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Libri di Matteo Meschiari

Kosmos

Kosmos

Matteo Meschiari

Libro: Libro in brossura

editore: Logos

anno edizione: 2023

pagine: 128

Il viaggio di un quasi-umano, un clochard, un cane e un robot alla scoperta di una Terra devastata e del potere trasformativo dell’amicizia. Pianeta Terra, anno 2520. Un ragazzo, o una ragazza, si sveglia nella Grande Vasca, fra colline di corpi senza vita. Lui, o lei, si chiama Barra Tre, da CSU956.072/3, dove CSU significa C(orpo) S(ostitutivo) U(mano). Ha fame e, obbedendo alla voce nella sua testa, si incammina attraverso il Deserto di Fango e il Cimitero delle Macchine fino a raggiungere il fuoco. Qui la voce che ha seguito prende corpo: è un cane telepatico di nome Caliban. Con lui ci sono Je Rin, un vecchio clochard che indossa stracci neri con il decoro di un re che è in procinto di morire, e AP, un robot obsoleto ma dotato di grande forza e saggezza. È lui a ricordare a Barra Tre che gli restano solo pochi mesi di vita. Tre, per l’esattezza, che sono tuttavia sufficienti per fare cose bellissime. Spinto per la prima volta da quella cosa pericolosa che si chiama curiosità, Barra Tre si mette in cammino insieme ai nuovi compagni. Il viaggio lo, o la, porterà a scoprire un mondo desolato e pieno di pericoli, in cui troverà però qualcosa di miracoloso. Ricco di richiami cinematografici (Matrix, Blade Runner, Interstellar, Il mago di Oz) tra gli altri, e letterari ( tra cui riferimenti a Shakespeare e Victor Hugo), questo breve romanzo di fantascienza è ambientato in un futuro distopico in cui il nostro pianeta è ridotto a un deserto. La vegetazione e quasi tutti gli animali sono scomparsi e a popolare la Terra restano copie semplificate di esseri umani, vecchi robot formattati e un’umanità presso la quale, come in ogni tempo, regnano violenza, sopraffazione, disuguaglianze, paura e brama di potere. In questo secondo volume della collana “La capsula del tempo”, gli splendidi dipinti a olio di Roger Olmos ci invitano a esplorare il nuovo mondo seguendo le avventure della piccola Compagnia Miracolosa e, durante il viaggio, a ripensare il nostro presente, riconoscere le nostre responsabilità e la possibilità di immaginare un futuro diverso. Età di lettura: da 10 anni.
17,00
Landness. Una storia geoanarchica

Landness. Una storia geoanarchica

Matteo Meschiari

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2022

pagine: 240

Per millenni ci siamo concentrati sull’umanità, ma è di territà che dovremmo parlare. La questione è urgente, riguarda la comprensione dei tempi e la salvezza di ogni specie. Landness non è la vecchia Terra rivisitata o un nuovo gadget concettuale, è il Cosmo che prende coscienza di sé attraverso l’immaginazione di Homo sapiens, è un paradigma che lievita in noi dalle ombre della preistoria. Solo chi ha frequentato i margini dei saperi e della vita ha potuto sperimentare la potenza eversiva della landness. Perché per coglierla ci vuole fortuna, occorre lasciarsi alle spalle le regioni sicure, bisogna imboccare sentieri impervi. Lo avevano capito Élisée Reclus, Pëtr Kropotkin, Mosè Bertoni, geografi anarchici dell’Ottocento. Nel secolo successivo, alcuni “scrittori della Terra” come James Kilgo, Lorand Gaspar e Kenneth White hanno aggiunto frammenti alla mappa. Ma questa storia geoanarchica non può essere raccontata solo con i morti, ha bisogno di un supplemento di vita. Percorrendo i sentieri della Theory Fiction, in bilico tra memoir e romanzo-saggio, Landness raccoglie due decenni di esplorazioni dell’autore, due secoli di pensiero geografico, duecento millenni di immaginazione.
20,00
C'era la taiga, c'era un incendio

