Centro di Cultura e Storia Amalfitana: Biblioteca amalfitana
La Costiera Amalfitana. Storia di un paesaggio europeo
Dieter Richter
Libro: Libro in brossura
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2025
pagine: 150
La Costiera Amalfitana è una delle grandi meraviglie d'Italia. Quando cadde l'Impero romano e il Paese fu sconvolto da guerre e invasioni barbariche, su questa inospitale costa rocciosa a picco sul mare si insediarono i primi coloni in fuga dai grandi centri. Lo sguardo sul mare avvistava il nemico, le numerose grotte offrivano riparo. Ma lo sguardo sul mare suscitava anche il desiderio di andare lontano, facendo nascere l'economia della futura Europa, il commercio marittimo. Delle meraviglie della Costiera fa parte anche il paesaggio. Vi è inscritto il lavoro di generazioni, che con l'arte dei terrazzamenti trasformarono i ripidi dirupi in giardini pensili. Ogni limone amalfitano nel mondo è messaggero di questa meraviglia. All'inizio dell'Ottocento, la Costiera acquistò nuovamente dimensioni europee. Diventò la culla del Romanticismo. Ebbe inizio allora la sua storia bisecolare di regione turistica e, nel Novecento, anche di rifugio precario di esuli e liberi pensatori. I visitatori stranieri hanno contribuito non poco a conferire un'impronta a questo paesaggio e a marcarlo con segni culturali. A loro viene prestata particolare attenzione. Dieter Richter, legato anche personalmente da più di quarant' anni a questa striscia di terra, racconta una storia ricca di eventi e visioni, di uomini e idee, che ha improntato in modo determinante lo sviluppo dell'Europa moderna. «Il libro invita a riflettere sulla relazione tra spazio, cultura e identità» («Frankfurter Allgemeine Zeitung»)
L'Italia Meridionale nel Medioevo. Un centro politico, culturale ed economico (secoli V-XIII)
Libro: Libro in brossura
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2025
pagine: 485
Per chi si interessa di Medioevo europeo l'Italia Meridionale rappresenta probabilmente la "regione" per la quale sono più indicate le espressioni un po' abusate, ma ancora di sicuro impatto, quali "crocevia di culture", "crogiolo di popoli", "società multiculturale" e via dicendo. Anche se chiaramente influenzate da dibattiti moderni, a loro volta il prodotto di fenomeni attuali, quali la globalizzazione, il declinare e il ritorno dei nazionalismi o le dinamiche dei rapporti interreligiosi, tutte queste formule se pure peccano di presentismo colgono tuttavia un aspetto centrale: la complessità della storia del Mezzogiorno nel medioevo. Tale complessità è data dalla compresenza di genti di lingua, diritto e religione diversa, dal coesistere di sistemi di governo di differente natura e grandezza, dallo sviluppo di reti economiche diverse e in competizione fra loro, così come dal contrasto fra gli ambienti urbani e quelli rurali, peninsulari e insulari. L'Italia a sud di Roma, la Sicilia e la Sardegna erano quindi nel Medioevo sia un'area di confine, se vista dai maggiori centri di potere dell'epoca, come le capitali dei Franchi, Costantinopoli, il Cairo e Baghdad, ma anche un'area di fermento culturale e religioso così come di intensa attività commerciale. La storia dell'Italia Meridionale nel Medioevo è perciò intricata, tanto da non poter essere iscritta in un'unica definizione capace di coglierne tutti i significati e di offrire una narrazione totalmente coerente.
