Carocci: Studi storici Carocci
Da Mosca a Livorno. Alle origini del Partito comunista italiano
Luciano Marrocu
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 128
La vicenda ricostruita nel volume ha inizio a Mosca tra il luglio e l'agosto del 1920, quando delegati di partiti e gruppi politici di tutto il mondo, che guardano alla rivoluzione bolscevica come a un modello vincente, si incontrano per partecipare al ii Congresso dell'Internazionale comunista. Di lì a pochi mesi, nel gennaio del 1921, due degli italiani al centro delle discussioni di Mosca – Giacinto Menotti Serrati e Amadeo Bordiga – si ritrovano a Livorno per il XVII Congresso del PSI. Dal loro confronto e dalla loro lacerante separazione nascerà il Partito comunista italiano. Quella che si gioca tra Mosca e Livorno è una partita a tre, con Filippo Turati, Serrati e Bordiga chiamati a interpretare le anime stori- che del socialismo italiano: la riformista, la massimalista, la rivoluzionaria. Con l'Internazionale comunista nella parte del mozartiano Commendatore. Mentre Gramsci, dall'interno del nascente comunismo italiano, entra nella discussione con una voce tutta sua.
Eugenio di Savoia, stratega militare. Le campagne antiottomane nell'Europa centrale (1683-1718)
Gizella Nemeth Papo, Adriano Papo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 480
Il principe Eugenio di Savoia è stato uno stratega militare di prim'ordine, oltreché un eccellente uomo politico e un abile diplomatico, una personalità geniale, altresì dotata di uno spiccato senso artistico. Come condottiero, non solo tenne testa alle armate del Re Sole in Italia e sul fronte renano, ma combatté con successo anche contro i turchi in Ungheria e nei Balcani, contribuendo in maniera decisiva alla liberazione dell'Europa centrale dalla dominazione ottomana. Il volume racconta la sua storia, dall'esordio come volontario nella liberazione di Vienna (1683) alle campagne antiturche del 1683-88 dove si distinse nella riconquista di Buda (1686). La celeberrima battaglia di Zenta dell'11 settembre 1697 rappresenta il capolavoro strategico del principe sabaudo, ora comandante supremo dell'armata imperiale in Ungheria. Dopo aver partecipato, con alterna fortuna, alla guerra di successione spagnola, si ripresentò sul fronte antiottomano vincendo a Petrovaradino (1716), prendendo Temesvár/Timisoara (1716) e riconquistando Belgrado (1717), imprese grazie alle quali raggiunse l'apice della carriera militare.
Il mondo impaginato. Geografia, viaggi e consumo culturale nel primo Ottocento
Giulio Tatasciore
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 144
Il primo Ottocento è una stagione d'oro per viaggiare con l'immaginazione. Nelle principali città europee si moltiplicano le occasioni di intrattenimento concepite per trasportare l'osservatore in altri luoghi o, viceversa, per materializzare siti e costumi esotici davanti agli occhi degli spettatori. Nel frattempo, la geografia si impone come una scienza moderna e il gusto per il pittoresco raggiunge un pubblico ormai generalista, affamato di informazioni sul globo, sui fenomeni naturali, sulle innumerevoli varietà umane. Tra erudizione, stereotipi e consumo culturale, i processi di messa in pagina del mondo conoscono una fortuna inedita e invadono il mercato editoriale, gli spazi espositivi, la sfera politica. Il volume esplora l'intreccio di saperi, comunicazione e immaginario di viaggio attraverso quattro percorsi tematici che hanno come epicentro la Parigi romantica.
Una cultura delle armi. Identità maschile e società di tiro nell'Impero tedesco (1871-1914)
Nicola Camilleri
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 212
Negli anni precedenti alla Prima guerra mondiale, nell'Impero tedesco migliaia di uomini frequentavano i poligoni e s'incontravano periodicamente nelle sale delle società di tiro. Esercitarsi con le armi era un'attività del tempo libero dal forte significato tradizionale e culturale. Espressione di una sociabilità patriottica autenticamente maschile, le società di tiro rivendicavano una nobile origine nelle antiche milizie che difendevano città e villaggi in età tardomedievale e moderna. Questa tradizione della cittadinanza armata assunse nuovi significati nei secoli a venire e la difesa soprattutto morale della comunità divenne il primo scopo delle società di tiro moderne. Ma che cosa rimase dell'antica vocazione militare di queste associazioni? E perché così tanti uomini comuni si divertivano ad imbracciare il fucile e a esercitarsi a sparare? Sulla base di un'analisi ravvicinata delle società di tiro tra il 1871 e il 1914, il libro offre un ritratto dell'Impero tedesco e delle sue tensioni in un periodo segnato da nazionalizzazione ma anche da colonizzazione ed emigrazione. Superando la benevola lettura che le considerava un'espressione di puro disimpegno, le società di tiro appaiono una colonna dell'ordine sociale dal forte carattere normativo e non estranee all'uso della violenza.