C'era la taiga, c'era un incendio

Matteo Meschiari

Libro: Copertina rigida

editore: Logos

anno edizione: 2022

pagine: 48

Un giorno un fulmine scatena un incendio ma la taiga, la grande foresta boreale, è gelata e il pericolo sembra lontano. Quando i corvi portano la notizia, tutti gli animali si radunano alla roccia dell'acqua, come fanno da sempre per discutere delle questioni importanti. A rompere il silenzio è il coleottero, convinto che l'incendio sia solo una leggenda inventata per diffondere il terrore, dopodiché gli altri prendono la parola a uno a uno: c'è chi minimizza, chi pensa che la foresta sarà danneggiata ma alla fine si salverà e chi teme la fine del mondo. Ma l'arvicola ha un saggio consiglio: gli animali le daranno ascolto quando l'incendio arriverà a colpirli? In questo libro, lo scrittore e antropologo Matteo Meschiari racconta in versi l'avvento di una catastrofe dal punto di vista degli animali per invitarci a riflettere sul nostro approccio ai grandi pericoli e ai cambiamenti che investono gli ecosistemi nell'era dell'Antropocene. Alle sue parole fanno da contrappunto le tavole in bianco e nero di Rocco Lombardi, eseguite con la tecnica dello scratchboard, capaci di ritrarre piante e animali con finezza di dettaglio e di lasciar erompere dalla pagina le forze della natura in tutta la loro terribile magnificenza. Edizione cartonata stampata in Italia su carta Fedrigoni Arcoset Extra White 170gsm ad alto contenuto di riciclo.
19,00
Geografie del collasso. L'Antropocene in 9 parole chiave

Geografie del collasso. L'Antropocene in 9 parole chiave

Matteo Meschiari

Libro: Copertina morbida

editore: Piano B

anno edizione: 2021

pagine: 136

Covid-19 è il primo grande trauma collettivo dell'Antropocene, una catena di eventi materiali, culturali e sociali che stanno aggredendo il nostro immaginario con un impatto incalcolabile. Un effetto profondo della pandemia sarà costringere l'umanità al prossimo step cognitivo: l'accettazione della fine della pace climatica dell'Olocene. Abbiamo bisogno di tempo, ma il tempo a disposizione è poco. Negare il trauma, fare come l'erbivoro assalito dalla belva che si anestetizza per non vedere la fine è qualcosa che non possiamo permetterci. "Geografie del collasso! è stato scritto per cominciare a capire il cambiamento, per reagire come persone pensanti agli effetti inevitabili dell'Antropocene.
14,00
Antropocene fantastico. Scrivere un altro mondo

Antropocene fantastico. Scrivere un altro mondo

Matteo Meschiari

Libro: Libro in brossura

editore: Armillaria

anno edizione: 2020

Questo pamphlet è per chi vuole capire l'Antropocene usando l'immaginazione. In mezzo a visioni mute o invecchiate, in mezzo al collasso ambientale e al crollo dei saperi, non possiamo limitarci a immaginare l'Antropocene come una semplice distopia apocalittica. Quali alternative abbiamo? Quali tecniche possiamo ancora recuperare dal cumulo di detriti delle civiltà? L'idea che sta alla base di questo anti-manuale narrativo è semplice: scrivere nell'Antropocene non è una prerogativa riservata ai soli autori in cerca di storie attuali, ma è una pratica democratica, accessibile a chiunque, dove il linguaggio e l'immaginario sono strumenti centrali per inventare un "altro mondo" per tutti. Le riflessioni su generi narrativi, animalità, creature fantastiche, spazio onirico e tempo in frantumi sono altrettante zone di lavoro per costruirsi un kit di sopravvivenza poetica: comunque sarà l'Antropocene, dovremo imparare a raccontare storie forti e convincenti, per insegnare a un bambino come si fa a resistere alla durezza del mondo, per dare speranza alla nostra tribù, per costruire una visione del dopo alla portata dei nostri sogni.
12,00
L'ora del mondo

