Libri di Paul Verlaine
Miseria nera
Paul Verlaine
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni della Sera
anno edizione: 2017
Verlaine ha il dono della verginità dello sguardo: ogni cosa vista e vissuta – siano camere d'ospedale, sale di conferenza, boschi, opere architettoniche – sembra irradiata dalla confusa luce di un sogno d'infanzia. Le forme si vivificano e rivelano spesso l’ironia di insoliti rapprochements. I numerosi riferimenti, in entrambi i taccuini, a luoghi e situazioni precise tratteggiano, attraverso il particolare vissuto, una storia alternativa della Francia, ai margini dell’ufficialità. Ma non solo. La scena volentieri spalancata su spazi intimi e talvolta compiaciutamente osceni, fa sì che una luce cruda investa l’intimità di un l’intimità di un uomo spesso mitizzato dalla storia letteraria. Verlaine, giunto alla fine della decadenza (per parafrasare un suo celebre verso), non pensa che alla morte e, purtuttavia, non rassegnandosi a cadere tra le braccia della “Camarde” le lancia, ogni giorno, la sua sfida. Il diario dei ricoveri e il diario di viaggio, per la prima volta in italiano, sono una testimonianza quanto mai vivida e autentica dell’ultimo Verlaine, sempre lacerato tra desiderio di fuga e desiderio di un riparo; o, forse, di una riparazione a un qualche ancestrale dolore.
I poeti maledetti. Testo francese a fronte
Paul Verlaine
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 192
“I poeti maledetti” è il libro che apre la stagione all’inferno della poesia francese ed europea. L’opera che ha rivelato un modo di scrivere nuovo, al di fuori di ogni canone, rimanendo fedeli soltanto alla propria ambizione, alla propria immaginazione, al proprio talento. Quando, nel 1884, Paul Verlaine pubblicò questa raccolta, lo scandalo fu enorme. Era un’antologia rigorosa e sfuggente, che osava trattare con serietà quelle che allora apparivano come le voci più anomale, stridenti e sovversive in circolazione: Rimbaud, l’enfant prodige venuto dagli inferi; Mallarmé, il maestro visionario della poesia simbolista; Corbière, lo sdegnoso per eccellenza; Desbordes-Valmore, la musa drammatica e suprema; Villiers de L’Isle- Adam, il genio macabro e sconsacrato; e il misterioso Pauvre Lelian, sotto il cui anagramma si era nascosto lo stesso Verlaine. Abbandonati ancora giovani dalla vita, perseguitati da una sorte malinconica, spesso in preda alle convulsioni della droga e dell’odio verso i contemporanei, i sei «poeti maledetti» hanno incarnato la tensione più sconvolgente della letteratura occidentale. Allo stesso tempo, però, i maudits furono scrittori impareggiabili, artigiani millimetrici della parola oscura, sabotatori della norma e della tradizione per mezzo non soltanto dell’ebbrezza e dell’abiezione, ma di una fecondità e intransigenza stilistica senza eguali: astri di un firmamento divorato dall’Assoluto ma per sempre luminosi ai nostri occhi, se a più di un secolo di distanza tentiamo ancora di indagarne le profondità e forse, talvolta, ci illudiamo di comprenderne le tragiche urgenze.
Arthur Rimbaud
Paul Verlaine
Libro: Libro in brossura
editore: Passigli
anno edizione: 2023
pagine: 144
Paul Verlaine e Arthur Rimbaud formano oggi una coppia mitica nell’immaginario di chi ama la poesia. Quando si conobbero, nel 1871, il primo aveva ventisette anni, il secondo dieci di meno, il primo era un poeta affermato, almeno nei cenacoli letterari parigini, il secondo era un ragazzino che gli aveva inviato qualche lirica sorprendente; inoltre Verlaine era sposato e, di lì a poco, padre di un bimbo. Eppure, nello scandalo che ben presto li avvolse, nacque tra i due un’amicizia non solo letteraria che li portò a un intenso periodo d’intimità e di vagabondaggio, tra il Belgio e l’Inghilterra, culminato drammaticamente due anni più tardi a Bruxelles, quando Verlaine sparò a Rimbaud ferendolo a un polso. Ne seguirono l’arresto e la detenzione in un carcere belga, dove Verlaine rimase rinchiuso fino al 1875, anno dell’ultimo incontro tra i due e anno dell’abbandono definitivo della letteratura da parte di Rimbaud. Da quel momento, iniziava la leggenda di Arthur Rimbaud, “l’uomo dalle suole di vento”, andato a viaggiare e a vivere in Africa, facendo quasi perdere le sue tracce; ma iniziava anche lo strenuo, puntiglioso, appassionato lavoro di Verlaine per rivendicare la grandezza letteraria dell’amico lontano e forse morto, pubblicando la maggior parte delle sue opere e scrivendo ben nove testi a lui dedicati, più due capitoli autobiografici delle Mie prigioni: tutti scritti riuniti in questa nostra edizione, insieme alla corrispondenza tra due poeti che stanno alle origini della poesia dei nostri giorni.
