frontiera per l'innovazione orientata al prodotto e ai processi di produzione. Oggi questa sua capacità innovativa potrebbe essere indirizzata a migliorare la qualità del territorio e della vita che su di esso si svolge, adottando un approccio integrato al progetto. Il volume compone a tal fine un quadro di riferimento tra analisi, scenari e proposte per affrontare diverse questioni di trasformazione, manutenzione e cura del territorio, dell'ambiente costruito, del patrimonio e del paesaggio, integrando attori, obiettivi, strategie e azioni. La raccolta dei contributi mette in relazione diversi punti di vista, maturati tanto nell'ambito della ricerca accademica, quanto nel campo di attività istituzionali, di comunità o di committenza pubblica. In un'ottica di processualità integrativa, l'indagine esplora sia il piano della conoscenza che quello dell'immaginazione progettuale. Le diverse trattazioni promuovono confronti e interazioni tra specifiche domande e problematiche di progetto, che emergono dalla complessità dei territori in termini di condizioni e stratificazioni ambientali, storico-culturali, socioeconomiche e insediative, in rapporto alle pratiche dell'abitare, del produrre, del coltivare, dell'esplorare e del curare.
Mise-en-abîme. Sistema wunderkammer
Gundula Rakowitz
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 272
Coniugare i temi mise-en-abîme e Wunderkammer è assunta come sfida teorica e pratica. Da un lato la "messa in abisso" moltiplica una sequenza di eventi e individua come significativo un evento che riproduca su scala ridotta l'intera sequenza, dall'altro nei cabinet de curiosité si raccolgono risonanze e rispecchiamenti prodotti dalla magia artificialis nei quali rilucono i principi da cui traggono vita. Nelle Wunderkammern si ritrovano, "obbedienti a un ordine paradossale", frammenti del passato e del presente, in una compresenza parlante di contemporaneità e non contemporaneità. Wunderkammern, architetture mnemotecniche e cosmogoniche possono essere considerate manifestazioni della volontà di costruire-immaginare luoghi sistematici della conoscenza. In definitiva, il sistema Wunderkammer è un dispositivo di lettura di un intero territorio capace, applicato su scala territoriale, di superare la limitata dimensione della Kammer aprendosi al palcoscenico del meraviglioso, considerato qui nell'arcipelago dell'Alto Vicentino nella cui stratigrafia complessa si disegnano intrecci di narrazioni multiple di storie dentro storie, meraviglie dentro meraviglie, in un sistema di rimandi dalla grande scala territoriale al sito puntuale e viceversa.
Architetture per metropoli. Ivan Leonidov.Gianugo Polesello-Architectures for metropolis
Libro: Libro in brossura
editore: Pisa University Press
anno edizione: 2020
pagine: 352
Cosa lega due personaggi diversissimi come Ivan Leonidov e Gianugo Polesello, provenienti da contesti culturali e storici incommensurabili? Crediamo che sostanzialmente questi due maestri siano legati dall’operare secondo un unico principio: che architettura e città siano un’entità inscindibile, un’unica grande opera d’arte nella quale è indistinguibile il ruolo dei manufatti, da quello della geografia e del paesaggio, da quello delle infrastrutture che connotano le metropoli moderne, e la loro Grosstadtarchitektur. La città si costruisce attraverso quelle architetture che assumono un nuovo ruolo per scala, dimensione, linguaggio e per il valore teatrale che assumono nella forma generale della città. La costruzione dell’architettura e le sue tecniche hanno anche un valore civile, di messa in scena dei valori positivi di una società. A noi sembra tuttavia che in realtà il legame più profondo che unisce queste due personalità sia l’assoluta fiducia nel potere trasformativo dell’architettura. Una fiducia mai venuta meno: per Leonidov neanche negli anni bui dello Stalinismo, quando l’enfant prodige dell’architettura sovietica viene relegato in una posizione di assoluta subalternità; per Polesello quando rifiuta una professionalità compromessa per dedicarsi a progetti teorici svolti per lo più in ambito accademico. Una fiducia nel fatto che quei progetti, in quanto risposte meditate e in fondo definitive sulle questioni aperte a Mosca, Magnitogorsk, Napoli, Venezia o Danzica, diventeranno edifici e parti di città attraverso le mani di altri architetti.
Ricostruzione Inventario Progetto-Reconstruction Inventory Project
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2018
pagine: 184
Nel corpo della città la distruzione sospende il tempo e, nella simultaneità di sguardi che la rovina produce, nasce la visione della ricostruzione come ricerca di potenzialità ancora inespresse. I contributi raccolti nel libro prendono le mosse dal tema della ricostruzione per affrontare il problema più ampio della definizione di immaginari capaci di assumere i conflitti come parte attiva di un nuovo disegno, dove le condizioni relazionali costituiscono la trama per una narrazione discontinua, ma radicata nello spazio. La forza produttiva della memoria alimenta il pensiero progettuale, innestando gli interventi su un terreno trattato non come suolo inerte, bensì come sistema stratificato di segni, rintracciabili e misurabili attraverso un inventario operativo. La catastrofe è intesa come momento di distruzione materiale, ma anche, etimologicamente, come rivolgimento o rottura di un equilibrio morfologico e strutturale. In essa è così compresa la possibilità di permanenza dell’immateriale e dell’immaginazione produttiva, che dal frammento, come impossibilità di ripetere l’origine, costruisce nuovi ordini, architetture, città e territori.
