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Astrolabio Ubaldini

La sintesi dello yoga. Volume Vol. 2

Aurobindo (sri)

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 312

In occasione del 150° anniversario della nascita di Sri Aurobindo vede la luce una nuova traduzione in tre volumi del suo capolavoro, condotta sull’ultima edizione inglese delle opere complete, “Collected Works of Sri Aurobindo” (CWSA). Grazie al lavoro degli archivisti dell’Ashram di Pondicherry, molti refusi sono stati corretti e varie revisioni autografe ritrovate tra i manoscritti sono state vagliate e incorporate, finché si è giunti a un testo critico che può considerarsi definitivo. Questo secondo volume della nuova edizione contiene la seconda e la terza parte dell’opera, rispettivamente intitolate “Lo yoga della conoscenza integrale” e “Lo yoga dell’amore divino”. Per Aurobindo l’unica conoscenza che può definirsi tale è la conoscenza ultima, e tutta la sua trattazione è volta a indicare all’anima individuale la via verso la conoscenza unitiva con Quello, il sé universale. “Come obiettivo primario della nostra conoscenza”, scrive, “dobbiamo riconoscere la realizzazione del sé supremo in noi stessi, più che negli altri o quale Signore della natura o come il tutto; la priorità assoluta dell’individuo, infatti, è arrivare alla verità suprema del proprio essere, mettere ordine in se stesso, chiarire le proprie confusioni, riconoscere le proprie false identificazioni, arrivare alla vera concentrazione e alla vera purezza di quella verità in modo da conoscerne la sorgente e raggiungerla”. Il sé, che coincide con il Signore e con il brahman, è ciò che bisogna conoscere per conseguire l’unità con esso e per vivere immersi in questa unità. Lo yoga della conoscenza integrale si spinge poi oltre: il suo punto di arrivo è trasfondere la luce ricevuta dallo spirito nel regno della materia, del corpo, che diventa un veicolo perfetto per la manifestazione della coscienza, della forza e della gioia del Divino, generando così la condizione più alta dell’esistenza e dell’attività su questa terra. Questa conoscenza autentica stabilisce una connessione diretta con l’amore, poiché “la perfetta conoscenza conduce all’amore perfetto e la conoscenza integrale conduce a una ricchezza infinitamente varia e completa dell’amore”. L’amore è visto come il coronamento di tutto l’essere, l’apice della gioia più completa, la pienezza della beatitudine divina nell’unione.
29,00 27,55

Eutonia. Una via per la consapevolezza corporea

Gerda Alexander

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 208

Nata nella seconda metà del secolo scorso in Germania dalle intuizioni e dal profondo lavoro di ricerca di Gerda Alexander, e da lei definita “una via occidentale attraverso cui fare esperienza dell’unità di corpo e spirito”, l’eutonia si colloca a pieno titolo nel contesto europeo di nuova attenzione al corpo e alla sua stretta interconnessione con la dimensione psicologica ed emotiva dell’essere umano, e si sviluppa in seguito principalmente nell’ambito della danza e in quello terapeutico. Come altri geniali pionieri nel campo delle tecniche corporee, Gerda Alexander partì da una grave limitazione personale: una diagnosi di poliartrite reumatoide che ricevette a soli quattordici anni. Da allora, la sua vita fu consacrata alla ricerca di un modo più funzionale di muoversi. La ricerca di un ‘corpo eutonico’ è dunque innanzitutto la ricerca di un corpo più cosciente dei propri mezzi e dei propri limiti, in grado di porsi in un rapporto consapevole con l’ambiente esterno e con l’altro. Attraverso gli strumenti dell’eutonia, praticata in gruppo e incentrata su piccoli movimenti volti a risvegliare le capacità propriocettive dell’individuo, ognuno può imparare a osservare e riequilibrare la tonicità del proprio sistema muscolare, migliorando le funzionalità del sistema neurovegetativo, di quello circolatorio e della respirazione. L’interesse terapeutico di Gerda Alexander non rimase circoscritto alla dimensione individuale ma si inserì pienamente anche in ambito pedagogico. Interessata alle teorie di Maria Montessori, si dedicò a sua volta alla ricerca di un nuovo modo di intendere il rapporto educativo tra bambino e adulto. L’eutonia trovò anche grande applicazione nell’ambito musicale, in particolare nel lavoro con le orchestre e con gli strumentisti, oltre che nell’ambito della riabilitazione medica. Un ‘corpo eutonico’ respira organicamente e ha una postura migliore, poiché ha imparato a sfruttare al meglio il rapporto con la forza di gravità. È una ricerca continua e quotidiana, che permette, come amava dire Gerda Alexander, di “sapere ogni giorno qualcosa di più su questo corpo che abbiamo ricevuto”. Preambolo di Alfons Rosenberg. Introduzione all’edizione italiana di Maria Fonzino.
22,00 20,90

