Giorgio Pozzi Editore
Drammaturgia dell'esilio. Il Risorgimento italiano fuori dai confini
Rossella Bonfatti
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2015
pagine: 254
Il volume ricostruisce la semantica dell'esilio alla luce della sua tensione performativa e della sua drammatizzazione letteraria nella pubblicistica, rara o poco nota, della stagione pre-unitaria (instant book, memorialistica, scritture teatrali, stampa periodica, letture pedagogiche, iconotesti), prodotta fuori dai confini italiani. Sullo sfondo dell'intreccio culturale anglo-italiano degli Italian refugees mazziniani (da Filippo Pistrucci a Federico Pescantini, a Enrico Mayer, Janer Nardini e Gabriele Rossetti), l'analisi si focalizza sul complesso esperimento identitario e ideologico secondo le linee di un patriottismo transnazionale, grazie al quale il nostro Risorgimento letterario si convertì in una drammaturgia, nel senso proprio di una "scrittura della nazione" che tende alla parola-azione, alla messa in scena di valori universali di libertà e di emancipazione civile, accompagnandosi a una moderna strategia mediatica e di autorappresentazione interna al sistema delle arti.
La fuga e il pellegrinaggio. Carlo Emilio Gadda e i viaggi
Giovanni Palmieri
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 322
Nell'opera di Carlo Emilio Gadda il viaggio rivela sempre una tendenza di fuga dal (suo) mondo, dal (suo) tempo, dal (suo) spazio e da ciò che lo scrittore avverte come il proprio destino. Contemporaneamente, però, è anche un pellegrinaggio "religioso" verso terre sconosciute, e appare come la verifica gnoseologica della realtà del mondo e della sua costituzione storica e materiale. Ai viaggi "sognanti" e lirici corrisponde una tendenza alla fuga dal mondo, mentre ai viaggi "etici" corrisponde un pellegrinaggio volto a certificare e a testimoniare la realtà dell'opera umana. Dopo aver ripercorso l'affascinante storia del moderno reportage di viaggio, la presente ricerca che si avvale di numerosi inediti gaddiani provenienti dagli archivi di Milano, Firenze e Pavia - giunge alla conclusione che in tutto il Gadda odeporico il viaggio lirico sarà dominante, mentre il viaggio etico, subordinato a questo, sarà sempre il risultato d'una repressione cosciente e artistica della primigenia pulsione: quella legata al sogno lirico e libero da qualsiasi implicazione morale.
Storia della scuola italiana in Eritrea
G. Paolo Carini, Roberto La Cordara
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 166
La scuola italiana in Eritrea ha più di cento anni di storia: nata nel 1902, rappresenta per questo paese una realtà culturale di riferimento, operando con continuità e riuscendo, come si desume dalla ricostruzione storica di questo volume, a far fronte a momenti di crisi e difficoltà: dal primo colonialismo di fine Ottocento, caratterizzato dalle scuole religiose, ai differenti orientamenti del periodo fascista, fino al tragico epilogo del colonialismo italiano durante la seconda guerra mondiale. Nonostante queste profonde trasformazioni, la scuola italiana ha continuato a operare durante l'amministrazione britannica, nel periodo della federazione tra Etiopia e Eritrea, durante l'occupazione militare del Derg e negli anni successivi all'indipendenza eritrea, sancita dal referendum del 1993, con un'utenza che è passata dall'iniziale preponderanza di studenti italiani a una presenza eritrea di circa l'85% degli iscritti. Al di fuori del nostro paese, la scuola italiana in Eritrea è oggi l'istituzione scolastica più frequentata: le ragioni di questo successo dipendono sia dai forti legami storici con l'Italia sia dalla capacità di adattamento ai bisogni di un paese che, dai tempi della prima diaspora italiana fino all'attuale società eritrea affermatasi all'indomani dell'indipendenza, è profondamente cambiato.
Bollettino dantesco. Per il settimo centenario
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 171
Il "Bollettino dantesco. Per il settimo centenario", nato sotto l'egida del Comitato Ravennate della Società Dante Alighieri, si occupa di critica e di curiosità dantesche, e si pubblica una volta l'anno (dal 2012 al 2021) in coincidenza col Settembre dantesco ravennate. Edito grazie al patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, esso ricalca le orme de "Il VI centenario dantesco. Bollettino bimestrale illustrato", già diretto (dal 1914 al 1921) da mons. Giovanni Mesini. Ogni volume si suddivide di norma in cinque sezioni, così destinate: la prima a "Nuove letture dantesche"; la seconda a il "Bollettino" fra l'antico e il moderno, ossia alla discussione e al recupero di articoli particolarmente significativi dello storico "Bollettino" novecentesco, sottoposti all'esame della moderna esegesi; la terza a "Curiosità dantesche"; la quarta a "Notizie ravennati"; la quinta a "Rassegna bibliografica".
