Libri di Paolo Conti
Il nuovo dell'Italia è nel passato
Andrea Carandini, Paolo Conti
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2012
pagine: 148
Andrea Carandini è un protagonista dell'archeologia classica. Ma anche un tecnico che ha messo a disposizione dello Stato la sua conoscenza e il suo rigore al riparo di qualsiasi compromesso politico. Quando ha accettato di presiedere il Consiglio superiore dei Beni culturali, lo ha fatto con spirito di servizio e con animo libero da schiavitù di appartenenza tanto da dimettersi non molto tempo dopo, quando le condizioni tecnico-amministrative (il taglio dei fondi al ministero dei Beni culturali durante l'ultima stagione di Sandro Bondi) gli hanno impedito di condurre in porto il suo progetto. In queste pagine ripercorre la sua formazione e le sue origini (è nipote di Luigi Albertini, il direttore-proprietario del "Corriere della Sera" estromesso dal fascismo), l'incontro folgorante con Ranuccio Bianchi Bandinelli, archeologo e politico italiano nel dopoguerra, il suo essere "marxiano, mai marxista e nemmeno comunista". Nel parlare di sé Carandini ragiona sulla perdita di valore del merito, sulla caduta della cultura media in Italia, sul fallimento del progetto del Pci (trasferire alle masse il patrimonio della grande cultura borghese), sulle politiche e i progetti che lo hanno coinvolto come presidente del Consiglio Superiore dei beni culturali e che hanno al centro il nodo del patrimonio culturale italiano, cosa rappresentano per l'identità nazionale i valori che hanno i nostri tesori artistici e il paesaggio che li circonda e li contestualizza.
Memorie descrittive della carta geologica d'Italia. Volume 53
Paolo Conti
Libro
editore: Ist. Poligrafico dello Stato
anno edizione: 1997
pagine: 106
Batticuore. Viaggio nei sentimenti, l'amore e l'eros degli «over 50» italiani
Paolo Conti
Libro: Copertina morbida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2015
pagine: 187
"Ho 58 anni e trovo pietosa, anzi ridicola, solo l'ipotesi di innamorarmi." Così scriveva Paolo Conti in un articolo apparso sul "Corriere della Sera" il 20 agosto 2012 e poi sul sito corriere.it nello spazio della "27ma ora", scatenando per la prima volta un incredibile dibattito sull'amore in età matura e sulle trasformazioni delle relazioni sentimentali nel nostro Paese, prendendo il discorso iniziato con quella revocazione, "Batticuore" racconta come vengono vissuti oggi i sentimenti, le relazioni e il sesso oltre i cinquant'anni: muovendosi tra testimonianze dei lettori, storie simbolo, cifre statistiche e riflessioni di esperti e di personaggi famosi, Conti delinea una realtà che sembra aver perso i confini fra le diverse stagioni della vita. E tra padri che frequentano le amiche dei figli, divorzi tra ultrasessantenni, amori intellettuali e colpi di fulmine in terza età ci accompagna nel cuore di quel "gigantesco rimescolamento di carte affettive che cambia continuamente (e allegramente) volto all'ormai ex istituzione italiana per eccellenza: la famiglia, la coppia fondata sul matrimonio".
Ecco a voi. Una storia italiana
Pippo Baudo, Paolo Conti
Libro: Libro rilegato
editore: Solferino
anno edizione: 2018
pagine: 281
«La prima volta che sono salito su un palcoscenico è stato per una recita scolastica, sostenevo la parte del figlio di santa Rita. Mi è piaciuto tantissimo, e da quel momento ho solamente desiderato di tornarci.» Un desiderio esaudito, quello del bambino che aveva davanti a sé un destino da avvocato in un paesino siculo, e invece è diventato Pippo Baudo. In questo libro il grande presentatore racconta per la prima volta una carriera mozzafiato: dal colpo di fulmine per il piccolo schermo nella Trieste appena ridiventata italiana, nel 1954, agli esordi «poveri ma belli» nella Roma di Federico Fellini, Ennio Flaiano, Carlo Dapporto. Poi i successi, dal Festival della canzone napoletana e da quello di Castrocaro fino al mitico palcoscenico di Sanremo, che calcherà per tredici edizioni. La conduzione di trasmissioni di culto come "Domenica in" o "Fantastico", e le pubblicità di "Carosello". Memorie e pensieri di una vita dentro e fuori dagli schermi si susseguono nell'autobiografia di un protagonista della vita culturale italiana. Attraverso i ricordi di una carriera che ha incrociato tutte le maggiori personalità della politica, dello spettacolo, del cinema, della musica, si disegna il ritratto non solo di un uomo, ma di un’Italia in profondo mutamento. Una vera rivoluzione del costume nazionale di cui lui è stato, oltre che testimone privilegiato, anche autore e regista. Signore e signori, ecco a voi Pippo Baudo.
