Il Melograno-Fabbrica dei Segni

Il vento sussurra è la storia di un viaggio, reale e mentale, di tre fratelli di Padstow, che si rivela poi però come un archetipo della condizione umana stessa. Esso si divide in tre parti, diverse eppure collegate da un sottile fil rouge esistenziale. Che si tratti del disperato e contemplativo Nadir, delle atmosfere pseudo-metafisiche e suggestive di Sogno di un demiurgo dormiente o della lucente filosofia di Eden del tempo, l'itinerario procede con ferite ma non senza arricchimenti, sotto la spinta di un monologo interiore che si tinge di nuovi spunti ed originalità. Inframmezzati nella narrazione spiccano ventuno diversi componimenti poetici, di diversa lunghezza e vario argomento, ma sempre contraddistinti da quel profumo esistenziale, quasi zen che pervade l'intera opera. La voce narrante rinuncia ad essere padrona indiscussa delle pagine ma senza cederle del tutto, celandosi nel pensiero dei diversi personaggi la cui analisi interiore è portata avanti nei singoli avvenimenti. Le influenze si spargono nel tempo e nei generi, andando da Dante a Hesse, da Kipling a Tolkien, da Wilde a Basho, dalla Bibbia a Freud, tingendo di colori cangianti un disegno comunque non solo legato alle fonti d'ispirazione ma anche innovativo.

Il volume raccoglie 31 racconti brevissimi, che toccano generi diversi. Lo stile narrativo ricorda vagamente quello di Giovanni Guareschi e le situazioni rappresentate sono ordinarie, con personaggi che chiunque potrebbe conoscere o incarnare, e al tempo stesso straordinari. Ogni racconto sembra un minuscolo quadro che osservato da vicino svela tanti particolari nascosti.