Alla prova del terrorismo. La legislazione dell'emergenza e il dibattito politico italiano (1978-1982)
Chiara Zampieri
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 436
Tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, l'Italia fu uno dei teatri principali della pesante ondata terroristica che colpì simultaneamente diverse aree geografiche del mondo, con un'escalation fra il 1978 e il 1982. Il terrorismo entrò a far parte della quotidianità di milioni di italiani e venne percepito come una minaccia in grado di mettere in pericolo la democrazia. Davanti a un fenomeno così rilevante e insidioso, quale fu la reazione dello Stato italiano? In che modo fu valutato dalla sua classe dirigente? Che incidenza ebbe questa forma di criminalità su una fase tanto magmatica a livello nazionale e internazionale? Quale impatto ebbe, infine, sulla tenuta della democrazia italiana? Attraverso l'analisi dei documenti d'archivio, degli atti parlamentari, della stampa di partito e delle riviste giuridiche specializzate, il volume affronta questi interrogativi ricostruendo il dibattito politico attorno alla risposta legislativa e operativa agli eventi che, dal sequestro Moro al caso Dozier, sconvolsero il nostro paese.
Filomena, la regina delle selve
Valentino Romano
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 216
Il 16 febbraio del 1915 si spegneva in una casa del centro di Torino la vedova Filomena Valperga: i funerali, celebrati con i conforti della religione, furono quelli di una donna pia, da tutti conosciuta e rispettata come benefattrice. Eppure, quella donna, in gioventù, aveva percorso, con le pistole e con il cuore, i boschi della Baronia avellinese ed era entrata nella leggenda come la brigantessa Filomena Pennacchio, regina delle selve, criminale per alcuni ed eroina per altri. L'obiettivo del libro è sottrarre lei e le sue compagne d'avventura alle contrapposte letture ideologiche che ne manipolano l'agire, riconducendole tutte nello spazio più naturale della storia di genere, per testimoniare il dazio di sangue e sofferenze che tutte costoro pagarono alla costruzione della Nuova Italia.
Antisemitismo di carta. La stampa italiana e la persecuzione fascista dei giornalisti ebrei
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 316
Il volume ripercorre le vicende dei giornalisti “ebrei” perseguitati in Italia dalle istituzioni politiche e corporative a seguito delle leggi razziali. A partire dal 1938, professionisti, pubblicisti, iscritti agli elenchi speciali dichiarati di “razza ebraica” subirono pesanti condizionamenti, dalla discriminazione all'espulsione dall'albo. La ricostruzione delle loro esperienze – e di quelle delle testate in cui lavoravano – permette di aprire una finestra sulle responsabilità della classe giornalistica in epoca fascista, quando la stampa nazionale divenne una delle espressioni più emblematiche dell'accelerazione totalitaria del regime e il principale motore della campagna antisemita che ne era alla base. Scritto da storici dell'età contemporanea e della letteratura, il libro intende contribuire all'avanzamento della comprensione delle più intime connessioni tra antisemitismo e modernità, tra società di massa e informazione, tra universi professionali e regimi politici, tra giornalismo e potere.
Appunti sulle eresie dei secoli XI-XIII
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 166
Gli "Appunti sulle eresie dei secoli XI-XIII" sono un'opera ritrovata di Delio Cantimori. Nati da una serie di lezioni tenute all'Università di Pisa nel 1945, consentono di entrare nelle aule universitarie di una città liberata da pochi mesi dall'occupazione nazifascista e di ascoltare la voce di uno dei più autorevoli storici italiani del Novecento. Al centro di questi suoi appunti sta un tema molto distante dall'attualità di allora: gli eretici e le eresie dei secoli centrali dell'età medievale, che l'autore trasforma in un'occasione per riflettere sulla definizione stessa di eresia e sulla natura degli eretici.