1969. Tutto in un anno
Paolo Conti
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2019
pagine: 180
«L'anno in cui l'uomo andò sulla luna e in cui i ragazzi americani si diedero convegno a Woodstock per tre giorni di 'pace e musica'. L'anno di Lavorini e Jan Palach, quello della strage di Piazza Fontana e quello in cui i Rolling Stones tuonavano contro la guerra in Vietnam con "Gimme Shelter". L'anno del "Satyricon" di Fellini e della strage di Bel Air ad opera dei seguaci di Charles Manson. Si parla sempre del 1968 come anno chiave del cambiamento. E lo è stato. Ma il 1968 è il simbolo di qualcosa iniziata nel 1967 e proseguita nel 1969, senza soste, come se si trattasse di un unico lunghissimo anno rivoluzionario. Conti mette insieme le tessere, componendo un mosaico affascinante, romantico, drammatico al tempo stesso. E lo fa con una prosa semplice e avvincente, facendoci viaggiare indietro nel tempo tra musiche, film, spettacoli, cronaca, politica e costume. Provando così anche a farci capire meglio chi siamo oggi.» (Ernesto Assante, "la Repubblica"). Il racconto di un anno straordinario in cui il mondo è cambiato: i film, i dischi, i libri, la cronaca, la politica, il calcio, i concerti, la rivolta, i sogni, la rabbia, la vita di ogni giorno.
Il mestiere più difficile del mondo. Come si «diventa» genitori
Massimo Ammaniti, Paolo Conti
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2019
pagine: 200
È un compito difficile, o addirittura «impossibile» come scriveva Sigmund Freud, fare i genitori? È sicuramente difficile perché più o meno consciamente si vorrebbe a propria immagine e somiglianza un figlio che, invece, può prendere strade imprevedibili e inattese. Troppo spesso si desidera letteralmente costruirlo, mentre si può solo preparare il terreno in cui crescerà, curandolo, proteggendolo e amandolo. Questo libro illustra come sono cambiate le famiglie negli ultimi anni e come sono cambiati i padri e le madri. Le famiglie si sono ristrette, nascono sempre meno bambini e vengono al mondo quando i genitori, nella maggior parte dei casi, hanno superato i trent'anni. Così i piccoli vivono fin dall'inizio la vita degli adulti, vanno con loro in pizzeria o in viaggio, condividono le loro conversazioni e i loro litigi, situazioni in cui sfumano i confini generazionali. Questo libro, inoltre, ripercorre le varie tappe della nascita e della crescita dei bambini di oggi, capaci fin dai primi giorni di vita di interagire con i genitori e di condividere scambi, ritmi, emozioni e stati d'animo. E sottolinea come siano papà e mamma a dover trasmettere i codici delle interazioni e delle comunicazioni affettive, che consentiranno ai figli di affrontare le tappe successive dell'infanzia e dell'adolescenza e di entrare nel mondo adulto.
