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Officina Libraria: Villa I Tatti

Flesh and fabric. The raiment of the Passion in a «Crucifixion» by Pietro Lorenzetti

Jeffrey F. Hamburger

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2024

pagine: 176

Sebbene le opere di Pietro Lorenzetti (1280-1348) siano tra le più famose del XIV secolo, una delle sue tavole, una piccola Crocifissione (oggi Harvard Art Museums), è rimasta largamente trascurata, nonostante la sua iconografia insolita. Combinando tre orizzonti temporali - passato, presente e futuro escatologico - in una presentazione allegorica senza precedenti della Crocifissione, questa tavola dà maggior risalto a Chiara d'Assisi rispetto a Francesco, fondatore dell'ordine francescano. Probabilmente realizzato per una suora, il dipinto del pittore senese trasforma un'astrusa allegoria in veicolo per una meditazione consapevole sul potere della pittura stessa. Nel libro, Jeffrey F. Hamburger esplora il contesto storico della tavola, le sottigliezze della tecnica pittorica e dell'immaginazione iconografica di Pietro, arricchendo non solo la nostra comprensione di uno degli artisti più innovativi del Trecento, ma anche della pittura italiana durante uno dei suoi periodi più generativi. Oltre all'analisi iconografica e alla contestualizzazione storica della tavola, il volume mette in luce anche le sottigliezze della tecnica e ricostruisce il suo formato originale, dimostrando così che, in linea con la sua funzione e la sua iconografia, ha avuto sin dal principio una funzione devozionale privata.
30,00 28,50

Ulysses and the limits of Dante's Humanism-Ulisse o dei limiti dell'umanesimo dantesco

Lino Pertile

Libro: Libro in brossura

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2023

pagine: 80

A differenza dell’Ulisse omerico che, dopo dieci anni di guerra e dieci di favolose avventure nel Mediterraneo, ritorna a casa e riprende il suo ruolo di figlio, padre, marito e re di Itaca, l’Ulisse dantesco – e sul suo modello quello di Alfred Tennyson, tanto amato in America – è un eroe non solo ingegnosissimo, ma anche supremamente inquieto, che nella sua ardente ricerca del sapere, del nuovo e della felicità trova non la vita ma la morte. Un eroe tragico, la cui esperienza incarna il dilemma di fronte al quale l’ingegno umano, responsabile del vertiginoso progresso scientifico e tecnologico che negli ultimi cent’anni ha cambiato la vita nostra e del pianeta, pone la nostra civiltà oggi.
12,00 11,40

Persian manuscripts & paintings from the Berenson Collection

Libro: Libro rilegato

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2022

pagine: 263

Bernard Berenson (1865-1959), il celebre storico dell’arte e connoisseur americano che trascorse gran parte della sua vita a Firenze e in particolare a Villa I Tatti, nonostante non fosse altrettanto esperto in arte islamica, acquistò per la sua collezione diversi manoscritti e miniature persiani, oltre a tappeti, ceramiche e opere in bronzo. Mentre la sua collezione di arte italiana è stata studiata approfonditamente – il più recente catalogo è stato pubblicato da Officina Libraria nel 2015–, la sua collezione di manoscritti islamici non era ancora stata studiata a fondo. Il volume affronta inizialmente come Berenson acquisì i suoi manoscritti e miniature persiani e come la sua rete di amicizie servì a questo scopo. Un secondo saggio è dedicato alla storia del gusto per i manoscritti persiani agli inizi del secolo scorso, un fenomeno di portata europea che ebbe il suo epicentro a Parigi. I saggi restanti sono dedicati alle singole opere disposte in ordine cronologico. Per i manoscritti si comincia l’Al-Rasā’il (Antologia) del principe Baysunghur (Herat, Afghanistan, periodo timuride, 1427), una raccolta di sette trattati persiani su aspetti della vita di corte (il più sorprendente riguarda una disputa filosofica tra le personificazioni del gioco degli scacchi e del backgammon). Seguono due manoscritti del periodo safavide: il Shāhnāma (Shiraz, Iran, 1524-76) di Firdawsi, e il Farhad e Shirin (Isfahan, Iran, inzio del XVII sec.) di Vahshi. I manoscritti, splendidamente miniati, sono studiati non solo da storici dell’arte ma anche da studiosi della letteratura persiana e da restauratori. Altri saggi sono dedicati quattro singole grandi miniature (provenienti da codici smembrati per poi vendere singolarmente le illustrazioni): si datando dal XVI al XVI secolo. Chiude il volume un’appendice – scritta da esperti restauratori – relativa agli esami tecnici e scientifici cui sono stati sottoposte tutte le opere presentate nel volume.
50,00 47,50

