Hacca
Era di maggio
Cesare De Seta
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2010
pagine: 248
In questo suo primo romanzo Cesare de Seta affronta un tema che finora era stato toccato più volte dalla saggistica, ma molto di rado - a quel che ricordo - dalla narrativa. Il tema riguarda quel movimento giovanile che dal '68 dilagò in varie e spesso pittoresche manifestazioni in tutto il mondo, e che soprattutto in Italia e in Francia doveva assumere aspetti molto particolari. Sembra all'inizio che il romanzo di de Seta si tratti di una storia d'amore tra il protagonista e Sara, una ragazza talmente coinvolta nelle vicende del movimento studentesco da subordinare tutto, anche i privati sentimenti, alla sua passione ideologica. Ma quello scrutare di Fabrizio negli occhi misteriosi di Sara, quegli occhi tristi di cui non riesce ad afferrare nemmeno il colore, che gli trasmettono un senso "di vuoto e di attesa", ci comunicano sin dalle prime righe il punto di vista dell'autore nei confronti della realtà che ci vuole descrivere. E l'impenetrabilità di Sara e delle idee che lei fanaticamente manifesta ogni volta che Fabrizio cerca di parlare con lei alla luce del senso comune. Un romanzo coraggioso, questo di de Seta, un romanzo di formazione sotto certi aspetti, che non teme di confrontarsi con una realtà ancora scottante, una realtà ancora irrisolta, che ha lasciato ferite e nostalgie nel suo e nel nostro animo. (Raffaele La Capria)
Il caratterista basilisco del cinema Scaturchio
Antonio Petrocelli
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2010
pagine: 318
Jonio Castellucci è davvero un personaggio che dice qualcosa di profondo sul nostro tempo. E un caratterista, un attore "minore", uno che fa cammei. E, insomma, un precario dell'arte. Quelli di Jonio Castellucci sono i pensieri nascosti e segreti di un saltimbanco del nostro tempo, di un artista epicureo che oscilla continuamente tra la massima "vivi nascosto" e l'impulso a trionfare sulle scene. Il romanzo di Antonio Petrocelli è la voce limpida e consapevole di un uomo del sottosuolo, è la spietata e divertente radiografia delle miserie, delle cattiverie, dei rancori, delle frustrazioni di un attore che, per troppe ingenuità e per troppi ideali, rimane ai margini dello star-system. Non mancano però scene esilaranti, fantastiche, surreali, a riprova del fatto che, probabilmente, la maschera di Jonio Castellucci è anche questo: quasi un cliché della istrionica tristezza del dietro le quinte di un attore "minore", poco ricordato dalle folle e spesso sottopagato da produttori rapaci. Il caratterista basilisco del Cinema Scaturchio è un inno al cinema e al teatro, ma anche un anatema contro la crisi del lavoro in Italia e contro le troppe meschinità della vita. È un romanzo sul disincanto dei primi venti autunnali. E sul disamore crescente. È, insomma, la storia di Jonio Castellucci, un personaggio indimenticabile dei bassifondi di Cinecittà.
