Libri di Carlo Cellamare
Futuri urbani possibili
Carlo Cellamare
Libro
editore: Manifestolibri
anno edizione: 2025
pagine: 108
Roma città-territorio. Abitare un contesto metropolitano
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2025
pagine: 144
Il volume presenta una serie inedita di ricerche territoriali e ambientali sull’area metropolitana romana, fornendone un quadro ricco e complesso, e al tempo stesso problematico. L’immagine che ne emerge innova quella tradizionale del polo romano circondato da un territorio vasto tendenzialmente «vuoto» in cui si inseriscono alcuni centri minori decisamente subalterni alla Capitale, a favore di un sistema articolato e integrato, un territorio ampio complessivamente abitato e attraversato da flussi e relazioni di diverso tipo, che ospita modalità di abitare innovative, anche se spesso difficili: una città-territorio, insomma. Si propone così implicitamente un diverso modo di interpretare l’urbanistica, moltiplicando e articolando le periferie metropolitane. Oltre a porre una particolare attenzione alla dimensione digitale del territorio, il testo affronta – grazie alle mappature originali – le tematiche agricole e ambientali, tanto rilevanti nel contesto attuale (consumo di suolo, impatti ambientali, reti ecologiche, cambiamento climatico ecc.).
12 sogni di Roma. Esplorando la città del possibile
Marina Engel
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2024
pagine: 144
In una società sempre più frammentata, il senso di comunità prolifera e si rigenera grazie a sognatori e visionari. A Roma già da diversi anni i cittadini si stanno riappropriando di spazi pubblici in cui ritrovarsi, rivitalizzano i quartieri, combattono l’emergenza abitativa, valorizzano le zone verdi, lottano per l’uguaglianza di genere, forniscono opportunità ai giovani e promuovono cultura e attività sportive accessibili a tutti. Dal Quarticciolo a Trastevere, Marina Engel, italiana di adozione, ci invita a esplorare dodici esperienze straordinarie di rigenerazione comunitaria della Città Eterna, raccontando le storie, le motivazioni, le paure e i sogni dei suoi abitanti, decisi a combattere l’ideologia neoliberista e le politiche urbane che essa impone inseguendo il sogno collettivo di un’altra città possibile. Prefazione di Carlo Cellamare; Postfazione di Mario Tozzi.
Dialoghi inter/urbani
Fabio Benincasa, Carlo Cellamare, Giorgio De Finis, Federico Leoni, Riccardo Panattoni, Gianluca Solla
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2022
pagine: 89
Il tema della città è al centro di tre dialoghi a cura di Fabio Benincasa, curatore e critico d’arte, e Federico Leoni, docente di Antropologia filosofica. Nel primo, “Le città tra visibile e invisibile”, discutono l’antropologo e curatore Giorgio de Finis, direttore del Rif – Museo delle Periferie di Roma e del MAAM, Museo dell’altro e dell’Altrove, insieme a Riccardo Panattoni, docente di Filosofia morale dell’università di Verona; nel secondo, “Città ideale/Città proibita”, discutono Federico Leoni e Fabio Benincasa; nel terzo, “Esistono le periferie?”, discutono Gianluca Solla, docente di Filosofia teoretica dell’università di Verona, e il professor Carlo Cellamare, docente di urbanistica dell’università di Roma La Sapienza.
Periferia. Abitare Tor Bella Monaca
Carlo Cellamare, Francesco Montillo
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2020
pagine: 200
Il tema delle periferie urbane è oggi strategico perché la città contemporanea si definisce proprio a partire da quei luoghi in cui vive la gran parte della popolazione, con situazioni di marginalità e di degrado ma anche di forte partecipazione e creatività. Sul ripensamento delle periferie si gioca dunque una delle partite politiche e culturali cruciali dei prossimi anni. Questo libro restituisce una diversa rappresentazione della periferia, a partire dal luogo che a Roma accoglie la sua immagine più negativa, ovvero Tor Bella Monaca. Enorme quartiere di edilizia residenziale pubblica degli anni Ottanta, esso è l'emblema stesso del massiccio intervento pubblico, della concentrazione del disagio sociale e urbanistico, della periferia degradata e quindi anche dello stigma e della ghettizzazione. Guardando oltre gli enormi problemi del quartiere, emerge tuttavia una grande vitalità, un contesto di iniziative sociali e di autorganizzazione, un'importante produzione culturale, un laboratorio variegato di innumerevoli progettualità.