Storie di miracoli buddhisti. La recitazione del Sūtra del Loto nel buddhismo coreano

Maurizio Riotto

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 336

La prospettiva del miracolo per chi si trova in situazioni di difficoltà estreme e della ricompensa ultraterrena per chi continua a mantenere la fede in ogni frangente è un topos comune a molte religioni e culture. Il “Pophwa yonghomjon” (‘Racconti miracolistici del “Sūtra del Loto’”) è la raccolta di centodiciotto storie, compilata in Corea dall’altrimenti sconosciuto monaco Yowon alla fine del periodo Koryo (918-1392) e incentrata sulla fede nel potere supremo del Buddha, che premia, consola e scaccia gli spiriti malvagi attraverso l’opera dei ministri del suo culto. Il testo, che attinge a fonti cinesi e coreane molto più̀ antiche, viene qui tradotto per la prima volta in Occidente ed è un esempio emblematico della ricchissima, ma ancora poco conosciuta, letteratura agiografica del buddhismo. L’opera, evocativa di immagini e circostanze che potremmo definire ‘dantesche’, era destinata a restituire fede e speranza al popolo di una Corea allora in gravissima crisi politica, ideologica e istituzionale. Ciò̀ che accomuna i vari racconti è la fede nel “Sūtra del Loto” o, più̀ estesamente, “Sūtra del Loto della Buona Dottrina” (Saddharmapundarīka-sūtra), celeberrimo classico del buddhismo mahāyāna composto in varie fasi probabilmente durante l’impero Kushana, tra il I e il II secolo. Verso il 286 fu tradotto per la prima volta in cinese e presto divenne in Estremo Oriente un’autentica scrittura salvifica, capace di elargire ricompense ultraterrene con la sua sola devota recitazione. Intorno a esso fiorì una congerie di racconti didattici ed edificanti ad usum populi, volti a risvegliare la mente e a guidare i perplessi sulla retta via del Dharma. Si tratta di un documento unico e prezioso non solo per la storia del buddhismo coreano, ma per tutti i cultori delle religioni e delle filosofie dell’Estremo Oriente.
27,00 25,65

Un cervello interconnesso. L'intreccio di percezione, cognizione ed emozione in un sistema complesso

