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Book Time: paginedicelluloide

Il western di Sergio Leone. Un'intervista del 1977

Massimo Moscati

Libro: Libro in brossura

editore: Book Time

anno edizione: 2023

pagine: 96

Un ragazzo di diciannove anni, appassionato di cinema, nel 1977 fu accolto da Sergio Leone per una lunga intervista: sarebbe stata la più completa, fino ad allora, rilasciata in Italia. Al punto che Duccio Tessari, quando curò Arrivano i vostri, ovvero l’avventurosa storia del western all’italiana (documentario in dieci puntate per Rai 1), la utilizzò facendola “pronunciare” a una sorta di pupazzo che imitava Sergio Leone, dato che il regista si rifiutò di parteciparvi. Viene ora riproposta, dopo quarantacinque anni, con un testo che inquadra l’opera complessiva (western) dell’artista.
10,00 9,50

Dino Buzzati e il cinema

Giancarlo Zappoli, Claudia Bersani

Libro: Libro in brossura

editore: Book Time

anno edizione: 2022

pagine: 72

Buzzati, che si definiva “scrittore per hobby” e “pittore prestato alla letteratura”, abbraccia e spazia dal neorealismo al fantastico, dal fumetto alla cronaca nera e con il romanzo Un amore sorprende e spiazza molti per la tematica così lontana da quelle affrontate nelle altre sue opere. I sei testi di cui ci occupiamo in questo libro sono molto diversi fra loro, ma in comune hanno il fatto di essere stati trasposti sul grande schermo in tempi e da registi diversi. Si è deciso quindi di trattarli nell’ordine di uscita in sala. Quanto di quelle atmosfere che Buzzati aveva così ben delineato sulla carta si ritrova anche nei film realizzati? Quali aspettative vengono invece deluse? E infine, in quale forma ritroviamo sullo schermo la filosofia buzzatiana? Queste le domande a cui si è cercato di rispondere.
9,00 8,55

John Steinbeck al cinema

Massimo Moscati

Libro: Libro in brossura

editore: Book Time

anno edizione: 2022

pagine: 76

John Ernest Steinbeck (27 febbraio 1902-20 dicembre 1968) è stato uno scrittore statunitense. Ha studiato per un certo periodo alla Stanford University, ma nel 1925 ha abbandonato gli studi per trasferirsi a New York. Dopo aver brevemente lavorato al «New York American», torna a Salinas. Il suo primo libro, "La Santa Rossa", un romanzo storico scritto nel 1929, non ha successo. Il secondo romanzo, invece, "Pian della Tortilla" (1935), gli fa ottenere il primo premio letterario, la medaglia d’oro per il miglior romanzo scritto da un californiano, assegnata dal Commonwealth Club of California. E con questa storia umoristica raggiunge la notorietà. A breve giro pubblica "La battaglia" (1936) e "Uomini e topi" (1937). Segue quello che viene considerato il suo miglior lavoro, "Furore" (1939). Nel 1940, quando il romanzo viene adattato per lo schermo, riceve il premio Pulitzer. Altri romanzi arriveranno, come il grande "La valle dell’Eden" (1952). Nelle sue opere, Steinbeck ritrae spesso personaggi della classe operaia che affrontano la Grande depressione in California, esprimendo sensibilità e compassione verso i più deboli. Molti dei suoi romanzi sono stati adattati per il cinema e lo stesso Steinbeck ha spesso partecipato anche in veste di sceneggiatore (di film e documentari) riuscendo a conoscere a fondo i meccanismi di Hollywood.
9,00 8,55

James Joyce e il cinema

Marcello Fanfoni

Libro: Libro in brossura

editore: Book Time

anno edizione: 2022

pagine: 80

Fu un commento casuale della sorella Eve, nostalgica dei cinematografi di Trieste, a scatenare in Joyce un’inedita frenesia imprenditoriale: a Dublino mancava una sala cinematografica, e lui stesso vi avrebbe rimediato. Senza un soldo, se non quelli spesi per l’alcol, Joyce si mise alla ricerca di finanziatori. E li trovò. A fine ottobre affittò un edificio al 45 di Mary Street e due mesi dopo il primo cinematografo dublinese, il Volta, aprì i battenti. Ma l’avventura, purtroppo, non andò come aveva sperato. Una nuova pagina nella storia di James Joyce, in cui si racconta anche il rapporto tra il cinema e le sue opere: riuscirà il grande schermo a riprodurre la ricchezza e la voluttuosità della prosa joyciana senza che il film si riduca a mere e asciutte «citazioni dal libro con diapositive»?
9,00 8,55

Ernest Hemingway e il cinema

Pino Farinotti

Libro: Libro in brossura

editore: Book Time

anno edizione: 2022

pagine: 80

Hemingway invade le sue pagine come attore protagonista, accredita se stesso come scrittore eroe. Esibisce coraggio, forma fisica, giudizio sicuro. L’intensità è quella di una fiamma ossidrica e dunque nel tempo, vita e scrittura intrecciandosi, hanno prodotto un attrito che ha portato Ernest in quella cantina, quella domenica, il 2 luglio 1961. Chiusura di una vita vissuta in continua iperbole. Larghissime le sue esperienze di uomo e artista. Un’espressione completa può essere rilevata nella traiettoria dei Quarantanove racconti che, scritti in tempi diversi, raccolgono le classiche esperienze e le passioni dello scrittore: la guerra, la caccia, la pesca, la corrida, una certa violenza connaturata e trasmessa. L’unità profonda e “fisica” fra la ricerca dello stile e il dolore per i destini dei suoi personaggi hanno prodotto un linguaggio narrativo che fanno di Ernest Hemingway un modello unico e imprescindibile del Novecento.
9,00 8,55

