Polistampa: I grani
Il rapace in fuga. Leonardo, Verrocchio e il battesimo di Cristo
Giorgio Antonioli Ferranti
Libro: Copertina rigida
editore: Polistampa
anno edizione: 2013
pagine: 96
Il volume è dedicato alla tavola raffigurante il Battesimo di Cristo, dipinta da Andrea del Verrocchio e Leonardo da Vinci tra il 1475 e il 1478 e oggi collocata nella Galleria degli Uffizi di Firenze. L'autore delinea la storia dell'opera, ricostruendo i diversi momenti della sua esecuzione e raccontandone le vicende a partire dalle fonti più antiche. L'acuta analisi del dipinto va oltre gli aspetti formali, che lo rendono un autentico crocevia nella storia dell'arte, per esplorare contenuti, elementi simbolici e scelte narrative attuate dagli artisti. Il testo culmina con una digressione sull'immagine del falco che fugge da una colomba bianca, simbolo della vittoria della dottrina canonica sull'eresia.
Monna Lisa. La «Gioconda» del magnifico Giuliano
Josephine Rogers Mariotti
Libro: Copertina rigida
editore: Polistampa
anno edizione: 2009
pagine: 96
«Quanto si leggerà in questo libro è frutto di ricerche lunghe, intense e intelligenti, che Josephine Rogers Mariotti ha condotto per proiettare una luce verisimile su un quadro celebrato fino alla mistificazione, sulla donna in esso ritratta, sulle relazioni che corsero tra Francesco del Giocondo e la famiglia medicea, e finalmente tra Lisa medesima e Giuliano de' Medici. Una relazione - quest'ultima - che rende pienamente plausibile la congettura dell'identità (per lo più rigettata) fra il ritratto di Lisa ricordato da Vasari e quello commissionato a Leonardo da Giuliano (conforme alla memoria serbata da Antonio de Beatis). Il rapporto fra Giuliano e Lisa va inquadrato sostiena l'autrice - nel clima e nelle consuetudini della tradizione petrarchesca. E, una volta si convenga su questa specificazione, riuscirà ammissibile la richiesta d.un principe a un maestro rinomato di ritrarre una donna ch'era sposa d'un altro. Ipotesi fondata; come la critica letteraria c'insegna a credere. Non di meno confesso che non avrei troppe difficoltà a supporre scambi più concreti delle parole. Parole che comunque mi figuro sussurrate in una stanza di quel monastero (più monzese che fiorentino) che i due frequentavano. Che sia questo un modo per darsi ragione anche di quel "sorriso" che Vasari - forse non ignaro dei fatti - definì "ghigno tanto piacevole"?». (Dalla presentazione di Antonio Natali)
Dipingere farfalle. Giove, mercurio e la virtù Dosso Dossi: un elogio dell'otium e della pittura per Alfonso I d'Este
Vincenzo Farinella
Libro: Copertina rigida
editore: Polistampa
anno edizione: 2007
pagine: 104
Il signore dell'Olimpo su un trono di nuvole, con le gambe accavallate, vestito con una tunica rossa che gli scende fino ai piedi. Di fronte a lui una tela coperta d'azzurro, per simulare il colore del cielo, dove Giove sta dipingendo delle farfalle che volano ad ali spiegate. Si tratta di Giove, Mercurio e la Virtù (1524), un'opera di Dosso Dossi fra le più poetiche del Cinquecento italiano, "uno dei quadri più affascinanti di ogni stagione" lo ha definito Antonio Natali, interpretato in questo volume da Vincenzo Farinella con inedite argomentazioni. Vi si illumina il nesso tra l'invenzione di Dosso e un dialogo dell'Alberti, l'intercenale Virtus. Ma anche il debito nei confronti delle Immagini di Filostrato Maggiore, da cui il pittore o il suo committente trassero ispirazione per la concezione nuovissima di un Giove nelle vesti di "semplice" pittore. "La pittura è un'invenzione divina": Farinella ipotizza sia stata proprio questa frase ad aver stimolato, con ogni probabilità, l'idea del tutto inedita di rappresentare Giove come un artista all'opera. L'analisi prosegue documentando come il dipinto sia stato realizzato su commissione di Alfonso I d'Este, ipotizzando quindi che nell'immagine del dio vada ravvisata anche un'assimilazione mitologica del duca di Ferrara.
Il Maestro del Bigallo e la pittura della prima metà del Duecento agli Uffizi
Angelo Tartuferi
Libro: Copertina rigida
editore: Polistampa
anno edizione: 2007
pagine: 80
Le nozze di Maria de' Medici con Enrico IV. Jacopo da Empoli per l'apparato di Palazzo Vecchio
Francesca De Luca
Libro: Copertina rigida
editore: Polistampa
anno edizione: 2006
pagine: 80
Il volume verte sulla grande tela che Jacopo da Empoli dipinse nell'anno 1600 per le nozze di Maria de' Medici con Enrico IV, re di Francia; e, anzi, di quel matrimonio essa fu, per volontà granducale, corredo celebrativo e memoria figurativa insieme. Un quadro famoso, citato dalle fonti, di grande rilievo storico, che pertanto è stato immediatamente acquisito - non appena il mercato antiquario lo ha permesso - dalla Galleria degli Uffizi, che già vantava la proprietà del suo pendant, sempre di Jacopo da Empoli ma dedicato al matrimonio di Caterina de' Medici con Enrico II di Francia. Dopo la commovente presentazione di Antonio Paolucci, in cui spiega di chiudere la carriera di Soprintendente a Firenze facendosi con questo quadro un regalo, dopo l'introduzione di Antonio Natali, direttore degli Uffizi e della collana di piccoli saggi «I grani», è trascritta una lettera dei venditori dell'opera Massimo Bartolozzi e Duccio Bencini al Soprintendente e infine pubblicato illustrato mediante 31 belle riproduzioni a colori - il saggio di Francesca de Luca.