Aletti editore: Gli emersi

Nessuna versione può restituire le molteplici suggestioni di un testo originale nella loro interezza. Questo processo è ancor più arduo quando ci si cimenta a tradurre componimenti in versi per piegarli alla propria lingua madre. Tradurre significa accettare la sfida e assumersi la piena responsabilità del risultato proposto, che può essere sempre criticato, vuoi perché non fedele alla musicalità dei versi di partenza, vuoi per la libertà di qualche azzardo interpretativo, vuoi per la resa solo parziale di determinate parole o frasi dalla stratificata valenza semantica. Tradurre è cioè un gesto d’amore e insieme di sopruso, le scelte sono del tutto soggettive e diversificate a livello lessicale, morfologico e ritmico. Il desiderio di proporre al pubblico una serie di poesie in traduzione, è in parte certamente frutto di narcisismo, in parte però è anche motivato dalla volontà di farsi mediatori di un prodotto artistico ad altri inaccessibile. Come tutte le traduzioni, anche quelle delle poesie raccolte in questo volume non sono e non possono essere "perfette", perché la versione è sempre qualcosa di più o qualcosa di meno dell’originale, in quanto, con arbitrarietà soggettiva, si permette aggiunte e sottrazioni rispetto al testo da cui prende le mosse. Per questo si è scelto di affiancare l’originale alla versione. Nonostante tutte le carenze e i limiti, l’auspicio è che questi versi, proposti "in altra veste", possano essere fonte di arricchimento per chi li leggerà, come è stato motivo di provocazione, di riflessione e di piacere lo sforzo di riformularli in italiano.

“Ci troviamo davanti a un'opera autobiografica; ma non si tratta di un'autobiografia vera e propria, in quanto non indugia tanto su molti risvolti di vita vissuta, bensì su oggetti e personaggi particolari, caratteristici di determinati periodi che stanno intorno all'opera in esame. Il linguaggio, lo stile espositivo, è semplice, tutt'altro che accademico o ricercato: arricchito da una varietà di vocaboli o espressioni dialettali, che conferiscono al testo calore umano e un fascino particolare.” (dalla prefazione di Emanuele Occhipinti).

"Mentre il liquido mi brucia in corpo mi ripeto 'ne vale la pena'. " Ha inizio così una storia di coraggio, quella di Federica. Lei è una giovane donna in carriera che si dedica completamente a ciò in cui crede di più: la creazione di una famiglia. Tra gli esiti più negativi la speranza arde viva generando una spinta ancora più grande. Una donna sterile era riuscita a rimanere incinta grazie a una fecondazione artificiale e non era stata in grado di far sopravvivere suo figlio. In seguito alle sconfitte iniziali nuove svolte portano la protagonista a una consapevolezza diversa, fino al raggiungimento di un equilibrio meraviglioso. Scenari amari e spenti torneranno a illuminarsi con una luce mai vista prima. Tutto è stato come una dolcissima contraddizione...

Il presente romanzo di ispirazione autobiografica è il frutto della vita vissuta come cittadino di Roma per circa quarant'anni.

Cosa potremmo mai essere senza la memoria? Giorni felici, momenti di tristezza, ricordi indelebili o sensazioni evanescenti. Ogni attimo passato un mattone sopra l’altro nell’edificio della nostra storia. Ogni esperienza un tesoro da custodire per sempre. In fondo la memoria piena, fatta di immagini in primo piano o di bozzetti riposti nel cassetto, è sostanza nel presente da cui prende volo il futuro. Dalla memoria singola a quella collettiva nulla può essere sottratto, inesorabilmente parti di un ciclo infinito, la cui bellezza sopraggiunge agli occhi del mondo allo stesso modo dell’amore.

Ascoltare i versi dei poeti, leggere le storie degli scrittori, conduce a dimensioni divine, beneficiando del potere terapeutico. "Così il miele dell'uomo è la poesia, che sgorga dal cuore dolente, da un favo con la cera del ricordo, formato dall'ape più segreta". Così cantava Federico Garcia Lorca, poeta e drammaturgo spagnolo, (1898/1936) nel suo "Canto del miele".

Questa opera raccoglie poesie ispirate, come in una visione, abbozzate nei pensieri, appuntate, affinate, smussate; una forza empatica e fantasiosa celebra nei versi la bellezza della vita: scene di vita quotidiana, riflessioni, storie di amori, incomprensioni antiche e nuove. Tra cielo, terra... luogo dove tutto si ambienta, qui il Signore ci ha pensati come sue creature mirabili eppur limitate e fragili, fino all'oltre: là ci chiama a trascendere il nostro ego per incontrarci con il suo amore eterno.