Cane

“Il mondo più pazzo del mondo” inizia con un Dio onnipotente e distratto che crea un mondo dove lo scopo è fare più figli possibili e contemporaneamente avere meno rapporti sessuali possibili, e poi continua con le vite più o meno assurde (cioè perfettamente normali) degli abitanti di questo mondo: un avvocato che scambia il proprio ferro da stiro per un cane, l’equipaggio di un aereo che vota a maggioranza un bambino cieco come pilota, un alieno in cerca dell’anima gemella e così via, fino ad arrivare al giorno del Giudizio Universale in cui Dio, sempre lui, condanna all’inferno tutta l’umanità, tranne Hitler.

Il sorprendente libro con i cavalieri di Giangioff è un mix micidiale di musica suonata male, alcolici, giochi di ruolo e faccia tosta che nasconde tutte le insicurezze della generazione Z.

La Bibbia è il libro più letto al mondo che non ha letto mai nessuno. Era tempo che qualcuno si prendesse la briga di scriverne il seguito. Si riparte da uno scenario postapocalittico e si va avanti. Ritroveremo Dio, Gesù e il personaggio più discriminato del primo libro: lo Spirito Santo.

La ricetta per il Cacciucco Umano non è complicata: per iniziare bisogna fare a pezzi un sognatore dalle grandi prospettive e uno stalker che sente le voci, tritare ben bene un favollino di un metro e cinquanta, battere a sangue un ultras irriverente, spiaccicare un ingegnere pisano trasformatosi per necessità in spacciatore extracomunitario e abbrustolire un senzatetto in bicicletta che per vendicarsi ha dato fuoco alla Torre di Pisa; insaporire poi il tutto con un pizzico di goliardia, far sfumare nell'amore incondizionato di un commesso coraggioso, mescolare alla rinfusa lasciando lo zuppone ad amalgamare a fuoco lento, in un pentolone grande quanto una città, e dare il tocco finale con una botta di consapevolezza all'altezza del cuore. Un piatto da consumarsi prima che raffreddi. Perché a Livorno, dove proprio il cacciucco è trasposizione gastronomica di un'anima dagli ingredienti eterogenei, passare dal vendere aspirapolvere porta a porta al comprendere l'importanza dell'amore libero è un attimo che dura giusto il tempo di un Boia de', e di qualche martellata in testa...

"Prendete un aspirante fumettista col cuore a pezzi, insicuro e impacciato. Fatto? Bene, ora affiancategli un sadico micetto blu senza scrupoli con l'unico sogno di diventare il più grande fashion blogger di Instagram. Fatto? Perfetto! Non vi resta che mettervi comodi, allacciare le cinture e godervi l'inarrestabile serie di eventi che ne verrà fuori. Buon divertimento con la raccolta delle vignette, e una storia inedita, di FumEddy!"

Debutta l’etichetta Cane con l’opera prima di Giangioff. Marco si sveglia in ospedale dopo un tentato suicidio finito male. O finito bene. Inizialmente non ricorda nulla, ma pian pianino ricostruisce i fatti che lo han portato lì, in una storia fatta di sesso, psicofarmaci e rock & roll.

Il fascismo non è un'opinione ma un crimine. "Dobbiamo fermarlo, con il suo intimismo spiccio rischia di far riabilitare la sua immagine e il fascismo!" Nenni, Pertini e Saragat combattono Mussolini in una serie dí improbabili avventure. Finiscono tutte con il Duce che detona male. Gli eroi però non gioiscono: sanno che il fascismo non è mai domo, anzi, sempre pronto a tornare nelle sembianze di Freezer di Batman o del Ministro degli Interni.

La storia del più grande influencer italiano, il Ruspa, e il suo esperto di comunicazione.Stefano Antonucci, fumettista principalmente noto per "Quando c'era LVI" (più di 60 mila copie vendute), torna alla satira politica. Stavolta a essere messa alla berlina non è la nostalgia del fascismo ed il desiderio di tornare al passato, ma la stringente attualità delle nuove destre con la loro retorica spinta attraverso gli attuali mezzi di comunicazione. E quale miglior bersaglio se non il più grande influencer italiano, Matteo Salvini, seppure nella distorsione parodica. La sua rappresentazione è qui ispirata a “La Pimpa”, storico personaggio di Altan, una cagnolina dolce e sognatrice. Il Ruspa, con tanto di pallini (rigorosamente verdi) e lingua penzoloni, di dolce ha però ben poco ma resta intatto il suo animo sognatore che desidera l'amore universale, ma ovviamente interamente rivolto a sé stesso. E per procacciarselo non si fa scrupolo di mettere in atto le più becere tattiche propagandistiche coadiuvato dal suo esperto di comunicazione, un viscido ed insinuante verme.