Per una memoria storica del territorio. Le istituzioni monastiche nella Costa di Amalfi tra Medioevo ed Età Moderna
Andrea Cerenza
Libro: Libro in brossura
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2024
pagine: 470
Qualcuno ha scritto di un legame forte, profondo e inestricabile, tra l'amore per la vita e l'amore per la storia, tra esperienza scientifica e intellettuale da un lato e capacità umana d'intendere e di ascoltare sé stessi e gli altri, proprio il legame che si mostrerà ai lettori, per sottile ma nitida filigrana, se rileggono insieme con attenzione - quasi riflettendoli in un gioco di specchi - i frutti del lavoro scientifico ed i momenti più significativi, in questo stesso volume riproposti, del viaggio nel mondo di Andrea Cerenza (* 20.01.1930 - † 03.06.2022), storico attento e generoso organizzatore di cultura. Egli rimane presente in queste pagine e nell'eredità di sollecitudine civile lasciata al territorio, anche per il tramite del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, sua creatura, di cui fu il primo Presidente dalla fondazione nell'anno 1975 al 2000. Le sue ricerche hanno avuto quale ambito privilegiato quello della storia della Chiesa, anzi, più precisamente, delle istituzioni monastiche in età medievale e moderna nel territorio amalfitano. Il decennio degli anni Ottanta sarà quello di maggiore produttività del Cerenza studioso, merito non da poco se si tiene conto che, nello stesso periodo, l'attività del Centro ferveva ormai di iniziative congressuali di respiro internazionale, e non solo. Sicché giustamente, proprio in questo tempo si colloca la più fiorente ed esaltante stagione editoriale di fonti documentarie e saggistica di storia, arte e cultura identitaria amalfitana. In questa severa e faticosa "stagione"… mi sembra di trovare ulteriore testimonianza della sollecitudine con la quale lo studioso - mai dimentico di essere anche cittadino e docente - coinvolgeva comunità locali e scuole della Costa nella riscoperta di una storia lontana, con il fine di condurre tanti ad una più consapevole e matura premura verso il presente.
L'articolazione regionale dell'architettura romanica in Costiera Amalfitana tra l'XI e il XII secolo. Il patrimonio storico-artistico di Scala
Vincenzo Sebastiano
Libro: Copertina morbida
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2022
pagine: 303
Tra i centri interni dell'antico ducato, Scala è certamente uno dei più ricchi di storia ed arte, tra i più interessanti e validi per testimoniare la nascita e l'evoluzione dell'architettura romanica della costiera nei primi secoli del secondo millennio. Qui sono ancora presenti emergenze architettoniche e artistiche di notevole importanza che rimandano alla gloria e alla potenza delle famiglie patrizie del ducato che vi si stabilirono, in particolar modo, tra l'XI e il XIII secolo. In esse è evidente il rapporto tra l'architettura romanica locale e gli influssi e le mediazioni arabo-bizantine presenti nell'area mediterranea soprattutto nell'XI e XII secolo. In questo periodo, infatti, anche in Campania si manifestò una marcata attitudine al sincretismo e alla fusione di espressioni artistiche differenti che portò alla realizzazione di capolavori di estremo interesse che mediavano elementi stilistici latini (l'impianto basilicale), normanni (i volumi possenti e slanciati verso l'alto), arabi e islamici (visibili nelle decorazioni a motivi geometrici astratti e nelle tarsie policrome) e bizantini (riconoscibili nelle volte estradossate e a cupola e nelle absidi sempre triplici). Con questo saggio si presenta un'analisi storico-architettonica dell'intero patrimonio artistico locale medievale, riportando le descrizioni e i rilievi ma anche i ritrovamenti e le scoperte effettuate in vari anni di ricerca, al di sotto degli intonaci o tra i ruderi stessi delle strutture che conservano in parte ancora i segni di antiche decorazioni e tecniche locali, come le tarsie policrome in tufo, gli archi ogivali, le cupolette e le volte estradossate, le arcatelle cieche o incrociate. Un progetto di ricerca e di studio che rappresenta al tempo stesso uno strumento di conoscenza, mappatura, catalogazione e documentazione grafica e fotografica del patrimonio storico-artistico romanico locale e delle tracce che di esso ancora si conservano.
Essad Bey. Un genio in fuga da sé stesso
Libro: Libro in brossura
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2022
pagine: 255
Essad Bey è sicuramente uno dei più misteriosi scrittori europei del Novecento. Autore di molti libri popolari negli anni '30, si spense nel 1942 a Positano: il turbante 'arabo' che sormonta la stele presso la sua tomba suscita sempre viva curiosità fra i visitatori del locale cimitero. Nacque a Kiev (per caso) nel 1905 con il nome di Lev Abramovič Nusenbaum (poi cambiato in Nussimbaum) ma crebbe fino 15 anni a Baku, nel Caucaso. Figlio di un importante imprenditore petrolifero ebreo, perse giovanissimo la madre che si suicidò in circostanze misteriose: il suo girovagare per il mondo ebbe fine a Positano dove un'altra esule, la scrittrice tedesca (di origine ebraica) Elizabeth Castonier di lui scrisse: Un russo-turco di nome Essad Bey spuntò fuori da qualche parte insieme con una vecchia signora trasandata (Alice Schulte, la sua governante), che parlava solo russo e di cui egli affermava che un tempo era stata la sua balia. Era un uomo misterioso, che come unico documento d'identità possedeva una carta d'imbarco del Norddeutschen Lloyd, che agli occhi dei rispettosi gendarmi figurava come un passaporto diplomatico. Ammalatosi del morbo di Buerger, visse nella cittadina costiera fino alla sua morte, evitando forse il triste destino del suo amico, il commerciante o 'scrittore' (così indicato nell'elenco degli ebrei redatto dal Comune di Positano nel 1942) Albert Adler, che finì i suoi giorni ad Auschwitz.
