Gattomerlino/Superstripes

Un'antologia dove convergono poesie da cinque differenti libri e altre recenti o ancora inedite, che finiscono per comporre una sorta di autobiografia in cui il dolore, e i riflessi di eventi politici sul destino individuale, la malattia e l'angoscia, sono spesso raccontati con ritmo musicale, nei toni di una coscienza notturna insieme vigile e sognante. Una coscienza e una sensibilità che anche nelle ore diurne sceglie di preferenza immagini fantastiche e toni ironici e autoironici.

Racconti di un originale medico-scrittore russo che evidenziando i caratteri della società russa contemporanea.

Oggi, per riferirsi agli "handicappati" si usa il termine "diversamente abili", peccato però, che l'impiego di un vocabolario che appare più rispettoso, in realtà, possa spesso nascondere dell'ipocrisia. La persona con disabilità, come tutti e ognuno, lotta per il riconoscimento della sua parità ontologica. Come sostiene Vito Mancuso, l'handicap, o la disabilità, è un male oggettivo, e la persona con disabilità è un bene altrettanto oggettivo.

Torna nelle edizioni Gattomerlino la versione ampliata della raccolta di racconti "Umori regali", già uscita per Manni Editore nel 2001, con la pubblicazione dei giudizi con cui l'accompagnarono allora gli scrittori Ruggero Guarini, Vincenzo Loriga e Dacia Maraini.

Dopo aver celato la sua identità sotto il nome di Anonimo scienziato, in occasione di questa ristampa delle sue poesie Franco Ferrarotti, padre della sociologia italiana, accetta ora di buon grado di riconoscere la piena paternità anche di queste poesie. Questo disvelamento dovrebbe aggiungere un ulteriore imprevisto tratto alla poliedrica personalità dell'autore.

Dopo aver celato la sua identità sotto il nome di Anonimo scienziato, in occasione di questa ristampa delle sue poesie Franco Ferrarotti, padre della sociologia italiana, accetta ora di buon grado di riconoscere la piena paternità anche di queste poesie. Questo disvelamento dovrebbe aggiungere un ulteriore imprevisto tratto alla poliedrica personalità dell'autore.

Breve diario russo con poesie scelte e tradotte da Evgenij Solonovich.

Il testo chiave per introdurre alla poetica di Eleanor Wilner: suo fulcro è il riconoscimento dell'andamento ciclico della vita, la celebrazione dell'eterno ritorno. Caratterizzano la scrittura di Wilner l'importanza dello sguardo (anche del pensiero-guardo, perché la sua poesia si genera spesso per immagini mentali che esplodono come fiori) e lo spaziare con nitore descrittivo tra gli aspetti dell'universo - lirici e antilirici - percepiti tutti come vivi e pulsanti, in una prospettiva proiettata sempre fuori dal "sé".

Erik Lindner ovvero dello scrivere come seguendo con l'occhio nella cinepresa i movimenti delle persone e degli oggetti - o la loro immobilità - senza apparente partecipazione emotiva. Basta questo a de-scrivere ciò che è, ciò che veramente scorre davanti allo sguardo?: "È questa parola che mente, non io, sai / cosa - che cosa c'entro io?"

Molte delle composizioni qui presentate vengono dalla ricerca di un'arte del desiderio. Quest'arte nasce per fissare l'aspetto di una vicinanza felice, nasce quando, attraverso incontri nuovi, diventa possibile scoprire un'identità linguistica trasformata, che, allo stesso tempo, implica la perdita di una parte del Sé divenuta irriconoscibile. La lingua del vicino è anche crudele; rovista, falcia, non perdona, è una danza senza interruzione e chi si ferma è perduto.