Tic: UltraChapBooks
Indumenti contro le donne
Anne Boyer
Libro: Libro in brossura
editore: Tic
anno edizione: 2025
pagine: 128
A quale tradizione si può ricollegare un libro così anomalo per la cultura letteraria italiana come 'Indumenti contro le donne' di Anne Boyer? Forse solo a quella tradizione dominata da frammentismo, saggismo e metascrittura, in cui eccellono Anne Carson ('The Albertine Workout') e Maggie Nelson ('Bluets'). Una tradizione basata sulla commistione tra registro argomentativo, prescrittivo e privato/diaristico, in cui, di colpo, e con la massima naturalezza, ci si trova al di là del problema del lirismo, dell’autenticità e della bella scrittura, per misurarsi invece con un’inarrestabile volontà di comprendere la vita attuale nella sua datità e nelle sue infime, infinite articolazioni. Coerente quasi fino all’incoerenza, solo un’autrice come Anne Boyer poteva coniugare uno sguardo tanto acuminato e crudele al sentimento classico pietas: perché, in fondo, ruminare sulle contraddizioni del reale significa edificare un nuovo modo di vedere il mondo, e, di fatto, una nuova lingua poetica.
Opera buffa
Luciano Neri
Libro: Libro in brossura
editore: Tic
anno edizione: 2025
pagine: 144
Diceva Marx che la storia si ripete sempre due volte, prima come tragedia, poi come farsa. In questo libro, l’autore narra la vicenda esemplare della fine di Alessandro Pavolini e mostra l’esatto momento in cui, nella sua biografia, tragedia e farsa si intrecciano indissolubilmente in un’unica fabula, fino al punto di non poter più essere distinguibili. Con una traccia ben evidente del Corrado Costa crudele della fine degli anni Sessanta, Neri allestisce un fototesto in cui il glitch e la pixellizzazione delle immagini sono il correlativo iconico perfetto di come il ritmo della storia batta sempre in controtempo: pietas e ferocia non sono che un fermo immagine. Così l’operazione da materialista storico di Neri ritrae a contropelo, mentre il mondo finisce, un tentativo di fuga dalla storia: quello di un nemico che siamo stati noi. In questo sta insieme la tragedia e la farsa: quel noi ci dice che quel mondo non ha ancora smesso di finire.
Retriever. (Possibile inquadramento teorico di un)
June Scialpi
Libro: Libro in brossura
editore: Tic
anno edizione: 2025
pagine: 128
Si può ben sostenere che il cane è il migliore amico di quella speciale sezione delle letterature minori che è la scrittura di ricerca. Come ci ha insegnato Deleuze, una letteratura minore che si rispetti non può che partire da quello che è stato chiamato il “divenire animale”. La capacità delle cose di essere tradotte in parole, si rivela, dietro lo sguardo straniato del retriever, cioè del famoso cane da riporto, come la rivelazione di quell’infinito disordine di corpi e concetti attraverso cui la verità si presenta a noi. Ecco dunque che il "Retriever (Possibile inquadramento teorico di un)" di June Scialpi ci presenta l’allegoria di una testualità che cerca di chiarire cosa significhi la rappresentazione riportando al linguaggio, dove è nata, la realtà, per scoprire che non vi si riduce. La capacità delle parole di logorare le cose e la realtà stessa è la verità che questo libro, con un’ambizione filosofica non esibita ma anzi del tutto inapparente, ci consegna. Questo sottile omaggio alla scrittura di ricerca dimostra che cani, animali e libri non ci bastano mai.
Prati (Extended Version)
Andrea Inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Tic
anno edizione: 2025
pagine: 112
Se la tradizione della “prosa in prosa” è un’inavvertita e insospettabile storia di sovversioni, questi 'Prati' di Andrea Inglese ne rappresentano un capitolo importante e decisivo, tutto spinto sul pedale dell’ironia, e tutto teso a esibire la colonizzazione ideologica del linguaggio quotidiano – a testimonianza del fatto che la scrittura è registrazione della finitudine dell’uomo a partire da mezzi potenzialmente infiniti. Obbedendo a questa consapevolezza, i prati si fanno allora allegoria della riduzione dell’eterogeneo della vita al denominatore unico della mercantilizzazione dell’immaginario. Libro profondamente politico, con 'Prati' si ride in una chiave che coniuga Ponge e Balestrini, e dove letteralismo e ironia si combinano per corredarsi di un ulteriore complemento iconico, a mo’ di sberleffo burchiellesco: le foto che l’autore scatta a una serie di prati, indecifrabili nella loro nudità. Una 'Grande Jatte' 4.0, dove realismo e deformazione diventano l’esito di un mondo indistinguibile dalla propria satira.
