Kanaga
Molti nomi ha l'esilio
Libro: Libro in brossura
editore: Kanaga
anno edizione: 2018
pagine: 90
Molti sono i modi in cui possiamo declinare la parola “esilio”. Esilio è essere costretti ad abbandonare la propria terra, la propria casa, i luoghi cari e gli affetti, le tradizioni, la lingua; esilio è il confino, la perdita delle libertà personali; esilio è la lontananza da un luogo amato e rimpianto, la perdita di una persona cara, la sua assenza, la separazione; la rinuncia a qualcosa a cui si teneva, a uno stato di grazia, che si è dovuto abbandonare, a una parte di noi che non ci appartiene più; esilio è il distacco, l'allontanamento da una società, da un mondo nel quale non ci si riconosce più. Esilio è tagliare con la propria storia, con il proprio passato. Esilio è guardarsi dentro, scoprire la propria fragilità e, a volte, trasformarla in forza. Dodici poeti, diversi per età, formazione, origine, percorso lavorativo e letterario, declinano i molti nomi della parola “esilio” secondo la propria sensibilità ed esperienza.
Ode nascente-Ode naissante
Cheikh Tidiane Gaye
Libro: Libro in brossura
editore: Kanaga
anno edizione: 2018
pagine: 110
Nel panorama di questa nuova scrittura di lingua italiana Cheikh Tidiane Gaye costituisce una presenza significativa per l’originalità della sua voce e per l’urgenza della vocazione espressiva e più precisamente poetica. Egli rivela chiaramente i bisogni comunicativi della sua generazione e i desideri che caratterizzano l’intera migrazione; però, a differenza di altri suoi colleghi, non si pone come “scrittore migrante”. Se evoca una “lingua che sigilla l’unione, lingua alla conquista della culla mediterranea”, l’emigrazione è per lui un incidente come altri dell’esperienza esistenziale, e mai si sofferma a descrivere o evocare le asprezze e le fatiche di tale cammino, né le inaspettate crudezze che riserva la caduta nell’alterità, sorpresa amara di tutte le emigrazioni di oggi ma anche di ieri. Gaye intende affermarsi nella lingua e attraverso la parola, esprimendo un universalismo etico ed estetico di marca senghoriana (legato cioè alla visione del grande poeta senegalese della Negritudine Léopold Sédar Senghor) e allo stesso tempo, assorbendo nella sua parlata italiana e nel suo immaginario poetico il portato della cultura africana di nascita.