Guerini Scientifica: Contemporanea
Il centro tedesco. Un laboratorio politico tra Berlino e Roma (1870-1933)
Alessandro Bellino
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini Scientifica
anno edizione: 2024
pagine: 304
Il Centro tedesco è stato un partito politico formato da cattolici per difendere la Chiesa minacciata dal liberalismo e dal Kulturkampf di Bismarck. Non è stato però un partito confessionale e ha saputo unire la difesa della Chiesa e l’integrazione del Milieu cattolico nello Stato nazionale a un programma di innovazione politica e sociale. Questo volume, sulla base della documentazione vaticana e tedesca, ne ricostruisce la storia complessiva facendo luce in modo particolare sulle relazioni tra il Centro e il Vaticano. Ne emerge un rapporto che nel tempo ha presentato periodi di vicinanza ma anche di disaffezione o contrasto. Solo durante la Repubblica di Weimar la Santa Sede giunse a valorizzare in modo significativo la vocazione democratica del Centro: un’intuizione profetica di Eugenio Pacelli che trovò scarsa condivisione nella curia dell’epoca ma che spiega il sostegno significativo del Vaticano alla democrazia cristiana europea nel secondo dopoguerra. Il Centro è stato un laboratorio e una scuola di integrazione politica e sociale, la cui storia è fondamentale per capire l’apertura del cattolicesimo tedesco alla società odierna e la parabola di tutti gli altri partiti di ispirazione cattolica di cui il Centro ha costituito il modello.
All'ombra delle cupole d'oro. La chiesa di Kiev da Nicola II a Stalin (1905-1939)
Simona Merlo
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini Scientifica
anno edizione: 2024
pagine: 440
Il 1905, anno della prima rivoluzione russa, ha segnato uno spartiacque anche nella storia della Chiesa ortodossa. Gli anni che seguirono furono anni di risveglio, di dibattito, di confronto sul rinnovamento dell’istituzione ecclesiale, necessario per adeguarla alle trasformazioni in atto nella società, tramite innanzitutto la convocazione di un Concilio e l’abbattimento del sistema sinodale, con cui Pietro il Grande aveva sostituito l’istituzione del patriarcato. Paradossalmente, la rivoluzione del 1917, con le conseguenze fatali che avrebbe avuto sulla vita degli ortodossi, si abbatté sul paese e sulla Chiesa proprio nel momento in cui era stato finalmente convocato il Concilio e ripristinato il patriarcato. La distruzione della Chiesa e la sua estraniazione dal tessuto sociale avvennero per gradi ed ebbero il loro climax negli anni del «grande terrore» staliniano, quando gli spazi di sopravvivenza dei credenti all’interno della società sovietica si restrinsero e l’ortodossia di matrice kieviana, come nel resto dell’Urss, fu sottoposta alla repressione. L’osservatorio prescelto è Kiev, città polimorfica, nella cui storia influenze diverse sono confluite a formare una sintesi originale. Importante centro dell’ortodossia del mondo dapprima russo-imperiale e poi sovietico e, al tempo stesso, riferimento a cui guardava il movimento nazionale ucraino, Kiev è stata considerata dagli uni «madre delle città russe», quale luogo del battesimo della santa Rus’, e dagli altri capitale esclusiva della propria storia e cultura. A quasi vent’anni dalla prima edizione, questo libro costituisce una bussola per orientarsi nella complessità dell’ortodossia ucraina, che ha conosciuto una rinnovata attualità in questi ultimi anni, soprattutto a causa dello scontro tra Russia e Ucraina, sfociato nell’aggressione del 24 febbraio 2022. Prefazione di Roberto Morozzo della Rocca.
Sotto controllo. Il governo internazionale delle migrazioni e le prospettive dei corridoi umanitari
Gianluca Gerli
Libro: Libro in brossura
editore: Guerini Scientifica
anno edizione: 2022
pagine: 256
È davvero possibile governare le migrazioni? Da dove nasce la nostra aspirazione a controllare un fenomeno tanto sfuggevole quanto inevitabile? Gianluca Gerli cerca di dare risposta a queste e ad altre domande, interrogandosi sulla volontà di regolamentazione di questa caratteristica umana indistricabilmente legata alla storia europea, e che affonda le proprie radici nella contemporaneità. Per comprendere come, perché e a quale prezzo si sia giunti a considerare il controllo sulla mobilità degli individui un vero e proprio obiettivo politico. Emergono così una serie di questioni centrali per la nostra epoca, in cui, in seguito alla pandemia, la vita delle persone è sempre più drasticamente condizionata da nuovi limiti alla libertà di movimento. Gli avvenimenti trattati si intersecano a doppio filo con la nascita e l'evoluzione della figura contemporanea del rifugiato, rispetto al cui ruolo il programma dei Corridoi Umanitari e la recente questione dei profughi ucraini pongono nuovi e pressanti interrogativi.