Konsequenz

Quando il tempo era inessenziale, e il rintocco lento del pendolo compiutamente insignificante… Quando lo spazio era immobile e inesteso, e il qui ed ora sempiterni e dissoluti. Allora, il Caos imperava: non è il cielo, né la terra. Non acqua e fuoco, né alcun elemento.

"Come la luna" nasce dall'esigenza di dare corpo sonoro ad uno stato d'animo e di colmare, con una scrittura in bilico tra tecnica ed improvvisazione, il proprio bisogno di musica.

Un lavoro che associa suoni a colori esplorandone le molteplici potenzialità di applicazione.

Questa versione di "Le Fils des etòiles" (1891-2), predisposta senza scopo di lucro ed esclusivamente a fini didattici, propone una probabile prima stesura dell'omonimo brano di Erik Satie.

Il libro si rivolge a tutti gli studenti di violino e di viola nei primi anni del loro percorso formativo, e può essere adoperato dopo aver acquisito una sufficiente conoscenza della Prima Posizione e una sufficiente padronanza nell’uso dell’arco.

La perfezione non è del mondo, e naturalmente non sono perfette nemmeno queste scritture musicali, che ho voluto tuttavia raccogliere dopo quarant’anni di attività.

L’ “Inno della Repubblica Partenopea” fu composto da Cimarosa nel 1799. Ho ritrovato copia di uno spartito a stampa in un vecchio fascicolo della città di Aversa. Successivamente, ho reperito un manoscritto depositato nella Biblioteca del Conservatorio, molto diverso da quell'edizione stampata. Ne ho curato una versione eradicando gli errori e revisionandolo. Poi, visto che da una ricerca su YouTube non ne risultava una versione per pianoforte, ho eseguito personalmente l'Inno, in giorni di nuovi sconvolgimenti epocali... e forse di rivoluzione: quelli del mese di marzo 2020.

"Nel gioco dell’originale e del suo 'doppio' mi sono presto spostato sui territori, alla ricerca di quei musicisti che mi avevano preceduto, e come me combattuto con mille difficoltà ‘ambientali’. Ho incontrato Scarlatti, Jommelli, Cimarosa, Andreozzi e tanti altri che qui avevano lavorato anche per breve tempo (Monteverdi, Donizetti, Romaniello, e tanti altri). Dalle loro musiche ho tratto dapprima delle trascrizioni per pianoforte, spinetta o clavicordo. Poi, come avevo compiuto per le musiche arcaiche liturgiche, ho triturato queste trascrizioni attraverso l’elettronica, o con versioni sempre più lontane dagli originali, in modo che la fonte si confondesse con la contemporaneità del mio gesto e della mia sensibilità."