Libri di Matteo Meschiari
Terre che non sono la mia. Una controgeografia in 111 mappe
Matteo Meschiari
Libro: Libro in brossura
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2025
pagine: 208
Per oltre duemila anni la geografia è stata usata come una macchina di potere per descrivere e gestire il territorio. Oggi è ancora così e molti pensano che disegnare mappe sia un talento riservato a tecnici e professionisti. Ma da sempre la geografia è stata anche una pratica immaginativa alla portata di tutti, un ventaglio di modi di vivere lo spazio che serve a conoscere l'altro e a sognare l'altrove. Se l'Occidente ha dimenticato in fretta questa vocazione geografica per l'alterità, esistono però migliaia di tracce e di sopravvivenze culturali che testimoniano l'esistenza di un'altra geografia, una controgeografia che continua a generare visioni e a produrre invenzioni meravigliose. In questo libro unico nel suo genere Matteo Meschiari ha raccolto centoundici mappe che testimoniano l'incredibile variabilità e creatività culturale della nostra specie, in un giro del mondo che va dalla Groenlandia all'Australia, dalla Cina all'Amazzonia, dall'arte paleolitica a quella contemporanea, da Babilonia a un asilo italiano. Un campionario di mondi lontani per capire e discutere il nostro, un atlante della «territà» per ripensare il nostro posto su questo pianeta.
Giardini di domani. Ediz. italiana e inglese
Lutz & Guggisberg
Libro: Libro rilegato
editore: A+MBookstore
anno edizione: 2018
pagine: 80
Ideato e concepito da Lutz & Guggisberg in occasione del progetto il giardino presso la Collezione Maramotti, il libro include tutte le opere in mostra e altre non esposte, insieme a una ricca panoramica sull’allestimento. Le opere, fotografie con interventi pittorici e agglomerati di oggetti di recupero, rimandano alla visione post apocalittica di un paesaggio, a un momento in cui, dopo la catastrofe, la Natura si riappropria del suo spazio. Con rigorosa ironia Lutz & Guggisberg generano una dimensione altra, forse utopica, che è propria di ogni processo artistico. Nel testo sulla mostra l’antropologo e geografo Matteo Meschiari, partendo dal mito di Atlantide, riflette su distruzione e creazione e sul potere salvifico dell’immaginazione.
Dino Campana. Formazione del paesaggio
Matteo Meschiari
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2008
pagine: 96
Nati dalle colline. Percorsi di etnoecologia
Matteo Meschiari
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2010
pagine: 110
Spazi Uniti d'America. Etnografia di un immaginario
Matteo Meschiari
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2012
pagine: 151
Dov'è l'America? Nemmeno gli Americani lo sanno. Ci sono voluti cinque secoli per addomesticare un continente, ma non sono bastati per esorcizzare un inquietante eccesso di spazio: l'America è troppo vasta, per pensarla tutta bisogna pensarla a pezzi, e per unire i pezzi bisogna inventarla. Miti e narrazioni di conquista ci hanno provato da subito, riempiendo la mappa di monumenti privati e di pubbliche dimore, ma oltre a luoghi-per-sempre abbiamo bisogno di luoghi-valvola, di fast-places da abitare per un giorno, e da smontare al mattino come una tenda. On the road antropologico attraverso spazi del fuori, del limite e del quotidiano, questo libro percorre le molte Americhe che hanno fatto l'America. A vent'anni dalla pubblicazione di "Nonluoghi" di Marc Augé, la riflessione sul "fare luogo" registra una svolta, interrogando in modo nuovo la diversità spaziale delle culture.