Immaginari e progetto
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2016
pagine: 166
La collana Nella ricerca raccoglie le ricerche e i progetti sviluppati da giovani ricercatori e assegnisti del Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università Iuav di Venezia. L’intento è valorizzare e condividere gli studi che si compiono nel Dipartimento con il mondo scientifico nazionale e internazionale, con gli enti di governo e di tutela del territorio, con i professionisti che operano nel campo dell’architettura, della pianificazione, del design, delle arti visive e della moda. Attraverso le ricerche, ancora in fieri, dei giovani ricercatori, i volumi si propongono di dar forma al Dipartimento come luogo di confronto fra culture e di integrazione fra saperi, fra didattica e ricerca, promuovendo una discussione tra le diverse discipline a partire da alcuni grandi temi del progetto che attraversano la società e i territori contemporanei. I processi di elaborazione del progetto mobilitano quelle sedimentazioni di valori, figure, memorie, concrezioni visive e narrative che costituiscono immaginari plurali e sempre culturalmente situati. La pratica progettuale – negli ambiti più diversi – non si limita ad attingere al grande bacino dell’immaginario, ma lo mobilita a partire dall’immagine e dall’immaginazione come campi di esercizio di forze e forme nei quali le articolazioni del sensibile sono modi peculiari di produzione di senso, vere e proprie forme di pensiero visuale. I contributi del volume si confrontano con la mobilitazione di immaginari costitutiva di ogni fare progettuale, a partire da prospettive disciplinari, metodologiche e progettuali eterogenee: dalla progettazione di supporti che si confrontano con la memoria storica della Grande Guerra o con la questione del riciclo e del riuso in architettura, allo studio dei materiali, sino alla forza immaginativa e figurale all’opera nei progetti di alcuni grandi architetti.
Gianugo Polesello. Dai quaderni
Gundula Rakowitz
Libro: Libro in brossura
editore: Il Poligrafo
anno edizione: 2015
pagine: 278
L'attenzione alla geometria progettuale, il rigore metodologico, il confronto con esperienze internazionali e la capacità di rileggere la tradizione alla luce del problema dell'invenzione hanno contraddistinto negli anni l'operato di Gianugo Polesello (1930-2007), allievo di Giuseppe Samonà e Ignazio Gardella, personalità eminente della Scuola di Venezia, architetto, docente universitario di grande impegno civile e politico. Ripensare senza costrizioni temporali il problema della composizione architettonica in relazione alla città e al territorio rappresenta il nodo principale che emerge dalla lettura dei suoi Quaderni, oggi conservati presso l'Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia. La stesura di queste preziose testimonianze, collocabile tra il 1963 e il 2005, coincide con un momento significativo della Scuola di Venezia; i 121 quaderni, che accompagnano e rendono visibili le riflessioni di Polesello lungo gli anni della ricerca e dell'insegnamento, gettano luce su alcuni aspetti di essenziale importanza. Il rapporto tra teoria e pratica, la costruzione di architetture per mezzo di architetture, la relazione tra i singoli elementi in un processo di ripetizione, combinazione, montaggio, la ricerca di un sistema generale, la traduzione di nuovi equilibri compositivi in paradigmi, l'attenzione allo spazio fisico della città rappresentano alcune delle tematiche principali.
Tradizione, traduzione, tradimento in Johann Bernhard Fischer von Erlach
Gundula Rakowitz
Libro: Copertina morbida
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2016
pagine: 224
Il punto di partenza è "il Progetto di un'architettura istorica. Entwurff einer Historischen Architectur" (Vienna 1721) di Bernhard Fischer von Erlach, inteso come montaggio monumentale mentale per la costruzione di una nuova architettura e di una nuova immagine di città. L'opera di Fischer è interrogata a partire dalla dimensione compiutamente compositiva del progettare architettonico, dunque secondo i molteplici rapporti con l'antico e il contemporaneo. All'interno dell'ampio spettro di esempi presenti nell'Entwurff, si è scelto di approfondire la questione del Tempio di Salomone, che è anche, non a caso, il primo monumento - quasi una categoria fondativa - di quelli illustrati nell'opera. Il Tempio di Gerusalemme è l'inizio di un viaggio la cui narrazione per immagini e schemi compositivi si conclude nel testo con la Karlskirche nella Vienna celeste.