fbevnts | Pagina 6
Vai al contenuto della pagina
Iscriviti alla newsletter

Bollati Boringhieri: Saggi

Riferimento ed esistenza

Saul Kripke

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2021

pagine: 256

"Riferimento ed esistenza" raccoglie i testi delle sei lezioni che Saul Kripke tenne per le prestigiose John Locke Lectures all'Università di Oxford nel 1973. Seguito ideale del suo ormai classico "Nome e necessità" (Bollati Boringhieri 1999), affronta importanti problemi rimasti in sospeso del pensiero filosofico contemporaneo: la semantica dei nomi propri e del linguaggio naturale, la teoria degli enunciati esistenziali negativi, l'ontologia dei personaggi fittizi e mitologici, concepiti come oggetti astratti la cui esistenza dipende dall'esistere o meno di varie opere di finzione o mitologia. Con le sue argomentazioni accurate e sistematiche, in felice armonia con uno stile colloquiale nel tono e arricchito da formulazioni abbaglianti e immediate, Kripke rivoluziona in poche pagine la semantica linguistica e filosofica. Riferimento ed esistenza è di nuovo una di quelle opere con cui ogni cultore di studi filosofici è chiamato a misurarsi.
25,00 23,75

Quel che resta di Baudrillard. Un'eredità senza eredi

Serge Latouche

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2021

pagine: 256

«Non sopportava di essere classificato e ha fatto di tutto per risultare inclassificabile». In quel «tutto» è la chiave di un pensiero che Jean Baudrillard stesso ha provveduto funambolicamente a minare di paradossi, da vero scompigliatore, per scoraggiare possibili riprese. Tuttavia l'«assenza di un orizzonte d'azione e di speranza», che oggi sembra averlo esiliato dal discorso pubblico della filosofia, ha favorito in passato la lunga fascinazione esercitata dalla sua inventività concettuale: la teoria della seduzione e del simulacro, l'idea dell'implosione del sistema (e del terrorismo come sua estrema manifestazione), dell'ipertrofia del virtuale e dell'immondializzazione hanno scosso gli schemi mentali di fine secolo. Nessuno finora si era azzardato a ricomporre quel «puzzle barocco» attorno a nuclei tematici. Serge Latouche invece è convinto che rinunciare a una cronologia convenzionale, seguendo il «cammino immobile» dell'opera, sia l'unico modo per scrivere la biografia intellettuale di Baudrillard. Una vicenda in cui lo stesso Latouche ha avuto parte, negli anni settanta del Novecento, all'epoca della critica della società dei consumi. Allora credeva che Baudrillard si prefiggesse il suo stesso obiettivo, ossia la fuoriuscita dall'economia; si accorse presto dell'equivoco, destinato a segnare il loro legame, ma non a precludere la collocazione postuma dell'amico tra i «precursori della decrescita». Quando Baudrillard è morto, nel 2007, ogni territorio che aveva attraversato - sociologia, filosofia, semiologia, antropologia, linguistica, arte - recava le tracce del suo folgorante passaggio. Un lascito ingente e disperso, che solo Latouche è riuscito a inventariare, in assenza di eredi designati. Perché Baudrillard, come non ha riconosciuto alcun maestro, così non ha voluto alcun discepolo. La sua unicità priva di albero genealogico è uno degli enigmi di cui Latouche raccoglie la sfida.
27,00 25,65