L'ora del mondo

Matteo Meschiari

Libro: Copertina morbida

editore: Hacca

anno edizione: 2019

pagine: 174

"Ti chiudono gli occhi e ti trascinano lì, nel vuoto. Non sai dove sei. Ti dicono: 'Cammina'. Non vedi da pochi minuti e già il buio ti crolla addosso. Cammini e senti la pianta del piede appoggiarsi sul terreno, percepisci per la prima volta con attenzione le gambe in movimento. Le hai sempre mosse, hai sempre camminato, ma ora non solo te ne accorgi: lo vivi. Ti chiedi: 'I miei occhi torneranno a posarsi sulle pianure, le lande, le colline?' Eppure, cammini, sempre dritto, all'infinito, e in ogni istante senti il tuo corpo e ti chiedi 'Esiste il mondo per chi non ha un corpo?' E dunque cammini, inspiri ed espiri, verso l'ignoto, fino all'infinito, che poi finisce. Così mi sono sentito leggendo questa nuova opera di Matteo Meschiari. Il cammino, da lettore, era verso l'ignoto, il tempo era disgregato, lo spazio era denso di pericoli. Dove stavo andando? Chi erano queste creature che incontravo tra le pagine? Bevevo una tisana, e l'Uomo Salamandra bisbigliava alle mie orecchie: 'Sei come Libera. Viaggi senza saperlo. Nessuno sa da quando. Nessuno sa per dove'. Che cos'è L'ora del mondo? A quale ora si riferisce il titolo e a quale mondo? Un mondo può avere una sua ora, una soltanto? Procediamo per immagini. Libera, la bambina senza mano, finalmente raggiunge l'Uomo-Somaro, che l'attende da novecentocinquant' anni. Libera e il Mezzo Patriarca perduto. Libera e i buchi di stella. Libera e i luoghi: da Femmina Morta al Bosco della Barba. Libera e i Servitori Notturni: quando un'anima viene presa e lascia il suo corpo arrivano loro e la portano via. Libera e le visite ai giardini urbani di una Modena che non esiste: abbraccia la corteccia, sente il respiro. Ci sono testi che raccontano il mondo e testi che ti portano in un altro mondo. In questi ultimi, talvolta, lo spazio è infinito, il tempo è esploso, la luce muore. Sono, spesso, questi testi, un tuffo nell'ignoto, dove l'ignoto ci rivela un nuovo frammento di questo nostro passaggio terrestre. L'ora del mondo è una pietra lunare: esiste il mondo per chi non ha un corpo?" (Andrea Gentile)
15,00
Finisterre

Finisterre

Matteo Meschiari

Libro

editore: Aragno

anno edizione: 2019

pagine: 130

Un soggetto senza nome e senza corpo, «cieco. Ma con le dita della mente nei recessi d'erba» assiste a ogni origine sulla Terra, uno che è tutti: prende così avvio Finisterre di Matteo Meschiari. Poemetto che affonda radici in una oralità della composizione ma subito si fa scrittura con una sua impronta, mirando apertamente a rovesciare «la geologia in atmosfera l'atmosfera / in forme primitive di terra e la terra in idee/che potevano essere o non essere - ma erano l'adesso». Scrittura composita, che si mimetizza in più voci ed identità, attraversando, tra antropologia, «artico nero» e distopia, tutte le ossessioni dell'autore, legate insieme da una volontà civile. Ed è proprio sull'adesso e l'urgenza del riscaldamento globale, della (possibile) fine della specie umana - di cui ormai siamo a scrivere in modi anche solo pochi anni fa inimmaginabili - che sosta e si chiude un progetto proprio rispetto alla poesia italiana che si fa oggi. Ragionare, finché dura, sull'Antropocene è il compito che Meschiari si è prefisso in opera, e che pratica anche qui, un «pensare attraverso la terra», con l'augurio «che il terreno sia complessità della mente», e che davvero si possa «dire il non detto di ghiaccio», dove il ghiaccio è rovescio del fuoco del clima, ustione mortale. (E certo, la prossima volta il fuoco). Ma intanto, e finché sarà possibile, l'invito di questa poesia è all'incessante movimento, mutamento: «camminare la scogliera/di ciò che accade piuttosto che la scacchiera di ciò che è». Con un corollario, forse involontario: che il bellissimo pianeta mondo viene visto, come direbbe Oliver Sacks, da un animale senziente, e forse ancora più che visto percepito, come nella propriocezione, come se fossimo uno-con: «La manta - la prima la sola - era ciò che si cerca / la sua idea era l'ombra sui coralli / il lato in ombra dei coralli il mio sapere la manta / la manta me stesso - quando immergo pensieri nel mare / e percorro le forme nel corpo dei fondali». Laura Pugno
15,00
Neogeografia. Per un nuovo immaginario terrestre