Corrispondenza: 1857-1874, 1875-1885
Paul Verlaine
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Aragno
anno edizione: 2023
Questa corrispondenza, che copre un arco di quasi vent'anni (1857-1885), si snoda e si aggroviglia attorno ai due esseri che più rilevanza hanno avuto nella vita e nell'opera di Verlaine. Nell'improvvisa determinazione di sposare la «spirituale e leggiadra» Mathilde, Verlaine ha intravisto la promessa di una rigenerazione fisica e morale, un ancoraggio alla norma contro la deriva, contro i disordini dell'alcolismo, contro l'omosessualità vissuta e mai totalmente accettata. Ma l'arrivo a Parigi di Rimbaud farà deflagrare tutte le contraddizioni insite in una scelta quanto meno azzardata. E la scelta di aderire alla più stretta morale borghese si rivelerà presto un altro modo di precipitarsi verso l'abisso. La virtù può costituire a volte una variante inedita della caduta.
Le mie prigioni-Mes prisons
Paul Verlaine
Libro: Libro in brossura
editore: Ibis
anno edizione: 2022
pagine: 160
"Ho abitato a lungo nel migliore dei castelli", ironizza poeticamente Paul Verlaine parlando del carcere di Mons in cui venne rinchiuso per due anni per aver sparato a Arthur Rimbaud, suo compagno di vagabondaggi e di sregolatezze. Ma nel chiuso di questo carcere, il "poeta maledetto" ha composto alcuni dei suoi versi più belli e ha maturato una tormentata conversione religiosa.
Feste galanti-La buona canzone
Paul Verlaine
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2021
pagine: 144
Il segreto delle “Feste galanti”, che Paul Verlaine pubblicò venticinquenne nel 1869, prima che nascesse la travolgente amicizia con Rimbaud, risiede nel sapiente equilibrio tra spontaneità e artificio, tra libero gioco e incantesimo, tra naturalezza elegante e ricerca di effetti sorprendenti. «È forse questo il libro maggiore di Verlaine, certamente quello che più degli altri apre il Moderno» scrive il poeta Cesare Viviani, che ha curato e magistralmente tradotto questa edizione. «La costruzione del gioco d’amore, il compimento del rituale – l’immersione nei particolari (trucco, vestiti, oggetti), nelle mosse, nelle tappe del percorso allusivo, il risalto vivido della scena, il montaggio trasparente e serrato dei dialoghi, dove ogni battuta scandisce una manovra necessaria del corteggiamento – ogni cosa propone quell’attenzione, settecentesca, alla composizione, al rispetto del dato e del reperto, dove il codificato moltiplica vertiginosamente le sue valenze». E, nella “Buona Canzone”, l’incanto sospeso delle “Feste” cede all’accensione e ai turbamenti dell’amore, al «dolce male che si patisce amando».