L'invenzione di Gesù di Nazareth. Storia e finzione

Fernando Bermejo-Rubio

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2021

pagine: 704

Al tempo dell'imperatore Tiberio, a Gerusalemme, per ordine del prefetto romano Ponzio Pilato, venne crocifisso un ebreo che predicava l'arrivo del regno di Dio. Questo fu l'inizio di un processo che avrebbe finito per presentare Gesù come un essere divino. Il fatto che questa glorificazione sia continuata fino a oggi richiede un esame profondo e uno studio preciso del pensiero critico sull'argomento. Possiamo distinguere la realtà dalla storia che ci è stata tramandata? Il Cristo della tradizione e il Gesù storico hanno qualcosa in comune che la ricerca possa rivelare? In questo volume, solido e documentato, Bermejo-Rubio non solo cerca di districare le due narrazioni su Gesù – quella storica e quella di fede – ma descrive anche nel dettaglio come la moderna storiografia possa tentare di farlo tramite un uso corretto delle fonti. Il libro è quindi una lezione di metodo oltre che un'impressionante dispiego di conoscenze e di erudizione. L'invenzione di Gesù di Nazareth analizza con rigore la figura di Gesù e le vicende del primo cristianesimo a partire dalle fonti antiche, prosegue sottoponendo ad analisi critica la storiografia successiva e giunge fino al tempo presente. Nella sua dettagliata disamina Bermejo-Rubio dimostra come l'intero campo di studi sia stato spesso ingombro di pregiudizi e preconcetti, che ancora oggi pervadono la letteratura di settore. Consapevolmente o meno, il dato storico e quello mitologico si intersecano in maniera complessa, rendendo lo studio della figura di Gesù un compito arduo, ma tanto più necessario in un mondo che si dice secolarizzato.
32,00 30,40

Perché fidarsi della scienza?

Naomi Oreskes

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2021

pagine: 208

I medici sanno davvero di cosa stanno parlando quando ci dicono che i vaccini sono sicuri? Dovremmo prendere in parola gli esperti del clima quando ci mettono in guardia sui pericoli del riscaldamento globale? Perché dovremmo credere agli scienziati quando i nostri politici non lo fanno? A partire da queste domande Naomi Oreskes costruisce una solida e avvincente difesa della scienza, mostrando in che modo il carattere sociale della conoscenza scientifica sia la sua forza più grande e la ragione migliore per darle fiducia. Ripercorrendo la storia e la filosofia della scienza degli ultimi due secoli, Oreskes mette in dubbio l'esistenza di un unico, aureo metodo scientifico, ma non rinuncia per questo a difendere la scienza dai suoi detrattori. La superiore affidabilità delle tesi scientifiche deriva, nella sua visione, dal processo sociale che le produce. Questo processo non è perfetto – niente lo è mai quando sono coinvolti gli esseri umani – ma Oreskes ci offre delle lezioni fondamentali proprio a partire dai casi in cui gli scienziati si sono sbagliati. È nel racconto di questi illuminanti «errori» che l'autrice ci accompagna in un viaggio appassionante tra alcune delle tesi più bizzarre e discutibili della storia della scienza: da quella dell'energia limitata, secondo la quale le donne non potevano dedicarsi agli studi e all'istruzione superiore senza indebolire le proprie funzioni riproduttive; a quella dell'eugenetica, i cui programmi statunitensi di inizio Novecento ispirarono la Germania nazista, promuovendo politiche che vennero interpretate come il coerente risvolto sociale della teoria darwiniana dell'evoluzione. Eppure, anche nei momenti di maggior diffusione di queste teorie, esisteva una comunità scientifica che non offriva il proprio consenso, e metteva in evidenza gli aspetti ideologici e gli interessi nascosti che si celavano dietro a quei risultati. Il punto è che la nostra fiducia non deve andare agli scienziati – per quanto saggi o autorevoli possano essere – ma alla scienza in quanto processo sociale, proprio perché garantisce il suo consenso solo dopo avere sottoposto le proprie tesi a uno scrutinio rigoroso e plurale.
20,00 19,00

Il numero dei cieli. Una storia del multiverso e della ricerca per comprendere il cosmo