Neogeografia. Per un nuovo immaginario terrestre

Matteo Meschiari

Libro: Copertina morbida

editore: Milieu

anno edizione: 2019

pagine: 159

Che senso ha fare geografia oggi, in un'epoca in cui il globo è stato esplorato palmo a palmo e le mappe sono disegnate da satelliti e software? Che importanza ha inventarsi un'immagine della Terra in mezzo ai guasti del clima e alla dissoluzione ambientale? Che cosa possono insegnare alla geografia contemporanea un racconto di mare in latino del X secolo, le canzoni di gesta antico francesi, i diari di bordo del capitano Cartier, la Liguria di Montale, l'India di Moravia e Pasolini, la costa bretone di Kenneth White? "Neogeografia" è un'esplorazione estrema che mira a un duplice cambio di paradigma: ripensare l'epistemologia della geografia e analizzare i testi come altrettanti laboratori di paesaggio. Non semplice critica letteraria o studio di fonti indirette, ma l'analisi di esercizi cognitivi complessi, i sondaggi spaziali di Homo geographicus che lasciano sempre traccia tra le parole del testo. E infine. al cuore di tutto. una riflessione sulle immagini e sull'immaginario. perché ogni resistenza culturale, intellettuale, sociale comincia da un futuro immaginato. da una "prova" di desiderio che funziona come alternativa allo status quo. "Neogeografia" è soprattutto questo: un ripensamento necessario del metodo scientifico per restituire alla geografia, all'antropologia e alle scienze sociali la loro irrinunciabile vocazione politica. Un manuale di resistenza dell'immaginario in cui la Terra e i suoi paesaggi sono la base primaria per fare pensiero critico e per inventare nuove pratiche di libertà.
16,50
La grande estinzione. Immaginare ai tempi del collasso

La grande estinzione. Immaginare ai tempi del collasso

Matteo Meschiari

Libro: Libro in brossura

editore: Armillaria

anno edizione: 2019

In che modo l’immaginazione può salvarci concretamente dal collasso ambientale? Quali pratiche possiamo escogitare per riaccendere nell’uomo un immaginario atrofizzato? Qual è l’efficacia del pensiero utopico, delle narrazioni fantastiche, del romanzo di anticipazione? Che ruolo hanno gli scrittori e gli artisti? E la gente? L’Antropocene ha generato una svolta antropologica irreversibile, determinando la nascita di un nuovo immaginario collettivo. Al centro di tutto c’è la messa in discussione del posto dell’uomo nel cosmo. L’imminenza della catastrofe, lo spirito di allarme che i mutamenti ambientali portano con sé, il senso di sempre maggiore precarietà sociale stanno producendo una vasta narrazione cosmologica che abbiamo appena cominciato a mappare. Ma prima di escogitare delle nuove tecnologie di sopravvivenza, che cosa si può fare di concreto? Come hanno fatto i nostri antenati a resistere a condizioni di vita critiche? Che nesso c’è tra immaginario e resistenza? In un pamphlet a cavallo tra antropologia politica, teoria letteraria e pensiero militante, Matteo Meschiari articola un nuovo paradigma: fiction is action.
10,00
Nelle terre esterne. Geografie, paesaggi, scritture

