Damocle: Narrativa italiana

Molte leggende marinaresche narrano di piccole imbarcazioni da pesca che ad inizio Novecento si arenavano al largo del mare Adriatico in un ammasso misterioso di sabbia sottomarina. I pescatori interpretavano questo fenomeno come un cattivo presagio. Mario, il protagonista della nostra storia, decide di avventurarsi in mare aperto e raggiungere a nuoto la sua meta. Nel corso di questo viaggio, ripercorre la sua vita, fatta di eventi estremi. L'ultima secca è un luogo mitico, dove gli uomini che si perdono possono ritrovarsi.

"Dalle grandi finestre dell'ospedale abbiamo visto scendere la neve ed imbiancare la città, le grandi nebbie avvolgere le case e le strade a volte così fitte da non vedere neanche ad un palmo dal naso, abbiamo sentito la bora, quel vento freddo ed impetuoso soffiare così forte da spazzar via tutto quello che trovava, tranne che il nostro dolore. [...] Piogge deliziose in cui il cielo sembrava piangere di gioia e poi temporali improvvisi inondare le strade e i nostri cuori. [...] E poi abbiamo visto arrivare un altro inverno, e un altro inverno ancora passando per altre stagioni e... se le estati volavano, gli inverni camminavano, passo dopo passo, ora dopo ora, lenti come quelle gocce rosse che scendevano. [...] abbiamo imparato quello che lei aveva voluto insegnarci, guardare fuori da quelle finestre anche per lei, con i suoi occhi."