Tom Siegfried

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 320

Quasi per definizione l'universo è «tutto ciò che è». Quasi, perché c'è un'idea che sostiene che il nostro universo è solo uno tra i tanti, uno tra gli infiniti universi che esistono. Di cieli, insomma, non ce ne sarebbe solo uno, ma molti. In fisica si parla a questo proposito di «multiverso», una parola entrata ormai nel gergo comune e che deriva da un'interpretazione particolare della meccanica quantistica, resa poi popolare da libri e film di fantascienza. Le scuole di fisica e di matematica contemporanee combattono da qualche decennio una silenziosa battaglia, lontano dai media, nella quale i sostenitori e i detrattori del multiverso si affrontano a colpi di formule matematiche complesse e ingegnosi esperimenti mentali. Sembra un dibattito modernissimo, ma in effetti non si tratta di una battaglia poi così recente, tutt'altro: i filosofi della Grecia antica hanno sollevato per primi la possibilità dell'esistenza di più universi, ma già Aristotele suggellò con la sua autorità che fosse uno, e uno solo, l'universo; nel 1277 il vescovo di Parigi dichiarò eresia insegnare che Dio non poteva creare tutti gli universi che voleva, scatenando un fervido dibattito filosofico sulla possibilità che esistesse una «pluralità di mondi»; col Rinascimento le speculazioni divennero più scientifiche e fu Cartesio a definire che «il numero dei cieli» è indefinitamente grande. La differenza tra chi pensa che il nostro sia l'unico mondo e chi pensa che sia invece solo uno tra i tanti risulta quindi antica, profonda e gravida di conseguenze impreviste in molti campi del sapere. Oggi la controversia continua, mentre cosmologi e fisici esplorano la possibilità di molti Big Bang, dimensioni extra dello spazio e una serie di universi ramificati e paralleli. Tom Siegfried traccia la storia plurimillenaria di questo scontro offrendoci una lettura trasversale e affascinante della natura della scienza e del pensiero umano. "Il numero dei cieli" getta una luce inaspettata sull'istinto tutto umano, insopprimibile, di comprendere sempre meglio tutto quello che si può, tutta la realtà, l'universo o il multiverso.
26,00 24,70

Tra cura e giustizia. Le passioni come risorsa sociale

Elena Pulcini

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 240

Perché ci prendiamo cura degli altri anche quando non siamo legati da rapporti personali? Perché lottiamo per la giustizia anche quando non ci riguarda direttamente? Quali sono, insomma, i fondamenti motivazionali che ci spingono ad agire eticamente e ad adottare comportamenti socialmente empatici? La risposta a questa domanda richiede di interrogarsi sul ruolo delle passioni, per gettare un nuovo sguardo sui due paradigmi nei quali si riassume di fatto la proposta etica del nostro tempo. Partire dalle passioni (come invidia e indignazione, paura e compassione, risentimento e amore), purché affrancate da ogni sospetto di irrazionalità, ci consente in primo luogo di pensare un'idea di giustizia diversa da quella che fonda il paradigma razionalistico corrente, per mostrarne piuttosto i fondamenti affettivi e distinguere tra pretese legittime e pretese illegittime di giustizia. In secondo luogo, ci consente di sottrarre la cura a una visione altruistico-assistenziale per mostrarne, insieme alla complessità emotiva non priva di aspetti perturbanti, le potenzialità di una forma di vita. Infine, permette di riaffermare, contro ogni riduzione unilaterale, la complementarità tra le due prospettive etiche, tanto più necessaria quanto più esse sono chiamate a misurarsi con le sfide radicali del nostro mondo globale: prima fra tutte, l'ampliamento dell'idea stessa di altro attraverso le due figure inedite dell' altro distante nello spazio (lo straniero, il diverso) e dell' altro distante nel tempo (le generazioni future). Muovendosi attraverso i grandi classici della «simpatia» (Hume e Smith), la riflessione filosofica del Novecento (da Anders a Jonas, da Arendt a Derrida, da Mauss a Ricœur) e il dibattito contemporaneo (da Rawls a Sontag, da Gilligan a Nussbaum, fino a Foucault e Sloterdijk), Elena Pulcini si chiede quali passioni presiedano alla lotta contro l'ingiustizia e quali alimentino la capacità di una buona cura, confidando nella genesi di un soggetto emozionale: un soggetto che attraverso la dinamica interminabile della relazione con l'altro, sappia distillare dalle passioni la qualità etica e generativa capace di promettere un mondo migliore.
20,00 19,00

