Edipuglia: Biblioteca archeologica
Prospettive per lo studio della iconografia romana. Ambivalenza delle immagini
Libro: Copertina morbida
editore: Edipuglia
anno edizione: 2022
pagine: 150
Cultural heritage for the next generation. Atti del Convegno internazionale (Gattatico, Casa Cervi 6-7 maggio 2021)
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2022
pagine: 124
Antium. Archeologia subacquea e Vitruvio nel porto di Nerone
Enrico Felici
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2021
pagine: 224
Il volume è incentrato sul porto fatto costruire da Nerone ad Antium 'con un'enorme spesa', come scrive Svetonio. Sui suoi resti, emersi e sommersi, l'Autore ha svolto a più riprese rilievi, prospezioni e scavi subacquei, che hanno fornito molti dati topografici e tecnico edilizi; tra cui singolari e rare sigle punzonate sui legni delle casseforme di fabbrica. La ricerca si è avvalsa non solo di fonti archeologiche, ma anche anche letterarie, cartografiche, fotografiche e aerofotografiche, fino ai documenti d'archivio e alle cartoline illustrate d'epoca, sulla base delle quali si sono ricostruiti episodi della storia moderna del complesso portuale e della sua conservazione. Il porto di Antium si inscrive appieno nella politica di infrastrutture portuali imperiali: per la paternità neroniana, ma anche per i suoi resti archeologici, che testimoniano in modo chiaro gli avanzamenti raggiunti nel I secolo d.C. dalla tecnica di costruzione in ambiente marittimo, basati sul cementizio pozzolanico, secondo le indicazioni di Vitruvio nel De architectura. Rassegne critiche di procedimenti di costruzione in varie strutture portuali e di fonti iconografiche di soggetto marittimo contribuiscono a formare il quadro generale di queste tecnologie, in cui si riscontrano non solo i metodi vitruviani, ma anche ulteriori sistemi menzionati da altre fonti: un bagaglio operativo di ingegneria marittima che costituì la base per un programma portuale imperiale mirato alla sicurezza delle rotte. Conclude pertanto il volume una panoramica delle strategie annonarie di Nerone: un tema storico nel cui ambito il porto di Antium non va, come in passato, interpretato quale mera appendice della villa imperiale, ma piuttosto come un presidio della vitale rotta tirrenica su cui viaggiava il grano diretto a Roma.
La grotta delle veneri di Parabita (Lecce)
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2020
pagine: 204
La Grotta delle Veneri divenne nota nella letteratura paletnologica in seguito al rinvenimento, al suo interno, di due statuine femminili dette Veneri: da qui il suo nome. Ma non solo: la sua importanza risiede anche nella frequentazione ininterrotta che la vide occupata dal Paleolitico medio fino all'età del Bronzo senza soluzione di continuità. Un periodo lunghissimo nel corso del quale si sono avvicendati tutti gli aspetti della preistoria meridionale, lasciando in essa tracce cospicue della loro presenza. All'inizio ci fu l'uomo di Neanderthal con la sua cultura, il Musteriano (80.000-35.000 anni fa), seguito da una fase di transizione detta Uluzziano che segna l'arrivo del Sapiens con le diverse fasi del Paleolitico superiore (35.000-10.000 anni fa): il Gravettiano, l'Epigravettiano antico e a foliati, l'Epigravettiano finale o Epiromanelliano. Durante il Gravettiano furono inumati insieme un uomo e una donna con uno scarno corredo costituito da un ciottolo e un raschiatoio tinti di ocra e un copricapo fatto con canini atrofici di cervo. Alla fine del Paleolitico superiore gli abitanti della grotta incisero una grande quantità di ossa e pietre, circa 500, con una sintassi geometrico-lineare allora in voga in Italia e in Europa. È una delle espressioni artistiche del Sapiens il cui significato è per noi incomprensibile, al pari della grande arte "naturalistica" che aveva dipinto sulle pareti di molte grotte animali quali bisonti, cavalli, cervi, leoni dall'indubbio contenuto simbolico. Con l'arrivo del Neolitico (VI-IV millennio a.C.) cambiò la vita dei cacciatori-raccoglitori: alla caccia si sostituì un'economia basata su agricoltura e allevamento, che richiese una nuova suppellettile come contenitori in ceramica, strumenti levigati e non solo scheggiati come asce e accette insieme a oggetti di carattere cultuale quali le pintadere, specie di timbri per tatuare o per imprimere marchi. Nacquero nuovi riti e credenze, si affermò una religiosità di tipo agrario con al centro