Uccidere spazi. Microanalisi della corrida
Matteo Meschiari
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2013
pagine: 80
Che senso ha fare corride oggi? Chi è lo spettatore della corrida nell'Europa contemporanea? Da almeno tre generazioni il Tardo Occidente aspetta una fine che non arriva e recupera spazi in disuso per allestire rifugi di fortuna. La corrida è una di queste camere ambigue, dove sistema e critica al sistema coabitano per necessità come il vecchio e la sua badante. Ma l'arena è anche una parentesi vuota: ogni epoca l'ha riempita di metafore che avevano senso in quel dato momento. Allora quali aporie, quali mancanze lo spettatore della corrida porta con sé oggi nel teatro della tauromachia? Che cosa accade nel corpo-mente di chi guarda uomini e tori che cercano di uccidersi a vicenda? Con queste note dissidenti su corpo, animismo e voglia di non-ritorno, l'autore raccoglie degli appunti sul campo e li monta in una pièce a due voci: quella del ricercatore che s'interroga sul suo oggetto di studio e quella di un pubblico di affezionati o di abolizionisti che scrive in rete verso un'apocalisse virtuale. Non un libro, ma una scatola di vetrini per un saggio clinico che non sarà mai scritto. Un modo di interrogarsi sul presente attraverso un corno di toro.
Geofanie. La terra postmoderna
Matteo Meschiari
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2015
pagine: 108
L'altro ieri qualcosa è cambiato e noi non ce ne siamo accorti. La Terra, che credevamo stabilizzata in un'immagine razionale, che sapevamo parto laborioso di un lungo transito dal mito alla scienza, ha cominciato a pulsare e a deformarsi di nuovo. Per tentativi, per assaggi periferici, qualcuno ha provato a reinventarla, trovando nelle sue forme in rilievo una spinta molto antica e molto attuale. Questa tettonica dell'immaginario viaggiava su assi precisi: epica, cosmografia, corpo come misura del mondo. La terra postmoderna, perché è di questo che si tratta, era molto più di una vaga intuizione e molto meno di un paradigma condiviso. Questo libro è la ricognizione di un'alba già finita, è la storia di una parentesi geografica che rischia di restare schiacciata tra la Terra moderna e il Mondo globalizzato. Eppure c'è stata, e noi non ce ne siamo accorti.
Tre montagne
Matteo Meschiari
Libro: Libro rilegato
editore: Fusta Editore
anno edizione: 2015
pagine: 184
Tre montagne, tre storie accidentali sulla fine e sul senso. Un vecchio che tenta un'ultima scalata ma non si sa se ritorna, due amici che si trovano e si perdono sui sentieri della Resistenza, un figlio che ascolta le ultime parole del padre in un bosco senza tempo. Tre paesaggi e tre poetiche di paesaggio, perché la trama dei racconti, in questo libro, è un pretesto per raccogliere frammenti di spazio, movimenti di vento, geologie e passaggi di luce. Perché quello che conta, per una volta, è il modo in cui le terre si corrugano e popolano i sogni. Mentre le storie degli uomini rimpiccioliscono sotto montagne che somigliano a mondi, i vuoti e i pieni delle cime funzionano come masse mancanti, come baratri per le domande: chi siamo diventati? che cosa abbiamo lasciato? che cosa stiamo per dare a chi verrà dopo di noi? Per un attimo i paesaggi sembrano offrire indizi. Ma le montagne sono bambini. Crescono e vanno via.
Artico nero. La lunga notte dei popoli dei ghiacci
Matteo Meschiari
Libro: Copertina morbida
editore: Exòrma
anno edizione: 2016
pagine: 163
La prima volta nelle tenebre, mio padre mi disse: "Se dobbiamo morire moriremo, se dobbiamo vivere vivremo". A casa nostra non avevamo mai cacciato di notte. La carne di foca era diversa, non piaceva ai nostri corpi. La lunga notte era paurosa, incredibile. Non sapevamo cosa fare. Ci scaldavamo solo con la legna, in una baracca che mio padre aveva costruito. Una volta ci trovammo in grande difficoltà. Cacciavamo con cinque cani, conoscevo anche i loro nomi. Un giorno dopo la caccia erano accucciati a dormire, uno dopo l'altro gli spararono, senza alcuna ragione. Perdemmo tutto, niente con cui cacciare. Tutti i nostri cani uccisi, senza avvertimento, dal poliziotto che si prendeva cura di noi. Non potemmo farci niente. Con l'andamento di un romanzo corale, sette storie da un Artico nero e morente. Il Canada, la Norvegia settentrionale, la Siberia, la Groenlandia, l'Alaska e altri luoghi remoti dell'estremo Nord del pianeta. Un'analisi politica e sociale incassata nel modello romanzo-saggio. Un modo nuovo di raccontare e fare antropologia: antropofiction.
