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Bites

Rime. Volume Vol. 1

Francesco M. Molza

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 846

Tra i rimatori più insigni del suo tempo, Molza è ora restituito al ruolo che gli spetta tra i contemporanei e al giusto rilievo nella tradizione poetica nella nostra lingua, nonché agli studi di italianistica, a cui la mancanza di un'edizione affidabile e di un commento approfondito lo hanno sinora immeritamente sottratto. Poeta di limpida vena e di robusta intuizione lirica, Molza si rivela autore dalla personalità complessa e versatile, difficile da inquadrare in maniera esaustiva in uno dei numerosi indirizzi e tendenze di cui si compone la galassia del petrarchismo cinquecentesco. Egli è forse il poeta del Cinquecento più abile a dominare linguaggi e retoriche correnti e a rigenerarli in maniera creativa e personale. Sicché a leggere i suoi versi pure l'etichetta di eclettismo si dimostra inadatta, per la capacità di dialogare con le altre voci poetiche che precedono con curiosità geniale ma rispettosa e attenta: in primo luogo Petrarca, con cui il rapporto è diretto e senza filtri, l'eredità viva degli antichi accostata attraverso la sola intelligenza poetica, le sollecitazioni della rimeria cortigiana di cui risentono alcune divagazioni capricciose. Un grande letterato testimone del suo tempo e interprete ispirato della poesia come luogo elettivo di interazione dei linguaggi e di intuizione che unisce concetto e parola.
89,00 84,55

Rime. Volume Vol. 2

Francesco M. Molza

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2024

pagine: 732

Tra i rimatori più insigni del suo tempo, Molza è ora restituito al ruolo che gli spetta tra i contemporanei e al giusto rilievo nella tradizione poetica nella nostra lingua, nonché agli studi di italianistica, a cui la mancanza di un'edizione affidabile e di un commento approfondito lo hanno sinora immeritamente sottratto. Poeta di limpida vena e di robusta intuizione lirica, Molza si rivela autore dalla personalità complessa e versatile, difficile da inquadrare in maniera esaustiva in uno dei numerosi indirizzi e tendenze di cui si compone la galassia del petrarchismo cinquecentesco. Egli è forse il poeta del Cinquecento più abile a dominare linguaggi e retoriche correnti e a rigenerarli in maniera creativa e personale. Sicché a leggere i suoi versi pure l'etichetta di eclettismo si dimostra inadatta, per la capacità di dialogare con le altre voci poetiche che precedono con curiosità geniale ma rispettosa e attenta: in primo luogo Petrarca, con cui il rapporto è diretto e senza filtri, l'eredità viva degli antichi accostata attraverso la sola intelligenza poetica, le sollecitazioni della rimeria cortigiana di cui risentono alcune divagazioni capricciose. Un grande letterato testimone del suo tempo e interprete ispirato della poesia come luogo elettivo di interazione dei linguaggi e di intuizione che unisce concetto e parola.
79,00 75,05

Eccessi d'amore. Sull'autocommento di Torquato Tasso alle Rime Amorose

Eccessi d'amore. Sull'autocommento di Torquato Tasso alle Rime Amorose

Giulia Puzzo

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2023

pagine: 164

L'autocommento di Torquato Tasso alle Rime d'amore è un testo pieno di contraddizioni e merita di essere collocato fra le opere minori che, secondo parole di Foscolo, raccontano la «storia della mente» tassiana. Mostrando il loro autore al lavoro e difendendone il punto di vista, le note interpretative di Tasso aprono un ingresso al suo scrittoio privato, rievocano la genealogia della sua opera per raffigurare insieme al «picciol mondo» della lirica amorosa anche la ratio mundi che vorrebbe governarla. Il saggio ricostruisce alcuni itinerari possibili nella trama a volte intricata, a volte dissestata dell'autocommento: la rilettura del Filebo di Platone, il rapporto agonistico con ilCanzoniere petrarchesco, il confronto con l'ars memoriae di Giulio Camillo, il ritratto delle figure femminili, che offrono al poeta il pretesto di una fenomenologia amorosa fantastica ed erudita, sono alcuni temi attraverso i quali affrontare la lettura dell'ultimo e non facile libro tassiano di liriche d'amore.
24,00