Una orgogliosa malinconia. Poesie scelte. Testo francese a fronte
Paul Verlaine
Libro: Libro in brossura
editore: Gattomerlino/Superstripes
anno edizione: 2021
pagine: 100
30 poesie. Testo francese a fronte
Paul Verlaine
Libro
editore: Raffaelli
anno edizione: 2018
pagine: 76
I poeti maledetti. Testo francese a fronte
Paul Verlaine
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2017
pagine: 192
1884: Paul Verlaine dà alle stampe "I poeti maledetti", il libro più sconvolgente e scandaloso che di lì a poco avrebbe rivoluzionato ogni futuro avvicinamento critico ed esistenziale alla poesia. Un'antologia rigorosa e sfuggente, che convoca al seggio del maestro i sei poeti dannati della Francia ottocentesca - tra i quali Verlaine include anche se stesso sotto l'allusivo anagramma di Pauvre Lelian - e le loro opere più significative: Arthur Rimbaud l'enfant prodige venuto dall'inferno; Stéphane Mallarmé il maestro visionario della poesia simbolista; Tristan Corbière il Bretone, il marinaio, lo sdegnoso per eccellenza; Marceline Desbordes-Valmore la musa drammatica e suprema del fin de siècle; e Villiers de L'Isle-Adam il genio macabro e sconsacrato, morto senza riuscire a dare alla luce la sua opera centrale. Abbandonati giovani dalla vita, perseguitati da una sorte malinconica, spesso in preda alle convulsioni della droga e dell'odio per i contemporanei, i poeti maledetti di Verlaine incarnano la tensione più sconvolgente e mortale della letteratura occidentale, e la loro leggenda è spesso legata all'aura di anatemi e trasgressione che portavano con sé, al loro statuto universale di creature rovinosamente angeliche e refrattarie. Ma, come Verlaine dimostra in questo volume capitale, i maudits furono soprattutto scrittori impareggiabili, artigiani millimetrici della parola oscura, sabotatori della norma e della tradizione per mezzo non soltanto dell'ebbrezza e dell'abiezione, ma di una fecondità e intransigenza stilistica senza eguali. Uniti, formarono un gruppo di solitudini immortali, di ordigni esistenziali autodistruttivi, astri di un firmamento divorato dall'Assoluto, ma per sempre luminosi ai nostri occhi, se a distanza di decenni tentiamo ancora di indagarne le profondità e forse, talvolta, ci alludiamo di comprenderne le tragiche urgenze. Il Saggiatore ripropone "I poeti maledetti", il libro che ha aperto la stagione all'inferno della poesia francese ed europea. Un'opera microcosmica e travolgente che, abbattendosi sui princìpi e sui canoni moderni, ha modificato i parametri, spostato i limiti e reinventato le regole della poesia lirica in Occidente.
Feste galanti-La buona canzone-Romanze senza parole-Un tempo e poco fa-Carne-I poeti maledetti. Testo francese a fronte
Paul Verlaine
Libro: Copertina morbida
editore: C&P Adver Effigi
anno edizione: 2017
pagine: 319
"Verlaine si presentava come un ossimoro vivente. La sua poesia era eterea, musicale, sussurrata a tal punto che doveva essere 'solubile nell'aria', ma la sua vita era un poema di carne, una poema classico o un poema tragico, a seconda dei momenti." (Dall'introduzione di Nino Muzzi)
Opere di Paul Verlaine
Paul Verlaine
Libro: Copertina morbida
editore: Youcanprint
anno edizione: 2016
pagine: 520
Paul Verlaine(1844-1896), nato a Metz, rivela fin da giovane un carattere violento e la tendenza a una vita disordinata. La sua relazione con Rimbaud termina con un colpo di pistola che gli costa due anni di carcere. La sua vita scivola sempre più in basso. Da un iniziale parnassianesimo passa a una poesia più personale e sentimentale, il cui momento decisivo sono "Le feste galanti"(1869). Influenzato da Baudelaire e Rimbaud, compone "Romanze senza parole"(1874). Tra le ultime opere "Nei limbi", il saggio "I poeti maledetti" e scritti autobiografici come "Le memorie d'un vedovo". La poetica di Verlaine comporta un gusto per il non definito e per le sfumature, che si traduce in un'esigenza della musicalità tramite il ripudio dell'eloquenza, del tono declamatorio. La poesia aspira non a descrivere ma a suggerire, a dissolvere la realtà in sogno e conduce al di là dell'esperienza sensibile, cogliendo l'essenza delle cose. Le sue opere esprimono le esigenze del simbolismo, la sua lirica trova le sue caratteristiche personali nel grigio, il colore della "fadeur", della malinconia, dell'ambiguità.