Luiz Pessoa

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 312

Per più̀ di un secolo si è tentato di stabilire una precisa corrispondenza fra strutture anatomiche del cervello e funzioni del comportamento. È giunto il momento di abbandonare questo assioma, per più̀ ragioni. Innanzitutto, una delimitazione concreta e precisa, in base a un’anatomia fine, delle cosiddette aree deputate si è rivelata impossibile, anzi, sempre più̀ smentita dai fatti. Inoltre, le svariate aree cerebrali dove ‘ha sede’ il comportamento in realtà̀ non funzionano in modo autonomo ma presentano connessioni neuronali complesse con aree anche molto lontane, che si influenzano a vicenda; ossia il cervello si presenta piuttosto come un sistema complesso di interconnessioni tra diverse parti a un livello di complessità̀ più̀ basso, che, in interazione reciproca, producono comportamenti emergenti. Infine, neppure le spettacolari tecniche attuali di esplorazione dell’attività̀ cerebrale, che si vorrebbero chiamare a sostegno della localizzazione cerebrale di funzioni del comportamento, sono riuscite a fornirci una maggiore comprensione di come in realtà̀ funzionino le cose. A partire dagli anni quaranta del Novecento, con la nascita di discipline come la cibernetica e la biologia dei sistemi, la teoria dei sistemi complessi si è diffusa nella maggior parte dei campi della conoscenza in cui le interazioni tra gli elementi sfidano la nostra capacità di decifrare come funziona un determinato sistema. Il punto di partenza dell’indagine di Pessoa è proprio considerare il cervello un sistema complesso e interconnesso, in grado di generare la cognizione e il comportamento. Non si tratta di un sistema modulare, da comprendere una regione alla volta, ma di una rete complessa, a volte ingarbugliata, i cui fili sono inestricabilmente collegati e in reciproca e costante interazione. Facendo appello alla neuroanatomia comparata, alla biologia matematica e alla cibernetica, Pessoa dimostra come le regioni cerebrali svolgano funzioni specifiche solo quando sono immerse in una rete più̀ ampia. In questa prospettiva, anche il problema del rapporto mente-cervello assume aspetti completamente nuovi.
29,00 27,55

La musica di Gustav Mahler

Hans Heinrich Eggebrecht

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 288

Un testo per accostarsi al mondo musicale del grande compositore e per comprendere il suo modo peculiare, anzi unico, di far coincidere la musica con gli elementi più profondi del suo paesaggio interiore. Con un’indagine acuta e sempre corredata di esempi concreti, Eggebrecht penetra allo stesso tempo nella materia musicale e nel mondo interiore di Mahler, trattandoli sempre, in maniera indissolubile, come facce della stessa medaglia. Ne emerge il motivo dominante del ‘principio Mahler’: la ricerca di una risoluzione al dualismo che il compositore considerava il proprio ‘destino’, quello cioè tra la desolazione e l’ipocrisia del mondo reale e la pace e la bellezza di un mondo ‘altro’, il mondo interiore della comunione con la natura e della creazione artistica. L’indagine di Eggebrecht si basa su uno studio analitico del linguaggio musicale e dei procedimenti compositivi, e procede sempre sulla scia di brevi ma sostanziali esempi musicali. L’ascolto della musica di Mahler, dopo questo libro, appare un’esperienza nuova, straordinariamente arricchita.
28,00 26,60

I movimenti magici di corpo, respiro e mente nello yoga tibetano

Alejandro Chaoul

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 264

Che in Tibet esista una forma di yoga autoctono può sorprendere persino chi conosca il bön e il buddhismo tibetani, giacché gli insegnamenti giunti dal Tibet in Occidente, anche in tempi piuttosto recenti, si concentrano per lo più sulle pratiche di addestramento mentale, come la concentrazione e la visualizzazione. Dal punto di vista tibetano, quella del movimento magico è una tecnica per potenziare la meditazione rimuovendo gli ostacoli mentali e fisici, ma al lettore occidentale non deve sfuggire che nelle discipline asiatiche la ‘magia’ non ha molto a che fare con incantesimi e sortilegi, riguarda piuttosto gli stati interiori di trasformazione. Il movimento magico crea una trasformazione interiore e ha il potere di modificare l’esperienza del praticante e il suo stato mentale. Questo libro presenta il lignaggio del movimento magico descritto nel trattato bön dzogchen Trasmissione aurale dello Zhang Zhung, e in particolare nella “Quintessenza delle istruzioni orali”, redatta intorno all’XI o XII secolo, che insieme alla Trasmissione esperienziale di Drugyalwa Yungdrung e al Commentario dell’inizio del XX secolo di Shardza Tashi Gyaltsen (la cui traduzione è riportata in Appendice), costituisce la fonte principale degli insegnamenti per gli odierni praticanti bön, laici e monaci. Uno degli elementi che contraddistingue lo yoga tibetano è la funzione del respiro durante i movimenti; corpo e respiro non sono infatti il mero sostegno a una pratica incentrata sulla mente: ne sono l’oggetto principale; il praticante trattiene il respiro mentre muove il corpo, e lo rilascia solo alla fine del movimento, aprendo la possibilità di riconnettersi con il proprio stato mentale naturale. Solo da poco il movimento magico è praticato in Occidente, e Alejandro Chaoul, che lo ha studiato a fondo per oltre trent’anni, guida il lettore alla scoperta dei suoi segreti, illustrandone in dettaglio le pratiche e i benefici. Da ricercatore ha infatti condotto, in collaborazione con l’Istituto MD Anderson del Texas, diversi studi sugli effetti della pratica di questi movimenti in pazienti oncologici, che hanno messo in luce risultati promettenti, come la riduzione dello stress, l’eliminazione dei pensieri invasivi e una migliore qualità del sonno. Introduzione di Tenzin Wangyal Rinpoche.
24,00 22,80