Rime

Girolamo Molin

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2023

pagine: 870

Il poeta veneziano Girolamo Molin (1500 – 1569) rappresenta una delle voci più significative della scena lagunare di pieno Cinquecento. Particolarmente vicino a Domenico Venier e in contatto con pressoché tutti i principali esponenti della scena culturale veneta del periodo, Molin è autore di una poesia in cui la solida assimilazione dei modelli lirici, soprattutto Bembo e Trissino, convive con un sapiente recupero della tradizione classica. In un raffinato equilibrio tra sostenuta compostezza stilistica e sperimentalismo delle forme, le sue "Rime" (1573), pubblicate postume e scandite per blocchi tematici e metrici, danno voce a un discorso lirico capace di spaziare oltre le misure più consuete del petrarchismo cinquecentesco. La malinconica riflessione esistenziale, l'intenzione di assaporare appieno le gioie amorose nonché il forte impegno civile sono solo alcuni dei temi più ricorrenti della poesia moliniana, da leggere in costante dialogo con le coeve proposte liriche dei suoi sodali. L'edizione, corredata di un'ampia introduzione, intende approfondire l'esperienza poetica di Molin in relazione alla vivace cornice della Venezia cinquecentesca, vero e proprio mosaico di cenacoli, tipografie e accademie, e interpretarla alla luce delle principali trame di influenza che, da Pietro Bembo a Torquato Tasso, ne hanno contraddistinto il panorama letterario.
89,00 84,55

Scrivere poesia nel Rinascimento. L’eredità classica nella lirica della prima metà del Cinquecento

Scrivere poesia nel Rinascimento. L’eredità classica nella lirica della prima metà del Cinquecento

Amelia Juri

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2022

pagine: 680

«Qui optime antiquitatem calleat, is aeque et praesentia intelligit et futura plerumque prospicit»: chi ha fatto esperienza di antichità capisce il presente e prevede il futuro. Così scriveva Pietro Crinito nel De honesta disciplina, ed è una frase che de finisce tutto il percorso del Rinascimento tra fine Quattro e metà Cinquecento, quando l’orizzonte politico e socio-culturale italiano subì un radicale cambiamento per la progressiva scomparsa del sistema delle corti e per le Guerre d’Italia. Il classicismo, specie augusteo, offrì una chiave di lettura per questa situazione storica, in un momento di crisi, in cui gli scrittori videro mutare il proprio ruolo sociale e lo dovettero riconfigurare, anche per difendere il valore della scrittura e negoziare tra richieste del potere e vocazione lirica. La ricerca svolta da Juri propone un attraversamento di questa fase cruciale, seguendo piste alternative a quella del petrarchismo. Dopo un’introduzione critico-metodologica, il discorso si occupa di tre temi essenziali, circoscritti grazie a un dialogo continuo tra poesia, storia, arte e classici: il poeta nella società e di fronte alla storia, le strategie dell’encomio e la riscoperta dei generi antichi, il tema erotico e la vena sensuale.
89,00

Guerre dei goti

Gabriello Chiabrera

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2021

pagine: 296

Si pone sotto il segno dell’epica il poco conosciuto esordio letterario di Gabriello Chiabrera, le "Guerre dei Goti" (1582), qui per la prima volta stampate in edizione critica e commentata. Nonostante siano oggetto, da parte del loro autore (ma non da parte degli editori, che le ristampano più volte), di un sostanziale disinvestimento, le Guerre rappresentano bene la posizione assunta dal poeta nel contesto del dibattito coevo sulle forme del poema, all’interno del quale la predilezione per materia storica e per l’unità d’azione rappresentano una vera e propria scelta di campo. Se a ciò si aggiungono la parentela con l’Italia liberata di Trissino (attraverso cui viene spesso filtrato il dialogo con l’epica omerica), gli evidenti debiti narrativi con la Gerusalemme tassiana e la sperimentazione di un sistema stilistico personale si otterrà il profilo di un testo che, misurandosi con aspetti talvolta molto differenti della tradizione, può essere letto, oltre che come opera autonoma, anche come vero e proprio esercizio preliminare ai ben più ponderosi e rilevanti cantieri epici del Firenze e dell’Amedeida e, dunque, come momento chiave della lunga e complessa parabola epica del prolico e talvolta irrequieto savonese.
28,00 26,60