Tarnac. Un atto preparatorio
Jean-Marie Gleize
Libro: Libro in brossura
editore: Tic
anno edizione: 2024
pagine: 180
"Tarnac" è un libro che non ha paura di sporcarsi le mani con i due luoghi più osceni del letterario, ossia il lirico e il politico. Con un afflato rimbaudiano, in cui lirismo e politicità collimano perfettamente, Gleize sfrutta le figure della luce e della polvere per testimoniare la trasformazione dello spazio sociale, e dare ritmo in controtempo all’azione, attraverso un connubio di versi e prosa rastremati da una sintassi semplice e perentoria. Questo libro, presa di parola collettiva legata all’ormai celebre 'affaire Tarnac' e quindi a doppio filo all’eroica storia del movimentismo francese, trasforma la poesia in un lucidissimo atto politico: insieme lirismo oggettivo e risposta alla strumentalizzazione poliziesca della paura. Alla tendenziosa accusa di terrorismo evocata per Tarnac, Gleize risponde con una «storia della polvere» che è un meraviglioso atto letterario di 'insoumission': così nelle sue mani poesia, luce e polvere diventano l’unico modo per ripensarci come un 'noi'.
Sì
Alessandro Broggi
Libro: Libro in brossura
editore: Tic
anno edizione: 2024
pagine: 128
In questo testo sperimentale (continuazione di "Noi", pubblicato da Tic Edizioni nel 2021) in grado di vivificare la tradizione mai del tutto sopita del dialogo d’amore, protagonista è il mondo nella sua interezza. Un coro di voci maschili e femminili si offre come romanzo che, a partire da modelli quali l’Alain Resnais di "Hiroshima mon amour", opera un tentativo di pronuncia integrale della realtà nella sua complessità filosofica: come se il Wittgenstein di Derek Jarman si fosse innamorato, corrisposto, di Marguerite Duras. I protagonisti, in un lucido sogno a occhi aperti, ci propongono non la seduzione dell’ideologia, ma l’ansia disperata di essere tutti, e l’ineffabile necessità di essere tutto. Sì, fin dal titolo, mostra, con il suo indefettibile unanimismo, di considerare l’alterità come il confine interno del sé. In questo implicito dialogo, nuda cronaca di un plurale innamoramento, il libro diventa un atto d’amore per il tutto, anche nella sua spoglia e incondizionata insensatezza: dove l’amore confina con un’assoluta esposizione diuturna, e un’assoluta oscura consapevolezza.
Miss G
Sabrina Ragucci
Libro: Libro in brossura
editore: Tic
anno edizione: 2024
pagine: 84
Diceva Leopardi che moda e morte sono nate entrambe da caducità: e da caducità pare nascere anche il mito di Miss G, ossia Greta Garbo, l’oggetto di questo libro. In una sorta di ritratto diffuso in prima persona plurale del declino e dello sfacelo della borghesia intellettuale occidentale, l’inconscio collettivo massmedializzato e mercificato prende la parola e fa sentire la propria voce attraverso la vita di Greta Garbo, decostruendone le tappe e mostrandone il tragitto esemplare in un «secolo superbo e sciocco», dagli anni Trenta di Hitler agli anni Sessanta di Kennedy. Dietro il suo mito, però, dietro tutto il sessismo subito e dietro tutta la fama di cui ha goduto, Miss G resta in fondo solo Miss G: presente e viva nel suo imperterrito declino, e soprattutto testimone della fine di un mondo. Così, con una scrittura intelligente e attuale, a Ragucci riesce possibile di ricreare, da un’icona di un tempo che fu, un esempio azzeccato e nuovo di operetta morale.
Oggettistica
Marco Giovenale
Libro: Libro in brossura
editore: Tic
anno edizione: 2024
pagine: 192
Un libro di accensioni e – appunto – brevi oggetti in prosa, strade e narrazioni interrotte su tratti solo apparentemente rettilinei. Si trovano qui, fianco a fianco, microracconti, apologhi al limite del surreale, cataloghi di paure, e poi gente al lago, vampiri timidi, suggerimenti per una soluzione omicida al problema del suicidio, definizioni di porzioni di realtà fatte per via di sillogismi (difettosi). E ancora arti marziali, agricoltura, kebab, Pasolini e gli intellettuali scomparsi, romanzi, giardini, detective, l’opus quadratum degli antichi, un bazooka, incoraggiamenti ai cinquantenni, gif di gatti, saggi sulla fiducia, su Parigi, sul versare latte di soia, sul creare – leggendo qualsiasi testo – una sorta di inevitabile “microfono implicito”. Più di un’affinità può essere avvertita tra queste pagine e quelle di Cortázar, Perec, Tarkos. I latini parlavano di un piatto dai molti sapori: 'satura lanx'. Potrebbe essere un titolo alternativo, a descrivere davvero molti gusti, salti e soprassalti a mescolare i generi letterari, a scuotere il lettore divertendolo.