Geoanarchia. Appunti di resistenza ecologica
Matteo Meschiari
Libro: Libro in brossura
editore: Armillaria
anno edizione: 2017
pagine: 148
In questo volume di scritti militanti, Matteo Meschiari raccoglie una serie di lucide intuizioni su terra e crisi ambientale. Con passo selvatico e sguardo poetico, l’autore ci sprona a intraprendere una lotta per le immagini, perché il disastro che ci attende coincide con la nostra incapacità di immaginare il mondo che annientiamo. Se il problema è il destino della terra, è dalla terra che dobbiamo ricominciare. E l’idea di geoanarchia è semplice: pensare e praticare paesaggi per fare resistenza ecologica.
Neghentopia
Matteo Meschiari
Libro: Copertina morbida
editore: Exòrma
anno edizione: 2017
pagine: 162
Tra "La strada" di Cormac McCarthy e "Il Piccolo Principe" di Saint-Exupéry, "Neghentopia" è una parabola sul rapporto impossibile tra civiltà e lato selvatico. Ambienti e personaggi sembrano usciti dalle pellicole di Herzog, Tarkovskij e Miyazaki, o dalle tavole di Moebius e Peter Kuper. Le azioni, come in un film distopico, sono accompagnate da una colonna sonora alienante: l'elettronica di nicchia degli anni Ottanta, Brian Eno, il punk rock cinese, PJ Harvey, il canto tradizionale mongolo. In un amalgama pop, "Apocalypse Now" e "Blade Runner" convivono con Orwell e Agamben, ma la vera protagonista è la scrittura, quella dei dialoghi svuotati, dei paesaggi dove i colori finiscono. Un mondo al crepuscolo. Un ragazzino che uccide e che dimentica di farlo. Deserti di polvere, vagabondi notturni, paesaggi sconvolti. Mentre una Bestia misteriosa li insegue, Lucius e il suo passero vanno dritti verso la notte. Senza speranza. Perché il piccolo assassino è tutto ciò che resta dell'umanità, un passaggio di testimone oltre le terre del nulla.
Disabitare. Antropologie dello spazio domestico
Matteo Meschiari
Libro: Libro in brossura
editore: Meltemi
anno edizione: 2018
pagine: 168
Per due milioni di anni abbiamo vissuto a contatto con il fuori, non nel buio delle grotte, ma in luoghi intermedi tra il chiuso e l'aperto: spalle alla roccia, occhi nella natia valle. Pochi secoli di civiltà industriale e di urbanesimo soffocante ci hanno abituati a vivere in scatole da scarpe. Tutto l'abitare va ripensato da qui, dalla constatazione che eravamo fatti per praterie e foreste, che ci piaceva e ancora ci piace vivere all'aperto, che facevamo case temporanee, leggere, che avevamo di meno e immaginavamo di più. Sono le esperienze più estreme, quelle del limite e del lontano, che hanno qualcosa da dire sul fare casa oggi: capanne, bivacchi, tende, rifugi, ripari di fortuna, un'architettura minima, essenziale, ma più densa degli edifici materiali e simbolici in cui abbiamo finito per nasconderci. Dalla preistoria nomade alla casa aumentata dei nuovi media, dallo shelter rudimentale all'architettura di emergenza, dal macroalveare alla nano house, dai fast-places all'abitare-per-sempre, questo libro è un'esplorazione a rovescio delle radici antropologiche dell'abitare. Per alleggerirsi, stare di meno, andare via.