Food, social politics and the order of nature in Renaissance Italy

Allen J. Grieco

Libro: Copertina morbida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2019

pagine: 327

28,00 26,60

100,00 95,00

Renaissance studies in honor of Joseph Connors. Ediz. inglese, italiana e francese

Renaissance studies in honor of Joseph Connors. Ediz. inglese, italiana e francese

Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2013

pagine: XLVII-1784

I 177 saggi - in inglese, francese e italiano - che compongo questi due volumi illustrati, sono rappresentativi dei migliori studi in tutti i campi della ricerca sul Rinascimento. Raccolti per onorare Joseph Connors, direttore di Villa Tatti dal 2002 al 2010, illustrano anche il ruolo di Villa Tatti come principale centro di studi sul Rinascimento italiano. I saggi trattano di storia dell'arte nelle sue varie specializzazioni, ma anche di storia sociale, economica e politica, letteratura e musica, dal primo Rinascimento al XVIII secolo. Inoltre, vi è un gruppo di saggi appropriatamente dedicato a Bernard Berenson - il grande storico dell'arte che di Villa Tatti fu proprietario e poi donatore alla Università di Harvard - e alla sue attività come collezionista e studioso. Tutti i 177 autori, alcuni molto noti, sono stati borsisti o ricercatori dell'Harvard University Center for Italian Renaissance Studies durante gli otto anni in cui Connors ne è stato il direttore.
95,00

Colors between two worlds. The «Florentine codex» of Bernardino de Sahagún

Colors between two worlds. The «Florentine codex» of Bernardino de Sahagún

Libro: Libro rilegato

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2012

pagine: XXI-483

Il frate francescano Bernardino de Sahagún (1499-1590), spesso descritto come il primo antropologo del Nuovo Mondo, lavorò per mezzo secolo con i colleghi indigeni del Collegio Imperial di Tlateloco (oggi Città del Messico) ad un trattato enciclopedico su credenze, riti linguaggio, arti ed economia della cultura azteca, che andava scomparendo. Il volume esamina il manoscritto più riccamente illustrato di questo importantissimo lavoro etnografico, la "Historia universal de las cosas de Nueva España" (Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze), attraverso il prisma del colore. Il manoscritto rivela come i colori che gli aztechi adoperavano nella produzione artistica e nella vita quotidiana, come anche i nomi che attribuivano a ogni colore, illuminano la loro visione del mondo, dai fenomeni metereologici alla cura delle malattie. I pigmenti e i colori impiegati dagli artisti indigeni per illustrare il codice fiorentino riflettono un dialogo più ampio tra la cultura nativa e quella europea, di cui la "Historia Universal" rappresenta l'apice tra tutti i documenti pervenutici dal mondo coloniale della Nuova Spagna.
48,00

Italy & Hungary. Humanism and art in the early Renaissance. Testi in italiano e inglese

Italy & Hungary. Humanism and art in the early Renaissance. Testi in italiano e inglese

Libro: Copertina rigida

editore: Officina Libraria

anno edizione: 2011

pagine: 728

Verso la fine del XV secolo il Regno di Ungheria, grazie al suo re, Mattia Corvino, e agli umanisti di corte János Vitéz e Giano Pannonio, fu la prima nazione, al di fuori dell'Italia, ad abbracciare le arti e il pensiero rinascimentali. Mattia creò una delle più famose biblioteche del mondo occidentale, la Bibliotheca Corviniana, la cui importanza era superata solo dalla Biblioteca Vaticana. La corte fu frequentata da diversi umanisti italiani e, grazie all'amicizia che lo legò a Lorenzo il Magnifico, Mattia ottenne i servizi di grandi artisti fiorentini quali Andrea del Verrocchio, Benedetto da Maiano e Filippino Lippi. Dopo la morte di Mattia nel 1490, l'interesse per l'arte rinascimentale fu portato avanti dalla vedova, la napoletana Beatrice d'Aragona, e dai suoi successori Ladislao II di Boemia e Ungheria e Luigi Jagiello. I ventuno saggi contenuti in questo volume, pubblicato in coedizione con il prestigioso Harvard University Center for Italian Renaissance Studies di Villa I Tatti, presentano una scelta aggiornata della più recente ricerca sullo sviluppo dell'umanesimo e dell'arte rinascimentale nell'Ungheria di Mattia Corvino e dei suoi successori. Le numerose illustrazioni che corredano il volume documentano eloquentemente il ruolo della corte ungherese nella storia della Rinascenza in Europa.
60,00

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