LIM: Musicografie
Musica e gesto nel teatro mozartiano. Le didascalie musicali nelle «Nozze di Figaro»
Paolo De Matteis
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2020
pagine: 209
Il teatro d’opera non è solo parola e musica: è anche immagine. Ma se testo verbale e testo musicale sono fissati nel tempo, una volta per tutte, l’apporto visivo varia ad ogni nuova produzione. Nondimeno, il libretto e la partitura offrono alla scena molti più suggerimenti di quanto si creda (e di quanto i moderni registi sappiano cogliere), attraverso didascalie verbali ‘esplicite’ e didascalie musicali ‘implicite’. Sulla scia di importanti studi sulla gestualità della musica nel teatro di Verdi e di Wagner, si indaga qui il caso delle Nozze di Figaro, dove la musica di Mozart è notoriamente ricalcata sul testo di Da Ponte fin nelle didascalie sceniche, prossemiche e gestuali, producendo un secondo livello di indicazioni che diremmo ‘registiche’, attraverso tempi, ritmi e sonorità evocative. Dopo alcune premesse sul concetto di partitura come ‘copione di regia’, sul rapporto fra musica e didascalia, sulle funzioni gestuali della musica, si indaga sui vari tipi di didascalia presenti nel libretto e nella partitura.
Alberto Mazzucato. Un musicista musicologo nella Milano dell’Ottocento
Alessandra Rampoldi
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2020
pagine: 204
“Alberto Mazzucato musicista fu un precursore. Alberto Mazzucato filosofo dell’arte fu coi suoi lavori d’estetica, il più grande, il più completo teorico dei nostri tempi.” Così scriveva Arrigo Boito, allievo di Mazzucato al Regio Conservatorio di Milano, in una lettera a Tito Ricordi. Ma chi era Alberto Mazzucato? Certo fu matematico, compositore, critico e teorico della musica, didatta, direttore d’orchestra. E senz’alcun dubbio fu lui a dirigere la prima del Don Carlo di Giuseppe Verdi alla Scala. Eppure, secondo alcune voci, tra Mazzucato e Verdi non ci furono buoni rapporti. Anzi, tra i due pare siano scoccate scintille. Qual è la verità? Furono amici o nemici, sodali o rivali il grande compositore di Busseto e il maestro concertatore della Scala e direttore del Conservatorio di Milano? Di questo, e di altro ancora tratta questa monografia che ricostruisce la storia e l’attività di Alberto Mazzucato.
In nessun tempo. Hans Werner Henze: diari, saggi e interviste
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2019
pagine: 313
«[...] Quando avevo diciassette anni mi hanno messo addosso una divisa e mi hanno fatto “l'onore” di partecipare alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nella quale era morto mio padre e che aveva gettato la mia famiglia in terribili difficoltà. Già prima, da ragazzo, avevo però potuto osservare con occhi abbastanza aperti la realtà del nazifascismo e gli effetti che esso aveva sulla vita delle famiglie, sui piccoli gruppi sociali. La traccia lasciata da quei traumi è stata la ripulsa per tutto quello che ha a che fare con la violenza, con il dolore, con il tradimento, con la menzogna e la disonestà. Dopo la guerra, con fatica, ho potuto finalmente trovare il mio stile e il mio modo di vita, ma in un Paese che non era il mio. Le cose hanno voluto che dopo i tre anni che avevo in mente di passare in Italia per scrivere un'opera in tre atti, "König Hirsch", io sia stato incapace di tornare al Nord».
Biodinamica musicale. La didattica di Alvaro Company
Domenica Pugliese
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2019
pagine: 120
La biodinamica musicale è una metodologia di esecuzione strumentale nata dalla ricerca didattica di Alvaro Company. Fondatore nel 1960 del Corso di Chitarra classica del Conservatorio di Musica di Firenze, nel 1991 è stato insignito del Premio Massimo Mila “per l’esemplare impegno didattico di una vita”. In oltre quarant’anni d’insegnamento non si è mai fermato ad applicare un metodo chitarristico celandosi dietro il ‘si fa così e basta’. Company ha sempre considerato ogni allievo nella sua unicità, calibrando il suo insegnamento sulla persona che ogni volta si trovava davanti. Ciò lo ha condotto a elaborare, nei primi anni Ottanta, una metodologia esecutiva che tenesse conto non solo degli aspetti tecnici meramente strumentali, ma di tutto l’essere nel suo rapporto musica-corpo. La biodinamica musicale mira, infatti, a perfezionare nello strumentista la coscienza della postura e della gestualità armonizzate dal respiro; la consapevolezza del corpo e delle sue energie emotive; il contatto con lo spazio sonoro (sale da concerto) e la relazione con il pubblico e, infine, l’approccio al momento esecutivo.