Il pensiero e il silenzio

Santi Borgni

Libro: Libro rilegato

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 192

I pensieri, le preoccupazioni, l’agitazione, i desideri, la volontà di ottenere e raggiungere, la rabbia, la paura. Chi può dire di esserne immune? Tutto ciò costituisce il ‘rumore interiore’ di ogni individuo. Ci può essere una trasformazione completa di questo rumore, una sua fine o almeno un peso radicalmente diverso, affinché la chiarezza, la serenità e la calma possano trovare uno spazio più ampio tanto da governare in modo preponderante la nostra vita? L’assenza del rumore interiore è il silenzio, che non nasce dal controllo del pensiero, ma dalla conoscenza più profonda di se stessi. Da qui diventa possibile il pensiero sano, un pensiero che si muove unicamente dallo spazio interiore del silenzio. È nel silenzio che hanno radici un pensiero ordinato, la comunicazione e l’ascolto. Il testo si configura come un viaggio che costantemente invita il lettore alla conoscenza di sé. Esplora le molte sfaccettature del pensiero, dell’immaginazione, del ricordo, della conoscenza e della sensibilità, aprendosi poi alla riflessione su ciò che non è definibile: il silenzio, lo sguardo interiore, la fine dell’io, l’incontro con il sacro e con l’infinito. Un’attenzione particolare è data all’importanza del ritirarsi, a volte, da tutte le abitudini, per trovare uno spazio vuoto. L’autore condensa in queste pagine quarant’anni di riflessioni, letture, incontri, dialoghi, meditazioni ed eventi interiori ed esistenziali. Il suo scritto è un appello a scoprire, attraverso il silenzio, la fine del tempo e la semplice bellezza della vita.
18,00 17,10

Come finiscono le analisi. Paradossi della passe

Jacques-Alain Miller

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 336

Per Freud ogni analisi è destinata a inciampare su un’impasse, l’incontro cioè con l’esistenza (ipotetica) di un reale immutabile. Secondo Lacan, invece, una passe è possibile: una cura può incontrare una fine che non sia un semplice satisfecit scambiato mutualmente tra analista e analizzante, e nemmeno un abbandono, il frutto di una stanchezza o il prodotto di un’insurrezione, ma una conclusione di ordine logico. Lacan si è speso perché i suoi allievi adottassero questa procedura, ma dopo la sua morte in molti hanno cercato di sbarazzarsene. Fu salvata dall’École de la Cause freudienne, e attraverso l’Association mondiale de psychanalyse si è diffusa in Europa e in America Latina. Qual era, e qual è, l’originalità di tale procedura? Fino a prima della sua elaborazione, nelle società psicoanalitiche l’accesso a un titolo passava tramite la cooptazione del candidato da parte dei didatti. Lacan ha mandato all’aria tale modalità: sarebbe spettato a due analizzanti, ciascuno scelto dal proprio analista per il fatto di essere ancora al di qua del momento conclusivo ma in procinto di finire l’analisi, l’incarico di ascoltare il candidato, chiamato passant, e di riferire la testimonianza ricevuta al cartello della passe, al quale sarebbe spettato il compito di stabilire se il passant potesse essere insignito oppure no del titolo di AE (Analyste de l’École). La passe è andata incontro a molteplici vicissitudini, e attraverso i testi qui raccolti Jacques-Alain Miller si propone di tracciare una mappa del labirinto, portandone allo scoperto i paradossi e spronando il lettore, con Lacan, a non riposare sul sapere acquisito, a liberarsi da ogni dogmatismo, a ripensare di nuovo la Cosa freudiana, fino a reinventare la psicoanalisi, ciascuno secondo i propri mezzi.
31,00 29,45

