Donzelli: Poesia
Spontaneamente. Testo inglese a fronte
Tess Gallagher
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 1999
pagine: 192
Fiori. Manuale di poesia per chi va a piedi
Peter Waterhouse
Libro
editore: Donzelli
anno edizione: 1998
pagine: 108
È presto ancora. Testo greco a fronte
Odisseas Elitis
Libro: Libro rilegato
editore: Donzelli
anno edizione: 2011
pagine: 334
Parole del tempo
Lorenzo Calogero
Libro: Libro rilegato
editore: Donzelli
anno edizione: 2010
pagine: XXX-220
"Mandai lettere d'amore ai cicli, ai venti, ai mari, a tutte le dilagate forme dell'universo. Essi mi risposero in una rugiadosa lentezza d'amore per cui riposai su le arse cime frastagliate loro come su una selva di vento. Mi nacque un figlio dell'oceano." (Lorenzo Calogero).
I mondi
Guido Mazzoni
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2010
pagine: 66
Guido Mazzoni è nato nel 1967. Ha vissuto e lavorato a Pisa, Parigi, Londra e Chicago. Insegna letteratura all'Università di Siena. Ha scritto i saggi "Forma e solitudine" (Marcos y Marcos, 2002) e "Sulla poesia moderna" (Il Mulino., 2005). Questo è il suo primo libro di poesie.
Ecco il mio nome. Testo arabo a fronte
Adonis
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2009
pagine: 192
"Diremo la verità:/ noi siamo l'assenza/ non ci ha generato un ciclo né la polvere/ siamo schiuma che evapora dal fiume delle parole/ ruggine in ciclo e le sue costellazioni/ ruggine nell'esistenza!" Adonis
Mi capirebbero le scimmie. Poesie (1928-1944). Testo ungherese a fronte
Miklós Radnóti
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2009
pagine: 155
Uno dei massimi poeti ungheresi del novecento, Miklós Radnóti è rimasto sino ad ora quasi sconosciuto in Italia. In occasione del centenario della nascita, il volume propone al lettore italiano una sua ampia antologia, curata e tradotta da Edith Bruck. Nato a Budapest nel 1909, Radnóti ha avuto una vita estremamente difficile, stroncata nel 1944, a soli 35 anni, nel modo più indegno. Una lingua innovativa, ma universale la sua che testimonia un cuore eroico, lo specchio di una personalità fuori dal comune, quella di un uomo capace di restare fedele a se stesso e alla sua patria-patrigna fino all'ultimo giorno, fino alla pallottola che lo colpì alla nuca, quando ormai era già stremato dai lavori e dalle marce forzate tra i diversi campi in Romania, in Serbia, in Ungheria. Eppure, né le umiliazioni estreme né i lavori disumani, a cui fu condannato per la sua origine ebraica, ne hanno mai piegato l'umanità, la libertà interiore, accrescendone piuttosto la coscienza civile ecumenica, la lucidità nello scrivere, testimoniare. Per Radnóti la matita era un'arma, per continuare fino all'ultimo minuto a comporre versi, come nel caso di quell'ultima poesia, trovata nella tasca del suo impermeabile quando nel 1946, dopo che i suoi resti furono riesumati dalla fossa comune ad Abda, vicino al confine con l'Austria, quando Radnóti ricevette finalmente una degna sepoltura.
Menhir
Antonio Prete
Libro: Copertina morbida
editore: Donzelli
anno edizione: 2007
pagine: 131
L'esordio alla poesia di uno dei massimi studiosi di letteratura italiani. Una biografia interiore, estesa in un ventaglio molto vasto di registri, di toni, di misure, ma unificata dalla presenza forte della natura. Una natura percepita come lingua del paesaggio ma soprattutto come silenzioso mostrarsi delle cose, come movimento di apparizione e sparizione, come annuncio e declino, come fulgore e ferita. La presenza - dei viventi e delle cose confina, in questi versi, con l'ombra di un senso che sempre si ritrae, fluttuante tra l'impossibile e il metafisico. Temi e motivi propri dei libri teorici e critici di Prete (la luce e l'ombra, l'elemento stellare e lunare, la vertigine della parola) affiorano consegnati alla musica del verso. Il titolo è un omaggio al paesaggio salentino, da cui l'autore proviene, terra dove si possono incontrare quelle misteriose antiche pietre. E indica il senso della verticalità, della interrogazione estrema e in certo senso originaria che trascorre in questi versi.
Un tempo gli alberi avevano gli occhi. Testo rumeno a fronte
Ana Blandiana
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2004
pagine: 189
Ana Blandiana è una delle voci liriche rumene più suggestive: una fama letteraria accompagnata dalla rilevanza del suo impegno civile e costruita attraverso una serie di volumi di versi e prosa fantastica che hanno definito via via la sua personalità creativa. La sua opera è un'incessante meditazione sulla creazione artistica e sulla natura umana: la purezza e la caduta nel peccato, la morte e la sopravvivenza, l'amore come aspirazione all'assoluto e insieme fuga dalla materialità contingente conferiscono alla sua poesia una dimensione fuori dal tempo. Il suo obiettivo è una solenne semplicità, che pone al centro del suo cosmo cose mortificate, vilipese e disadorne, anche se vive e trepidanti come la misteriosa natura dei paesaggi rumeni.

