ABE: Canzoni fra Otto e Novecento
I divi della canzone comica: 1900-2000. Le storie di 36 personaggi come non le avete mai lette
Antonio Sciotti
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2021
pagine: 436
La canzone napoletana è ricca di tanti generi musicali che l'hanno caratterizzata fin dalla sua nascita. Questo studio si occupa della macchietta, un genere che, fin dal periodo dell'industrializzazione della canzone napoletana e dell'avvento del mercato discografico, ha resistito al passare del tempo arrivando fino a noi, anche se con tecniche di scrittura e di composizione completamente diverse... LE canzoni di Armando Gill, soprattutto nel testo, rientrerebbero nelle canzoni umoristiche, in quanto i protagonisti non sono degli imbruttiti, ridicoli, analfabeti o goffi, bensì personaggi comuni dalle idee strampalate, identici a quelli cantati da Carosone, da Marsiglia o da Fierro. In conclusione, la canzone umoristica non è altro che l'evoluzione della macchietta ed entrambe appartengono all'unico genere che è quello della canzone comica napoletana. Una valida definizione della macchietta la offre Ettore De Mura nella sua Enciclopedia della Canzone Napoletana. Secondo lo storico la macchietta s'inquadra nel genere comico, ove sentimenti e atteggiamenti sono presentati di volta in volta, con spunti umoristici, satirici, ridicoli, ironici, grotteschi, arguti e scherzosi. Il suo scopo è di provocare il riso, o almeno un sorriso. La macchietta mette in primo piano un tipo (personaggio) e cerca il più possibile di ritrarne, deformandoli, i lati apparentemente comici, così come il vero artista della matita da un solo tratto caratteristico della figura che ha preso in oggetto, ricava una ben riuscita caricatura alterando, in piccolo o in grande, i punti che più sollecitamente lo hanno colpito. La musica della macchietta non ha un ritmo particolare perché la sua funzione è di far da sottofondo alla mimica del macchiettista. In questo libro, sono stati raggruppati 36 cantanti che, dalla fine dell'Ottocento ad oggi (ovvero dalla nascita del disco), hanno intrapreso la strada della canzone comica per la quasi totalità della propria carriera. Per questo motivo, sono stati esclusi artisti che, nonostante il notevole apporto al genere (Roberto Murolo in primis) hanno avuto solo una breve parentesi discografica rispetto alla totalità della loro stessa discografia. Seguendo la metodologia della discografia, sono stati inclusi i soli artisti di cui esistono i file sonori e che non fanno parte di gruppi, duo e trii, rimandati per un successivo approfondimento a nuova pubblicazione. Come per i libri Almanacco della Canzone Napoletana Vol. 1 e 2 e Le dive del fonografo, tutti i titoli napoletani, sia di canzoni che di riviste e di commedie, sono stati copiati esattamente dagli spartiti o copioni originali o periodici dell'epoca, anche negli eventuali errori. Infine, solo per i teatri non napoletani, viene specificata la città. Tra i cantanti inseriti in questo libro, sono presenti anche artisti che hanno avuto la prima parte della loro carriera nel varietà, come Raffaele Viviani, Totò, Adolfo Narciso, Gigi Pisano, Gianni Simioli e Arturo Gigliati, il cui contributo è stato prezioso alla canzone comica napoletana. Sono inseriti anche Gino Maringola (noto attore drammatico e brillante) e l'Anonimo Napoletano (popolare compositore e direttore d'orchestra) che, parallelamente alla loro attività principale, coltivarono la passione per la canzone comica. L'elenco continua con il gruppo dei primi cantautori (Armando Gill, Agostino Riccio, Vincenzo Scarpetta, Gaspare Castagna), con Gustavo De Marco, il comico che sostituì l'interpretazione teatrale della macchietta con quella delle movenze circensi, e con Berardo Cantalamessa che cantava le macchiette con voce baritonale, fino ad arrivare a Renato Carosone e Aurelio Fierro che riuscirono a portare la canzone napoletana ai primi posti delle hit parade di tutto il mondo. Una menzione particolare merita anche Enigma, la prima drag queen della canzone napoletana.
Le dive del fonografo: 1900-2000
Antonio Sciotti
Libro: Libro in brossura
editore: ABE
anno edizione: 2021
pagine: 320
Il desiderio di raccontare delle protagoniste della canzone napoletana è maturato nel corso di diversi anni, durante i quali mi sono ritrovato ad occupare, eccezionalmente, anche le prime file dei ricordi di un'artista in particolare, la cantante Isa Landi. Le ore trascorse con lei hanno schiuso orizzonti conoscitivi e ispirato, idealmente, fondamenta per ricostruire scenari e contesti di un periodo sul quale il sipario era ormai calato. La Landi durante le nostre conversazioni si trasformava in una preziosa e ed umile spettatrice di un tempo, gli anni '40 e '50 del Novecento, nel quale lei stessa era stata protagonista indiscussa. Non si risparmiava nel dettagliare fatti, storie, meccanismi dello spettacolo di allora, al contempo dispensava un'incredibile ammirazione per Gilda Mignonette, Ria Rosa, Ester Baroni che lei considerava le dive per eccellenza. I suoi racconti, pregni di un vissuto in prima persona mai esclusivo, coinvolgevano un intero sistema nel quale si intrecciava il divismo dirompente di prime donne e un'umanità che lei distillava in aneddoti, chiacchiericci nei camerini ed informazioni inedite rivelatorie di profili umani sorprendenti. Isa Landi pur avendo avuto una carriera costellata da successi, contesa dalle grandi case discografiche e con un pubblico internazionale del calibro di Frank Sinatra, non si è mai lasciata persuadere, durante tutti i suoi racconti, da una facile autocelebrazione, piuttosto il suo straordinario piglio narrativo illustrava le tavole di un antico palcoscenico che ha finanche incrociato quello americano. Le peripezie di un mondo nuovo dovesi avvicendavano persino personaggi di dubbia dirittura morale, ed episodi che fotografavano un'epoca lontana che lei ha ripercorso con estrema lucidità senza scadere in sentimentalismi di sorta o recriminazioni opportune. La sua straordinaria memoria ha aperto vani sconosciuti nei quali ho scoperto tracce che mi hanno condotto a delle nuove conoscenze e ad indispensabili approfondimenti. La morte di Isa Landi ha inevitabilmente accelerato un ideale disegno di riscatto della memoria delle cosiddette regine del fonografo e lei diventa la capofila di un progetto nel quale ho inteso inserire le interpreti della canzone napoletana seguendo un preciso percorso. Le coordinate metodologiche adottate possono essere sintetizzate in tre punti fondamentali: le imponenti discografie che hanno suggellato l'epoca d'oro della canzone partenopea; le carriere discografiche nelle quali si rintraccia in maniera consistente l'alternanza della canzone commerciale con quella antica napoletana; la continuità di repertorio dialettale come cifra carrieristica che si evince nella scelta (per esempio di Virginia Da Brescia, Antonella D'Agostino o Grazia Gresi) di trasferirsi a Napoli, città che diviene la loro determinante fucina culturale. Eccezionalmente vengono incluse, malgrado il vuoto discografico, artiste come Marianna Checcherini, Emilia Persico, Amina Vargas, Giuseppina Bianco, Carmen Marini e Amelia Faraone perché in maniera consistente hanno contribuito alla diffusione della canzone napoletana a livello nazionale ed europeo. Ogni singola scheda riepiloga i successi derivanti, esclusivamente, dall'esecuzione di brani inediti, quindi esclude quelli relativi ai rilanci o alle rielaborazioni.