L'Autore Libri Firenze: Biblioteca 80

Il Castello di San Pelagio, Padova. Qui dal XVI al XX secolo si snoda la saga della famiglia Zaborra, gli antichi proprietari del castello. Nascite, morti, successi, fallimenti, eventi che coinvolgono persone del passato si susseguono nelle pagine di questo romanzo. Storie di personaggi di successo e liberi pensatori come Gerolamo Zaborra, il capostipite, e Anna, l'ultima superstite della grande famiglia; ma anche vite fallite, inadeguate o costrette come quelle dei figli cadetti obbligati alla vita monastica per non frazionare il patrimonio. Tutto ruota intorno al castello dove viene anche ospitato per lungo tempo Gabriele D'Annunzio e dal cui campo d'aviazione il poeta parte per lo storico "volo su Vienna". La lettura di questo romanzo è un tuffo nel passato, dal rivoluzionario periodo della Riforma di Lutero attraverso il secolo dei lumi fino alla seconda guerra mondiale.

Una storia che vuole essere innanzitutto un inno alla memoria delle cose scomparse, alle voci e ai sentimenti degli uomini e delle donne di un piccolo paese della Sicilia. Immagini di vita quotidiana, credenze popolari, magie, emozioni, sapori, odori, canti si sovrappongono a scenari cinematografici che vanno dalle rive del Don alle sperdute praterie australiane, dalle dolci colline di fichi d'India dei monti Iblei alle verdi colline di patate di Boollara south, dalle piantagioni di canna da zucchero del Queensland ai grattacieli di New York per seguire l'emozionante epopea di una famiglia di emigranti.

Una esilarante carrellata di tutti i più comuni (ma anche insoliti) strafalcioni linguistici raccolti e selezionati dagli autori con salace e scanzonata ironia all'interno di un supermercato. Il lettore farà conoscenza con la famosa pancetta di Arnaldo, il sottofiletto di formaggio, l'orecchio piccante, il latte con il pesce dentro, e tanti altri prodotti che comunemente occhieggiano dagli scaffali, intimorendo e osteggiando i potenziali acquirenti.

Agosto 2008: nella Baia di Sidney Colin, un cucciolo di megattera rimasto senza madre, viene soppresso perché impossibile da salvare. Una storia triste che però ha spronato l'autrice a immaginare un viaggio in Australia alla ricerca di notizie più approfondite su questi affascinanti cetacei, a studiarne migrazione e habitat, a individuare problematiche e cifre circa la loro temuta estinzione, discutendone anche con chi lavora sul campo per salvaguardarne l'esistenza. Così i giovani lettori potranno conoscere più da vicino il mondo del balenottero che ha commosso l'intero pianeta e il lavoro instancabile di coloro che si adoperano nei salvataggi a mare e si impegnano a far rispettare e a migliorare le leggi che vietano e limitano la caccia di questi stupendi animali. Età di lettura: da 7 anni.

Dal momento che acquistiamo un prodotto dobbiamo interpretare, leggendo l'etichetta, che cosa c'è dentro, che cosa si nasconde dietro i vari ingredienti e capire cosa potrebbe esserci, perché non tutto viene dichiarato, pur restando il produttore nei confini della legge. Una corretta alimentazione è anche saper assumere i nutrienti giusti e nel giusto rapporto e con il giusto apporto calorico. Una corretta alimentazione si completa in cucina trattando, elaborando il cibo prima di metterlo nel piatto.

Un viaggio attraverso i sogni di un bambino, le speranze di un ragazzo, gli stati d'animo di un uomo. Un uomo che ha scelto la strada del sacerdozio senza dimenticare il suo essere persona, con tutte le sue fragilità, i suoi dubbi, le sue speranze e le sue illusioni, i suoi progetti. Sullo sfondo, l'inevitabile lotta tra il buio dello sconforto e la luce della fede a ricordarci che i sacerdoti sono uomini tra gli uomini.

Nel teatro "instabile" della vita nulla è finzione. Il destino, "regista" di questa storia, manovra i suoi giovani attori, vittime e carnefici, sul palcoscenico dell'esistenza. La scenografia ha per sfondo Agrigento e Verona. Gli interpreti recitano, vivendo, il dramma dell'esistenza, l'ineluttabilità della morte, il dono sublime e misterioso della vita che si rinnova.

«Moto pendolare è un'opera di difficile classificazione quanto al genere. È un racconto, una fitta tela di racconti tessuta con un unico filo. È un poemetto (quasi del tutto) in prosa, un antico diario rimaneggiato o, ancora, un singolare romanzo epistolare, nel quale, invece che lettere, i due principali protagonisti della storia narrata, o delle storie, si scambiano degli sms. I nomi di questi due personaggi, Berenice e Evergete, proiettano in tempi e luoghi remoti uno dei poli tra i quali rimbalza l'esuberante fantasia dell'autrice, e precisamente ad Alessandria d'Egitto, all'epoca dei Tolomei, nel 250 a. C., durante il regno di Tolomeo III Evergete. Il tutto viene raccontato per pura commozione, e la commozione non è che il gioco di trascrivere, di raccontare l'emozione: per dominarla, certo, ma anche per proporre, anzi riproporre, un gioco ironico e sensuale; che in definitiva è il gioco della scrittura». (Dalle note di lettura di Giovanni Monasteri)

Un ateo irriducibile e irriverente nei riguardi di Dio, nel tardo pomeriggio in ufficio, nella ordinaria giornata lavorativa, con la mente pensante a tutt'altro, incontra Gesù e cambia tutto. Tale incontro non annulla il suo spirito critico, al contrario suscita una passione ardente per la conoscenza e l'approfondimento personale dei Testi Sacri e filosofici al fine di comprendere meglio la straordinarietà dell'evento. Una storia esemplare per credenti e non credenti, in quanto testimonianza di un ex-ateo, con l'occhio fisso alla ragione e all'esperienza diretta di Dio.

La seconda guerra mondiale e la Resistenza viste attraverso gli occhi di un bambino che racconta in modo toccante la storia del fratello Ettore, partigiano morto per mano delle SS. Le vicende di un'intera famiglia si intrecciano così con quelle della guerra nei mesi in cui l'arrivo degli alleati sembra alle porte e in cui però, come tutti gli italiani amaramente sanno, nazisti e fascisti perpetrano i crimini più feroci contro la popolazione inerme, fomentati dalla sconfitta imminente. Ettore, giovane coraggioso e anticonformista, eroe suo malgrado, "rivive" in queste pagine appassionate grazie alla scrittura intensa e vibrante di Giuseppe Magni.