La libertà mi sorrida. La vicenda umana e artistica di Gino Sandri
Libro: Libro in brossura
editore: Erickson
anno edizione: 2020
pagine: 278
Disegnatore di grande talento, formatosi all'Accademia di Belle Arti di Brera alla scuola di maestri del primo Novecento e già a vent'anni apprezzato illustratore per Hoepli e Barzini, Gino Sandri (1892-1959) scompare precocemente dall'attenzione di critica e pubblico a causa della dolorosa vicenda che lo colpisce e lo relega in un istituto psichiatrico. Durante l'esperienza manicomiale, Sandri continua a disegnare e a scrivere, un po' per esorcizzare la sua infermità, un po' per consolare tanti compagni di sventura, riuscendo a mantenere, come osserva lo storico dell'arte Gian Alberto Dell'Acqua, «una lucidità impressionante negli scritti e nei disegni, che nell'insieme costituiscono un'eccezionale testimonianza storica, forse unica nel suo specifico genere». Il libro presenta un'ampia e in larga parte inedita scelta dei disegni e degli scritti di Sandri, offrendo uno spaccato fedele di un'esperienza umana e artistica straordinaria, che merita di essere riscoperta e di ricevere, secondo le parole del curatore, il «riconoscimento dovuto». Introduzioni di Gianfranco Ravasi e Giorgio Bedoni.
Fotoreporter. Marcello Geppetti, da via Veneto agli anni di piombo
Vittorio Morelli
Libro: Libro in brossura
editore: All Around
anno edizione: 2020
pagine: 208
Marcello Geppetti è stato uno dei più grandi fotoreporter italiani del Novecento. David Schonauer, editor di American Photo, lo ha definito «il fotografo più sottovalutato della storia». Muove i primi passi nel settore negli anni 50, quando entra nella redazione della rivista Serena. Di lì a poco inizierà a lavorare per l’agenzia Giuliani e Rocca e poi per la Meldolesi-Canestrelli-Bozzer. Consapevole dell’importanza del suo lavoro, nel 1966 diventa uno dei fondatori dell’AIRF (Associazione Italiana Reporters Fotografi), che porterà i fotoreporter nell’Ordine dei giornalisti. Terminata la stagione della Dolce Vita, prosegue con l’attività fotografica virando verso il fotoreportage. Sono gli anni di piombo, di cui Geppetti scatterà testimonianze struggenti ed emblematiche.
Moto Guzzi forever. Storia e modelli-History and models. Ediz. italiana e inglese
Daniele Buzzonetti, Paolo Conti
Libro: Libro rilegato
editore: Artioli
anno edizione: 2021
pagine: 272
Forse solo i più entusiasti, tra i tanti appassionati della Moto Guzzi, sono a conoscenza della affinità tecnica tra il motore 'monocilindrico' della '250' da corsa della Casa di Mandello e il V12 delle prime Ferrari. Una parentela sorprendente che si spiega con l'apprezzamento del grande tecnico Gioachino Colombo per il motore che Carlo Guzzi aveva ideato per la moto da corsa, ai vertici dei GP con i nomi di 'Albatros' e 'Gambalunghino'. Negli anni successivi alla fine della guerra, Colombo ha progettato il motore della prima Ferrari e ha tenuto conto dei concetti di Mandello: distribuzione ad albero a camme in testa, con bilancieri e molle delle valvole a spillo, misure di alesaggio e corsa, uguali tra loro nei valori o con minime differenze. Così, il primo V12 di Maranello arrivato ai fatidici '3000 cc', era un 'Guzzi' moltiplicato per 12: stesso alesaggio e stessa corsa (68x68 mm) e ovviamente identica cilindrata unitaria: 246,8 cc. È una delle tante storie curiose, contenute in questo volume che affianca il racconto delle vicende che hanno caratterizzato la cronologia del marchio (ben cinque importanti avvicendamenti societari, dall'iniziale connubio tra Carlo Guzzi e la famiglia genovese Parodi, fino all'ingresso nel Gruppo Colaninno), alla descrizione di tutti i modelli usciti dalle mitiche 'officine' di Mandello del Lario, da strada e da corsa. Fenomeno tipicamente italiano, profondamente legato alla personalità del prodotto, Moto Guzzi non ha mai creato moto banali: migliorando continuamente tecnica e stile, senza però tradire l'originalità. Fedele al motore bicilindrico a V di 90°, concepito per il 'turismo veloce', Moto Guzzi è riuscita a dimostrare che anche con quella tecnica tipicamente 'stradale' potevano essere affrontate le corse. Lo conferma il racconto particolareggiato dell'epopea delle gare per moto 'derivate di serie' degli Anni '70 e delle ancor più clamorose vittorie nella 'Battle of the Twins' di Daytona, nel primo decennio di questo secolo.