Dickens e il cinema

Giancarlo Zappoli

Libro: Libro in brossura

editore: Book Time

anno edizione: 2022

pagine: 64

Charles Dickens è l’autore di romanzi universalmente riconosciuti come capolavori immortali. Ma quanto del carattere e delle vite di Oliver Twist, David Copperfield, Nicholas Nickleby si riferiva alle esperienze vissute dallo scrittore? Molto più di quanto comunemente si pensi. L’autore di Canto di Natale non era certo uno Scrooge, anzi, il suo interesse per le condizioni dei più umili si manifestava in tutte le sue opere. Scrivere era per lui anche un modo per esorcizzare un’infanzia non serena. Il cinema ha compreso questo secondo livello di lettura? Le condizioni di vita e di lavoro nell’Inghilterra dell’800 sono state definitivamente superate oppure riproporle oggi ha ancora un significato? Le trasposizioni sullo schermo hanno rispettato i suoi testi? Quanto li hanno distorti o modificati, tenendo comunque sempre presente la diversità dei linguaggi? Giancarlo Zappoli affronta questa relazione tra la vita dello scrittore, le sue opere e le loro riletture cinematografiche e televisive anche con la consapevolezza che Dickens è stato un maestro della serialità narrativa e che pertanto, in alcuni casi, la lunga durata si è presentata come uno strumento versatile per offrire il giusto spazio temporale a romanzi in cui personaggi e situazioni si susseguono senza sosta. La differenza, come sempre, l’hanno fatta gli sceneggiatori, i registi e gli attori.
9,00 8,55

Shakespeare e il suo cinema

Fabrizio Sebastian Caleffi

Libro: Libro in brossura

editore: Book Time

anno edizione: 2022

pagine: 64

Caleffi ama raccontarsi con le parole «Je so’ pazzo je so’ pazzo/ ho il popolo che mi aspetta/ e scusate vado di fretta/ [...] je so’ pazzo/ ed oggi voglio parlare»: di Shakespeare e del cinema da (di) Shakespeare. Caleffi conosce il tema dalle due prospettive, dall’alto e dal basso. E, come ama fare, gioca col Bardo. È come se fosse seduto con lui a un tavolino sorseggiando un aperitivo. È come se gli proponesse dei format diversi da quelli che, da oltre quattrocento anni, diecimila, centomila volte sono stati proposti: profondi, colti, intelligenti, appropriati. È da questi aggettivi che Caleffi intende scappare. Così, in ogni senso e nonsense, le sue incursioni culturali sono piratesche e insofferenti di ogni regola precostituita. Ma c’è del metodo in questo non-metodo. Qui si viaggia in tutte le direzioni fra testi e contesti, in una sintesi di fiction e docufiction, supposizioni biografiche e biografie romanzate, e la prospettiva storica è tutto tranne che cronologica. Il teatrante Caleffi, da narratore, narra. E si mette in gioco, giocando col suo Shakespeare, da attore ad attore, da commediografo a commediografo, da regista a poeta. Ma l’autore, in quella che chiama ouverture, esce dal gioco e dal sogno, ritrova le dimensioni e, in una sorta di excusatio e di promemoria, evoca due momenti apicali della letteratura e dell’incanto: il monologo di Amleto e quello di Antonio nel Giulio Cesare. Naturalmente non tradisce se stesso, li (ri)traduce.
9,00 8,55

Agatha Christie dalla pagina allo schermo

Silvia Stucchi

Libro: Libro in brossura

editore: Book Time

anno edizione: 2022

pagine: 76

Come ha potuto una compita signorina vittoriana di buona famiglia diventare la giallista più celebre del pianeta, il cui nome è ancora oggi sinonimo di geniale rompicapo? Come è possibile che un’amabile signora inglese, in completo di tweed e con l’immancabile filo di perle, per oltre cinquant’anni abbia costruito la sua carriera di scrittrice sul racconto di delitti perpetrati con crudeltà e astuzia? Da quale fervida fantasia creatrice sono scaturite due delle figure di investigatori più famosi e amati al mondo, entrambi “nati anziani”, il piccolo belga ossessionato dall’ordine e dalla simmetria, Hercule Poirot, e la vecchia signorina di campagna dall’intuito infallibile, Miss Jane Marple? E quanti attori e attrici si sono cimentati, nel corso dei decenni, a vestire, con maggiore o minore successo, i panni di questi due detective? In questo volume, Silvia Stucchi esamina caratteri e costanti della produzione di Agatha Christie e alcuni fra i suoi più noti adattamenti cinematografici e televisivi, evidenziando quanto poco convenzionale sia stata la personalità di questa autrice e cercando di individuare la chiave del suo imperituro successo.
9,00 8,55

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