Ivo Forza editore

Scritta quando ancora niente lasciava presagire l'attuale sviluppo delle vicende vaticane (la prima stesura risale al 2007), la novella è un vero e proprio racconto profetico, che si spera però non abbia il suo completo adempimento. In appendice un'integrazione di alcune pagine, con una citazione tratta dal vangelo di Tolstoj, sul soggetto "L'Uomo, portatore del Logos".

"Le tredici ricette da me selezionate per comporre questa agile raccolta potrebbero non essere gradite a coloro i quali avessero scelto, per il loro sostentamento, di cibarsi esclusivamente di alimenti vegetali, ma anche a quei carnivori impenitenti che Madre Natura avesse dotato di un animo troppo sensibile. Agli adolescenti (i cui principi morali non siano ancora ben definiti) che volessero, per motivi di studio, intraprendere la lettura del presente ricettario, consiglio vivamente di farlo solo se accompagnati da un parente adulto. Con ciò libero la mia coscienza da qualsivoglia responsabilità, che saranno i lettori a doversi assumere."

Si tratta di un messaggio semplice, bello e diretto che induce a riflettere sul significato della vita alla luce di un incredibilmente felice rapporto con la morte, la cui presenza è vista come "il bastoncino verde" cui si riferisce il titolo, il quale a sua volta è in riferimento a un ricordo dell'infanzia di Tolstoj, ricordo che la figlia Tatiana riassunse così: "Il maggiore dei figli Tolstoj, Nikolaj [...] aveva confidato di avere interrato in un angolo della foresta un bastoncino verde sul quale c'era scritta una formula magica. Chi avesse scoperto il bastone e se ne fosse impossessato, avrebbe avuto il potere di rendere felici tutti gli uomini. L'odio, la guerra, le malattie, i dolori, sarebbero scomparsi dalla faccia della terra..."

Nel contesto degli innumerevoli tentativi di interpretazione di quest'opera sono sorte alcune interessantissime questioni, alcune delle quali assurte al rango di veri e propri enigmi. Una, in particolare, addirittura a quello di mistero. È quella che concerne la figura vestita di bianco, silente e immota, sulla sinistra della rappresentazione, della quale ancora non si era compreso neppure se fosse una figura femminile o maschile. Grazie ad una intuizione davvero felice, l'autore è riuscito a penetrare nel nucleo del pensiero di Raffaello, a cogliere il senso profondo di tale sua opera e a comprendere come, proprio attraverso tale figura, egli abbia voluto rendere manifesta a coloro che hanno "gli occhi aperti" la sua particolare natura interiore. Attraverso il suo sguardo, essa chiama tutti quelli che si accostano a tale lavoro alla Comprensione interiore del Sacro segreto di Raffaello.

La libertà assoluta e l'assoluta responsabilità sono il fondamento per la piena comprensione e accettazione della vita, che si devono infine trasformare in amore assoluto. L'amore primordiale ci ha recato in dono la libertà, la quale ha portato con sé la responsabilità; la responsabilità conduce inevitabilmente alla comprensione e all'accettazione della vita, ed esse ci riconducono all'amore assoluto, da cui tutto è partito. È questo il segreto della "Via nel Deserto", nella quale mi son imbattuto vagando nella solitudine e nella desolazione della mia anima, una via iniziatica la cui esistenza è stata rivelata per la prima volta da Isaia il profeta e alla quale si ricollegavano gli apostoli del Logos e i loro primi discepoli, e che essi chiamavano "la Via"...

Tre racconti, attraverso i quali si delinea un percorso che parte da un terreno oscuro e senza colori per approdare infine alla luce dell'arcobaleno. Una potente suggestione cromatica. Il primo passo di questo cammino è narrato in "Artemia e Yazzalta": è la scoperta di se stessi e la possibilità di liberarsi dai personaggi dietro i quali come maschere ci nascondiamo per difenderci dalle sofferenze che gli altri ci causano. Si attraversa poi la faticosa bellezza del recupero della nostra parte più autentica in "Pandora e Penia". Il terzo passo, quello di una totale apertura al mondo, è racchiuso nell'ultimo racconto "La tribù dalle Piante blu". È un testo che si presta ad ogni grado di lettura: dai bambini, agli adolescenti, agli adulti.