Voltare pagina. Sei musei sfidano le crisi globali
Paolo Conti, Simone Verde
Libro: Libro rilegato
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2022
pagine: 144
La difficoltosa uscita dalla pandemia segnala già agli occhi di tutti un impossibile ritorno a «com’era prima». Se qualcuno ha già sottolineato il senso irreversibile di una riscoperta dei valori della comunità, le crisi globali minacciano gli equilibri e pongono problemi reali. Lo dimostra quello che sta accadendo in Ucraina, ma anche in India, dove la popolazione viene decimata ancora oggi ogni giorno, o negli Sta- ti Uniti, dove centinaia di migliaia di disperati vivono ammassati nei quartieri più ricchi della costa occidentale. Inoltre in un contesto in cui intere generazioni hanno di fatto perso due anni di educazione scolastica e universitaria, il ruolo dei musei, centri di consolidamento del tessuto sociale e di formazione permanente, si prefigura più centrale che mai. Proprio per ribadirne la centralità, Paolo Conti, cronista dei beni culturali sul campo dal 1980 per il «Corriere della Sera», e Simone Verde, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta e già in forze al Louvre di Abu Dhabi, ragionano in queste pagine non solo di tematiche legate al concetto di opera d’arte e di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, ma anche delle sfide imprescindibili per il futuro dell’istituzione museale: ecologia, multiculturalismo, decolonizzazione e cancel culture, apertura ai giovani e ai bambini, esperienza estetica e tecnologia. Il risultato è un dialogo serio e lucido, che affronta con sguardo critico e libero da condizionamenti il futuro che ci attende.
Volevo fare il giornalista-giornalista. Le inchieste sui grandi misteri italiani
Andrea Purgatori
Libro: Libro in brossura
editore: Solferino
anno edizione: 2023
pagine: 288
Questo libro ripercorre, attraverso le sue inchieste e i suoi articoli principali, la straordinaria avventura professionale di un protagonista del giornalismo italiano. Dagli esordi come cronista nella Roma del delitto Pasolini e delle rivolte dei movimenti extraparlamentari e studenteschi, al lavoro investigativo nel drammatico quinquennio nero (1978-83): il rapimento e l’esecuzione di Aldo Moro; gli omicidi a Roma del magistrato Riccardo Palma, responsabile degli istituti di prevenzione e pena – «Qui Brigate rosse. Abbiamo giustiziato Palma Riccardo, servo delle multinazionali» fu la prima rivendicazione –, e del giudice Mario Amato, freddato alla fermata dell’autobus da due terroristi dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari); la nomina del generale Carlo Alberto dalla Chiesa a prefetto di Palermo, per dare una risposta pronta e risoluta alla guerra di mafia nella città: sarà ucciso pochi mesi dopo insieme alla moglie e all’agente della scorta; l’attentato al papa; il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi e ovviamente quella che per Andrea Purgatori fu l’inchiesta della vita, la strage di Ustica, l’ostinata battaglia combattuta contro i depistaggi e il muro di gomma, che riuscì a sfondare grazie al fiuto, al talento e alla determinazione del giornalista che non ha mai scelto il quieto vivere. Il titolo del libro è tratto da un dialogo tra Giancarlo Siani – giornalista napoletano ucciso dalla camorra – e il suo direttore, che lo invita a lasciar perdere le inchieste scomode, perché «Gianca’ questo non è un paese per giornalisti-giornalisti, questo è nu paese per giornalisti-impiegati», dal film di Marco Risi Fortapàsc, del quale Andrea Purgatori fu cosceneggiatore. Queste pagine – a cura di Paolo Conti, amico storico e collega di Purgatori – rappresentano l’eredità più pura e più vera di un maestro scomparso troppo presto, che già ci manca moltissimo. Con un ricordo di Tiziana Ferrario, Saverio Lodato, Enrico Mentana, Sigfrido Ranucci, Andrea Salerno, Fiorenza Sarzanini. Prefazione di Luciano Fontana.