Amalfi. Moderna nel Medioevo
John Morrissey
Libro: Copertina morbida
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2022
pagine: 247
Nell'Alto Medioevo nasceva in Costiera Amalfitana una società che appare estremamente moderna: un'agricoltura variegata che offriva fonte di sussistenza e prospettive di mobilità sociale, cooperative per il finanziamento delle attività commerciali, imprenditoria femminile, regole del lavoro garantite da un diritto marittimo di ampia fama. La disponibilità all'innovazione comprendeva praticamente tutti i settori, dalle attività produttive all'arte. Amalfi, prima Repubblica Marinara, disponeva di una vasta rete mediterranea che collegava il mondo islamico all'impero bizantino e all'Europa occidentale latina. Questo libro offre una visione d'insieme sulla storia di Amalfi nel Medioevo: cultura, scienze, tecnologia, economia e politica. Mentre contribuisce alla ricerca storica, grazie alla sua narrazione saggistica è fonte d'ispirazione per viaggiatori e appassionati di politica, per una migliore comprensione della storia e cultura non soltanto della Costiera Amalfitana ma dell'intero Mediterraneo.
Con gusto. Il Grand Tour della cucina italiana
Dieter Richter
Libro: Copertina morbida
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2022
pagine: 151
Chi, al tempo di Goethe, partiva per un viaggio in Italia, cercava il piacere per gli occhi, non le delizie del palato. Per secoli i visitatori del Nord considerarono la cucina italiana immangiabile e nociva alla salute. Maccheroni? Un ripugnante groviglio di vermi. Pizza? Una focaccia indigeribile! E addirittura i cosiddetti frutti di mare? Pfui, chi vorrà mai mangiare una cosa simile! Molto tempo è dovuto trascorrere perché la curiosità rendesse familiare il gusto estraneo. E perché la cucina italiana conquistasse il mondo. Limonai e venditori di arance ambulanti furono i primi a esportare al Nord i frutti del Sud. Poi vi portarono l'aura meridionale le gelaterie. Con l'emigrazione italiana, dapprima verso gli USA, ebbe inizio la marcia trionfale della pizza. E il «Ristorante italiano», dove i turisti tedeschi sull'Adriatico entravano con timidezza, si trasformò nel «Lieblingsitaliener», «l'italiano preferito» vicino a casa, che ha ormai conquistato anche le aree di campagna. Nel giro di solo due generazioni la cucina italiana ha modificato radicalmente la cultura culinaria. E con il concetto della dieta mediterranea, dichiarata nel 2010 dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità, l'antica utopia umana della buona vita risplende più luminosa che mai dal Sud. Dieter Richter racconta, sulla base di numerose fonti inedite, la storia di questo processo di meridionalizzazione del Nord. E spiega come «Pasta & Pizza» sia potuta diventare la cifra della modernità globale.