De' salmi di Davitte profeta tradotti in versi toscani

Benedetto Varchi

Libro: Copertina morbida

editore: Bites

anno edizione: 2021

pagine: 295

La traduzione dei Salmi in versi toscani di Benedetto Varchi (1554-1556), restituita qui per la prima volta in edizione critica e commentata, è una testimonianza preziosa delle posizioni spirituali e degli interessi poetici dell'autore, allineati con l'evangelismo valdesiano e con la riforma lirica del «classicismo volgare». L'elezione del toscano a lingua sacra e il raffinato sperimentalismo metrico si coniugano a una grande intelligenza interpretativa, corroborata dal ricorso a versioni e commenti biblici esposti sul versante dottrinale come la Brevis explanatio di Marcantonio Flaminio o la Bibbia toscana di Antonio Brucioli. La qualità dell'esercizio di Varchi è accresciuta dal confronto costante sia con i classici Dante e Petrarca, sia con i moderni Pietro Aretino e Luigi Alamanni. La complessa vicenda redazionale testimoniata dai codici manoscritti aggiunge un elemento di sicuro interesse sul piano ecdotico, facendo di questa raccolta un caso notevole di filologia d'autore.
28,00 26,60

Lettere (1519-1555)

Luigi Alamanni

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2021

pagine: 212

Le lettere superstiti di Luigi Alamanni offrono la possibilità di ripercorre il suo percorso biografico, avventuroso, caratterizzato da continue svolte, spesso traumatiche. Alamanni infatti, dopo la tentata congiura del 1522 ai danni di Giulio de' Medici, il futuro Clemente VII, e dopo la breve ma intensa esperienza della Repubblica fiorentina (1527-153o), vive a lungo la condizione dell'esule in terra francese, dapprima tra difficoltà e insidie, e poi con maggior fortuna, quando sarà integrato in qualità di poeta ufficiale nella ricca corte di Francesco I, sovrano affascinato dalla cultura italiana, e in quella di Enrico II e di Caterina de' Medici, della quale Alamanni diverrà il valletto di camera. Cortigiano e repubblicano, poeta e uomo politico, Alamanni attraversa, spesso da protagonista, alcuni degli eventi decisivi della storia della prima metà del Cinquecento italiano ed europeo.
24,00 22,80

Corrispondenza con Alessandro Farnese. Volume Vol. 1-2

Corrispondenza con Alessandro Farnese. Volume Vol. 1-2

Giovanni Della Casa

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Bites

anno edizione: 2022

pagine: 1059

Tra il luglio 1546 e il dicembre 1547 si compie, in sostanza, il trionfo politico di Carlo V sull’Europa e, con esso, il destino del papato farnesiano: le armate papali abbandonavano imprudentemente la costosa spedizione smalcaldica, che veniva risolta dall’imperatore a Mühlberg pochi mesi dopo; il concilio di Trento era traslato a Bologna nonostante le rimostranze imperiali; contestualmente morivano Francesco I di Francia, il grande rivale di Carlo V, ed Enrico VIII d'Inghilterra; e poco dopo gli Asburgo riuscivano a ratificare una tregua con l'Oriente che in qualche modo lasciava strada libera alla minaccia imperiale sull'Italia, dopo lunghi anni di difficili equilibri. Di questo complesso momento storico Giovanni Della Casa, in qualità di nunzio apostolico a Venezia, e Alessandro Farnese, come segretario di Stato pontificio, furono non solo testimoni privilegiati, ma protagonisti attivi e appassionati, di cui le 249 lettere del presente volume ci restituiscono le riflessioni e le gesta. Il primo tomo segue queste vicende dal 10 luglio 1546, quando sotto ben altri auspici le armate papali, guidate dallo stesso Alessandro e da Ottavio Farnese, si avviavano verso la Germania per accompagnare l'esercito imperiale contro la lega di Smalcalda, fino all'11 marzo 1547, il medesimo giorno in cui a Trento veniva approvata la traslazione del concilio e non molto tempo prima della morte di Francesco I e della battaglia di Mühlberg. Prefazione di Claudia Berra
79,00