Diario. La bellezza della vita. Edizione completa settembre–ottobre 1973, aprile 1975, agosto 1981

Jiddu Krishnamurti

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 150

Dopo il “Taccuino”, questo è il secondo libro scritto personalmente da Krishnamurti; gli altri, come è noto, sono la registrazione dei suoi dialoghi, che costituivano la sua normale modalità di comunicazione. Questa nuova edizione è arricchita da trentasei pagine inedite che Krishnamurti consegnò a Mary Zimbalist nel 1981, quando il testo era già andato in stampa. Nuove testimonianze del dialogo di Krishnamurti con se stesso che formano così, per la prima volta, un “Diario” completo. Proprio questo rivolgersi a se stesso più che a un interlocutore permette a chi lo legge di percepire un cambiamento di registro rispetto agli altri libri; una modalità inusuale e affascinante. Il libro nasce nel settembre del 1973, quando Krishnamurti comincia a tenere un diario. Per quasi sei settimane scrive quotidianamente le sue note su un taccuino. Durante il primo mese di questo periodo egli risiede a Brockwood Park, nell’Hampshire, e per il resto del tempo, a Roma. Riprenderà il suo diario diciotto mesi più tardi, mentre è in California e per l’ultima volta nell’agosto del 1981. Le giornate iniziano quasi tutte con la descrizione di qualche scenario naturale, ma solo in tre casi Krishnamurti descrive il luogo in cui si trovava effettivamente in quel periodo. Per il resto, ricorda luoghi in cui ha vissuto, e la vivacità e la limpidezza della sua memoria per gli spettacoli della natura rivelano quanto acuto fosse il suo spirito di osservazione e quanto la sua stretta vicinanza con la natura sia stata un’ispirazione costante per il suo insegnamento.
14,00 13,30

L'intelligenza del corpo in movimento. Comprendere la psiche dalla prospettiva Feldenkrais

Carl Ginsburg, Lucia Schuette-Ginsburg

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 328

Il movimento non è uno tra gli aspetti che caratterizza la vita: è proprio l’aspetto fondamentale dell’essere vivi. Lo capì Moshe Feldenkrais già negli anni settanta del secolo scorso, quando la comprensione del movimento umano era considerata solo un capitolo degli studi sull’apprendimento e sul comportamento motorio. Se pure nell’ambito delle discipline marziali e delle nascenti pratiche di consapevolezza somatica esisteva già una tradizione di osservazione di sé ‘radicata nel corpo’, e nonostante il concetto di ‘embodiment’ fosse già stato trattato dalla fenomenologia, solo recentemente le ricerche delle neuroscienze sulla sensazione e sulla percezione hanno portato all’evidenza scientifica molte acquisizioni di cui Feldenkrais fu pioniere. Il libro si articola in tre parti. La prima esplora la natura della percezione, del movimento, dello spazio e del tempo. La seconda prende in esame la questione dell’apprendimento e dello sviluppo, accanto al vasto tema degli affetti e delle emozioni, e in particolare allo stretto collegamento tra affetti, pensiero, apprendimento e sviluppo. Si tocca la questione del linguaggio e la relazione tra affetti, musica e altre forme d’arte. Nella terza parte si passa a considerare gli aspetti pratici di questo nuovo modo di pensare la vita, attraverso alcuni esempi che dimostrano come sia possibile, pensando in movimento, trovare la via per liberarsi dalle abitudini non funzionali. In tutto il libro vengono proposti brevi esercizi pratici (‘Esplorazioni’) per far sperimentare direttamente al lettore il processo di apprendimento.
29,00 27,55

Psicopatologia della consapevolezza. Un manoscritto inedito studiato e commentato da terapeuti della Gestalt