Una storia popolare. Le case del popolo del movimento operaio in provincia di Ravenna (1946-1996)
Andrea Baravelli, Tito Menzani
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 178
Le Case del Popolo sono un fenomeno europeo, ma in alcune aree - come l'Emilia-Romagna - la loro concentrazione è particolarmente significativa. In provincia di Ravenna hanno storicamente rappresentato un tassello imprescindibile del tessuto sociale e politico, e hanno svolto a vario titolo una funzione aggregativa rispetto alle singole comunità di riferimento. Questa ricerca si concentra sulle Case del Popolo di tradizione comunista e socialista nel secondo Novecento, e si pone l'obiettivo di analizzare e comprendere la complessa trasformazione che ha investito questi luoghi nella loro dimensione politico-sociale ed economica. Pur se la casa del popolo è comunemente percepita come un'istituzione locale semplice e scevra di particolari problematiche, da questo studio emerge come la sua gestione abbia invece richiesto un costante impegno e una certa professionalità e pure, in determinati frangenti, una buona dose di coraggio e intraprendenza. Le case del popolo non sono state una ricchezza di cui godere, ma un patrimonio collettivo da gestire sapientemente, con un occhio al bilancio e l'altro ai bisogni del territorio. In questo senso hanno rappresentato e continuano a rappresentare un modello associazionistico originale e, crediamo, ancora attuale, perché la recente crisi economico-finanziaria ha rilanciato il tema della comunità, della partecipazione, della gestione condivisa, della responsabilità sociale d'impresa. Postfazione di Ugo Sposetti.
Fulvio Tomizza et l'anabase de la «Trilogia istriana». Ediz. francese
Maurice Actis Grosso
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 318
Tra epica ed elegia, Fulvio Tomizza prende atto del compromesso storico istriano del decennio 1945-1955 e lo trasforma in scommessa letteraria. Sviluppa così una trilogia romanzesca che dipinge un ascetismo al tempo stesso individuale e collettivo. Questa anabasi narrativa è inaugurata, in "Materada", dalla frattura dell'esodo e dal peso etico del ricordo della patria perduta insito nel dovere del ricordo. L'elaborazione del lutto e il dilemma identitario dell'esilio favoriscono poi la genesi di un mito ontologico originario che si sostituisce al dramma vissuto. L'esperienza della diaspora, ne "La ragazza di Petrovia", si materializza poi nella realtà dei campi di sradicamento e di ricongiungimento in Italia, uno spazio letterario alternativo in parte alimentato da una persistente negazione della realtà. Il duplice paradigma strutturale dell'esperienza corale della comunità istriana e della parabola esistenziale del protagonista illustra dunque simultaneamente l'inizio del radicamento nell'esilio e il fallimento dei fenomeni compensatori di perdita e assenza da esso sviluppati. Esperienze che trovano espressione ne "Il bosco di acacie", fase conclusiva dell'evoluzione psicologica dei rifugiati e preludio a un nuovo radicamento. Il fiorire di un'identità ibrida, in equilibrio tra continuità ancestrale e nuova proiezione identitaria, si manifesta così nella conclusione della "Trilogia istriana", speculare illustrazione epifanica della tragedia storica che ne è all'origine.
La libertà e il sacrilegio. La settimana rossa del giugno 1914 in provincia di Ravenna
Alessandro Luparini, Laura Orlandini
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 152
Nel centenario della "Settimana rossa", il libro ripercorre le vicende di quei moti in provincia di Ravenna, dove per pochi giorni concitati parve che lo sciopero generale di protesta per i fatti di Ancona del 7 giugno 1914 potesse davvero trasformarsi in un grande sovvertimento rivoluzionario. Fu un'illusione, coltivata da tutti i partiti "sovversivi" (repubblicani, socialisti, anarchici, mazziniani intransigenti), destinata a svanire con lo scoppio della Grande Guerra e la frattura interventista che divise drammaticamente le forze di sinistra. La seconda parte del volume affronta il tema, fino ad ora trascurato dalla storiografia, della reazione del mondo cattolico dinanzi a quel moto popolare, che ebbe fortissimi connotati anticlericali e iconoclastici: uno sguardo sulla Settimana Rossa dalla parte di chi la subì, vivendola non già come una manifestazione di libertà e di emancipazione, ma come un movimento sacrilego e sconsiderato. Completa il tutto una ricca appendice iconografica, con la riproduzione di fotografie e di documenti dell'epoca.
Tutte le opere. Volume Vol. 1
Santi Muratori
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 680
La pubblicazione dell'opera omnia di Santi Muratori colma una lacuna nella bibliografia ravennate e restituisce a studiosi e appassionati gli scritti di questo grande intellettuale che, come scrive Domenico Berardi nella "Presentazione", nessuno potrebbe classificare "fra gli studiosi locali, non fosse per quella sua capacità, e felicità, di trattare anche gli argomenti municipali con largo respiro, degno non già della città di provincia, ma della Ravenna capitale, della Ravenna universale ed eterna quale egli la sentiva". Muratori dette alle stampe solamente un volume, mentre affidò a riviste e quotidiani una quantità incredibile di saggi e studi, che ora finalmente possono essere consultati, e che nel loro insieme ricompongono uno straordinario mosaico di vita e di cultura ravennate.
