Officina Libraria: Officina letteraria
Un papa poeta. Maffeo Barberini e la cultura di primo Seicento
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2025
pagine: 112
Maffeo Barberini (Firenze, 1568-Roma, 1644), divenuto pontefice con il nome di Urbano VIII nel 1623, è una figura fondamentale per la cultura del primo Seicento. Ancora prima di diventare papa, Barberini è protagonista di un percorso letterario che lo porta in contatto con alcuni tra i più importanti scrittori e pensatori contemporanei, da Giovan Battista Marino a Gabriello Chiabrera, da Galileo Galilei a Tommaso Campanella. Né va dimenticato che in quei primi mesi del secolo Maffeo è attivo come mecenate, ed è persino capace di avvicinare con successo un artista di prima grandezza come Caravaggio, dal quale ottiene un ritratto e soprattutto il capolavoro rappresentato dal Sacrificio di Isacco, oggi agli Uffizi. Il volume, articolato in cinque saggi di Emilio Russo, Clizia Carminati, Roberta Ferro, Marco Leone e Saverio Ricci, illustra le diverse opere di Barberini, tra rime volgari e carmi latini, oltre ai suoi legami con la stagione del primo Barocco in Italia. Con saggi di Emilio Russo, Clizia Carminati, Roberta Ferro, Marco Leone e Saverio Ricci.
Movimenti, acque, soliloqui. Poesia bengalese moderna. Testo originale a fronte
Libro: Libro in brossura
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2025
pagine: 200
La poesia moderna in India si scrive in oltre quindici lingue, inglese compreso. La poesia moderna bengalese può vantare un indiscusso primato: dal 1913, data del premio Nobel per la letteratura conferito a Rabindranath Tagore, è stata tradotta in quasi tutto il mondo. In realtà a essere tradotte sono state prevalentemente le opere di Tagore, molto noto in Italia e nel resto d’Europa. Gli altri poeti, coevi o posteriori, sono poco conosciuti nel nostro paese, nonostante la loro raffinata produzione e i fermenti letterari ai quali si ricollegano. Questo volume intende presentare, per la prima volta in italiano, alcune di quelle voci tra le più espressive, dalla seconda metà del Novecento ai giorni nostri. Il volume si compone di un saggio introduttivo, che riannoda tradizioni letterarie classiche, medioevali e moderne al senso della contemporaneità della poesia. È presente un saggio su Buddhadeb Basu, figura chiave del Modernismo bengalese e la traduzione di sue tre poesie. Seguono i versi dei poeti Nazrul Islam, Jibanananda Das, Shakti Chattopadhyay, Sankha Ghosh, Joy Goswami, nella traduzione di Alessandro Anil, candidato al premio Strega Poesia, e quella di tre voci femminili del Minimalismo contemporaneo. Tutte le poesie sono corredate dal testo a fronte in lingua originale.
Una città di pianura e altri racconti giovanili
Giorgio Bassani
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2021
pagine: 216
Nel 1940, con lo pseudonimo di Giacomo Marchi, Giorgio Bassani pubblica il suo libro d'esordio, "Una città di pianura". La raccolta comprende cinque racconti composti tra il 1936 e il 1939, periodo cruciale nella biografia dell'autore, di cui essi rappresentano lo specchio: "Omaggio", "Un concerto", "Rondò", "Storia di Debora" con l'appendice lirica "Ancora dei poveri amanti", "Una città di pianura". Il sodalizio con gli amici normalisti (Dessí e Varese), la formazione e le letture, il trauma delle leggi razziali, il contrasto con la borghesia di provincia si intrecciano in una prosa che tenta varie misure, dal frammento lirico alla rievocazione dessiano-proustiana, anticipando toni e temi del futuro narratore. In Una città di pianura Bassani seleziona il meglio della sua produzione giovanile: in quegli anni scrive infatti altri racconti, ma sceglie di non inserirli nella raccolta e di lasciarli nel cassetto (La calunnia, Viaggio notturno, Teodoro e il frammentario racconto lungo Ottavio e Olimpia). Testi in parte inediti e qui riprodotti, che consentono di mettere a fuoco la storia di "Una città di pianura" e, insieme, un momento decisivo nella maturazione del giovane Bassani. Alla ricerca di uno stile, l'autore lo costruisce instaurando un dialogo con i modelli, assimilati e riletti: da Flaubert a Rilke, da Delfini a Proust. La nuova edizione di "Una città di pianura", arricchita dagli altri racconti giovanili, si presenta perciò come un'accurata ricognizione nella «preistoria letteraria» e intellettuale di Bassani, tra filologia e critica.
