Libri di Damiano Palano
Partito
Damiano Palano
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 257
Accompagnata sin dall'antichità da una fama sinistra, l'idea di partito ha suscitato nella storia del pensiero occidentale critiche, sospetti e condanne fino alla fine dell'Ottocento, nel timore che l'affermarsi di una fazione potesse distruggere la concordia dell'ordine politico. La svolta decisiva si ha soltanto al principio del Novecento, quando emergono le organizzazioni di massa destinate a segnare il secolo. È allora che i partiti cessano di essere oggetto di dannazione o fenomeno deteriore da biasimare, per diventare le basi più salde e autentiche dello Stato, sia nei regimi autoritari, sia nelle nuove democrazie parlamentari. Ma le ombre infauste non si diradano del tutto e nemmeno oggi cessano di incombere sull'idea di partito che, come testimonia la cronaca quotidiana, incarna agli occhi di molti l'immagine peggiore dell'agire politico.
La forma dell'interesse. Studi in onore di Lorenzo Ornaghi
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2018
pagine: 460
Interrogandosi su quali fossero stati i nodi attorno ai quali, tra i chiostri dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, si era andata definendo una «scuola» delle scienze sociali e della scienza politica, alcuni anni fa Lorenzo Ornaghi non ebbe grandi esitazioni a rilevare come soprattutto il «grande tema dello Stato» avesse occupato una posizione centrale. È allora tutt’altro che sorprendente che molti dei contributi in onore di Lorenzo Ornaghi raccolti in questo volume – in occasione del suo settantesimo compleanno – tornino a dirigersi proprio verso lo Stato, inteso nelle sue dimensioni istituzionali, nella sua mutevole configurazione dottrinaria, nelle sue relazioni con l’ordine economico, con l’assetto internazionale e con il multiforme arcipelago degli interessi, oltre che nel suo rapporto problematico con il ‘politico’. Volgendo lo sguardo verso lo Stato fin dai suoi primi lavori, e inoltrandosi nella «bottega di maschere » della politica moderna, Lorenzo Ornaghi si è d’altronde trovato a percorrere il medesimo sentiero che Gianfranco Miglio aveva calcato per un tratto importante della sua carriera. Ma se ha accolto pienamente la sfida di quella che Miglio definì come «politologia concettuale», Ornaghi si è invece per molti versi mostrato (almeno implicitamente) più diffidente del suo Maestro rispetto alla convinzione di poter compiutamente dissolvere il cono d’ombra che avvolge l’«ermetico» della politica. E forse la più nitida conferma di un simile atteggiamento intellettuale giunge dalle stesse ricerche dedicate alla proteiforme natura dell’«interesse». Perché proprio nella mutevole forma dell’interesse, Ornaghi ha spesso invitato a ravvisare la più sorprendente manifestazione dell’enigma della politica moderna.
Il segreto del potere. Alla ricerca di un'ontologia del «politico»
Damiano Palano
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2018
pagine: 297
Il realismo politico ha sempre coltivato l'ambizione di penetrare il segreto più oscuro del potere. La realtà cui allude spesso polemicamente il realismo politico è infatti la cruda realtà del potere e del conflitto: una realtà che soggiace a implacabili «regolarità» e che scaturisce dai caratteri immutabili della «natura umana». Questo volume cerca però di mostrare come ogni progetto che si ispira al realismo politico si trovi lacerato da un paradosso strutturale. Da un lato, il realismo ambisce infatti a far discendere la propria comprensione delle «regolarità» della politica da una conoscenza 'realistica' della «natura umana», intesa come paradigma invariante. Dall'altro, è invece consapevole della pervasività del «politico»: si trova perciò a sospettare che tutti i concetti politici siano concetti polemici e che le logiche del potere plasmino anche il modo di concepire la «natura umana». Ma il mancato riconoscimento della tensione fra natura e cultura rischia di occultare ciò che davvero contrassegna il «politico». E solo assumendo come punto di partenza il paradosso in cui si trova costretto il realismo, diventa invece possibile tornare a interrogarsi sull'ontologia del «politico» e sui i più remoti «segreti del potere».
Populismo
Damiano Palano
Libro: Libro in brossura
editore: Editrice Bibliografica
anno edizione: 2017
pagine: 151
Al principio del Ventunesimo secolo il populismo sembra essere l'unica opzione politica capace di mietere successi. Ma cosa è davvero il populismo? Può essere considerato un'ideologia, con un contenuto ben preciso, oppure si tratta semplicemente di un insieme di efficaci dispositivi retorici? È un fenomeno nuovo o solo un termine diverso per definire l'antica demagogia? Deve essere inteso come un pericolo o può rappresentare una risorsa perii rinnovamento delle istituzioni democratiche? Facendo il punto sulla discussione contemporanea, questo saggio propone una ricostruzione puntuale dei diversi volti che il populismo ha mostrato a partire dalla fine dell'Ottocento a oggi e cerca di spiegare quali sono le ragioni che negli ultimi due decenni hanno favorito l'ascesa di leader, movimenti e partiti definiti populisti.