Amata Positano. Racconti dal Sud
Stefan Andres
Libro: Libro rilegato
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2021
pagine: 175
"Amata Positano è un florilegio di Racconti dal Sud in un duplice senso: essi sono ambientati nel Sud, innanzitutto in Italia meridionale e sono, almeno parzialmente, scritti nel Sud, durante l'emigrazione di Stefan Andres, in fuga dal terrore nazista a Positano in Costiera Amalfitana. E forse il lettore scoprirà in questi racconti un terzo significato di tale concetto: sono improntati all'esperienza, all'immaginario e alle speranze che hanno diretto lo sguardo dell'autore verso il Sud, il suo Sud personale. In questo contesto i racconti di Stefan Andres, appartenenti a vari generi narrativi, si inseriscono in una lunghissima tradizione dell'incontro tra Nord e Sud, tra la Germania e l'Italia, due paesi fratelli da secoli". (Dalla Postfazione di Dieter Richter)
Praiano identità di un territorio. Chiese, ambiente, cultura
Libro: Libro rilegato
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2020
pagine: 523
La preservazione del patrimonio culturale e dell'ambiente naturale e umano in prospettiva di resiliente salvaguardia identitaria si configura, nella attuale fase di omologazione globale, come obiettivo imprescindibile per la sopravvivenza delle diversità e delle specificità locali. Praiano è contraddistinta, nella sua evoluzione storica, da un peculiare modello di sviluppo: dopo l'apogeo del Ducato medievale, l'esiguo abitato composto dai due borghi di Pelagianum e Vectica Maior, che nel secolo XVI ascese al rango di Universitas hominum, conobbe - alla stregua degli altri Centri della Costa d'Amalfi - secoli di decadenza e di isolamento, che solo il turismo, nella seconda metà del XX secolo, ha potuto validamente arginare. Agli albori del terzo millennio appare evidente che alcuni territori, come quello di Praiano, anche se tardivamente, si sono inseriti 'alla grande' in tale processo, con notevole giovamento per la conservazione intra moenia di quei caratteri originari che la rendono tuttora un unicum nel panorama paesaggistico e antropico d'area amalfitana. Attraverso questo volume, dedicato a tutti i cittadini di Praiano e della Costa d'Amalfi, il Centro di Cultura e Storia Amalfitana ha inteso indagare e riscoprire il genius loci dei due ridenti e straordinari siti, confidando che l'iniziativa possa loro consentire di rivisitarne il passato e di acquisire, al tempo stesso, piena consapevolezza del rilevante retaggio di risorse ancora presenti, stimolandoli ad esserne gelosi e avveduti custodi.
La pittura del '600 e del '700 a Napoli e in Costa d'Amalfi
Antonio Braca
Libro: Libro in brossura
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2019
pagine: 715
Il presente volume è il terzo di un'opera di inquadramento del patrimonio artistico presente in Costa d'Amalfi. Il primo dal titolo "Le culture artistiche del Medioevo in Costa d'Amalfi" vide la luce nel 2003. Il secondo "Vicende artistiche fra Napoli e la Costa d'Amalfi in età moderna", nel 2005. Nel frattempo nuovi studi ed aggiornamenti sono intervenuti, spesso specifici su singole opere, ma mai con una visione complessiva dell'intero territorio. Il libro sulla pittura del Sei-Settecento è organizzato su un doppio livello: quello della illustrazione delle dinamiche artistiche nella capitale Napoli attraverso il profilo dei suoi principali protagonisti, e quello delle opere presenti in Costa d'Amalfi. È stata questa una scelta voluta per consentire anche ai non specialisti di poter agevolmente comprendere e collocare le opere d'arte del territorio.
Visioni del Sud. Scritti interculturali 1988-2018
Dieter Richter
Libro: Copertina rigida
editore: Centro di Cultura e Storia Amalfitana
anno edizione: 2019
pagine: 518
"Il mio Sud è l'alterità di un mondo le cui regole non sono quelle del Nord, un Sud in cui spontaneità, magnanimità e una umanità immediata vincono sempre e fanno dimenticare i difetti della condizione umana. Il mio Sud è il punto cardinale dove anima e mente si aprono a nuove idee ed esperienze insolite. Il mio Sud è il tentativo di vedere con occhi tedeschi quando sono in Italia e con occhi italiani quando sono in Germania. Il mio Sud è infine il Sud di coloro che lo hanno visto prima di me, con ben altri occhi. Le loro visioni in letteratura e arte, in relazioni di viaggio, in poesie e romanzi, in lettere e iscrizioni, in materiali editi e inediti mi hanno accompagnato come bagaglio mentale, insegnandomi a scoprire quello che non si vede più con i propri occhi. Il mio Sud, dunque, è il tentativo di rispondere con i miei mezzi al fascino che il Sud ha sempre esercitato su di me: con la ricerca e la scrittura. Questo volume ne è la testimonianza".