Storia ed evoluzione. Un nuovo ponte tra umanesimo e scienze

Edmund Russell

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 304

Tendiamo a vedere storia ed evoluzione come due entità profondamente separate e non comunicanti, una attinente al mondo umano e l'altra radicata nella natura. Eppure, in piena contraddizione con questo ragionamento, gli esseri umani sono diventati oggi la specie capace di disturbare nel modo più drastico e duraturo i processi evolutivi degli altri esseri viventi. Le interferenze umane sulle popolazioni di altre specie incidono poi in modo significativo sulle vicende storiche degli esseri umani, chiudendo così il cerchio e unendo senza soluzione di continuità l'evoluzione e la storia umana. Edmund Russell introduce i lettori alla storia evoluzionistica, un nuovo campo di studio che unisce storia umana e biologia evoluzionistica allo scopo di superare i limiti di entrambe le discipline e fornire così una comprensione più solida del nostro passato. Forte di questo approccio interdisciplinare, la storia evoluzionistica stimola nuove ipotesi e offre inaspettati spunti di riflessione per ogni ambito della ricerca storiografica ed evoluzionistica. Quanti storici dell'arte avrebbero mai sospettato che la scultura può incoraggiare indirettamente l'evoluzione di elefanti privi di zanne? Quanti biologi sono riusciti a prevedere che l'aumento della povertà umana avrebbe accelerato l'evoluzione della fauna? Quanti studiosi di storia militare sarebbero mai riusciti a intuire che l'evoluzione delle piante avrebbe radicalmente trasformato alcune strategie di controguerriglia in un supporto vitale per le fazioni ribelli coinvolte? Quanti storici della tecnologia avrebbero mai attribuito ai processi evolutivi avvenuti nel Nuovo Mondo con la selezione del cotone il ruolo di motore della Rivoluzione industriale? Attraverso una serie di affascinanti esempi storiografici provenienti da tutto il mondo, Storia ed evoluzione vuole offrire le chiavi per comprendere gli intricati sviluppi della storia e i dettagli della vita di ogni giorno all'interno della stupefacente prospettiva del tempo profondo.
28,00 26,60

Il principio territoriale

Alberto Magnaghi

Libro: Copertina morbida

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 336

Il territorio è il «bene comune» per eccellenza. Formato da città - piccole, medie e grandi - borghi e paesi, sistemi agroforestali e ambientali, infrastrutture urbane e rurali, costituisce un vero e proprio essere vivente, i cui geni, personalità e bellezza, sono frutto di processi coevolutivi fra insediamento umano e ambiente sedimentati nel corso della storia. Questi caratteri identitari e il loro drammatico sfarinamento nella corsa di Megacity all'urbanizzazione globale del pianeta sono analizzati in "Il principio territoriale", dialogando con la cultura multidisciplinare praticata dai territorialisti e con i molti soggetti della cittadinanza attiva che vanno creativamente rinnovandoli per il benessere collettivo. Da questo punto di vista, ri-abitare il territorio diviene per Alberto Magnaghi atto politico e la sua progettazione, alimentata e indirizzata da nuove forme di democrazia comunitaria, una possibile via d'uscita da quel divorzio fra natura e cultura che ci ha condotti all'alienazione della crescita senza limiti. «Tornare al territorio» - alla terra, alla montagna, all'urbanità, ai sistemi socioeconomici locali - significa ritrovare le regole che ci consentono di affrontare la produzione dello spazio in quanto «ambiente dell'uomo» secondo modalità capaci di affrontare strategicamente anche la profonda crisi ecologica globale che stiamo vivendo. Tracciando un percorso che, attraverso la crescita della «coscienza di luogo», va dal riconoscimento collettivo dei valori patrimoniali alla integrazione delle culture idrauliche, ambientali, urbane, agroforestali energetiche e produttive in un progetto bio-regionale, Magnaghi condensa le sue esperienze e la sua visione complessiva definendo in forma organica e compiuta quel «principio territoriale» che potrà orientare la rotta di una futura civilizzazione eco-territorialista.
30,00 28,50