Gli avventurosi siciliani
Nello Sàito
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2010
pagine: 189
"'Gli avventurosi siciliani' è il romanzo in cui le doti di fantasia e la capacità satirica di Nello Sàito si manifestano al meglio. Quando uscì nel 1954, se ne occuparono due critici illustri: Niccolò Gallo e Giuseppe De Roberta, che avevano entrambi già sottolineato l'originalità del suo primo romanzo 'Maria e i soldati'. L'inizio del libro è avvincente: già si delinea il carattere di Fulvia, la giovane di origine siciliana che la mamma decide di mandare da Milano a Trapani dallo zio Rosario, di cui ha sentito parlare come di un uomo ricco e generoso. La madre dice a Fulvia che lui sta male e desidera vederla: in realtà è un pretesto per farle conoscere il cugino Nini, a cui vorrebbe darla in sposa. Dopo una certa perplessità, la ragazza affronta il viaggio. La descrizione dei viaggiatori che popolano il treno dà subito l'idea del modo in cui la Sicilia le si preannunzia: "I miei compagni di viaggio erano quasi tutti vestiti di nero. Tutti siciliani, figuriamoci. Ognuno stava per conto suo, compunto, seduto sul limite del sedile; in apparenza niente affatto interessato ad attaccare discorso con il vicino". Emergono nei discorsi dei passeggeri i temi cari a Sàito. Si rievoca il personaggio del bandito Giuliano che per uno dei viaggiatori fa rivivere il mito di Carlo Magno: "Hanno tolto i cavalieri e la Sicilia ha inventato i pupi. Sono scomparsi i pupi e i siciliani hanno inventato Giuliano..." (Giovanni Russo)
Lettere libertine
Riccardo Reim
Libro
editore: Hacca
anno edizione: 2010
pagine: 148
"Lettere libertine è un antiromanzo che si colloca felicemente in quella importante famiglia letteraria che ha saputo unire "alto" e "basso", che ha innescato cortocircuiti tra vita e letteratura, tra verità morale e finzione teatrale. Caso raro nella nostra letteratura italiana, Reim è riuscito in questo libro a nominare le parole più sconce senza mai perdere in levità e in ironia e, soprattutto, senza mai porsi il dovere dello scandalo sociale, essendo l'autore di queste Lettere libertine uno dei pochi scrittori che abbia saputo rendere comici i lamenti, e dissimulare i dolori con dei divertissement sgargianti come certi fotogrammi di Fassbinder." (Andrea Di Consoli).
Viaggio nel sud
Antonio Seccareccia
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2009
pagine: 97
"Viaggio nel sud di Antonio Seccareccia fu pubblicato per la prima volta nel 1958 per i tipi di Amicucci. Questa ristampa, a mezzo secolo di distanza dalla prima, si presenta accresciuta di 17 poesie, che all'epoca furono escluse per ragioni eminentemente tipografiche (...). La sfida più grande per ogni scrittore, com'è noto, è quella di durare, e mi sembra che Antonio Seccareccia, grazie anche alle numerose attività letterarie del Premio Frascati da lui fondato, e soprattutto grazie alla figlia, e all'amicizia fedele di tanti scrittori e critici (ricordo almeno Alberto Bevilacqua e Arnaldo Colasanti), stia affrontando brillantemente la dura polvere del tempo, come ben testimonia, tra l'altro, questa orgogliosa ristampa di Viaggio nel Sud (...). Lo stile di Seccareccia è tipico di quell'ermetismo che definirei aperto e retroflesso (Quasimodo), anche se più asciutto e "piano" (Cardarelli, Sinisgalli); un ermetismo, voglio dire, né orfico né "assoluto", e neanche barocco, ma già armoniosamente amalgamato con il neorealismo (lo Scotellaro "privato", il primo Accrocca). È un poeta, Seccareccia, di quella grande famiglia di scrittori italiani - appunto, tra ermetismo e neorealismo che hanno praticato il culto della "letteratura come vita", della vita che sempre trionfa finanche sulla letteratura (...)." (Dalla postfazione di Andrea Di Consoli).
Quando Mattei era l'impresa energetica. Io c'ero
Giuseppe Accorinti
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2009
pagine: 138
Un altro saggio su Enrico Mattei? Si, è vero, ci sono già molti libri che lo raccontano inseguendo ipotesi rocambolesche di come sia morto, che lo esaminano e lo condannano sui temi della corruzione politica, che lo strapazzano tentando di analizzarlo dall'esterno. Questa volta però, Giuseppe Accorinti, quarantanni vissuti all'interno dell'Eni presenta Enrico Mattei per come lo ha conosciuto in azienda. Uno sguardo lucido & e riconoscente sul grande leader e manager nell'impresa energetica dello Stato, nel mondo degli affari interni e internazionali e soprattutto nei vari aspetti del business strategico, affinché si operi una ricostruzione necessaria e doverosa alla memoria presente e futura del i nostro Paese. Mattei inventò un nuovo modo di fare impresa dello Stato: la cultura Eni ricca di intuizione, di capacità, di visionarietà e lungimiranza internazionale che riuscì a riscattare l'Italia del dopoguerra dalla dipendenza energetica e non solo. Finalmente un racconto organico dei fatti che hanno accompagnato le sue più importanti sfide industriali. Da verniciatore di letti in ferro a capo dei Partigiani Cristiani a Parlamentare in seno al Governo De Gasperi, Enrico Mattei riuscì in una straordinaria parabola umana a realizzare il suo sogno, la fondazione dell'Eni il 20 gennaio 1953 e a esserne l'anima ispiratrice e il suo Presidente. Lasciamoci trascinare dalla trama di questa biografia esemplare tradotta dalla voce vicina e sincera di uno che allora "c'era".