L'impero e la nazione. I britannici e il Risorgimento italiano (1848-1870)
Alberto Stramaccioni
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 220
L'ultima DC. Il cattolicesimo democratico e la fine dell'unità politica (1974-1994)
Daniela Saresella
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 244
Il volume prende in esame una componente finora poco analizzata degli ultimi anni della Democrazia cristiana, cioè quei settori cattolico-democratici che cercarono di rinnovare il partito o comunque intesero individuarne una nuova collocazione politico-culturale: furono loro tra i protagonisti della diaspora che portò alla fine dell'unità politica dei cattolici. Il referendum sul divorzio, nel 1974, costituì per molti l'avviso che la DC non era più adatta a rappresentare unitariamente la posizione dei cattolici. Si guardò al PCI e al rinnovamento che stava vivendo con la segreteria di Berlinguer, e non mancò chi, in occasione delle elezioni del 1976, si candidò pur da indipendente nelle sue liste; altri diedero vita all'esperienza della Lega democratica, che tenne insieme personaggi della cultura cattolico-liberale come Scoppola, Ruffilli e Lipari – fiduciosi di un possibile rinnovamento della DC – e credenti vicini alla cultura cattolico-sociale come Ardigò, Paolo Prodi e Paolo Giuntella – convinti della necessità di creare invece un nuovo soggetto politico. La disillusione per come De Mita dirigeva il partito andò crescendo negli anni Ottanta, mentre Leoluca Orlando inaugurava, con l'appoggio di Sergio Mattarella, l'esperienza della “Primavera di Palermo”. La fondazione del movimento della Rete, nel quale confluirono molti giovani, fu poi tra i primi segnali della fine prossima dell'unità politica dei cattolici, che si sarebbe esplicitata in occasione delle elezioni del 1994. Non si trattava certo della conclusione del cattolicesimo politico, ma dell'inizio di un suo nuovo protagonismo all'interno della più vasta cultura progressista avviata da Romano Prodi, che aveva avuto il suo esordio politico proprio nella Lega democratica e che nel 1996 diede vita all'Ulivo.
Nello specchio della scrittura. Autobiografia e storia dell'arte tra Otto e Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 292
Il volume offre un primo sguardo sui temi della scrittura autobiografica degli storici dell'arte. Partendo dagli studi dell'ego-histoire avviati dagli storici e dalle storiche, qui presenti con i contributi della prima parte, i saggi indagano le molteplici forme di autonarrazione intellettuale le quali, nel veicolare una consapevole traccia di sé, hanno concorso al delicato processo di legittimazione del mestiere dello storico dell'arte. Ne sono esempio le reminiscenze di J. A. Crowe, le riflessioni aforistiche di M. J. Friedländer, i diari di B. Berenson, le autobiografie di K. Clark e i frammenti autobiografici di C. L. Ragghianti. A un concetto più esteso di life-writing e “autobiografiction” rispondono le novelle di V. Lee, l'impulso autobiografico di W. M. Rossetti, la scrittura-sguardo di P. Muratov e l'autoconsapevole uso di parola e immagine in S. Sontag. Storia dell'arte e letteratura si intrecciano poi nella riflessione sulle opere di J. Vermeer, nel soggettivismo inquieto di F. Arcangeli, nell'eccentrica visione di A. Boatto e nelle molteplici storiografie di T. Cole.
Micropolitica della rappresentanza. Dinamiche del potere a Venezia in età moderna
Giovanni Florio
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2024
pagine: 400
Per tutta l'età moderna Venezia rimase una città-Stato dominante su un mosaico di communitates suddite dotate di autonoma fisionomia politica, giuridica e istituzionale. Ad accomunare le diverse realtà sottomesse e i loro abitanti era l'esclusione dal corpo di governo della Serenissima Repubblica: il patriziato veneziano assiso nelle magistrature di Palazzo Ducale. Attraverso un attento studio di fonti archivistiche e un costante confronto con la trattatistica politica dell'epoca, il volume indaga le strategie adottate da tali comunità e dalle loro diplomazie al fine di ovviare al diaframma imposto da una costituzione materiale che, definendole suddite e trattandole da tali, le vedeva formalmente escluse da aree, istituzioni e processi decisionali riservati al patriziato veneziano.