Kairos. Apologia del tempo debito

Giacomo Marramao

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 128

In una celebre allegoria, Lisippo raffigura il Kairós - il dio del tempo debito - come un fanciullo alato che si posa su una sfera, mentre regge un rasoio su cui oscilla una bilancia. La sua contrazione muscolare tradisce lo sforzo di un equilibrio precario, prima di ripartire in volo. Kairós è infatti la contingenza propizia, il momento giusto eppure volatile, da cui origina ogni identità e fenomeno, inclusa la Mente e la Coscienza. Tale immagine introduce alla necessità non solo di ripensare il tempo, ma di accogliere nella nostra quotidianità una pluralità di tempi. Questo saggio ormai classico, pubblicato per la prima volta nel 1992, vanta numerose edizioni, anche in inglese e spagnolo, e viene ora presentato in una veste ampliata. Giacomo Marramao interroga un'intera tradizione di pensiero, dal tempo «icona dell'eternità» in Platone alla relatività di Einstein, dall'indeterminazione quantistica alla temporalità heideggeriana. Argomentazioni sofisticate ma cristalline criticano il gergo filosofico che oppone «autentico» a «inautentico», l'incommensurabilità della durata interiore alle misure standard del tempo spazializzato. La nuova domanda ontologica non è più quella dell'essere dell'ente, ma: come si situa il nostro tempo di vita nell'eternità di uno «straniante» cosmologico in cui, come affermano gli stessi fisici, «il tempo non esiste»? Una delle tesi dirompenti qui presentate è che il corrispettivo greco di Tempus è proprio Kairós, e non Chronos: il che comporta conseguenze filosofiche che si riflettono anche nel nostro vivere quotidiano. Questo pamphlet aiuta a comprendere i paradossi del tempo e la sindrome della fretta che funesta la nostra epoca, indicandoci possibili vie d'uscita. Non da ultimo esorta a metterci alla ricerca di una tempestività senza esitazione né precipitazione, che ci faccia cogliere e vivere appieno l'attimo.
16,00 15,20

Biologia dell'omosessualità. Eterosessuali o omosessuali si nasce, non si diventa

Jacques Balthazart

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 336

Tollerata in numerosi luoghi e differenti circostanze per gran parte dell'antichità e del Medioevo, l'omosessualità ha dovuto affrontare, nel corso dei secoli successivi, una lunga ondata di intolleranza che giunge ai nostri giorni. Divenuta una tara, se non addirittura una perversione, doveva essere combattuta come una malattia. Una malattia da eradicare con qualunque mezzo. Nel corso dei decenni le tecniche sono state talvolta relativamente blande (ipnosi, psicoanalisi), altre volte violente (lobotomia, terapia ormonale, scosse elettriche). Centinaia di migliaia di persone sono passate attraverso questo orribile calvario. Non una di loro ha effettivamente modificato il proprio orientamento sessuale. La teoria che sta alla base di queste supposte «cure» è quella secondo cui l'omosessualità sarebbe un comportamento «deviante», «patologico», «aberrante» e, soprattutto, appreso. D'altra parte il Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders - il manuale internazionale di riferimento delle patologie mentali - ha cancellato l'omosessualità dalle patologie sessuali solo nella sua quarta edizione, nel 1987. L'analisi scientifica della tematica omosessuale è recente e relativamente poco conosciuta. Ancora oggi gran parte delle persone ritiene che l'orientamento eterosessuale o omosessuale sia il risultato di un apprendimento, dovuto alle interazioni sociali che si sono avute nella prima infanzia. La scuola freudiana e postfreudiana ha profondamente influenzato la società, additando nel rapporto coi genitori la causa di uno sviluppo psichico «sbagliato». Ma studi accurati, ormai piuttosto solidi, di biologia, genetica e neuroendocrinologia puntano con sempre maggior convinzione a una spiegazione biologica dell'orientamento sessuale. Più le conoscenze avanzano, più appare chiaro che omosessuali (o eterosessuali) si nasce, non si diventa. Ma per gli omosessuali, data la diffidenza ancora forte nella società e l'omofobia dilagante, questo significa spesso dover riconoscere la propria natura al prezzo di grandi sofferenze, sensi di colpa e recriminazioni. Una migliore comprensione dei meccanismi biologici che stanno alla base dell'orientamento sessuale può dunque portare a un'accettazione più ampia dell'omosessualità nella società e ridurre così le sofferenze inutili che troppe persone hanno patito per troppo tempo. Jacques Balthazart - studioso di neuroendocrinologia legata alla sessualità - ha scritto "Biologia dell'omosessualità" per questo: rendere accessibili a chiunque i dati più aggiornati della letteratura scientifica sull'orientamento sessuale, e per correggere le concezioni sbagliate, e queste sì aberranti, ancora così tanto diffuse nella nostra società.
26,00 24,70

Presi per la gola. Perché quasi tutto quello che ci hanno detto sul cibo è sbagliato

