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Le metafore e le storie non rientrano nell’ordinario novero delle metodologie d’aula. Se ne distaccano per il potere evocativo e per la forza di cambiamento che portano in sé. Toccano corde che una normale attività formativa non riesce a raggiungere, in quanto inviano messaggi multipli sia alla parte conscia, razionale, critica sia a quella inconscia, creativa, intuitiva, patrimonio di quanto è fuori dalla consapevolezza. Non a caso è attraverso le narrazioni che fin dall’antichità i più grandi maestri hanno trasmesso i loro insegnamenti e possono essere utilizzate nei corsi di formazione di oggi, anche in quelli che trattano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Nella confezione in cui si trovava Biglia Bianca erano disposte sedici biglie colorate. Biglia Bianca si guardava attorno con curiosità, alla ricerca di un’altra biglia completamente bianca come lei, opaca e senza colore e si accorse che tutte le biglie della confezione la stavano osservando basite, stupite, talune sconvolte proprio per il suo essere così bianca. Ed è proprio per questa sua caratteristica che viene scelta da un papà come regalo per il figlio. La vita di Biglia Bianca, una volta uscita dalla confezione, cambia improvvisamente. Età di lettura: da 7 anni.

Un manuale che concilia quello che tradizionalmente è ritenuto inconciliabile: la formazione esperienziale e quella in remoto. Favorite dalla flessibilità e interattività delle tecnologie digitali smart, le autrici sono riuscite a costruire una metodologia che, se pur da remoto, coinvolge emotivamente i partecipanti (e in parte anche fisicamente) attraverso esercizi e giochi in diretta, lungo tutte le fasi di un corso: apertura, svolgimento e chiusura con le fasi di feedback e i piani d’azione. Gli strumenti proposti sono diversi e ricchi. Il risultato che si ottiene grazie a questo manuale è duplice, in quanto si impara non solo a ripercorrere in modo innovativo contenuti tradizionali ma anche l’uso di strumenti digitali fondamentali per la professione di formatore.

Cosa direbbe un bambino alla sua mamma se potesse raccontarle vissuti, emozioni e bisogni, dal momento del concepimento alla propria nascita? Da piccolo seme in balia delle acque uterine, a germoglio che cresce e prende spazio nel grembo materno, dove respiro, voce e battito cardiaco della madre fanno da colonna sonora nel tempo sospeso dell'attesa. All'improvviso, un giorno, le acque iniziano a farsi agitate, le onde si susseguono e non si possono fermare. Il bambino si muove, verso un mondo sconosciuto, spaventato dalla separazione imminente ma fiducioso e parte di un flusso inarrestabile, dove il canto della madre fa da guida e da ponte tra il prima e il dopo, dal buio alla luce. Finalmente i due si incontrano, si guardano, si annusano, si riconoscono, non più due in uno ma ancora insieme. Ed ecco che il piccolino può abbandonarsi tra le braccia della mamma, saziandosi di tiepido latte profumato, ritrovando suoni e voci a lui familiari, sentendosi protetto, appagato, lieto. Il bambino, appena nato, invita la madre a fermarsi, rallentare, mettersi in ascolto, inebriandola di un amore delicato, che richiama carezze, parole sussurrate, contemplazione.

Una bambina e una donna adulta dialogano. O, forse, è la donna che dialoga con se stessa, con la bambina che è stata e che ha bisogno di ritrovare. Il luogo per questa conversazione, che torna ciclicamente come le stagioni, è lo spazio vitale di un albero. Le sue foglie, che cambiano consistenza e colore, i rami, la ruvida corteccia… La bambina si ostina a porre domande scomode, la donna cerca dentro di sé le risposte. Un racconto intimo, intenso, in cui la vita trova il suo senso. Quella della donna, della bambina, e di ciascuno di noi. E, proprio come l’albero che assiste – apparentemente muto – al loro discorrere, le protagoniste si trasformano e ritrovano la loro vera essenza. Andando oltre quello che gli altri si aspettano…

Abbiamo sempre bisogno di un nuovo inizio, di quella sensazione di poter ricominciare, della speranza che il meglio debba ancora arrivare. Cerchiamo simbolicamente un giorno, una data… Perché non oggi? "Identità Capaci" ti accompagna alla scoperta del tuo potere personale, quello del successo, della realizzazione, della salute e della prosperità. In queste pagine potrai trovare il tuo nuovo inizio, riscrivere la tua storia e disegnare una vita con i colori dei tuoi sogni.