Città fai-da-te. Tra antagonismo e cittadinanza. Storie di autorganizzazione urbana
Carlo Cellamare
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2019
pagine: 183
Le città sono attraversate da processi di riappropriazione, da forme diffuse di autorganizzazione, da attività e iniziative autogestite, da nuove pratiche di convivenza, da movimenti che cercano di costruire una diversa e nuova idea di città. Si tratta di un vasto fermento che interessa, anche se in modi molto diversificati, tutte le città del mondo. Dagli orti condivisi alle aree verdi autogestite, dalle occupazioni a scopo abitativo alle fabbriche recuperate, dai luoghi di produzione culturale riattivati ai tanti servizi autoprodotti sui territori, alle mille iniziative del protagonismo sociale e della progettualità diffusa, tutte queste esperienze e tutte queste pratiche non sono solo forme di riconquista degli spazi ma anche processi che conferiscono nuovo significato ai luoghi. Sono espressione della vitalità dei territori e degli abitanti, organizzati o meno; sono laboratori sociali, culturali e politici. Da semplici forme di resistenza sono diventate azioni diffuse che producono concretamente la città, mettendo in discussione il modello neoliberista che sembra strangolarle. Lungi da un romanticismo dell'autogestione, sono anche esperienze cariche di ambiguità, oltre che di difficoltà, frutto come sono dell'arretramento del welfare state e dell'abbandono dei territori da parte della politica e delle istituzioni. Sono qui in discussione «culture di pubblico» differenti. Roma, da questo punto di vista, ha forse qualcosa da dire al mondo, nonostante sia diffusamente considerata una città in difficoltà. «Città fai-da-te» per eccellenza, la capitale rivela energie importanti, che non sempre vengono riconosciute e valorizzate, in risposta a una necessità concreta e a esigenze sociali che non trovano soddisfazione, ma che sono anche espressione di creatività, capacità di azione, desiderio di costruire un futuro, possibilmente diverso. A partire da un viaggio attraverso una molteplicità di pratiche e di esperienze urbane, attraverso le loro difficoltà, il loro impegno, le loro passioni, ma anche in alcuni casi le loro ambiguità, il libro vuole restituire una riflessione di più ampio respiro che dialoga con i processi globali. Qui si ridiscute l'idea di pubblico, si ripensano le istituzioni, si costruisce concretamente un'idea diversa di città e di convivenza. Questi sono i luoghi dove avviene oggi la produzione di cultura politica.
Progettualità dell'agire urbano. Processi e pratiche urbane
Carlo Cellamare
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2012
pagine: 230
L'idea tradizionale di "progetto", prodotto della cultura e della società "moderne", così carico di significati e ambiguità, è da decostruire. Il tema centrale del volume è quello della progettazione intesa come processo non solo tecnico, ma anche sociale, culturale e politico. A partire da una lettura critica delle visioni tradizionali e sviluppando un approccio interdisciplinare, il testo analizza la progettazione dal punto di vista dell'abitare e del rapporto con la vita quotidiana, del rapporto con il divenire urbano e con le pratiche sociali, con la dimensione dell'azione e con il conflitto, con le culture urbane e i processi reali di trasformazione della città, discutendo i diversi caratteri dei processi e delle politiche, il ruolo del tempo e il senso delle istituzioni, la costruzione di contesti di interazione progettuale e di apprendimento collettivo. Vi è una separazione netta tra il progetto e l'atto di abitare, e una progressiva espropriazione della capacità progettuale e della capacità creativa degli abitanti; molta attenzione è quindi rivolta al rapporto tra pratiche urbane e progettazione. La rilettura critica e complessiva del tema della partecipazione viene inoltre accompagnata dal riferimento ad esperienze sul campo. Fanno parte integrante del testo alcuni contributi specifici di Alessia Ferretti, Margherita Pisano e Monica Postiglione.
Fare città. Pratiche urbane e storie di luoghi
Carlo Cellamare
Libro: Libro in brossura
editore: Elèuthera
anno edizione: 2008
pagine: 184
L'intimità della "piazzetta" e l'invasione dei tavolini, gli sfratti e le occupazioni, il campetto di calcio e le feste extracomunitarie, la bottega di Lucio e il dilagare dei bed & breakfast... C'è conflitto nel centro storico di Roma, conflitto materiale ma anche politico e simbolico. Il rione Monti, l'antica Suburra, è soggetto da anni alla duplice pressione di una crescente presenza turistica e di una progressiva trasformazione in zona abitativa trendy. Non senza conflitti tra "vecchi abitanti" e nuovi "utenti", tra chi vive il quartiere e chi lo usa, tra difesa del senso dei luoghi e valorizzazione immobiliare.