Lettere (1587-1589)

Lettere (1587-1589)

Torquato Tasso

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2021

pagine: 218

l manoscritto It. 379b della Biblioteca Estense Universitaria di Modena è uno degli autografi più importanti delle lettere di Tasso: raccoglie poco meno di un’ottantina di testi, scritti con ogni probabilità tra il 1587 e il 1589, in una redazione costellata di varianti d’autore, e nella quale è dunque ben visibile la faticosa scrittura tassiana nella stagione successiva a Sant’Anna. L’edizione mira a illustrare le ragioni del manoscritto e a chiarire le dinamiche che legano Tasso ai suoi diversi corrispondenti in quel ristretto arco cronologico, caratterizzato dai soggiorni a Roma e Napoli e dall’avvio dei contatti che lo avrebbero portato a Firenze nel corso del 1590; allo stesso tempo, in una prospettiva più ampia, l’analisi del codice estense ha l’obiettivo di riaprire la discussione sul testo e sull’ordinamento cronologico delle lettere, in vista di una nuova edizione critica e commentata dell’epistolario tassiano.
24,00

La cultura del romanzo. Giovan Francesco Loredan nella società letteraria del Seicento

Marianna Liguori

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2025

pagine: 224

Il patrizio veneziano Giovan Francesco Loredan (1607-1661), fondatore e principale animatore dell'Accademia degli Incogniti, è figura di rilievo nel panorama letterario del Seicento, noto per le sue abilità di mediatore culturale e per la sua attività di mecenatismo, di cui beneficiarono soprattutto i romanzieri emergenti. Descritto negli studi come un vero e proprio "dittatore letterario" del suo tempo, per il controllo capillare esercitato sull'industria libraria, Loredan fu anche autore di una vastissima produzione in prosa, considerata finora solo in maniera sporadica, ma ben rappresentativa della cultura letteraria di un'intera generazione di scrittori Incogniti. Ricostruendo le tappe della formazione di Loredan e considerando le sue scritture degli anni Trenta – a partire dall'opera d'esordio, gli Scherzi geniali (1632 e 1634) –, il percorso proposto in questo volume giunge a mostrare l'eccezionale stratificazione di saperi, modelli e materiali che nutrono il romanzo più importante di Loredan, la Dianea (1635), con il duplice obiettivo di proporre una più adeguata collocazione della sua opera nelle diverse correnti della letteratura del Seicento, e, invertendo la prospettiva, di offrire un esempio significativo della variegata cultura che informa i romanzi del tempo.
49,00

Carlo De' Dottori, Aristodemo

Libro: Libro in brossura

editore: Bites

anno edizione: 2023

pagine: 344

Tragedia fra le più fortunate del Seicento italiano, caduta in oblio dopo la condanna arcadica alla letteratura barocca, recuperata nel secondo dopo guerra da Benedetto Croce e incensata da Giovanni Getto, che la considerava il «capolavoro del barocco», l'Aristodemo del padovano Carlo de' Dottori è un testo che merita indubbiamente un'aggiornata messa a fuoco dal punto di vista critico e filologico. La presente edizione si propone di gettare nuova luce sulla complessa vicenda editoriale che caratterizza la stesura di questa tragedia, pubblicando per la prima volta integralmente la versione del testo riportata nel manoscritto padovano (Biblioteca del Seminario di Padova, codice 668), offrendo in un apparato evolutivo le numerose varianti dellaprinceps del 1657 e della stampa del 1670. Nell'introduzione e nel commento si propone inoltre una nuova interpretazione del testo, che sottolinea la rilevanza dei modelli moderni di Tasso e Marino accanto a quelli classici dichiarati dall'autore, decifra alcune allusioni alla situazione politica contemporanea della repubblica di Venezia, ed enfatizza una certa prossimità dell'Aristodemo, nella versione del manoscritto padovano, con la teologia giansenista.
28,00 26,60

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