Spin-off
Giulio Marzaioli
Libro
editore: Tic
anno edizione: 2022
pagine: 96
Con "Spin-off" Giulio Marzaioli prosegue la sua indagine in quel mondo che, pur non appartenendo all'umano, con quest'ultimo intrattiene spesso un rapporto piuttosto stretto, se non altro perché costituisce il paesaggio visivo e sonoro in cui è immerso. Si tratta di quel «correlato mente-ambiente» che, da semplici oggetti di osservazione, trasforma la neve, la cicala, il volo (delle macchine o degli uccelli) e i sassi in "luoghi" di una meditazione, se non addirittura in soggetti pensanti, collocati dunque sullo stesso piano dell'umano. Viene così meno la «discrezionale e arbitraria presunzione di superiorità» che il mondo umano esibisce nei confronti degli elementi naturali e artificiali. Gli oggetti che compongono il dispositivo chiamato 'Spin-off' sono prose e immagini nati, come indica il titolo, da opere precedenti dello stesso Marzaioli: il risultato è una sorta di ipertesto d'autore, fitto di rimandi interni e di qualche reprise, in un'operazione che da alcuni testi fa scaturire altri testi o delle sequenze fotografiche.
Totem
Silvia Tripodi
Libro
editore: Tic
anno edizione: 2022
pagine: 128
È da Silvia Tripodi, enfant terrible dell'area di ricerca della letteratura italiana, che viene uno dei libri più problematici, inaspettati e innovativi di questi anni. Le ragioni di questa capacità di innovare sono presto spiegate: rivitalizzando la tradizione della prosa d'arte attraverso la "prosa in prosa", Tripodi produce un testo creativo che è un frammento di teoria della letteratura. Risponde alla domanda: perché la letteratura fatica così tanto a restituire in prosa o versi il momento storico che stiamo attraversando? Tripodi ci riesce, attraverso il confronto con molti mondi estetici, cinema e arte, in primis. Riesce a costruire il suo totem, fatto di metatestualità e letteralismo: una risposta in prosa alla poetica del non-senso che anima oggi il discorso mediatico collettivo.
Noi
Alessandro Broggi
Libro
editore: Tic
anno edizione: 2021
pagine: 112
Tutti e quattro avevano un mondo e ciascuno pensava che il proprio fosse quello che contava, in ogni parola pronunciata risuonava la loro soggettiva presenza, l’immagine del ruolo che rappresentavano era la propria immagine di sé, attraverso cui avevano mantenuto un’identità e un nome: Eleonora, Maurizio, Norberto, Tania, chi sono e quando agiscono questi personaggi? Possono dare per buone le proprie rappresentazioni e interpretazioni, oppure la creazione delle nostre credenze avviene sempre e comunque con dati parziali, che hanno un futuro davanti che li integra incessantemente? Allestendo un sistema di ascolto e osservazione che suggerisca punti di partenza, stimoli per domande e provocazioni, ciò che questo travelogue allegorico pone al centro è però il luogo: il paesaggio e il suo attraversamento, l’immersione e insieme lo specchiamento, figure dietro cui si celano macro-temi quali lo spazio e il tempo, i mondi possibili e il ruolo costitutivo dell’immaginazione, realtà/finzione delle nostre impalcature narrative quotidiane, soggettività e identità, morte e utopia.
Pomodori
Nathalie Quintane
Libro
editore: Tic
anno edizione: 2021
pagine: 128
In questo libro di Nathalie Quintane, tradotto e curato per Tic da Michele Zaffarano, le piantine di pomodori del titolo funzionano come altrettanti campi minati. Associando presto queste piantine alle vicende dei giovani militanti arrestati nel novembre del 2008 con l'accusa di terrorismo (il famoso "caso Tarnac"), l'autrice dissemina i propri desideri e le proprie indignazioni (identica battaglia) e avanza divagando tra riflessioni sulla politica, sul fascismo, sulla letteratura e su quanto la società si aspetta dagli scrittori e dalla loro voce. Un testo a metà strada tra la "poesia" e il saggio socio-filosofico in cui Quintane offre dal proprio orticello di campagna un punto di vista ideale sul clima politico francese (e non solo). Se alcuni cercheranno sicuramente di far rientrare questi «Pomodori» nel grande insieme della "poesia in prosa", o in quello ancora più vasto di "romanzo", qualcun altro, invece, più avveduto e consapevole degli anni che passano, lo inserirà con maggiore accortezza fra i risultati più interessanti di quella che ormai non può che definirsi come "prosa in prosa".