Culture e progetto del territorio
Carlo Cellamare
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1999
pagine: 144
Il volume affronta il tema del territorio come questione dello sviluppo e come questione culturale e istituzionale. L'attenzione è rivolta ai rapporti tra "società istituente" e "società istituita" mediati dal territorio, alle relazioni tra immaginario sociale ed istituzioni, alle interpretazioni culturali del territorio e dello sviluppo, ai modi del progetto e ai processi di pianificazione, alla riappropiazione culturale e politica del territorio intesa come costituzione in maniera costruttiva di un rapporto progettuale, empatico, responsabile con il contesto in cui viviamo. L'autore prende in considerazione una cinquantina di esperienze italiane dell'ultimo decennio che permettono di sostanziare e verificare i contenuti della riflessione culturale
Città e rumore. Metodologie di pianificazione ambientale
Carlo Cellamare, Dario Colozza
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: EdicomEdizioni
anno edizione: 2011
pagine: 128
Abitare le periferie
Carlo Cellamare
Libro: Libro in brossura
editore: Bordeaux
anno edizione: 2020
pagine: 80
Le periferie erano tradizionalmente considerate un luogo geograficamente lontano dal centro e quindi di minore valore. Anzi, venivano generalmente considerate luoghi di degrado. Questa interpretazione era agganciata a un’organizzazione urbana oggi ormai superata: il centro non è più uno, ma sono tanti, e al loro interno ci sono molte situazioni di degrado. Le periferie si moltiplicano e hanno caratteri molto differenti, diventando il modo con cui si organizzano spazialmente le città. Questo permette di riconoscere come alle periferie vada riconosciuta una specifica complessità, nella quale dinamismo e socialità convivono con contraddizioni e difficoltà. Questo obbliga a mutare l’approccio allo studio delle periferie utilizzando metodologie incentrate sul lavoro interdisciplinare e sul campo, spesso con un coinvolgimento nei processi in corso, in termini di ricerca-azione.
Fuori raccordo. Abitare l'altra Roma
Carlo Cellamare
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2016
pagine: XIII-359
Roma oggi è la sua periferia: è qui che sta emergendo la sua nuova identità. Non è più la città focalizzata su un centro storico circondato da quartieri periferici consolidati, ma una città-territorio, che si estende in un'area vasta e articolata. La periferia non conosce più neppure il limite idealmente costituito dal Grande raccordo anulare, ormai un vero e proprio «luogo», attorno al quale si è realizzato non solo un intenso sviluppo insediativo, ma anche un vero e proprio cambiamento antropologico nei modi dell'abitare. Sui territori limitrofi Roma in passato ha svolto un'azione attrattiva, agendo come una sorta di «buco nero», assorbendone risorse e persone; oggi invece una serie di processi innovativi spinge verso un ribaltamento dei rapporti di forza tra città e periferia. Quest'ultima tende a rendersi autonoma, ma le difficoltà sono ancora tante: se infatti ad attrarre la popolazione in queste zone sono fattori ricollegabili a una migliore qualità della vita, queste continuano a essere le aree in cui Roma «esporta» le funzioni indesiderate, dalle discariche ai poli della logistica. E se l'esodo non è segnato da distinzioni socio-economiche, nei fatti non si generano fenomeni di mixité, ma una semplice giustapposizione di realtà che non dialogano tra loro: complessi abitativi esclusivi all'interno di campi da golf, aree residenziali abusive, poli tecnologici, aree industriali, zone agricole intercluse, poli del gioco d'azzardo, campi rom. D'altra parte, come risposta a queste difficoltà, emergono forme nuove di auto-organizzazione o di collaborazione tra istituzioni e cittadini, attraverso la creazione di comitati e associazioni. Frutto di un lavoro di ricerca durato tre anni, ad opera di un gruppo interdisciplinare composto da urbanisti, sociologi e antropologi, il libro è un viaggio «fuori Raccordo», che esplora luoghi dai nomi familiari eppure sconosciuti, e discute sulla città e sul suo futuro, mettendo a fuoco alcune questioni centrali ancora trascurate, da cui emerge un'immagine complessa e sorprendente della città.