La democrazia senza partiti
Damiano Palano
Libro: Copertina morbida
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2015
pagine: 136
Travolti dall'onda della personalizzazione della politica e dai ritmi della società dello spettacolo, i partiti hanno ormai modificato il loro volto e sono irrimediabilmente distanti dalle macchine politiche novecentesche. Oggi i partiti sembrano a molti soltanto maschere che celano, maldestramente, interessi di piccole e grandi consorterie, presenze fantasmatiche senza più consistenza, destinate a rimanere tra le memorie di un mondo definitivamente perduto. Ci sarà, dunque, una democrazia senza partiti? Saranno direttamente i cittadini a incidere sulle scelte politiche senza l'intermediazione di strutture organizzate? O, piuttosto, dovremo fare i conti con una nuova modalità di partito, più leggera e fluida, in grado di intercettare i mutamenti nelle domande della società e dei suoi settori? Sono gli interrogativi che muovono le riflessioni di Damiano Palano. La sua ricostruzione del processo di trasformazione delle 'gabbie d'acciaio' del XX secolo verso i partiti 'liquidi' odierni e futuri porta in primo piano il cuore del problema: dare sostanza reale a quell'oggetto misterioso e inafferrabile che siamo soliti chiamare 'democrazia europea'.
La democrazia senza qualità. Le «promesse non mantenute» della teoria democratica
Damiano Palano
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 209
La convinzione che alimenta i saggi raccolti in questo volume è che la teoria "realistica" della democrazia, costruita a partire dalle celebri pagine di Joseph A. Schumpeter, si fondi su una riduzione 'monodimensionale' della realtà. Una riduzione che coglie solo alcuni aspetti dei reali regimi democratici e che tralascia invece di considerare la cornice storica, economica e internazionale in cui il vecchio termine-concetto di "democrazia" si è ridefinito nel corso del Ventesimo secolo e in cui è di fatto diventato qualcosa di completamente diverso rispetto al passato. Una simile rappresentazione si basa soprattutto su una programmatica espulsione della dimensione dei valori. Non solo perché rimuove l'idea che le democrazie debbano perseguire i grandi valori democratici, ma, in particolare, perché esclude l'idea che determinati valori costituiscano il sostegno che regge un concreto regime democratico. In questo modo la "teoria realistica" restituisce l'immagine di una sorta di manichino privo di contenuto, mentre la democrazia appare davvero come una "democrazia senza qualità". Una forma svuotata di ogni sostanza politica, etica e ideologica, eppure - come l'"uomo senza qualità" di Musil - disposta in fondo a ogni risoluzione.
Politica nell'età postmoderna. Teoria e critica nella trasformazione sociale
Damiano Palano
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2015
pagine: 220
I saggi raccolti in questo volume possono essere considerati come piccoli frammenti introduttivi a una riflessione sulla teoria radicale contemporanea. In qualche misura, la cifra unificante di questi interventi è il tentativo di articolare una "critica della politica" nell'età postmoderna, capace di raccogliere la sfida della "società senza centro" e al tempo stesso di procedere "oltre il Novecento". A quasi vent'anni dalla loro elaborazione, queste prime provvisorie ipotesi di lavoro mostrano oggi tutti i loro limiti. Ciò nondimeno, si può forse riconoscere come cogliessero il senso delle trasformazioni in atto, o ne intuissero quantomeno l'importanza. Molti dei nodi sollevati allora continuano d'altronde a rimanere centrali anche nella discussione contemporanea.
Bubble Democracy. La fine del pubblico e la nuova polarizzazione
Damiano Palano
Libro: Libro in brossura
editore: Scholé
anno edizione: 2020
pagine: 224
Protagoniste di buona parte del Novecento, a partire dagli anni Sessanta e Settanta le “masse” iniziano a perdere la loro centralità politica, insidiate da nuovo soggetto emergente, il “pubblico” formato dalla sterminata platea televisiva. Oggi i social media innescano la frammentazione del “pubblico” in una pluralità di segmenti privi di radicamento in una sfera comunicativa comune. Dopo esserci lasciati alle spalle la vecchia democrazia dei partiti, ci stiamo così allontanando anche dal modello della democrazia del pubblico. Forse ci troviamo già in una bubble democracy, un nuovo assetto in cui il “pubblico” si dissolve in una miriade di “bolle” in larga parte autoreferenziali e in cui vengono rafforzati i meccanismi di polarizzazione.