Fritz Perls

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 240

Questo manoscritto inedito di Perls ha una storia complessa, che suscita molti interrogativi in chi conosce l’opera dell’eccentrico e geniale psicoterapeuta: se questo testo del 1965 fosse stato scoperto prima, avrebbe cambiato lo sviluppo della terapia della Gestalt? Certamente si può affermare che si tratta di un’opera profetica, poiché molti dei temi qui affrontati hanno assunto nel tempo un’importanza capitale per le tante ramificazioni di quel fiume che è la terapia della Gestalt. Il valore dell’approccio fenomenologico esistenziale, il circolo ermeneutico, la relazione simpatica, la consapevolezza del qui e ora nella situazione, l’importanza della presenza e della consapevolezza per la formazione di nuove Gestalt in terapia, e quindi di esperienze che curino le esperienze, sono aspetti con cui ogni gestaltista ha avuto modo di confrontarsi. A impreziosire il testo, fornendo pregevoli chiavi interpretative, c’è il lavoro che i curatori Jean-Marie Robine e Charles Bowman hanno portato avanti, coinvolgendo nello studio e nel commento del lavoro di Perls psicoterapeuti della Gestalt di tutto il mondo. Sono interventi preziosi perché rendono conto, attraverso esperienze proprie a ognuno, nel tempo e nello spazio, della complessità dei temi affrontati in questo “scheletro di […] un contributo alla psicologia umanistica”. Alcuni dei terapeuti coinvolti, come Robert Resnick, recentemente scomparso, hanno conosciuto Perls di persona, e fanno luce sull’uomo, oltre che sul personaggio e sulla sua epoca. Altri si dedicano a elucidare gli aspetti che più li hanno colpiti o, perché no, infastiditi, di questo manoscritto. Insieme, attraverso le loro convergenze e divergenze, le scelte e le critiche, richiamano l’attenzione su aspetti trascurati del fondatore della terapia della Gestalt, e aiutano a riscoprire il carattere innovativo e l’atteggiamento creativo di Fritz Perls, che lascia al lettore, come ha sempre lasciato al paziente, il compito di sistematizzare, di tirare le fila di un ragionamento che procede di intuizione in intuizione.
20,00 19,00

Yijing. Una guida

Joseph A. Adler

Libro: Libro in brossura

editore: Astrolabio Ubaldini

anno edizione: 2023

pagine: 216

Considerato da sempre l’espressione più profonda del pensiero tradizionale cinese, e simbolo dell’esplosione della spiritualità orientale in Occidente a metà del secolo scorso, l’Yijing (o I King o I Ching, a seconda del sistema di trascrizione utilizzato) sta vivendo una rinascita anche nella Cina contemporanea. Nato come manuale di divinazione basato su diagrammi a sei linee chiamati ‘esagrammi’, ne viene attribuita l’origine al mitico saggio Fuxi, uno dei primi ‘eroi civilizzatori’, vissuto all’incirca nel terzo millennio a.C., nella cosiddetta ‘alta antichità’ cinese. Ogni esagramma, concepito per rappresentare un modello o un tipo di situazione in base alla sua particolare configurazione di yin e yang, è dotato di un nome e di un breve commento enigmatico, chiamato ‘sentenza’ o ‘delucidazione sull’esagramma’. Le delucidazioni sono tradizionalmente attribuite a re Wen, primo re della dinastia Zhou (1045-256 a.C.), e rappresentano una successiva stratificazione del testo originario. Dal VI al III secolo a.C. circa vennero aggiunti diversi altri strati che furono infine attribuiti a Confucio, alcuni con valenza di veri e propri saggi filosofici che sviluppano la filosofia del mutamento alla base del sistema divinatorio. L’introduzione di Adler a questo grande classico della letteratura cinese offre al lettore la narrazione approfondita delle sue origini, la storia della sua interpretazione dal primo millennio a.C. fino alla contemporaneità, la sua funzione di testo sacro e divinatorio, il significato che assume nella storia del pensiero cinese e le sue trasformazioni moderne.
22,00 20,90

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