Nelle terre esterne. Geografie, paesaggi, scritture

Matteo Meschiari

Libro: Libro in brossura

editore: Mucchi Editore

anno edizione: 2018

In che modo un'opera letteraria può arricchire la riflessione geografica? In che misura lo sguardo che ha uno scrittore sul paesaggio può fare luce sulle prerogative spaziali di Homo sapiens? Da tempo si insiste sul contributo che può dare la geografia all'interpretazione del testo o alla ridefinizione del canone e della storia della letteratura. Atlanti e cartografie letterarie, narrazioni spaziali, libri-paesaggio, eterotopie, distopie, palinsesti letterari e palinsesti geografici, mappe come testo e testi come mappe, parchi letterari e geositi culturali: qual è la struttura che connette queste esperienze di geografia più o meno intuitiva? Per rispondere, per cercare le tracce di Homo geographicus in autori come Sbarbaro, Calvino, Biamonti, Manzoni, Stoppani e Gadda, bisogna operare un'inversione di paradigma. I testi letterari, per quanto siano la cristallizzazione artistica di un io e di un'epoca, sono comunque degli etnotesti, dei documenti spontanei che registrano, nella storia individuale e collettiva, il «fare spazio» dell'uomo, cioè modi, strategie e narrazioni del suo stare al mondo nel mondo.
16,00
Disabitare. Antropologie dello spazio domestico

Disabitare. Antropologie dello spazio domestico

Matteo Meschiari

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2018

pagine: 168

Per due milioni di anni abbiamo vissuto a contatto con il fuori, non nel buio delle grotte, ma in luoghi intermedi tra il chiuso e l'aperto: spalle alla roccia, occhi nella natia valle. Pochi secoli di civiltà industriale e di urbanesimo soffocante ci hanno abituati a vivere in scatole da scarpe. Tutto l'abitare va ripensato da qui, dalla constatazione che eravamo fatti per praterie e foreste, che ci piaceva e ancora ci piace vivere all'aperto, che facevamo case temporanee, leggere, che avevamo di meno e immaginavamo di più. Sono le esperienze più estreme, quelle del limite e del lontano, che hanno qualcosa da dire sul fare casa oggi: capanne, bivacchi, tende, rifugi, ripari di fortuna, un'architettura minima, essenziale, ma più densa degli edifici materiali e simbolici in cui abbiamo finito per nasconderci. Dalla preistoria nomade alla casa aumentata dei nuovi media, dallo shelter rudimentale all'architettura di emergenza, dal macroalveare alla nano house, dai fast-places all'abitare-per-sempre, questo libro è un'esplorazione a rovescio delle radici antropologiche dell'abitare. Per alleggerirsi, stare di meno, andare via.
14,00
Bambini. Un manifesto politico

Bambini. Un manifesto politico

Matteo Meschiari

Libro: Libro in brossura

editore: Armillaria

anno edizione: 2018

pagine: 100

Perché bambini? Perché è tempo di svegliarsi. Perché per disinnescare la forza eversiva dell’infanzia, la biopolitica famigliare e sociale non si limita a intervenire in età scolare e prescolare, ma risale alle fasi precoci: svezzamento, parto, gravidanza. Assimilato a un pet da investire di cure, deresponsabilizzato rispetto a corpo, alterità e ambiente, iperresponsabilizzato come un piccolo adulto, il bambino è onnipresente a livello mediatico ma è il perenne assente politico. La delega elettorale scoraggia la partecipazione diretta, i guru dell’azione paralizzano l’individuo con macroproblemi inaffrontabili. È probabilmente arrivato il momento di elaborare delle tattiche di resistenza domestica, di ripensare l’idea di comunità a partire dal bambino. Perché concentrarsi sui piccoli di Sapiens non significa propugnare un’assurda bambinocrazia o avallare una retorica del futuro a tutti i costi, ma vuol dire selezionare un tema sociale occulto, esplorarlo, metterlo a nudo, per criticare i fondamenti di un’ideologia totalitaria. La nostra.
10,00

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