«Due diversi deliri». Manzoni storiografo della peste e della Rivoluzione francese
Luigi Weber
Libro
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 200
Nell’introduzione alla "Storia della Colonna infame", il suo testo più drammatico e attuale, Manzoni afferma che, di fronte alla tragedia dell’ingiusto processo a due sfortunati popolani, capri espiatori accusati d’essere gli untori della peste, la mente si trova con raccapriccio di fronte a «due deliri: negar la Provvidenza o accusarla». Ma proprio per non cedere a entrambi i deliri, il Manzoni ingaggia una straordinaria lotta di ragione con il processo seicentesco, con i suoi abusi, gli arbitrî, l’orrore delle torture e delle promesse ingannevoli, e infine con l’intera tradizione degli storici, per riscoprire e restituire ai posteri la verità dell’innocenza. Lo stesso tentativo tiene in piedi il grande saggio incompiuto della vecchiaia manzoniana, una storia parallela e utopica della Rivoluzione Francese volta a dimostrare come fosse possibile evitare il Terrore, la guerra civile e le sue tante vittime. Il libro cerca così di riscoprire un altro Manzoni, storico e narratore insieme, attraverso le sue opere meno conosciute, ma non per questo meno significative del grande romanzo.
L'officina dell'ineffabile. Ripetizione, memoria e non detto in Giorgio Bassani
Paola Polito
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2014
pagine: 107
Quattro saggi su "Dentro le mura", il primo volume del "Romanzo di Ferrara" di Giorgio Bassani, in cui sono indagate diverse modalità di resa narrativa del non fattuale, ossia di quanto, stando all'opzione dell'autore di attenersi realisticamente ai soli fatti, sarebbe dovuto rimanere non detto. Apre il volume un'indagine sulla ripetizione come modalità formale e tema nel racconto "Lida Mantovani", in cui i fenomeni di ripresa concorrono fortemente alla strutturazione della vicenda. Segue un saggio sul recupero mnestico come risorsa narrativa in senso anti-freudiano: l'allusione ai fatti non conduce a guarigione, in quanto le ferite su cui la memoria si accanisce risultano essenzialmente irriducibili al linguaggio, appartenenti all'"ineffabile". La terza indagine s'appunta su una serie di procedimenti di verbalizzazione del non verbale la cui adozione permette a Bassani di oggettivare contenuti sentimentali e atti comunicativi altrimenti non riferibili. Chiude il volume un'analisi delle geometrie di "Una lapide in via Mazzini", dove lo spostamento della vicenda sul piano emblematico dell'"enigma" rappresenta l'impasse del conflitto tra vittima e società, che nella rappresentazione di Bassani appare, oltreché non esprimibile nelle normali pratiche di comunicazione verbale, senza via d'uscita e irredimibile.
Giorgio Bassani. Percorsi dello sguardo nelle arti visive
Alessandro Giardino
Libro: Libro in brossura
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 183
Alla luce del continuativo interesse di Giorgio Bassani per le arti visive, questo studio individua il legame tra l'immaginario dell'autore e una serie di motivi storico-artistici operanti all'interno del "Romanzo di Ferrara". Attraverso una griglia psicoanalitica aperta a suggestioni provenienti dal post-strutturalismo e dai "queer studies", questo percorso dello sguardo bassaniano si intreccia dunque ad un lento ma deciso posizionarsi dell'autore nei confronti del dibattito estetico del ventesimo secolo. Ne emerge una relazione con la cultura visiva del proprio tempo che per Bassani appare problematica, quando non addirittura impossibile.
«Dans l'ivresse». Manoscritto segreto di Gabriele d'Annunzio
Libro: Copertina morbida
editore: Giorgio Pozzi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 119
La marchesa Luisa Casati Stampa, detta Coré, era una donna molto affascinante. Dalle fotografie conservate al Vittoriale ci guarda con i suoi occhi intensi, le labbra strette, le mani appoggiate al volto in una posa volutamente misteriosa. È lei la protagonista di "Dans l'ivresse", il manoscritto di Gabriele d'Annunzio acquisito dalla Biblioteca cantonale di Lugano nel 1985, in cui si narra di una figura di cera con le fattezze di Coré che prende vita, dopo un viaggio tra allucinazione e mistero. Il manoscritto autografo è composto da trenta carte rilegate in similpelle dorata, reca la data del 1913 ed è legato agli anni francesi di d'Annunzio. Il testo fu pubblicato molti anni dopo nel "Libro segreto" (1935), con diverse modifiche, soprattutto nella seconda parte. Numerosi i punti di interesse del manoscritto: lo stile inconfondibile del Vate, l'utilizzo di un francese con echi arcaici, il rapporto con l'occulto, da cui d'Annunzio e la marchesa erano attratti. Nella ricorrenza dei centocinquant'anni dalla nascita del poeta, viene riprodotto in volume il manoscritto originale, di particolare pregio per la sua grafia facile da leggere, per la cura dell'impaginazione, per la limpidezza del tratto. Il documento è completato da saggi di approfondimento di Giordano Bruno Guerri, Gerardo Rigozzi, Raffaella Castagnola e Luca Saltini, che, oltre a darne trascrizione e analisi delle varianti, raccontano la storia del manoscritto e il contesto in cui nacque.