Padre Martini musicista e musicografo da Bologna all'Europa (1706-1784)
P. Mioli
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2019
pagine: 125
Nel '700 musicale europeo Padre Martini (1706-1784) fu un vero e proprio personaggio: compositore, ma anche insegnante, trattatista, storiografo, collezionista. Tanto complessa, la figura del padre bolognese ha sollecitato molti e pregevoli studi particolari, specifici, e una sola lontana trattazione generale, quella di Leonida Busi uscita nel 1891. Nell'anno celebrativo dei tre secoli dalla nascita (2006), si è voluto raccogliere alcuni dei più significativi portati della ricerca degli ultimi decenni in una breve monografia orientativa, atta a perlustrare la poliedrica personalità del compositore calandola nella vivace realtà culturale della Bologna, dell'Italia, dell'Europa dell'ultimo Barocco e del primo Classicismo. Fra l'altro giungendo fino ai nostri giorni grazie all'immenso patrimonio librario che il dottissimo francescano lasciò alla sua città natale ed è tuttora un necessario punto di riferimento per la musicologia internazionale.
Il verismo musicale
Giorgio Ruberti
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2019
pagine: XIV-281
Ad oggi si avverte la mancanza di un lavoro sull'argomento che superi sia la soggettività di valutazione di chi ha giudicato da una distanza temporale troppo ravvicinata sia la disorganicità imputabile alla produzione saggistica contemporanea; un lavoro che sintetizzi gli esiti particolari delle ricerche più recenti e che permetta di osservare questo fenomeno della storia della musica integralmente, dai libretti alla messinscena musicale, dal contesto produttivo a quello ricettivo. Tale lacuna vuole colmare questo volume, al contempo cercando di fornire una lettura degna di uno degli eventi più noti di un passato storico-musicale non così remoto. Come vedremo, la nostra indagine permette di pervenire, non senza difficoltà, ad una definizione di verismo musicale, costruita sulla base della specifica identità via via rivelata da questo stile nel corso della ricerca; questo fatto, di conseguenza, autorizza a rivendicarel'utilità musicologica della categoria verismo. È importante rilevare immediatamente questo risultato perché a fronte di alcuni studiosi che hanno riconosciuto la legittimità del termine verismo musicale altri studiosi hanno posto in questione questa stessa legittimità o, addirittura, l'hanno negata. Il confronto con posizioni anche molto distanti da quella che il nostro studio impone di assumere avverrà nel corso del testo.
Arturo Toscanini, il direttore e l'artista mediatico
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2011
pagine: VIII-333
Sostakovic e il suo tempo. Atti del Convegno di studi
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2023
pagine: 166
Tartini e la musica secondo natura
Pierpaolo Polzonetti
Libro
editore: LIM
anno edizione: 2022
pagine: XXVIII-169
Questo volume tratta del concetto di musica «secondo natura» che Giuseppe Tartini elaborò in base ad un affascinante ma poco sistematico complesso di idee filosofiche e (para)-scientifiche, ricorrendo anche all’osservazione, quindi al reimpiego nelle sue composizioni, di una tradizione orale che il violinista reputava, in quanto semplice ed istintiva, immune dall’artificiosità della tradizione colta moderna. […] Le difficoltà incontrate dagli studiosi che si sono occupati delle teorie fisico-acustiche di Tartini sono dovute a due principali fattori. Il primo di essi riguarda il modo poco sistematico in cui queste teorie vennero formulate e discusse nella cerchia di intellettuali frequentata da Tartini; il secondo concerne l’atteggiamento mistico e irrazionalistico che costituisce un aspetto fondamentale della sua personalità e che pervade la quasi totalità dei suoi saggi e delle sue lettere. Entrambi i fattori giustificano l’oscurità del contenuto degli scritti del musicista, ma al contempo ci dicono qualcosa sul milieu in cui tali teorie presero vita. Quanto alla modalità di assimilazione e fruizione della cultura, è rilevante che Tartini, pur non facendo parte del mondo accademico universitario padovano (essendo sostanzialmente un autodidatta in materia di matematica, filosofia e, in larga misura, anche di armonia), fu protagonista e interlocutore di discussioni filosofiche e scientifiche di alto livello, prendendo parte alle riunioni delle accademie padovane, nonché attraverso lo scambio epistolare con figure di estremo rilievo della cultura europea e dagli orientamenti più diversificati, come Francesco Algarotti, Giordano Riccati, Padre Martini, Eulero, D’Alembert e Le Serre.