L'interdetto
Luca Canali
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2009
pagine: 206
Un commissario, Strina, prima di cadere rovinosamente nel Purgatorio della malattia e della pensione, è turbato da quattro inquietanti denunce. Fatti di rilevanza penale, apparentemente senza clangore: lettere minatorie, danni patrimoniali, vendette. Strina è turbato, perché sente, con fiuto animalesco, l'odore della resa dei conti. Anche il suo più stretto collaboratore, Esposito, più accomodante e meno crucciato, sente lo stesso odore: l'odore della fine. Ma cosa disintegra in profondità i vecchi equilibri di un tranquillo quartiere cittadino, basato su menzogne taciute e cattiverie mal trattenute? Il segreto di questa disintegrazione morale è nelle mani di un "grande vecchio", il Professor Nullian, affascinante studioso amante degli animali, scrittore famoso che vive quasi come un clochard, e che difende gli innocenti animali con piglio integralista, facendone una questione di primaria importanza. Sarà lui, con la sua bizzarra vitalità, a muovere i fili dei crolli a catena, e, se vogliamo, a suggerire una possibile purificazione dai tanti "mali oscuri" della realtà che lo circonda. Nonostante qualcuno riesca a interdire questo vecchio genio, ugualmente sarà lui, con la sua intelligenza, a suggerire i destini dei personaggi di questa storia.
Gaberscik. Il teatro di Giorgio Gaber: testo, rappresentazione, modello
Massimo Puliani, Valeria Buss, Alessandro Forlani
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Hacca
anno edizione: 2009
pagine: 194
Il fiele e le furie. Ragusa, il caso Spampinato
Gianni Bonina
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2009
pagine: 267
Nel pieno degli anni di piombo un delitto comune diventa il caso italiano più lungo della storia del Dopoguerra, con effetti che si ripercuotono a distanza di decenni. Teatro di una vicenda che si presenta come metafora della Sicilia dei contrasti e specchio dell'Italia dei veleni è Ragusa, la città più a sud d'Europa, la più soporosa ma anche la più intossicata. Qui nasce l'accrocco perfetto: il 25 febbraio 1972 viene ucciso un ingegnere dalla vita movimentata. Un giovane giornalista comunista, che sta indagando per "L'Ora" sulle trame nere nella Sicilia sudorientale, accusa del delitto il figlio del presidente del tribunale, che lo uccide il 27 ottobre, diventando così un assassino per dimostrare di non esserlo. Nessuno saprà mai chi ha ucciso il 25 febbraio Angelo Tumino e nessuno riuscirà a stabilire il contesto nel quale Roberto Campria decide di sparare a Giovanni Spampinato in una sera di fine ottobre davanti al carcere dove si costituisce. Si parlerà di mandanti occulti per zittire un giornalista troppo interessato alle sordide manovre eversive in Sicilia, sarà evocata l'oscura sciagura di Montagnalonga, saranno smosse piste che portano alla Grecia dei colonnelli, saranno adombrate collusioni con il traffico di opere d'arte e la delinquenza comune in combutta con il neofascismo, ma il mistero rimarrà impenetrabile su tutto l'"affaire": a designare uno sciasciano teorema siciliano che diventa canone inverso dell'Italia di ieri e di oggi.
In fuga dalla scuola e verso il mondo
Simone Consorti
Libro: Libro in brossura
editore: Hacca
anno edizione: 2009
pagine: 224
Questo romanzo parla di Valerio, un ragazzo innamorato. L'amore è la sua stella polare. Il resto non gli importa. A scuola va male e i professori non lo lasciano in pace. Valerio appartiene a un generazione in fuga, che si lancia, senza difese e senza armi, verso il grande mare dell'esperienza. Ogni generazione scopre la vita in modo diverso. Ogni gioventù sente l'impulso di fare scelte radicali, di mettersi in gioco totalmente, per trovare il proprio mondo. Come Valerio, che, una volta lasciata la scuola, oltre all'amore scopre la rabbia, come indomabile guida nella sua strada.