Scende la pioggia e incontra la luce. Con tutti i suoi colori, racconta la storia più bella! Rain vive nel Villaggio di Black, in cui tutto è in bianco e nero almeno fino al suo incontro con Glory, la Regina dei Colori. Un libro che parla di incontri, scoperte, emozioni e l’unione di mondi e realtà che sembrano distanti. Età di lettura: da 6 anni.

Marta ha solo trent'anni ma, a causa di una serie di disturbi, se ne sente addosso molti di più. Grazie alle puntuali indicazioni del suo medico e alla scoperta della connessione mente-corpo, riuscirà a cambiare stile di vita coinvolgendo in questa avventura la sua bella famiglia: da vittima inconsapevole delle sue abitudini diventerà artefice del suo benessere, in vista della maternità. Raccontando la storia di Marta, l'autore mette in luce i meccanismi che regolano la fisiologia dell'organismo e le azioni che permettono di scongiurare alcune delle principali malattie croniche tra cui intolleranze, obesità, diabete, sindrome metabolica, ipertensione arteriosa e malattie neurodegenerative.

Walter Allievi è sopravvissuto a un drammatico incidente, riportando conseguenze severe. In questo libro racconta ciò che è successo affinché ne resti memoria, quella dell’autore, parziale e soggettiva, distorta dal tempo e dalle emozioni. La speranza è di insegnare - se così si può dire quando si parla di vita - qualcosa ad altri affinché non rifacciano le stesse cavolate o le facciano sapendo che le stanno per compiere. "Essere Paziente" è anche un monito per il lettore, sia esso Paziente o Dottore. Perché uno di questi due ruoli, nel gioco della vita, toccherà quasi certamente impersonificarlo e alcuni li interpreteranno entrambi.

Questo testo è una raccolta di idee per migliorare e sviluppare le progettazioni didattiche, in modo sempre più innovativo e centrato sul lavoratore e sulla sua tutela, nato dalla condivisione di un gruppo di 29 autori. È rivolto ai formatori, orientati al cambiamento e alla sperimentazione, in modo che possano trarre spunto per la programmazione ed erogazione di corsi, per una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza della salute e sicurezza sul lavoro. Hanno partecipato alla realizzazione di questo manuale: Sara Arnaboldi, Michele Barbato, Veronica Bonanomi, Paolo Bonomi, Sara Calì, Roberto Catana, Alessio Celeste, Matteo Cozzani, Adele De Prisco, Priscilla Dusi, Matteo Fadenti, Stefano Farina, Lucio Fattori, Paola Favarano, Sandra Frigerio, Monica Livella, Massimiliano Longhi, Elisabetta Maier, Giovanni Nasello, Claudia Nicolò, Paola Olini, Michele Panseri, Andrea Petromilli, Giuseppe e Lorenzo Porta, Luigi Romano, Emanuele Angelo Toso, Claudia Zampieron, Carlo Zamponi.

Che cos'è il career coaching? Qual è la sua definizione? Quali sono le sue radici? Quali strumenti può usare il Career Coach e a che modello può fare riferimento? Fausto Bizzarri è partito da queste domande per arrivare alla stesura di questo manuale. Attraverso i suoi studi, i vari percorsi formativi e la sua esperienza come Coach ha elaborato una definizione di career coaching, da cui ha preso vita un modello fruibile anche da altri coach e da chi desidera usare gli strumenti del career coaching in altri ambiti, come quello della selezione del personale. Il testo è ricco di spunti, elementi teorici e schede da usare nei percorsi individuali, di group e di team coaching.

Un passo in avanti per comprendere ruoli e azioni dell'ergonomia in un contesto nuovo del lavoro che dalla sicurezza sul lavoro (di cui gli infortuni rappresentano un aspetto negativo che non accenna a diminuire) tende verso il benessere organizzativo. In questo ambito si muove il lavoro di Carlo Zamponi, che mette al centro delle sue riflessioni la risorsa umana quale elemento essenziale che coniuga aspetti organizzativi, tecnologici, strumentali, ergonomici e formativi per giungere al benessere nel lavoro, arrivando a una visione più ampia e moderna dell'ergonomia. All'interno del manuale sono presenti i contributi di Lorenzo Fantini (avvocato giuslavorista, già dirigente del Ministero del lavoro e delle politiche sociali), Stefano Cianciotta (presidente del Consiglio di Amministrazione di Abruzzo Sviluppo). Prefazione di Rocco Vitale, sociologo del lavoro, già docente universitario di Diritto del lavoro dell'Università degli Studi di Brescia.