Altromondo (Padova): Presente

Perché facciamo certe scelte? Perché la nostra vita è un dubbio continuo? Come fare per correggere i nostri errori? Alla ricerca di queste risposte scelsi di percorrere un cammino che è considerato sacro dagli uomini. Chi l'avrebbe mai detto? La risposta era più semplice di quanto mi aspettassi. Ora che l'ho capito mi sento migliore.

Poche pagine per raccontare un grande progetto, poche pagine per cercare di farci comprendere l'importanza di una partecipazione attiva alla vita politica: Vincenzo Bellisario ci racconta con semplicità e chiarezza il progetto "Democrazia Costante", un gruppo deciso a modificare le sorti della politica italiana rendendone partecipi i cittadini, ascoltando le proposte di ognuno di loro e cercando di farle conoscere e realizzare dai Partiti. Il sistema Italia sembra ormai essere al collasso, sia dal punto di vista economico che sociale, e in queste pagine si propone di concretizzare il desiderio di cambiamento sentito da tutti i cittadini attraverso un'azione capillare di educazione alla politica, mirata a porre fine alle ingiustizie nei confronti dei più deboli.

Questo scritto è stato composto da due autori di due generazioni successive. La prima parte è composta da un piccolo racconto che mia madre scrisse quando, a metà degli anni sessanta, non era ancora ventenne. Desiderosa di esprimere i propri sentimenti, soffocati da una estrema timidezza, racconta in terza persona una storia di vita di quell'epoca, dall'esame di maturità al primo lavoro, poi all'improvviso, senza motivo, tutto si interrompe. Si passa alla seconda parte che contiene poesie con le quali ella descrive spezzoni della sua vita quotidiana in un piccolo paese di periferia, dalla prima comunione di sua sorella minore alla partita di pallone, che vide per la prima volta in compagnia di colui che sarà poi, dopo anni, il mio futuro padre.

Meglio dire mappina, non solita monnezza - urbana nettezza, umana nefandezza e insana ricchezza, spirituale debolezza purtroppo effimera fattezza, tutte sconcezze, alcune vere schifezze - ma solo piccola mappa biografica con rilievi e depressioni per umore bipolare da sequela conflittuale di spirito e materia. Più salubre e salutare la sponda spirituale, luce, dimora universale.

"Castigat ridendo mores". Una risata, forse, ci salverà! La satira, storicamente e culturalmente, risponde, da sempre, ad un'esigenza dello spirito umano: l'oscillazione fra sacro e profano. Si occupa di temi rilevanti: la politica, la religione, l'amore e la morte. "Con questi miei componimenti, spero di provocare qualche risata, ma anche veicolare delle piccole verità, seminare dubbi, smascherare ipocrisie, attaccare pregiudizi e mettere in discussione le convinzioni". Una satira che può apparire polemica diretta, ma è solamente l'osservazione del contemporaneo, in un regime di libertà e democrazia. Nel Medioevo sarei stato giustiziato.

Dopo una premessa con riferimenti autobiografici, l'autore sviluppa un dialogo con un ex compagno di studi incontrato in aeroporto. La conversazione approda su questioni generali di conoscenza scientifica e filosofica legate ad esperienze di vita. Il filo conduttore conferma l'importanza della legge fisica dell'inerzia nell'universo, spiegando l'istinto naturale in tutte le sue forme e giustificando la sua assunzione a motore universale. La vita biologica, in particolare quella umana, si sviluppa e si trasforma entro i confini della necessità, imposti dalle "isole d'inerzia", che emergono dal mare della casualità ed in cui: "La vita umana è come polline al vento". Caso e necessità coesistono quindi, pur nella loro conflittualità sostanziale.

Il vero potere è nelle mani dei funzionari della pubblica amministrazione e dei loro dirigenti. Non sempre acquisito per concorso. Essi tendono a nascondere. Ad insabbiare. Tutto deve apparire lucido e scintillante. Tanto nessuno parla! Poi c'è chi paga! Noi siamo considerati, sempre di più, ombre ingombranti, superflue, supporti fastidiosi del loro potere. Non si parla di tutti, per carità! Molti subiscono o si imboscano. Per loro la vita è difficile. In una vera democrazia, in una nazione dove vive un popolo, la pubblica amministrazione deve darsi delle regole, deve essere controllata. Deve essere, appunto, pubblica. Come un libro aperto.

Questo libro racchiude amore, politica e poesia. Racconta le esperienze di chi deve convivere tra sentimenti e disagi della società. Gli unici antidoti al malessere della vita moderna sono l'amore e la poesia.