il protagonismo della Terra da cui dipendono le sorti delle creature viventi. La grotta ha restituito tutti gli aspetti della ceramica neolitica dalla impressa agli stili dipinti fino alle fasi finali di Serra d'Alto e Diana. In essa si svolsero riti come lo scavo di buche, una delle quali intercettò la sepoltura paleolitica, offerte di oggetti pregiati e di vasi finemente decorati. Nel corso del Neolitico si sviluppò una rete di rapporti, grazie anche alla navigazione, che permise scambi e contatti con le regioni affacciate sul Mediterraneo, creando un mondo interconnesso che caratterizzerà anche i periodi successivi. Con l'Eneolitico (IV-III millennio a.C.) si diffusero nuove fogge e nuovi costumi funerari: molte grotte divennero sedi di sepolture collettive e una nuova tipologia vide la nascita di seppellimenti sotto tumulo dove, accanto all'inumazione, veniva praticata l'incinerazione. Le forme ceramiche sono ispirate agli aspetti classici di Gaudo e Laterza con interessanti rimandi alla cultura transadriatica di Cetina. Nel II millennio continua la frequentazione della grotta ma con un carattere più dimesso e una suppellettile di uso quotidiano come grandi contenitori e attrezzi per la lavorazione del latte quali i bollitoi. Si conclude così la vicenda millenaria di Grotta delle Veneri, punto di riferimento per le genti che di volta in volta popolarono il territorio, incubatrice di miti e credenze con cui nutrì la vita di intere generazioni dando loro un senso, una memoria da tramandare e una storia da raccontare.
Una lezione di archeologia globale. Studi in onore di Daniele Manacorda
Libro: Copertina morbida
editore: Edipuglia
anno edizione: 2019
pagine: 528
Paesaggi urbani della Puglia in età romana. Dalla società indigena alle comunità tardoantiche
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2019
pagine: 702
Esito di un progetto di ricerca dal lungo percorso, che si è avvalso del lavoro congiunto di un gruppo di studiosi, questo volume propone per la prima volta un approfondimento sistematico sulle città della Puglia in età romana, a partire dalle trasformazioni significative di questo comparto nell'ambito dell'assetto che la penisola assume dalla fine del IV secolo a.C. e soprattutto dopo la guerra sociale, con attenzione all'intera età imperiale, fino alle prime manifestazioni di marcati mutamenti insediativi intorno alla metà del IV secolo d.C. Attraverso la lettura dei dati archeologici, integrata con la notizia delle fonti letterarie e itinerarie, archivistiche, epigrafiche e numismatiche delle 29 civitates documentate, si delinea il profilo storico e urbanistico, anche con attenzione alla viabilità interna, e si analizzano i diversi spazi, da quello pubblico dei monumenti a quello privato delle residenze, alle aree manifatturiere e funerarie, oltre alla viabilità esterna. Per ogni centro, inoltre, una sezione specifica è destinata al territorio, per segnalare, pur nelle linee essenziali, le dinamiche di interazione con la città. In apertura, un profilo storico tratteggia il contesto di riferimento entro cui il processo urbano si consolida e una introduzione archeologica propone su scala regionale la sintesi delle dinamiche comuni e degli elementi di autonomia nelle trasformazioni urbane e rurali a cui si assiste in età repubblicana, con la deduzione delle colonie di diritto latino e romano e nel periodo successivo alla guerra sociale, quando nei municipia prevalgono tratti di omogeneità rispetto alle norme istituzionali e ai modelli di pianificazione diffusi da Roma.
Agrigento ellenistico-romana. Coscienza identitaria e margini di autonomia. Atti della Giornata di studi (Agrigento, 30 giugno 2016)
Libro
editore: Edipuglia
anno edizione: 2018
pagine: 156
Il volume raccoglie gli atti della Giornata di Studi svoltasi il 30 giugno 2016 – promossa dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi e dall'Università degli Studi di Catania – dedicata ad Agrigento nel periodo ellenistico-romano. Il tema, di grande interesse ed attualità grazie alle recenti scoperte archeologiche, è stato affrontato da storici e da archeologi, partendo dalla rilettura delle fonti letterarie ed epigrafiche fino alla interpretazione delle evidenze urbanistiche ed architettoniche. Dal dibattito scientifico emerge la fisionomia complessa della città agli esordi della provincia romana, legata al suo passato illustre, ma proiettata nella nuova dimensione della romanità.