Racconti del Cadore
Giovanna Zangrandi
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2010
pagine: 216
Cadorina d'adozione, come lei stessa si presenta nella quarta di copertina delle sue opere, Giovanna Zangrandi nasce in realtà in provincia di Bologna e si trasferisce a Cortina nei primi anni Trenta. La scelta della montagna costituisce per lei una nuova nascita, simbolicamente rappresentata dall'abbandono del nome di origine (Alma Bevilacqua) e dalla decisione di interrompere una promettente carriera universitaria in ambito scientifico per intraprendere quella più incerta di scrittrice. L'amore per il Cadore è, quindi, in Zangrandi, non pura ammirazione delle bellezze paesaggistiche ma radicato bisogno di un luogo in cui sentirsi pienamente se stessa e fondersi con l'elemento naturale. La montagna assurge così a luogo tematico ricorrente non solo in ogni sua opera edita - da quella d'esordio, Leggende delle dolomiti, ai romanzi, al diario di militanza partigiana (I giorni veri), alla cronaca del Campo rosso -, ma anche nei suoi numerosi racconti (circa quattrocento) pubblicati, lungo tutto l'arco della sua esistenza, in giornali e riviste nazionali di rilievo e conservati nel suo archivio personale. Racconti del Cadore presenta al lettore, per la prima volta, una selezione di quarantanove testi, permettendo di scoprire l'eccezionalità di questa figura intellettuale, capace di offrire brani in cui la soggettività e la memoria si fondono con il racconto dell'esperienza di vita in montagna e il ritratto dei suoi abitanti.
La lingua e lo stile di Carlo Dossi del volume Ricciardi, «Documenti di filologia», 3, 1958
Dante Isella
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2010
pagine: 172
In occasione del centenario della morte di Carlo Dossi si rende nuovamente disponibile in un'accurata edizione facsimile "La lingua e lo stile di Carlo Dossi" di Dante Isella, che il maestro Gianfranco Contini volle come terzo volume nella collana Ricciardi dei "Documenti di filologia", pubblicato nel "mese di giugno MCMLVIII" per i tipi della stamperia Valdonega di Verona. Questo primo lavoro di Isella deriva dalla sua tesi di laurea, discussa a Firenze nella primavera del 1947. L'impostazione critica fu suggerita al giovane, appassionato lettore del Dossi da un memorabile corso sulla Stilkritik di Leo Spitzer tenuto a Friburgo da Gianfranco Contini. Un rigoroso e nuovo metodo di lavoro trovò applicazione nello studio del grande scrittore lombardo, comprovando con gli strumenti raffinati della linguistica storica, della dialettologia e della critica variantistica (quest'ultima esemplarmente applicata alle due redazioni dell'Altrieri: 1868 e 1881), i più alti risultati dell'estetica crociana, rafforzati, nei loro esiti migliori, da una salda prospettiva storica. Si trattava, ancora una volta, di riuscire ad essere "postcrociani senza essere anticrociani", assegnando al Dossi il suo seggio di classico del secondo Ottocento, nel segno di un espressionismo affacciato sugli esperimenti linguistici di Gian Pietro Lucini, Carlo Linati e Carlo Emilio Gadda.
A carte scoperte. Repertorio dei fondi letterari lombardi del Novecento. Archivi di persona
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2009
pagine: 256
Nell'ambito di un progetto più ampio presente anche sul web, sono stati descritti i fondi documentari e letterari lasciati da scrittori e studiosi attivi nel Novecento oggi conservati in Lombardia, per disporre di uno strumento col quale orientarsi in un mondo di materiali preziosi ma dispersi e difficilmente conoscibili. Il volume propone per ciascun fondo una sorta di short description ispirata allo schema ISAD(G) che include una breve storia archivistica, l'indicazione dei fondi con documenti correlati e conservati altrove, un elenco delle descrizioni esistenti e una bibliografia: la scelta di una descrizione breve, poco diffusa nella tradizione italiana, consente di allineare circa 340 schede-medaglioni, che serviranno certo a biblioteche, archivi e studiosi specialisti, ma che vorrebbero incontrare anche la curiosità di chi desidera conoscere meglio il patrimonio letterario e archivistico del paese in cui vive.
Il ritratto oscurato di Pavese allegro. Lettura e documenti di un'inedita condizione espressiva
Luisella Mesiano
Libro: Copertina morbida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2009
pagine: 93
È possibile e criticamente fruttuoso parlare di un Pavese allegro? Luisella Mesiano ne è persuasa, e ne offre la riprova, in questo saggio che intende correggere una certa immagine vulgata, per lo più triste e dolente, dello scrittore. Con la prefazione di Lorenzo Mondo.
La cappella dei Magi
Jacopo Stoppa
Libro: Copertina rigida
editore: Officina Libraria
anno edizione: 2008
pagine: 35
La Cappella dei Magi in Palazzo Medici Riccardi è uno dei luoghi di Firenze in cui storia e arte si fondono fino a diventare simbolo dell'età del Rinascimento al tempo dei Medici. Costruita all'interno del palazzo di famiglia voluto da Cosimo il Vecchio, la cappella fu ornata con una tavola di Filippo Lippi, l'Adorazione del Bambino (oggi sostituita da un'antica copia), attorno alla quale si snodano su tre pareti i celebri affreschi con il Corteo dei Magi di Benozzo Gozzoli, portati a termine tra il 1459 e il 1462. Nella Firenze quattrocentesca durante le feste usava rappresentare il corteo dei Magi, e proprio nell'epifania del 1459 il più giovane dei Magi fu impersonato da Lorenzo de' Medici, allora undicenne, che, con il capo incoronato dal lauro, venne così ritratto da Benozzo Gozzoli. Al suo seguito numerosi personaggi di casa Medici, umanisti, cortigiani e lo stesso pittore. Anche agli altri due Magi, Baldassarre e Melchiorre, Benozzo diede le sembianze di personaggi storici di grande rilievo: l'imperatore Sigismondo e l'imperatore bizantino Giovanni Paleologo.