Tim Spector

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 256

Il primo mito da sfatare, parlando di cibo, è che le linee guida e i piani dietetici siano buoni per tutti. Non è così. La verità è che siamo diversi e quello che vale per una persona non è detto che valga per tutte. Anche per questo motivo, Tim Spector ci mette in guardia contro le facili e onnipresenti «diete miracolose» che ormai a centinaia invadono le nostre vite, il più delle volte basandosi su dati scientifici a dir poco fallaci, quando non del tutto inesistenti. In realtà, più studiamo davvero la nutrizione, meno chiare sembrano le cose. È incredibile scoprire quanto poche prove valide ci siano per molte delle nostre idee più radicate sul cibo. Per questo, ogni capitolo di questo libro si pone l'obiettivo di sfatare un mito. Le calorie indicano quanto un cibo faccia ingrassare? Non proprio. La carne fa sempre male alla salute? Non è detto. Bere caffè fa male? Non sempre. I prodotti locali sono sempre i migliori e i più sostenibili? Non esattamente. Spector esplora la scandalosa mancanza di buona scienza alla base di molte raccomandazioni mediche e denuncia come l'industria alimentare domini le politiche nutrizionali degli Stati e le nostre scelte. "Presi per la gola" è un libro che ci costringe a mettere in discussione ogni programma dietetico, ogni raccomandazione ufficiale, ogni supposta cura miracolosa e ogni dettagliata etichetta alimentare, incoraggiandoci a ripensare completamente la relazione tra uomo e cibo. La dieta può essere la medicina più importante che abbiamo; c'è urgente bisogno di imparare a usarla al meglio, non solo per la nostra salute, ma anche per il futuro del pianeta.
24,00 22,80

Intelligenza artificiale. Cos'è davvero, come funziona, che effetti avrà

Libro: Libro in brossura

editore: Bollati Boringhieri

anno edizione: 2020

pagine: 144

L'Intelligenza Artificiale è la rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo. Non è fantascienza e non ci aspetta certo al varco tra qualche anno sotto forma di un robot umanoide. No, è già qui, e tutti noi – consapevolmente o meno – la stiamo abbondantemente usando ogni giorno. Ogni volta che facciamo una ricerca su Internet, l'Intelligenza Artificiale sta già operando da remoto, sul nostro smartphone, mostrandoci i risultati che ritiene più adatti a noi, e lo fa con una precisione inquietante. Ma questo è solo l'esempio più ovvio: in realtà l'Intelligenza Artificiale sta già condizionando le nostre vite in mille altri modi, che spesso neppure immaginiamo. A dispetto del fatto che si tratta di una tecnologia che ormai pervade le nostre vite, pochi di noi sanno effettivamente come funzioni e in cosa consista questa novità tanto dirompente. E questo è un problema, perché, come ogni grande innovazione tecnologica, anche l'Intelligenza Artificiale ha (e avrà sempre più in futuro) ricadute importanti in ogni settore della società. C'è chi la vede come una promessa salvifica e chi invece la teme come una terribile potenza distruttrice; in mezzo ci sono gli indifferenti, che spesso la usano senza neppure saperlo. Ma si temono (o si osannano) solo le cose che non si conoscono. Per questo motivo, in questo volume sono state riunite le competenze di sei diversi esperti del settore, determinati a spiegare in termini comprensibili cosa sia effettivamente questa nuova tecnologia e che effetti ha (e potrà avere) nei più diversi ambiti delle nostre vite. Dalle questioni più squisitamente tecniche ai nuovi dilemmi etici, dalle inedite incertezze giuridiche agli effetti sul mondo del lavoro, questo volume intende informare il pubblico al di là degli allarmismi hollywoodiani o dei facili entusiasmi futuristici, per contribuire a creare un dibattito ragionato sia sulle promesse sia sulle criticità che le nuove tecnologie informatiche ci impongono di affrontare, se vogliamo essere cittadini consapevoli della nuova società che sta prendendo rapidamente forma sotto i nostri occhi. Testi di Francesco Corea, Claudia Giulia Ferrauto, Fabio Fossa, Andrea Loreggia, Stefano Quintarelli, Salvatore Sapienza. Cura redazionale di Claudia Giulia Ferrauto.
16,00 15,20

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.