Lubrina Bramani Editore
Eu-topos. Un tempoluogo buono, per essereinsieme
Cristiana Ottaviano
Libro: Libro in brossura
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2023
pagine: 48
Di «macro fari e piccoli cacciaviti di agire quotidiano». L'educazione al genere come pratica di libertà
SantaFe, Alessia Ale* Santambrogio
Libro: Libro in brossura
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2023
pagine: 48
"Era la fine di gennaio 2020, e stavo per iniziare una ricerca che voleva comprendere se e come, in ambito educativo italiano, fosse stato recepito il Capitolo della Convenzione di Istanbul inerente alla prevenzione della violenza maschile contro le donne. Lo studio sarebbe stato condotto con formatorз di associazioni legate in vario modo a Educare alle Differenze. Nella mia scatola degli strumenti avevo a disposizione etnografie dei progetti formativi e interviste allз formatorз. C'è una trappola che attraversa il mondo della ricerca universitaria, una sorta di nenia che viene ripetuta come un mantra: se vuoi che il tuo lavoro abbia credito, allora devi essere oggettivǝ, professionale. Ho imparato, lavorando dentro e fuori l'accademia, che sono vicinanza, prossimità e connessione a creare le condizioni per poter costruire conoscenza. Questo non vuol dire non avere consapevolezza che con il tuo corpo, il ruolo che incarni, smuovi, nelle persone con cui entri in contatto, immaginari, aspettative, attese e dinamiche di potere."
Il pota
Michele Foresti
Libro: Libro rilegato
editore: Lubrina Bramani Editore
anno edizione: 2023
pagine: 20
L’aspetto del Pota è per lo più sconosciuto in quanto cambia da ospite a ospite e prende forme diverse in base alla parte corporea in cui si annida. Può prendere, ad esempio, la forma di cerume all’interno dell’orecchio, di un pelo o di un neo sulla cute, di forfora tra i capelli. Scoperto dal biologo bergamasco Giuseppe Moroni detto il Bepo, non era mai stato individuato fino alle prime scoperte di quest’ultimo, a cui si devono inoltre importanti strumenti di individuazione e studio quali il Pota-Detector e il Pota-Translator. Possiamo considerare il Pota un parassita più che un animale; infatti, si nutre del dialogo degli ospiti infettati facendogli produrre il semplice vocabolo da cui prende il nome. L’habitat naturale del Pota sono le campagne e le valli bergamasche dove viene attratto dalla “Polenta”, cibo tipico bergamasco ottenuto con il mais macinato, cotto in acqua e sale. Molto più raro è trovarlo in città dove grazie al maggior grado di istruzione della popolazione non riesce a diffondersi: "... nella mente del colto il Pota va sdilinquendo" (Moroni G. 1982, "Del Pota e il suo ospite").