La città che produce. Archeologia della produzione negli spazi urbani. Atti della 10ª edizione delle Giornate gregoriane (10-11 dicembre 2016)
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2018
pagine: 334
Il volume raccoglie gli atti della X Edizione delle Giornate Gregoriane, svoltesi nel 2016, organizzate dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi e dedicate all'archeologia della produzione. Il tema, di grande interesse ed attualità grazie ad una rinnovata sensibilità sul tema del lavoro e dei luoghi produttivi, è affrontato da archeologi attraverso la presentazione di significativi contesti urbani di cronologia e provenienza diversa. Dal dibattito scientifico emerge la fisionomia complessa della città ed il suo microcosmo economico, dalla ripartizione degli spazi alle dinamiche produttive, tra materie prime, impianti, indicatori.
La casa II D del quartiere ellenistico-romano di Agrigento
Anna Rita Pecoraro
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2017
pagine: 230
Il volume – promosso dal Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, grazie alla borsa di studio Gregorio d'Agrigento – contribuisce alla conoscenza della storia del quartiere ellenistico-romano di Agrigento attraverso lo studio specifico della casa II D dell'insula II, con uno sguardo globale alle strutture edilizie, alle membrature architettoniche agli elementi dell'allestimento (pavimenti, rivestimenti e stucchi parietali), e al materiale di scavo dell'edificio. Ne risulta evidente l'appartenenza alla koinè che caratterizza la cultura abitativa ellenistico-romana del Mediterraneo, fornendo un importante contributo alla conoscenza dell'edilizia domestica della Sicilia.
Emptor et mercator. Spazi e rappresentazioni del commercio romano
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2017
pagine: 546
Questo volume si propone di contribuire al superamento delle carenze conoscitive, analizzando i comportamenti sociali che ruotano attorno alle attività commerciali al dettaglio, letti attraverso la loro rappresentazione figurata, la loro materializzazione in strutture edilizie, le tracce del loro uso. L'ambito geografico della ricerca per gli aspetti urbanistici, distributivi ed edilizi concerne specificamente alcuni siti-campione dell'Italia centrale adriatica, di quella tirrenica e delle province centroeuropee e balcaniche, mentre l'ambito cronologico preso in esame va dal II secolo a.C. al II secolo d.C., con alcuni approfondimenti specifici sull'epoca tardoantica e altomedievale. Il volume si compone di una prima parte dedicata agli spazi della produzione, del commercio e dell'abitazione nella città antica, una seconda consacrata alle rappresentazioni della compravendita nell'Italia romana, e infine una terza incentrata sugli spazi del commercio e della produzione negli insediamenti minori in Italia e nelle province transalpine.
Dyrrachium III
Barbara Sassi
Libro: Copertina morbida
editore: Edipuglia
anno edizione: 2017
pagine: 214
La villa romana di Cottanello. Ricerche 2010-2016
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2017
pagine: 370
Il volume propone una sintesi dei dati acquisiti grazie alle indagini archeologiche intraprese presso la villa romana di Cottanello nel 2010 dalla Sapienza Università di Roma e dal 2013 proseguire dall'Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico (ISMA) del CNR in collaborazione con l'Università stessa, in una prospettiva più ampia. Lo studio della villa di Cottanello e del suo territorio è stato affrontato, infatti, anche attraverso indagini scientifiche (rilievi topografici, prospezioni geofisiche, studio della geologia del territorio, motivato dalla presenza di importanti cave connesse con la villa) e analisi archeometriche dei reperti di scavo. Grazie al convergere delle diverse competenze disciplinari degli autori del volume (ricercatori dell'ISMA e degli Istituti ICVBC, ITABC, ISM e IGAG del CNR, della Sapienza Università di Roma e delle Università Suor Orsola Benincasa e Federico II di Napoli, oltre ad alcuni studiosi indipendenti) è stato dunque possibile ricavare una nuova immagine della villa che arricchisce quella già delineata negli studi precedenti in un'ottica multidisciplinare, basata su una stretta interconnessione tra ricerca, didattica e valorizzazione.